sabato, 19 Luglio 2025
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La Torre di San Niccolò perde il suo naso

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Via il naso dalla Torre di San Niccolò. L’opera era stata realizzata da Clet, che aveva voluto trasformare uno dei lati della torre in un gigantesco volto.

Casalinghe per scelta o per necessità? Per capirlo arriva uno studio

Casalinghe per scelta o necessità? Chiederlo a tutte, forse, è impossibile (secondo recenti dati Istat la casalinghe in Italia sono quasi 5 milioni, di cui 800mila con meno di 35 anni), ma Provincia e Università di Firenze vogliono provare a capirci qualcosa di più.

LO STUDIO. Perché queste ragazze, queste donne, restano a casa? E’ un loro desiderio, una libera scelta legata alla voglia di maternità, a un’organizzazione familiare stabilita in base agli impegni della coppia, o si tratta di una conseguenza della crisi economica, della difficoltà di conciliare effettivamente tempi di vita e tempi di lavoro e della carenza di welfare e servizi? Per capire quali sono le storie e i motivi, tanti e variegati, che portano una donna a non lavorare nel senso più tradizionale del termine, ma ad occuparsi della casa, della famiglia e dell’educazione dei figli, sarà una ricerca che parte nelle prossime settimane a Firenze e provincia. Titolo dello studio, l’esplicativo “Io lavoro a casa. Adesso facciamo i conti: quanto conta il lavoro di chi si occupa della casa e della famiglia?”

SIMONI. “Abbiamo alcuni indicatori che ci confermano una tendenza al ritorno a casa da parte delle donne negli ultimi anni – spiega l’assessore provinciale a Lavoro e Formazione Elisa Simoni (nella foto) – forse si tratta dell’assenza di servizi diffusi sul territorio, probabilmente anche dalla loro diminuzione legata alla stretta agli enti pubblici. Forse si tratta della difficoltà di percorrere carriere sempre più esclusive e aggressive, o ancora, probabilmente ci sono ragioni culturali che si sono fatte spazio tra le giovani e le donne, motivi legati alle politiche della formazione, che pure stiamo orientando con metodi innovativi”.

LAVORO IN ROSA. “Non sappiamo ancora – prosegue Simoni – se sia preponderante l’uno o l’altro motivo, ma vogliamo capire cosa sia successo al lavoro delle donne di questo territorio: una zona che fino al 2007 aveva un tasso di occupazione femminile molto interessante e che ora mostra segni di sofferenza. Indicatori di genere importanti, se pensiamo che le donne che lavorano generano domanda di servizi e contribuiscono, in qualche modo, anche a creare nuova occupazione”.

Tutti a guardare il cielo, la notte prima della ”fine del mondo”

21 dicembre 2012, il giorno in cui secondo la profezia dei Maya finirà il mondo.

LA PROFEZIA. Non manca poi molto a quella data, e sul web – in particolar modo sui social network – si moltiplicano gli eventi e le iniziative organizzate per il prossimo 21 dicembre. Firenze, in questo, non fa eccezione.

EVENTI E INIZIATIVE. Basta una veloce ricerca on line per scoprire che, già da adesso, le possibilità per trascorrere in modo particolare quel giorno non mancano. Sono infatti organizzati eventi e iniziative di diverso tipo, moltissimi dei quali per esorcizzare una data che – c’è da scommetterci – con il suo avvicinarsi farà sempre più parlare di sé. Comunque, di tempo ancora ne manca un po’, e il tempo per organizzarsi quindi c’è.

OSSERVAZIONE ASTRONOMICA. Tra le iniziative in programma, c’è anche quella che si terrà al parco di Pratolino la sera precedente, ovvero il 20 dicembre. Quel giorno è organizzata una serata di osservazione astronomica dal titolo “Maya, catastrofi ed astronomia: a pochi minuti dalla fine del Mondo!”. Chi vuole può già prenotarsi (la partecipazione è gratuita) chiamando il numero 055/2760829 o la segreteria telefonica 055/367982. La partecipazione è riservata agli adulti e ai ragazzi minimo quindicenni se accompagnati dai genitori. L’inizio è alle 20.45. Il conto alla rovescia, insomma, è già iniziato.

Crisi, i fiorentini rinunciano all’auto. O provano a consumare meno

La crisi si fa sentire anche al volante. E ognuno ha la sua “ricetta” per combatterla.

UTILIZZO RIDOTTO. A dirlo è Direct Line: secondo una ricerca condotta dalla compagnia di assicurazione auto online, all’aumento della benzina corrisponderebbe una tendenza da parte degli italiani a ridurre l’utilizzo della propria auto. Circa un italiano su due (46%), dichiara di percorrere non più di 5.000 km l’anno, contro il 23% del 2010.

“TRUCCHI”. E per contrastare l’aumento del prezzo del carburante ma non rinunciare completamente all’uso dell’auto, i fiorentini intervistati da Direct Line dichiarano di adottare alcune strategie che permettono loro di limitare i consumi durante i tragitti: mantenere una velocità costante per consumare meno è la modalità preferita (70%), seguita dal cambio di marcia regolare che limita l’aumento del numero di giri del motore (66%) e dall’uso limitato dell’impianto di climatizzazione (38%). Altri espedienti per contenere i consumi dell’auto sono spegnere il motore quando si è in coda o il controllo della pressione degli pneumatici, entrambi con il 32% delle preferenze.

BENZINA. In materia di sostenibilità nel bilancio familiare del costo del carburante, gli abitanti di Firenze pare abbiano le idee altrettanto chiare: se il 33% ammette che, usando l’auto per lavoro e non potendone fare a meno, sarebbe disposto a pagare anche cifre più alte rispetto alle attuali, un ulteriore 33% afferma di essersi già stancato di tutti questi aumenti e di preferire i mezzi pubblici alla macchina. Il 24% dichiara che per la benzina sarebbe disposto a pagare fino a un massimo di 2 €/l, mentre il 10% si dice addirittura esasperato e dichiara di essersi già organizzato con un servizio di car-sharing e di aver intenzione di vendere a breve l’auto.

SICUREZZA. “A causa del continuo rincaro dei carburanti i fiorentini, pur continuando a utilizzare l’automobile, magari solo per recarsi al lavoro, hanno comunque ridotto i chilometri percorsi – commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing di Direct Line – anche adottare piccoli accorgimenti quotidiani per contenere la spesa è una strategia vincente e in questo gli italiani stanno diventando maestri. Ma la vera novità è che grazie al minor utilizzo dell’auto e a una guida più responsabile e meno nervosa si hanno effetti positivi non solo quando si fa il pieno, ma anche a livello di sicurezza sulla strada: sono diminuiti gli incidenti causati dal traffico congestionato. Per questo Direct Line da sempre premia gli automobilisti virtuosi, quelli che guidano in modo prudente e che utilizzano l’auto solo quando veramente necessaria”.

Tutto Prandelli: ”Ecco perché ho deciso di restare. E su mio figlio…”

Tutti da Napolitano, il giorno dopo la finale persa malamente con la Spagna. Tutti da Napolitano dopo quello che comunque resta un grande Europeo.

NAPOLITANO. La truppa azzurra è stata ricevuta dal presidente della Repubblica nel Salone delle Feste del Quirinale. “Grazie per essere qui. Vorrei evitare di ripetervi le parole scritte a Prandelli e indirizzate a tutti voi. La cosa importante è che quelle parole valgono dopo Kiev esattamente come valevano prima di Kiev perché esprimevano un riconoscimento mio, delle istituzioni e di milioni di italiani”, ha detto Napolitano. “Tutti sapevamo che eravate partiti per la Polonia non dimenticando quali tensioni e cadute avesse conosciuto il mondo del calcio in Italia e siete partiti con una squadra nazionale ancora in fase di assestamento e che ha ancora da percorrere tanta strada per rinnovarsi sino in fondo. Avete ottenuto dei risultati straordinari che in pochissimi credo potevano mettere in conto all’inizio – ha detto ancora il presidente della Repubblica – ci rivedremo perché qui si deve andare avanti. Prandelli ha sciolto i dubbi e guai se non li avesse sciolti. Avrei protestato. Non ho mai giocato a calcio e  non posso misurare quanta fatica e tensione siano costati gli Europei a ognuno di voi, ma sono stato in grado di cogliere la passione che vi ha guidato e l’amore per l’Italia. E questo è il più bel regalo che ci avete fatto, a cominciare da me”.

PRANDELLI. E ieri ha tracciato un bilancio di questa esperienza anche il ct Cesare Prandelli. Che ha fatto il punto su passato e futuro, dopo aver confermato la sua permanenza sulla panchina azzurra. “Abbiamo proposto un calcio propositivo, abbiamo messo in campo una squadra corretta e meravigliosa per tanti aspetti che sono andati oltre a quelli sportivi – ha detto il tecnico, come riportato sul sito della Figc – per me è un piacere e un motivo di orgoglio quando i miei colleghi di club mi chiamano per dirmi se i ragazzi si sono comportati bene. E’ stato bello vedere in ogni partita la mia panchina che si alzava e andava a salutare la panchina avversaria. Tornando alle critiche le accetto sempre se sono costruttive, poco se sono violente”. “Il nostro paese, purtroppo, per tante cose è un paese vecchio – ha continuano il ct – abbiamo avuto la forza e il coraggio di cambiare mentalità anche se poi c’è il risultato che condiziona, ma se guardiamo solo a quello non si va avanti. Tutti dobbiamo avere la forza di crederci. E’ questo l’aspetto che mi preoccupa di più. Due anni fa non sapevamo neanche se ci saremmo qualificati, abbiamo avuto la forza di cambiare e abbiamo inculcato a questo gruppo la mentalità del club. Quello che chiediamo è di far crescere i ragazzi accanto ai campioni. Chiediamo di avere la possibilità di verificare ogni due mesi la crescita di questi ragazzi. Io penso di saper fare il mio lavoro, ma non possiamo fare tre allenamenti in otto mesi. Come ha detto Abete, si deve capire che una Nazionale che fa bene, fa bene a tutto il movimento. Questa è una squadra che ha fatto sognare l’Italia “.

IL PROGETTO. E non solo. “Ci vuole tempo per cambiare – ha spiegato Prandelli – forse non siamo ancora pronti per vincere, ma quando lo saremo, saremo pronti anche per rivincere”. A convincerlo a restare alla guida della Nazionale, racconta il ct, è stato anche il confronto avuto con i dirigenti della Federcalcio, che gli hanno ribadito la loro voglia nell’andare avanti con questo progetto: “Ho visto che la volontà è stata la medesima e che quindi il progetto andava avanti. Ora il compito è quello di coinvolgere tutte le componenti per far sì che ci sia più sensibilità nei confronti della Nazionale. Quando ci sono gli eventi tutti sono patrioti, poi della Nazionale non frega niente a nessuno”.

IL FIGLIO NELLO STAFF. Ultimo argomento affrontato da Prandelli, le critiche avanzate da qualcuno per la presenza di suo figlio nello staff azzurro. E il ct si è tolto anche qualche sassolino: ”Lui è un professionista, per venire con noi non ha fatto vacanze e le cose che sono state scritte mi hanno ferito”.

Leggi anche: Prandelli ripensa alla Spagna: ”Avrei dovuto avere più coraggio”Il ct ci riprova: ”Resto qui, il progetto va avanti”

La finale persa. Tutti a casa senza caroselli: Europei, la delusione nelle piazze fiorentine

Calcioscommesse, riprende il processo d’appello

Calcioscommesse, riprende questa mattina il processo di appello.

PROCESSO DI APPELLO. Dopo la lunga maratona di ieri, 11 ore di udienza e 31 ricorrenti ascoltati, riprende questa mattina – annuncia la Figc – il processo di appello di fronte alla Corte di Giustizia Federale presieduta da Gerardo Mastrandrea, sul primo filone del calcioscommesse, quello relativo all’inchiesta condotta dalla Procura di Cremona. Previsti oggi 16 interventi: toccherà ai legali dei tesserati Fontana, Garlini, Vantaggiato, Italiano, Mastronunzio, Cristante, Nicco, Rosati, Alberti, Stefani, Fiuzzi, e quelli dei club Padova, Pescara, Reggina, Novara, Albinoleffe.

IERI. Nella giornata di ieri, spiega ancora la Figc, la Corte ha confermato la decisione della Disciplinare di non ammettere al procedimento Codacons e FederSupporter, i primi ad intervenire intorno alle 10.40; respinta anche la richiesta del Codacons di sospensione del procedimento. Poi è toccato alle società che hanno ricorso come parti terze: Nocerina, Vicenza, Cesena, Gubbio, Barletta.

RICORSI. Il Cesena – spiega ancora la Federazione – ha chiesto l’inammissibilità e, quindi, l’annullamento del patteggiamento dell’Atalanta (2 punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione di A e 25mila euro di ammenda) e presentato ricorso contro la penalizzazione inflitta dalla Disciplinare al Novara (4 punti per stagione 2012/2013 e 35mila euro) chiedendone invece la retrocessione all’ultimo posto in classifica per la stagione 2011/2012 e l’esclusione del club piemontese dai possibili ripescaggi in Serie A. Nocerina, Vicenza e Gubbio invece contestano il patteggiamento del Grosseto (6 punti da scontare nella prossima stagione e 40mila euro) e ne chiedono l’impugnazione. Il club umbro si oppone anche ai patteggiamenti di Modena e Ascoli e alle penalizzazioni di Empoli (1 punto), Padova (2 punti) e Reggina (4 punti). Il Barletta ricorre invece contro la sua esclusione dal processo della Disciplinare perché ritenuta priva di interesse.

TESSERATI E CLUB. A quel punto, la lunga maratona dei tesserati e dei club condannati in primo grado: Cassano, Sartor, Zamperini, Ventola, Ferrari, Yock, Caremi, Serafini, Fissore, Iaconi, Magalini, Nassi, Comazzi, Colacone, Rickler, De Falco, Catinali, Santoni, Iacopino; Siena, Sampdoria, Spezia, Empoli, Monza. In tutto, il procedimento di appello vede in campo 10 dei 14 club condannati (non hanno presentato ricorso la dilettante Avesa e le fallite Ancona, Piacenza e Ravenna) e 30 dei 33 tesserati (mancano Cossato, Paoloni e Santoruvo).

Il parmigiano ”terremotato” alle famiglie del progetto Mercafir

Il parmigiano “della solidarietà” si unisce a frutta e verdura.

IL PARMIGIANO. Inizia oggi la distribuzione di circa 500 chilogrammi di parmigiano proveniente dalle zone terremotate dell’Emilia alle famiglie del progetto Mercafir. La Cooperativa CFT, partner di Comune e Mercafir in questo progetto, ha infatti acquistato 1.950 chilogrammi di formaggio da una cooperativa del consorzio parmigiano reggiano colpita dal sisma. Un gesto di solidarietà che vale doppio, perché circa un quarto di quanto acquistato dai soci della CFT sarà distribuito insieme alla frutta e alla verdura alle famiglie del progetto Mercafir.

SOLIDARIETA’. “Ringrazio la cooperativa CFT per questo gesto di solidarietà – commenta l’assessore al welfare Stefania Saccardi – e della generosità che ogni giorno testimonia alla città mettendo a disposizione personale per il progetto Mercafir. La storia della CFT è parte integrante della storia sociale ed economica di Firenze e della Toscana. Si tratta di una realtà fortemente legata alla città che l’ha vista nascere, e che agli imperativi dell’economia ha sempre unito i principi della mutualità, della cooperazione e della solidarietà. Ecco che quindi l’acquisto del parmigiano e la sua distribuzione a famiglie bisognose rientra a pieno titolo nel dna della CFT”.

IL PROGETTO. Da oggi, dunque, inizierà la distribuzione dei 500 pezzi di formaggio (peso un chilogrammo circa, stagionatura 8 mesi) alle 268 famiglie inserite nel progetto Mercafir, per un totale di 800 persone. Il progetto, avviato a fine novembre, prevede il recupero di frutta e verdura invenduta dai grossisti del mercato ortofrutticolo di Novoli. Tutte le operazioni di recupero, effettuate da tre persone inserite con un progetto lavorativo finanziato dall’Agenzia ESPRIT, vengono seguite e coordinate dalla CFT. A sette mesi dall’avvio del progetto sono stati recuperati e consegnati oltre 600 quintali di frutta e verdura altrimenti destinata al macero e che invece viene utilizzata da famiglie in difficoltà. Ogni settimana sono 268 i nuclei familiari, segnalati dai servizi sociali del Comune, che ricevono la merce, per un totale di 800 persone, tra cui molti anziani e minori.

Morosini, ”a ucciderlo è stata una cardiomiopatia”

Una cardiomiopatia aritmiogena. Sarebbe stata questa la causa della morte di Piermario Morosini, avvenuta lo scorso 14 aprile durante la tragica partita tra Pescara e Livorno.

LA PERIZIA. E’ quanto risulta dalla perizia chiesta dalla Procura di Pescara, secondo cui appunto alla base del decesso del calciatore amaranto c’è stata una cardiomiopatia aritmiogena. Si tratta – viene spiegato – di una malattia di probabile origine genetica che produce aritmie ventricolari.

PUERTA. E proprio la cardiomiopatia aritmiogena è considerata la causa più frequente di arresto cardiaco negli sportivi di alto livello. La stessa causa che aveva causato la morte del calciatore del Siviglia Puerta.

Viola: riscattato Cassani. Amauri al Parma

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Con il 30 giugno salutano tutti i calciatori viola che erano svincolati a paramentro zero e così dal 2 luglio non sono più sotto contratto per la Fiorentina il vice campione d’Europa Riccardo Montolivo che già aveva trovato un accordo col Milan ma anche Kroldrup, Natali, Amauri e Marchionni. A questi dovrebbero aggiungersi anche Boruc e Kharja che non rientrano nel nuovo progetto dell’allenatore Montella.
CASSANI. Intanto il Palermo, attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale del club rosanero, ha comunicato di aver ceduto alla Fiorentina Mattia Cassani, in prestito della scorsa stagione: “L’U.S. Città di Palermo comunica di avere ceduto i calciatori Mattia Cassani all’ACF Fiorentina e Mauricio Pinilla al Cagliari Calcio. I due giocatori si trasferiscono a titolo definitivo”.
AMAURI. Il primo degli svincolati a trovare una nuova squadra è Amauri che ha raggiunto l’accordo con il Parma per la prossima stagione. L’italo-brasiliano ha accettato un’offerta pari a circa 1,2 milioni di euro annui. Questo il comunicato ufficiale: “Il Parma Fc comunica di aver perfezionato in data odierna l’accordo con l’attaccante brasiliano Amauri che torna così a vestire la maglia crociata dopo il fondamentale apporto dato nella stagione 2010-2011. Il giocatore ha firmato con il Parma Fc un contratto biennale con opzione per il terzo anno”.

Video e libro: a Melbookstore un giorno a tutto Vasco

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Un giorno a tutto Vasco. Succederà venerdì 6 luglio alla  libreria Melbookstore di Firenze, in via dei Cerretani.

L’EVENTO. Per tutto il giorno verrano proiettati video di Vasco Rossi e alle 21 sarà presentato il libro “Vasco Rossi. Il tempo crea eroi”, della giovane scrittrice fiorentina Camilla Fusai, publicato da Zona. Insieme all’autrice intervengono la giornalista Raffaella Galamini e i fans club toscani del grande rocker.

IL LIBRO. Il libro “Vasco Rossi, Il tempo crea eroi”, rimanda a due grandi tematiche: il linguaggio e la carriera del rocker italiano. Secondo l’autrice, Camilla Fusai, la scelta stilistica di Vasco è importante in quanto utilizza forme linguistiche e grammaticali molto complesse, anche se apparentemente banali. L’importanza di Vasco Rossi sarebbe tutta nel suo linguaggio nudo, vivido, spogliato di ogni qualsiasi dogma stilistico imposto dalla lingua italiana. Vasco riduce all’osso ogni frase arrivando a colpire dritto il cuore dei suoi fans, innalzandosi con le proprie scelte e le proprie canzoni a grande comunicatore. L’altra tematica, è il suo successo. Il libro tratta dapprima il tema della musica italiana e straniera dei primi anni Cinquanta, per inquadrare lo scenario musicale che ha introdotto nel nostro paese la figura del cantautore. Vasco, dopo l’esordio come deejay, inizia la sua carriera proprio come cantautore, trovando quel proprio stile che lo ha consacrato negli anni come icona rock della musica italiana.

LA VITA DELLA ROCKSTAR. Camilla Fusai delinea nel suo libro il successo populare di Vasco Rossi che dura ormai da trent’anni, cercando di capirne i mecanismi e le scelte che lo hanno portato a essere il rocker indiscusso in Italia. L’autrice analizza la vita discografica del cantautore, provando a scoprire l’essenza del Re degli Stadi. Un intero capitolo del libro è dedicato al rapporto di Vasco con la tecnologia, che lo avvicina ancora di più ai suoi fans tramite i social network, con aggiornamenti sulle novità, gli spostamenti e le date dei concerti, le sue opinioni, parlando della sua indole verso la tecnologia, che lo rende un navigatore rock. La scrittrice fiorentina ha dato spazio anche alla vita privata di Vasco, soprattutto per quanto riguarda le vicende degli anni Ottanta. Una parte del libro è dedicata al Festival di Sanremo, palco che ha caratterizzato molto la vita del rocker. Nonostante il festival della canzone non appartenga al suo orizzonte artistico, Vasco decide di sfruttare l’importante vetrina dalla RAI per accrescere la sua popolarità e per far conoscere agli italiani la sua potenza comunicatrice, sino a tornare su quel palco nel 2005 da vera rock star, dimostrando la sua forza nel saper attirare a sè fans appartenenti a generazioni differenti.

L’AUTRICE. “La scelta di questo libro deriva da una passione personale che dura ormai da tempo”, afferma Camilla Fusai, “passione nata casualmente ma portata avanti negli anni con costanza e determinazione. Un interesse coltivato giorno dopo giorno e che si è insediato nella mia vita come se ne facesse parte da sempre, seguendomi in ogni situazione e contesto. Vasco Rossi, con la sua musica e le sue parole, è presente in ogni momento della mia quotidianità, sia che si tratti di una circostanza piacevole sia di periodi difficili da superare. Ed è proprio questa passione che mi ha portato a scrivere di lui”. Camilla Fusai E’ nata nel 1988 e vive a Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze. Si è laureata in Media e Giornalismo presso la facoltà di Scienze Politiche con una tesi su “L’immediato ermetismo comunicativo di Vasco Rossi. Un trionfo popular lungo trent’anni”, da cui è nato questo libro. Un estratto è pubblicato sul sito vascorossi.net.