martedì, 16 Settembre 2025
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Seppellito dalla neve, l’Alto Mugello chiede lo stato d’emergenza / FOTO

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Temperature rigide e polari, nevicate abbondanti: a Marradi, Firenzuola e Palazzuolo è caduto un metro e mezzo di neve. Gli spalaneve e i mezzi spargisale sono all’opera da mattino a sera per limitare i disagi e garantire la sicurezza e la viabilità ai cittadini. Ma le risorse stanno per finire, così come le scorte di sale. I tre Comuni dell’Alto Mugello, con le forze allo stremo, chiedono lo stato d’emergenza per calamità naturale.

CALAMITA’ NATURALI. Una richiesta che si è resa necessaria, viste le spese che le tre piccole amministrazioni stanno sostenendo per rispondere a un’emergenza neve che non sembra intenzionata ad allentare la presa. Anzi, da domani le previsioni meteo segnano un ulteriore peggioramento.  I tre sindaci così si sono rivolti alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana e hanno lanciato l’s.o.s.

IL SALE STA PER FINIRE. “A Marradi abbiamo un metro di neve – sottolinea il sindaco Paolo Bassetti -, siamo riusciti con le nostre forze a liberare strade e marciapiedi col lavoro di addetti comunali, 3 mezzi comunali, 4 ditte private e volontari della Protezione civile e dei volontari Vigili del fuoco, garantendo l’accesso a edifici e servizi pubblici e alle scuole che sono aperte”. Se però l’ondata eccezionale di neve e gelo continuerà, avverte il sindaco, “avremo difficoltà a mantenere lo stesso livello di intervento”. Dopo aver sparso 22 tonnellate e mezzo di sale, le scorte sono esaurite, tanto che il Comune ne ha ordinate altrettante.

GLI SPALANEVE NON BASTANO. Stessa emergenza a Firenzuola e Palazzuolo.  “E’ una situazione decisamente critica: oltre un metro di neve, con 22 mezzi spalaneve e spargisale, sia comunali che privati, in azione ininterrottamente – commenta il sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli -, i costi economici che ci stiamo accollando sono troppo ingenti, attorno ai 20mila euro al giorno”.  I tre sindaci sottolineano che non hanno chiesto lo stato d’emergenza per “catastrofismo”.  “Stiamo affrontando la situazione di emergenza con la dignità e la solidarietà tipica delle genti di montagna, con le nostre forze, senza piangerci addosso, senza scomodare l’esercito, ma lo sforzo economico sarà ingente e questa neve lascerà molti danni, tali da mettere a repentaglio i nostri bilanci comunali”, dichiara il sindaco di Palazzuolo Cristian Menghetti.

STATO D’EMERGENZA. Palazzuolo, Marradi e Firenzuola chiedono ora che venga loro riconosciuto lo stato di emergenza che a sua volta fu riconosciuto ad alcuni comuni dell’Emilia Romagna, per i quali sono stati messi a disposizione 2 milioni di euro.

PROVINCIA: ”PRONTI AD AIUTARVI”. La Provincia raccoglie l’s.o.s. lanciato dall’Altro dal Mugello. Il presidente Andrea Barducci e l’assessore alla Protezione civile Giorgetti sostengono la richiesta avanzata da Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio.  Anzi la rilanciano, chiedendo che lo stato d’emergenza venga riconosciuto a livello regionale. “Crediamo opportuno – dicono – che debba essere dichiarato lo stato di emergenza regionale, affinché i comuni dell’Alto Mugello possano fronteggiare le enormi difficoltà causate dall’eccezionale nevicata che ha interessato in particolare i Comuni di Marraddi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio”. La Provincia riconosce lo sforzo, anche economico, sostenuto tuttora dai Comuni dell’Alto Mugello per garantire i servizi. “Purtroppo – aggiungono Barducci e Giorgetti – gli stessi Comuni, già  in sofferenza, dovranno affrontare ulteriori difficoltà: le previsioni meteo del Centro Funzionale regionale annunciano ulteriori abbondanti nevicate per i prossimi giorni. A tutto ciò si aggiunge l’allerta per la formazione di ghiaccio che è stato prorogato fino alle a lunedì 13 febbraio”. Lo stato d’emergenza regionale potrebbe consentire ai Comuni dell’Alto Mugello di attivare le risorse necessarie per far fronte agli effetti al suolo determinati da eventi meteo eccezionali sia per durata che per intensità.

”Stop agli sfratti, donne e bambini costretti a dormire al gelo per strada”

Il gas scarseggia. Attivate le centrali termoelettriche

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L’ondata di maltempo ha portato con sé anche l’emergenza gas. Le scorte stanno per finire e con il possibile taglio delle forniture dalla Russia, tra domani e giovedì il Paese rischia di rimanere senza riscaldamento. Per contenere i consumi di gas, si rispolverano le centrali termoelettriche. Quelle di Piombino e Livorno sono in funzione da stamani.

OLIO COMBUSTIBILE. Si tratta, in particolare, delle centrali Enel ”Marzocco” di Livorno e l’impianto ”Tor del Sale” di Piombino, alimentate a olio combustibile. Il primo ha due gruppi per una potenza complessiva di 310 MW, il secondo ha quattro gruppi da 320 MW l’uno, per un totale di 1.280 MW. In questo momento, la città labronica sta producendo elettricità con un gruppo ed un altro in avviamento, mentre Piombino produce con due gruppi e il terzo in avviamento.

IL PRECEDENTE. Le due centrali furono avviate per una situazione analoga nel 2006, e riuscirono a far risparmiare un miliardo di metri cubi di gas al Paese.

IL DRAMMA: Gelo, seconda vittima in Toscana

LA STORIA: Voleva suicidarsi, salvato dalle impronte sulla neve

SCUOLA: Servizio di emergenza attivato a Firenze

Giovani, Rossi contro il governo: ”Certe espressioni sono sprezzanti e sbagliate”

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Il posto fisso è monotono? Oltre alla stragrande maggioranza dei giovani, nemmeno il presidente della Toscana Enrico Rossi la pensa così. “I dati smentiscono certe affermazioni di carattere elitario e autoicompiaciuto, non condivisibili, che irritano e inquietano”, taglia corto Rossi su alcune recenti dichiarazioni di membri del governo relative ai giovani e al loro atteggiamento nei confronti del lavoro. “L’88% dei contratti che i giovani stipulano sono di carattere precario – ha proseguito il presidente presentando alla stampa i dati del progetto Giovanisì – I nostri giovani fanno sacrifici per rendersi autonomi, certamente hanno bisogno di sostegno e stimolo ma si muovono, si spostano dal sud al nord, vanno all’estero. Certe espressioni sono sprezzanti e sbagliate. Piuttosto i giovani  non hanno sufficiente sicurezza per quanto riguarda il lavoro, e in Italia non c’è sistema di protezione per le fasi di passaggio tra un lavoro e un altro. Senza lavoro fisso non si ottiene un mutuo, non si mette su casa, non si fanno figli”.

PROGETTO GIOVANISI’. “Noi in Toscana qualcosa abbiamo fatto – ha proseguito il presidente – invito il governo a guardare alla nostra esperienza, a fare una politica per i giovani come avviene in altri paesi europei”. La valutazione del presidente Rossi sui primi risultatui del progetto Giovanisì è complessivamente positiva: “Le cose stanno andando abbastanza bene, per i tirocini, il servizio civile, il fare impresa. Per quanto riguarda i tirocini abbiamo posto un limite ad una loro utilizzazione nelle ditte individuali perchè temiamo che vengano usati come sostitutivi del lavoro vero e proprio, ma stiamo studiando soluzioni per alcune attività, per esempio quelle artistiche o artigianali le cui caratteristiche potrebbero configurare un tirocinio con veri contenuti formativi. Il governo ha eliminato l’indennità ai tirocinanti negli studi professionali, noi invece vogliamo firmare un protocollo proprio con gli ordini e lo faremo a breve”.

AUTONOMIA. “Il nostro progetto – ha concluso il presidente – non è certo risolutivo dei problemi più complessivi del lavoro nel nostro paese, ma viene incontro al bisogno di autonomia dei giovani, che con il lavoro, con il servizio civile, con la possibilità di avviare una propria attività e di avere una abitazione vogliono sentirsi parte attiva della società”.

DI’ LA TUA. Cosa ne pensi? Scrivi a [email protected] o commenta su Facebook o Twitter.

Giovani Sì, duemila richieste di contributo all’affitto

Equitalia, recapitata una busta sospetta alla sede di Firenze

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Una busta contenente polvere è stata recapitata stamani alla sede fiorentina di Equitalia, in viale Matteotti.

BUSTA SOSPETTA. A intercettare la missiva sospetta è stato il centro di smistamento postale di Equitalia, grazie all’utilizzo di una macchina radiogena.

CONTENEVA ESPLOSIVO? Immediato l’intervento sul posto di carabinieri e vigili del fuoco. Al momento gli artificieri stanno compiendo accertamenti sul contenuto della busta, per accertare o meno la presenza di esplosivo. Dalle prime indagini è emerso che la busta è stata spedita da Napoli ed era indirizzata alla sede Equitalia di Grosseto.

Il cassonetto davanti al negozio

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Si trova in via Centostelle. La protesta di una commerciante: “Da anni chiedo che venga spostato, ma nessuno ha fatto niente”

”Quel cassonetto davanti al mio negozio che nessuno toglie” / FOTO

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Un cassonetto posizionato proprio davanti all’ingresso di un salone da parrucchiera, una situazione che – nonostante le richieste – non riesce a essere risolta. E’ quella di Silvana Bono, titolare di un salone di bellezza in via Centostelle. Che ha preso carta e penna e scritto a Il Reporter.

LA LETTERA. “Mi chiamo Silvana Bono titolare del salone Parrucchiera situato in via centostelle 5 rosso A. Da attenta e costante vostra lettrice, sono sempre rimasta ben colpita dalla vostra attenzione verso le problematiche del cittadino e della citta’. E’ per questo che oggi chiedo la vostra utile collaborazione per risolvere un problema che persiste da alcuni anni ovvero il posizionamento di un cassonetto della nettezza, proprio davanti all’entrata del mio salone, cosi’ da togliere visibilita’ commerciale alla mia attivita’ (e sappiamo di questi tempi quanto e’ necessaria la visibilita’ di un esercizio commerciale). A fronte di mie svariate lettere, fax, mail e telefonate al quadrifoglio, mi e’ stato risposto in data 27 ottobre 2008 che il suddetto cassonetto sarebbe stato spostato ma come si evidenzia da foto allegate, nulla e’ cambiato”.

LE FOTO:

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I colori di Arlecchino nelle opere di Kraczyna

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Il colore di Pontormo, la linea di Callot, il suono di Strawinsky, tre fonti primarie di ispirazione per Swietlan Nicholas Kraczyna, artista di livello internazionale – di origine russa, nato in Polonia e vissuto negli Stati Uniti –  che da quattro decenni ha scelto Firenze e Il Bisonte come sede privilegiata del suo lavoro. Qui è nato Icaro, qui è nato Arlecchino, soggetti che hanno consentito a Kraczyna di sviluppare temi filosofici complessi, spesso legati a drammatici eventi della cronaca. Qui l’artista ha sperimentato, fin dagli anni della collaborazione con Marino Marini, la sua tecnica di incisione a colori su più  lastre che non conosce rivali.

LA STORIA. Docente al Bisonte fino dalla fondazione della scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte, Kraczyna è stato costantemente a fianco di Maria Luigia Guaita che, a partire dal 1982, a scansione decennale,  ha voluto mostrare in galleria i risultati del suo lavoro, presentati, nelle varie edizioni, da Pier Carlo Santini, Nicola Micieli e Antonio Natali. La tradizione continua con la mostra voluta dall’attuale direttore Rodolfo Ceccotti che si inaugura giovedì 9 febbraio in galleria, e che ha come titolo Le nozze di Arlecchino.

LE OPERE. In mostra 40 opere realizzate con tecniche diverse. In queste opere, Kraczyna, per sua stessa ammissione, punta su tre elementi, ciascuno dei quali contiene al suo interno una forma di contrasto. Si tratta del gioco tra i colori caldi e freddi, tra la forma geometrica dei rombi e la linea organica del corpo umano, e infine dell’erotismo, che trascende fino a raggiungere un valore simbolico universale, a divenire “amore” nel suo più ampio significato. Per questo al termine nozze di Arlecchino che dà il titolo alla quarta mostra di Kraczyna al Bisonte, va attribuito un senso particolare. Arlecchino rimescola tutte le carte, e indica come la sua storia, che è anche la storia dell’umanità, possa avere uno sbocco diverso da quello che il copione sembrava avergli prescritto.

Concordia, forse i dispersi sono incastrati tra lo scafo e il fondale

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Il prefetto Franco Gabrielli, commissario per l’emergenza all’Isola del Giglio ha dichiarato, all’avvio dell’audizione in commissione Lavori Pubblici al Senato, che qualcuna delle 15 persone ancora disperse dal 13 gennaio, possa trovarsi incastrata tra il fondale e lo scafo della Concordia.

‘EFFETTO ASPIRAZIONE’. Gabrielli sostiene che possa essersi verificato un effetto ”aspirazione” quando la nave si è inclinata per adagiarsi sulla scogliera. E’ in quel momento che qualcuno dei dispersi potrebbe esser stato trascinato dall’aspirazione, fino al fondale, rimanendo così incastrato tra scafo e gli scogli sommersi.

‘EFFETTO CAMINO’. Ha anche parlato di ‘effetto camino’ esercitato dai corridoi del transatlantico. Alcuni dei sopravvissuti dei membri dell’equipaggio hanno infatti raccontato che la sera del 13 gennaio, mentre cercavano di risalire a nuoto i corridoi della nave, venivano trascinati indietro, come se ci fosse una forte corrente a tirarli verso il basso. Senza l’intervento e l’aiuto degli altri componenti dell’equipaggio che li hanno tratti in salvo, il bilancio delle vittime sarebbe oggi molto più pesante. “Riteniamo che ci siano parti della nave che nascondono o conservano i 15 corpi non ancora trovati”, ha detto il commissario.

Si accoltella davanti ai figli

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Ha preso un coltello da cucina e se l’è conficcato nello stomaco davanti alla moglie e ai due figli piccoli.

TENTATO SUICIDIO. E’ accaduto ieri pomeriggio a Sesto Fiorentino. Protagonista del tentato suicidio un uomo di 49 anni, impiegato. Quando i sanitari e i carabinieri sono intervenuti nella sua abitazione, l’uomo aveva ancora il coltello nell’addome. L’uomo ha rifiutato i soccorsi e ha cercato di allontanare i familiari e anche le forze dell’ordine e i medici. Poi, piano piano, è stato calmato. I sanitari sono riusciti a caricarlo sull’ambulanza e a trasportarlo all’ospedale di Careggi. Qui, l’uomo è stato operato d’urgenza. Le sue condizioni sono  gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo avrebbe già tentato di togliersi la vita in passato. A scatenare il suo gesto, stavolta, una lite con i familiari per futili motivi.

Mai più ‘nonni’ soli: si progettano i robot amici degli anziani

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Robot amici degli anziani. Non è un titolo di un film di fantascienza. Alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa è iniziato oggi il progetto sui robot in grado di aiutare gli anziani soli e con difficoltà nello svolgere anche le più basilari attività quotidiane.

I ROBOT. Saranno in grado di aiutarli nei lavori di casa, ma attivi anche nel condominio e in strada. I robot saranno dei veri amici degli anziani. Realizzarli è l’obbiettivo di ‘Robot-Era’, il progetto internazionale di robotica sociale a guida italiana. Lo studio è coordinato da Paolo Dario, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.

RICERCATORI. Nel progetto sono coinvolti anche ricercatori provenienti dalla Svezia, Inghilterra e Germania, riuniti in questi giorni nelle due sedi dell’Istituto di BioRobotica a Pontedera e alla Casa Domotica di Peccioli, nel comune di Pisa.