venerdì, 15 Agosto 2025
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Fiorentina-Bologna: denunce e un arresto tra gli ultras rossoblù

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E’ di un arrestato, due denunciati e una segnalazione per uso personale di stupefacenti, il bilancio dell’attività della Polizia che ieri ha vigilato sul regolare svolgimento dell’incontro Fiorentina-Bologna, ultima partita in casa del campionato di calcio di serie A.

LE DENUNCE. Poco prima di raggiungere lo stadio, gli ultras bolognesi sono scesi dai bus navetta lanciando dei fumogeni e un grosso petardo che ha danneggiato una cabina telefonica. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che sono riuscite a contenere il gruppo di esagitati e a individuare uno dei responsabili del gesto: si tratta di un bolognese di 27 anni, con numerosi precedenti di polizia. Per il giovane sono scattati 5 anni di divieto di accedere alle manifestazioni sportive e una denuncia per possesso di artifici pirotecnici in occasione di un incontro calcistico.
Sono invece 3 gli anni di DASPO inflitti a un altro tifoso che, durante le procedure di identificazione, si è reso responsabile dei reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

L’ARRESTO. Sono invece scattate le manette per un 39enne di origini abruzzesi presentatosi a vedere la partita assieme agli altri tifosi del Bologna: al momento dell’acquisto del biglietto è emerso che sull’uomo gravava dal 2008 un divieto di accedere alle manifestazioni sportive per 5 anni. Per l’ultrà bolognese sono subito scattati l’arresto e l’emissione di un nuovo DASPO per altri 5 anni.

LA SEGNALAZIONE. Infine, un tifoso bolognese di 30 anni è stato segnalato per uso personale di stupefacenti: durante le procedure di filtraggio nel settore ospiti, l’uomo è infatti stato sorpreso dagli agenti nel tentativo di liberarsi di una dose di marijuana (1,72 grammi) e di una di cocaina (0,46 grammi).

Toscana al voto, centrosinistra in vantaggio

Centrosinistra in vantaggio ovunque (almeno laddove sono già disponibili i primi dati dello scrutinio), in Toscana. Affluenza da record a Siena, calano i votanti ad Arezzo e a Grosseto. Soprattutto nel Comune della Faenzi. In Toscana ha votato il 71,88% degli aventi diritto (affluenza in lieve calo): alla precedente tornata elettorale aveva votato il 73,48%.

FIGLINE. In provincia di Firenze si vota solo a Figline Valdarno: qui l’affluenza ha superato il 70% e da un primo scrutinio dei voti (5 sezione su 19) il sindaco uscente, Riccardo Nocentini, è in vantaggio sugli altri candidati (con circa il 59%). Segue la candidata di Pdl e Lega Nord Clara Mugnai, con circa il 26,7%. Se questa situazione venisse confermata niente ballottaggio. Ilaria Bozzuffi del Movimento Cinque Stelle intorno al 7,8%, molto più basse le percentuali degli altri candidati.

AREZZO. Affluenza in calo ad Arezzo capoluogo, mentre tiene negli altri comuni della provincia chiamati alle urne. Nel capoluogo si vota per il sindaco e per il momento il primo cittadino uscente Giuseppe Fanfani, sostenuto dalla coalizione di Pd, Idv, Sel, La città di tutti, Laici e Socialisti, Sinistra per Arezzo, appare in nettissimo vantaggio al momento (circa il 66%).

SIENA. A Siena il candidato di centrosinistra Franco Ceccuzzi ha circa il 52% dei voti, mentre l’ex pilota di Formula Uno Alessandro Nannini, in campo per Pdl e Lega, si attesta intorno al 23%. Il “civico” Gabriele Corradi intorno al 17%. Da capire quindi se si andrà al ballottaggio oppure no.

GROSSETO. In calo i votanti anche a Grosseto, soprattutto a Castiglione della Pescaia, Comune guidato da 10 anni da Monica Faenzi, portavoce toscana del Pdl, dove la lista di centrodestra è stata esclusa dalla corsa elettorale. La Faenzi aveva esortato i cittadini a disertare le urne, ma il calo verticale non c’è stato. C’è stata invece baruffa davanti ad alcuni seggi.

LUCCA. Provinciali a Lucca, affluenza in calo attestata al 54,15%: il presidente uscente Stefano Baccelli (52%), per il centrosinistra, sta staccando Gabriele Brunini per il centrodestra (43,80%).

Elezioni comunali, Figline Valdarno: vota il 71,37%

Alle 15 si sono regolarmente concluse le operazioni di voto in tutti i 19 seggi elettorali del Comune di Figline Valdarno. L’affluenza finale ha raggiunto il 71,37% degli aventi diritto, ovvero si sono recati alle urne 9567 cittadini su 13403: hanno votato 4702 maschi e 4865 femmine.

I DATI. La sezione che ha fatto registrare il maggior numero di votanti è stata, con 790 cittadini (pari all’81,19%), la numero 10 presso la scuola elementare di San Biagio. Se si esclude quella dell’Ospedale Serristori, in cui ci sono solo 4 aventi diritto, la sezione in cui hanno votato meno elettori è stata la numero 2 presso la scuola media di via Garibaldi, con 466 votanti (pari al 54,12%).

RISPETTO AL 2006. Nel 2006 votarono 9549 cittadini, pari al 70,51% degli aventi diritto (4664 maschi e 4885 femmine). L’affluenza alle urne è dunque aumentata dello 0,86% rispetto a cinque anni fa.

Il gelato invade le piazze: tutto pronto per il Festival

Dal 25 al 29 maggio torna il “Firenze Gelato Festival 2011”, il fortunato evento che l’anno scorso fece registrare più di 400 mila visitatori. Al centro della manifestazione saranno le creazioni dei 50 migliori gelatieri fiorentini e italiani che lavoreranno “in diretta”, davanti agli occhi del proprio pubblico, per far scoprire i segreti di un prodotto 100% Made in Italy.

GELATAI IN PIAZZA. Quest’anno il Villaggio Artigianale sarà allestito Oltrarno, in Piazza Pitti: la splendida residenza dei Medici farà così da cornice agli stand per le degustazioni e ai laboratori artigianali a vista. Il Villaggio Industriale, invece, che ospiterà le delizie Sammontana, si conferma nella preziosa scenografia di Piazza della Repubblica, nel cuore della città, a metà strada fra Palazzo Vecchio e Piazza del Duomo. Ma il Festival non si conclude nelle piazze: a rendere tutta la città un “Villaggio globale del gusto” contribuirà la partecipazione all’iniziativa di oltre 30 gelaterie dislocate in ogni quartiere di Firenze.

GELATOCARD E WORKSHOP. Tra le novità di quest’anno spicca la Gelatocard, la card ufficiale che con 7 euro dà diritto a cinque assaggi presso il Villaggio Artigianale e Industriale e presso le gelaterie aderenti. La card sarà ricaricabile e al costo di soli 5 euro si potranno gustare altri cinque assaggi. In programma ci sono molte altre iniziative, come laboratori per bambini, workshop per adulti ed happy hour a base di gelato. Altra novità sarà l’orario allungato: gli stand dei villaggi saranno aperti tutti i giorni dalle 12 fino alle 24.

Per maggiori informazioni visita il sito www.firenzegelatofestival.it.

Tramvia, Renzi chiede i danni per i ritardi

“Chiederemo i danni alle aziende che non partono in tempo”. Renzi rilancia la battaglia contro i ritardi nella realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia. I lavori sarebbero dovuti cominciare il 2 maggio scorso.

DANNI. Il sindaco Matteo Renzi aveva già preannunciato sanzioni nei confronti delle aziende di Tram Spa, consorzio incaricato di realizzare le altre due linee del tram, se ci fosse stato un ritardo consistente. I giorni persi ammontano già a due settimane e non si intravedono schiarite all’orizzonte. Preoccupa soprattutto la situazione economica del Consorzio Etruria, che da alcuni mesi non naviga in acque tranquille. “Siccome il Comune di Firenze è pronto a partire e le aziende no, chi non è nelle condizioni di partire deve sapere che non ha a che fare con il pubblico che lascia stare e perde tempo, ma ha a che fare con un settore pubblico che sarà in prima linea per chiedere la restituzione dei danni che i cittadini dovranno subire”.

MILLE GIORNI. “Abbiamo fatto il massimo che potevamo fare”, sottolinea Renzi. La partita è quella di concludere i lavori in mille giorni, un punto su cui amministrazione e imprese non sono ancora giunte a una mediazione. L’obiettivo potrebbe essere raggiunto se e solo se i cantieri rimanessero aperti anche la notte. Una condizione che farebbe lievitare notevolmente i costi.

Caccia alla Gioconda, via all’apertura di due tombe “indiziate”

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Saranno aperte domani le due tombe ritrovate nella cripta sotterranea della chiesa di Sant’Orsola, all’interno dell’ex convento. Una delle due potrebbe celare i resti di Lisa Gherardini, la “vera” Gioconda.

SCAVI. Potrebbe arrivare già domani il momento della verità nella ricerca più affascinante in corso in questo momento a Firenze: domani mattina alle 11 verranno aperte le altre due sepolture ritrovate nel sottosuolo di Sant’Orsola. La prima è già stata aperta lo scorso venerdì, ma al suo interno non sono stati trovati resti umani, ad eccezione dell’osso di un alluce, a riprova del fatto che si tratta di tombe in cui in una prima occasione erano stati inumati alcuni corpi, per poi spostarli altrove. Gli scavi sono in corso nell’ex convento da mercoledì scorso e finora hanno confermato le scannerizzazioni effettuate dal georadar: sotto la chiesa principale è stata trovata una cripta con tre tombe, di cui due più in profondità. Le ricerche sono condotte dal Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali.

TOMBE. “L’apertura delle due tombe presenti nella prima cripta – dichiara Silvano Vinceti, presidente del Comitato –  fermo restando che durante la giornata potrebbero emergere altre sepolture, ci permetterà di verificare se saranno presenti dei resti mortali”. “Se anche in questo caso – continua Vinceti – si dovesse costatare l’assenza di resti ossei, si rafforzerebbe l’ipotesi secondo la quale le monache trasferivano abitualmente tutte le sepolture in altro luogo. La traslazione potrebbe essere stata motivata da problemi di tenuta fisica della cripta. I resti mortali potrebbero quindi essere stati spostati nell’altra cripta più grande, sempre presente nella chiesa di Sant’Orsola. Solo gli scavi ci daranno il responso finale…”. Arrivederci alla prossima puntata.

PER SAPERNE DI PIU’. Vuoi saperne di più sulla “caccia alla Gioconda”? Leggi i nostri articoli: Gioconda, trovato l’osso di un piede: ”Potrebbe essere di una donna” / FOTO – Gioconda, trovata una cripta. Anzi due / VIDEO – Gioconda sepolta a Sant’Orsola? La cripta c’è: eccola – Sant’Orsola, parte la caccia a tomba della Gioconda. C’è anche Al Jazeera

 

Bollo auto, in Toscana uno su sette non lo paga per tempo

Bollo auto, in Toscana uno su sette non lo paga per tempo.

I NUMERI. Su poco meno di tre milioni e mezzo di veicoli circolanti in Toscana, infatti, più di mezzo milione (504.501 per la precisione) sono morosi, ovvero non pagano il bollo auto nei tempi dovuti. I dati sono stati illustrati durante la conferenza stampa che ha tenuto oggi l’assessore al bilancio e alle riforme della Toscana Riccardo Nencini, per illustrare le strategie di contrasto dell’evasione fiscale per il 2011.

FIORENTINI VIRTUOSI. La percentuale di evasione sul bollo auto – è stato spiegato – oscilla, nelle diverse province toscane, tra il 12 e il 18 per cento. I più “virtuosi” sono i fiorentini: pagano il bollo in ritardo o non lo pagano affatto, se non quando ricevono l’avviso, in 122mila (il 12%). I meno “virtuosi” sono invece gli automobilisti di Massa-Carrara (30.708 morosi, il 18,09%). Nel mezzo stanno tutti gli altri. In provincia di Prato quelli che non pagano o pagano in ritardo sono 33.226 su 206.859 (il 16,06%). E proprio a Prato saranno attivati due progetti pilota, quello che riguarda l’analisi dell’evasione sul bollo auto e un secondo che incrocerà i dati sui veicoli oggetto di fermo amministrativo e sanzioni su strada comminate, in collaborazione con Equitalia e Comune.

ETA’. Quanto all’età degli “evasori” sul bollo auto, i meno rigorosi e puntuali nei pagamenti sono i ventenni. Da 21 a 30 anni è moroso quasi un automobilista su quattro. Subito dopo vengono i trentenni: da 31 a 40 anni ci sono 115.150 evasori (21,28%) su 541.176 veicoli. Gli anziani sono i più ligi al dovere. I dati sul bollo auto si riferiscono all’anno 2010, ma il trend – è stato spiegato – è abbastanza costante negli anni.

Riparte la corsa alle facoltà: due giorni per capire dove iscriversi

Orientamento, due appuntamenti al polo delle Scienze sociali dell’università di Firenze. Si avvicina infatti il momento della scelta universitaria, e le Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza si presentano agli studenti delle scuole medie superiori, al polo delle Scienze sociali.  

OPEN DAY A SCIENZE POLITICHE. Il primo appuntamento è l’Open Day della Facoltà di Scienze Politiche, in programma lunedì 16 maggio alle 16 (aula 018, edificio D6 – via delle Pandette, 9). L’incontro è introdotto dalla preside della “Cesare Alfieri” Franca Alacevich e dal direttore del Centro orientamento della Facoltà Claudio De Boni. Intervengono poi la direttrice della Biblioteca di scienze sociali Lucilla Conigliello e la coordinatrice del Servizio informazione, orientamento e cultura dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario Anna Mattiuz. Informazioni allo 055-4374076 e scrivendo a [email protected].

GIURISPRUDENZA. Martedì 17 maggio è invece la volta della Facoltà di Giurisprudenza, che si presenta alle future matricole alle ore 16. L’incontro, con la partecipazione di Alessandra De Luca, si svolge nell’aula 0.03 dell’edificio D4 (in via delle Pandette, 35)-

CODICE ETICO. Intanto, all’ateneo fiorentino è stato costituito un gruppo di lavoro per la modifica del Codice Etico dell’Ateneo. Il Codice è previsto obbligatoriamente, per le università che ne fossero prive, dalla legge 240/201 (art. 2, comma 4). L’Università di Firenze si è dotata da tempo del Codice Etico: si verificherà ora se e in che misura dovrà essere modificato nel contesto dell’attuale processo di riforma.

GRUPPO DI LAVORO. Il gruppo di lavoro sarà coordinato da Paolo Caretti e sarà composto dai rappresentanti delle aree di ricerca in Senato accademico (Anna Benvenuti, Nicola Casagli, Marco Fioravanti, Corrado Poggesi, Giovanni Tarli Barbieri), da due rappresentanti del personale tecnico amministrativo (Pierluigi Parrini, Alba Scarpellini), da due rappresentanti degli studenti (Enrico Bartolini, Andrea Pezzati) e da Pierluigi Zezza e Luca Massacesi.

DIPARTIMENTI. E’ stato costituito, inoltre, un gruppo di lavoro incaricato di elaborare un nuovo regolamento dei Dipartimenti. Sarà coordinato dal prorettore al Coordinamento e strategie per l’ottimizzazione dei finanziamenti ministeriali Giacomo Poggi; sarà composto dai rappresentanti delle aree di ricerca in Senato accademico e da Paolo Cappellini, Presidente della Commissione Affari Generali e Normativi.

Germania-Italia in bici, ecco le Alpi

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Continua il viaggio in bicicletta dalla Germania all’Italia di Michele Mastrosimone e Lorenzo Passagnoli. Ecco il resoconto della quarta, quinta e sesta tappa. Tra distanze diverse da quelle previste e il maltempo. E le Alpi…

Germania-Italia in bici, ecco le Alpi / FOTO

Continua il viaggio in bicicletta dalla Germania all’Italia di Michele Mastrosimone e Lorenzo Passagnoli. Ecco il resoconto della quarta, quinta e sesta tappa. Tra distanze diverse da quelle previste e il maltempo.

Quarta tappa, Ebersbach an der Fils – Oberessendorf
DST: 130 Km 
TM: 6h 52m 
Vel. media: 18.8 Km/h 
Vel. max: 50 Km/h
Disliv. in salita: 1445m 
Altit. max: 850m
Pend. media: 3% 
Pend. max: 12%

Anche oggi le distanze erano completamente sballate, basti pensare che siamo arrivati a sera al paese dove teoricamente avremmo dovuto fare la pausa pranzo.
 Nei primi chilometri abbiamo incontrato subito un bel dislivello da scalare, 5 km all’8%, dopodichè un’altra salita di 4km al 7%. Una volta arrivati in cima ci siamo trovati in uno splendido altopiano a 800 metri .
Le cose però si sono ulteriormente complicate perché, a causa di due paesi con lo stesso nome, abbiamo perso “le tracce” del percorso originale e ci siamo addirittura ritrovati a scendere una mulattiera al 19%. Ma una volta ritrovata la strada è andata molto meglio. Prima di tutto avevamo un percorso pianeggiante (il primo dall’inizio del viaggio…) e interamente su pista ciclabile.
 Al momento siamo accampati in un bosco vicino alla psita ciclabile e domani partiremo alla volta del Bodensee (Lago di Costanza) e i relativi confini tra: Germania, Svizzera, Austria e il piccolo Liechtenstein.

Quinta tappa, Oberessendorf – Koblach, Österreich (Austria)
DST: 107 Km 
TM: 5h 27m 
Vel. media: 19.7 Km/h 
Vel. max: 55.4 Km/h
Disliv. in salita: 736m 
Altit. max: 790m
Pend. media: 2% 
Pend. max: 9%

Questa mattina ha cominciato a piovere verso le 6, per fortuna ha smesso in tempo utile per partire, alle 8.
 Abbiamo fatto colazione a Bad Waldsee, dove si svolgeva una anche una maratona. Il tempo era ottimo e il percorso, cosa rara, pianeggiante. Già dal mattino si vedevano all’orizzonte le alpi. Magnifiche, possenti e sontuose, con le loro cime innevate si ergono potenti di fronte a noi. Grande emozione, dopo di esse c’è “casa”. Proviamo un grande senso di rispetto verso questi colossi di roccia, ma al tempo stesso non vediamo l’ora di misurarci sulle loro salite. 
Ritornando alla tappa, tutto procedeva bene. Dopo le ultime salitelle vedevamo finalmente il famoso Bodensee (lago di Costanza), bellissimo con le alpi innevate sullo sfondo. Peccato che il cielo si era rannuvolato rendendo grigio il paesaggio. Abbiamo fatto la pausa pranzo a Lindau e poi abbiamo ripreso la marcia salutando la terra teutonica visto che entravamo in Austria. Il percorso era ulteriormente in pianura e veloce, potevamo tranquillamente recuperare gran parte del gap di ieri. Purtroppo il cielo dopo pranzo si è guastato sempre di più. Ha iniziato a piovere e la temperatura è scesa di 15 gradi. Abbiamo comunque percorso altri 40 km sotto l’acqua prima di decidere di fermarci a pernottare in una “gasthaus” (una pensioncina), onde evitare di fare la fine della seconda tappa, dove abbiamo pedalato fino alle nove e mezza di sera per trovarne una che non fosse piena, ma avevamo ancora energie per proseguire tranquillamente.
 Anche in Austria le reti ciclabili sono ottime, i 40 km sotto l’acqua li abbiamo percorsi su di esse, sarebbe stato molto peggio se non c’erano.
 Domani ci aspettano le Alpi e, forse, anche l’Italia. Speriamo solo che il tempo si aggiusti per goderci le vette innevate.

Sesta tappa, Koblach, Österreich (Austria) – Davos, Schweiz (Svizzera)
DST: 116.54 Km 
TM: 7h 12m 
Vel. media: 16.1 Km/h 
Vel. max: 39.4 Km/h
Disliv. in salita: 1517m 
Altit. max: 1625m
Pend. media: 6% 
Pend. max: 13%
Disliv. discesa: -326

Anche stamattina la pioggia si è defilata in modo da farci partire asciutti, ma non per questo non si è fatta sentire. A cavallo tra il Liechtenstein e la Svizzera ha iniziato a piovere, con relativo abbassamento della temperatura. Ma noi ci eravamo già vestiti in assetto invernale. In più mi si è forata la ruota posteriore dopo pochi chilometri, sostituita al volo.
 I primi km erano piatti, se ieri non avesse piovuto così forte avremmo guadagnato non poco. Ci siamo divertiti a saltare da un confine all’altro: Austria/Svizzera poi Svizzera/Liechtenstein e infine nuovamente Liechtenstein/Svizzera. Tutto questo per il fatto che per entrare nel Liechtenstein dall’Austria si deve avere il passaporto e dalla Svizzera no… mah! Più pedalavamo e più le Alpi si avvicinavamo, stringendoci in una morsa dalla quale era impossibile scappare.
 Durante il picco di pioggia abbiamo giocato la carta “pranzo al riparo”. Giocata bene, perché nel frattempo aveva smesso di piovere e aveva messo un bel sole che ha tirato sul il morale che era più basso della temperatura.
 Siamo dunque partiti all’attacco delle Alpi. Che dire, sono dure. Molto dure. Siam partiti leggeri al 2% per poi arrivare all’8-9% di media. Il paesaggio era magnifico, purtroppo però il tempo no. Più che salivamo e più che si abbassava la temperatura. Dai 20° del sole siam passati ai 0.2° sui 1600. Per fortuna la salita dava tregua in modo di riprendere le energie, ne avevamo bisogno davvero.
 Ma il problema più grosso è stato in cima. Ci avevano avvisato che Davos era cara, ma non avevamo capito quanto. Una semplice doppia modello base veniva 106 euro più altre “spese”. La faccenda era grave, la sera stava arrivando e le temperature si abbassavamo pericolosamente. Non che non avessimo i soldi, ma non volevamo pagare tanto.
 Abbiamo chiesto in stazione e persino in ospedale se c’era un posto per passare la notte. Provare in altri paesini dopo era impensabile. Eravamo già provati e senza energie. Per fortuna salta fuori un ostello della gioventù all’ultimo dove ci siamo letteralmente lanciati in corsa perché chiudeva alle 21 (erano le 20:43 ). Abbiamo fatto quindi una corsa contro il tempo di sera, in un paese che non conosciamo, con la tormenta di neve contro e in salita… Ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Grande la gioia di avere un letto caldo. Non sappiamo cosa faremo domani, lo Stelvio è chiuso. Ma il viaggio continua!

 

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