lunedì, 28 Aprile 2025
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Giovani e lavoro: i sogni e le speranze dei fiorentini

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Un giovane su tre, in Italia, è senza lavoro, stando agli ultimi dati Istat. Ma quali sono le speranze e i sogni dei giovani fiorentini? IlReporter.it è andato a intervistarli.

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Giovani e lavoro: i sogni e le speranze dei fiorentini / VIDEO

Un giovane su tre, in Italia, è senza lavoro, stando agli ultimi dati Istat. Una prospettiva non certo esaltante per chi entra nel mercato del lavoro per la prima volta, magari dopo anni di università. Ma quali sono le speranze e i sogni dei giovani fiorentini? IlReporter.it è andato a intervistarli.

I DATI. Mentre il Belpaese torna a crescere (il Pil, il prodotto interno lordo, nel 2010 ha raggiunto la zona positiva, +1,3%, dopo due anni in retromarcia), lo stesso non succede per l’occupazione. Secondo l’istituto nazionale di statica a gennaio il 29,4% dei giovani era disoccupato, un picco che non si registrava da sette anni.

LE SPERANZE DEI GIOVANI FIORENTINI. Siamo andati a sentire alcuni studenti universitari che si stanno per affacciare sul mondo del lavoro.

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Natali: ”Un’annata più dura del previsto”. E D’Agostino si ferma

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Fiorentina, la parola a Cesare Natali. Il difensore viola ha incontrato i giornalisti nella settimana successiva alla brutta trasferta di Bari (pareggiata 1-1, con i viola ragiunti nel finale) e in vista della prossima gara, in programma domenica alle 15 al Franchi contro il Catania degli argentini.

BARI. E Natali ha iniziato a parlare proprio dalla partita del San Nicola. “Tutti sapevamo che era fondamentale la partita di Bari – dice – l’importanza della gara era chiara a tutti, ma qulacosa nel secondo tempo purtroppo non è andato”.

ANNATA DIFFICILE. Come si spiega Natali questa difficile stagione? “Non riesco a darmi una spiegazione. I motivi probabilmente sono tanti. In campionato è un anno che troviamo delle difficoltà. A inizio stagione siamo partiti con il giusto entusiasmo, poi l’annata si è rilevata più dura del previsto. A Bari ci siamo accontentati troppo presto del nostro vantaggio”.

IL CICLO. Come deve affrontare, la Fiorentina, quel che resta della stagione? “Il calcio è fatto di tantissime situazioni. Dobbiamo renderci conto che dobbiamo giocare tutte le partite più liberi di testa. A livello di determinazione ci vuole qualcosa in più. Fondamentale essere più squadra e più propositivi”. Ma  è finito un ciclo? “Non penso. La mentalità di ogni singolo calciatore non cambia da un momento a un altro. La base di una squadra nasce dalle caratteristiche dei singoli professionitsti”.

DA ANTOGNONI A CAMPORESE. Infine due battute su passato (glorioso) e futuro della Fiorentina. Sull’Antognoni’s day: “Antognogni è una figura storica, una bandiera per Firenze. Ho avuto la possibilità di consocerlo, si percepisce subito che è molto legato alla Fiorentina”. Sul giovane Camporese, suo compagno di reparto: “Michele ha grandi qualità, ha lavorato con noi anche in ritiro e ha dimostrato da subito di essere all’altezza della situazione”.

D’AGOSTINO. Brutte notizie, però, per MIhajlovic, in vista della gara col Catania.  Gaetano D’Agostino, “durante la seduta di allenamento odierno, ha subìto una contusione alla mano, riportando una frattura scomposta del terzo metacarpo”: lo annuncia la società viola. Domani verrà eseguito, a Firenze, un intervento di stabilizzazione chirurgica dal professor Carlo Bufalini: la prognosi, che sarà precisata meglio dopo l’intervento, è stimata nell’ordine delle tre settimane.

Il ritorno dei lucchetti dell’amore

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E’ una partita difficile quella che si sta giocando tra il Comune di Firenze e gli innamorati: il primo armato di tenaglie, i secondi  muniti di lucchetti. Palazzo Vecchio dispone periodicamente la rimozione dei “pegni d’amore”, ma ecco – dopo poco tempo – spuntarne di nuovi. Così com’è successo su Ponte alle Grazie. GUARDA LE FOTO

Il ritorno dei lucchetti dell’amore / FOTO

E’ una partita difficile quella che si sta giocando tra il Comune di Firenze e gli innamorati: il primo armato di tenaglie, i secondi  muniti di lucchetti. Sono trascorsi 4 anni dal film “Ho voglia di te”, ma la moda dei lucchetti dell’amore sembra non avere fine, creando non pochi problemi agli amministratori locali, impegnati nella lotta a questa singolare tradizione a volte un po’ troppo ingombrante.

LA GUERRA AI PEGNI D’AMORE. Da Roma a Venezia, tante le città d’arte che hanno intrapreso una guerra contro l’invasione di lucchetti. Anche Palazzo Vecchio dispone periodicamente la rimozione di questi pegni d’amore, ma ecco – dopo poco tempo – spuntarne di nuovi. Una partita che sembra persa in partenza.

IL RITORNO. Così dopo le “ripuliture” decise nei mesi scorsi, i lucchetti sono tornati, anche sul Ponte alle Grazie che garantisce una splendida vista sul più famoso Ponte Vecchio.

GUARDA LE FOTO {phocagallery view=category|categoryid=45|limitstart=0|limitcount=0} 

 

 

LA TUA OPINIONE. Cosa ne pensi? Pegno d’amore o “atto vandalico”? Scrivi a [email protected] o mandaci le tue foto.

Ballerini, riesumata la salma per far luce sulla morte

Riesumata la salma di Franco Ballerini.

L’INCHIESTA. E’ successo questa mattina al cimitero di Casalguidi, in provoncia di Pistoia. La riesumazione era stata disposta dalla procura di Pistoia nell’ambito degli accertamenti dell’inchiesta aperta per risalire alle cause della morte dell’ex ct della nazionale italiana di ciclismo, avvenuta il 7 febbraio 2010 in seguito a un incidente durante un rally di Larciano, sempre nella provncia pistoiese.

AUTOPSIA. Il pm Luigi Boccia, titolare dell’inchiesta sulla morte di Ballerini, ha richiesto l’autopsia sul cadavere dell’ex ct della nazionale.

L’INCIDENTE. Come detto, Balerini era deceduto il 7 febbraio 2010 in un incidente di rally: la notizia della sua morte aveva provocato commozione e un profondo lutto nel mondo del ciclismo italiano e non solo.

Zanzare, la ”lotta” parte in anticipo. Con i pipistrelli come alleati

La lotta alle zanzare quest’anno parte per tempo. Con un nuovo “amico” contro le punture: il pipistrello.

IL PROGETTO. Il Comune di Firenze, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università fiorentina, ha messo a punto il progetto “Un pipistrello per amico”, per la conservazione della biodiversità urbana, per la salvaguardia dei pipistrelli e per il contenimento delle zanzare. Un progetto che prevede, fra l’altro, la distribuzione delle cosiddette “Bat box”, rifugi in legno per offrire nuove opportunità di alloggio a questi efficienti predatori di zanzare, da posizionare in condomini, scuole o edifici pubblici.

BAT BOX. E la consegna di queste “casette”, inserita in una vera e propria lezione di scienze naturali supportata dalla pubblicazione “Super Bat” distribuita ai presenti, è avvenuta stamani nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, con l’assessore all’ambiente Stefania Saccardi, la collega all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, il presidente e il responsabile del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze Giovanni Pratesi e Paolo Agnelli. Erano presenti gli alunni di alcune classi delle scuole Bargellini, Lavagnini, Mameli, Montagnola. “Si tratta – ha sottolineato l’assessore Saccardi – di una iniziativa di lotta alle zanzare, ma allo stesso tempo intende contribuire allo sviluppo e alla conservazione di un ecosistema cittadino il più possibile sano e naturale. L’esistenza di ciascun ecosistema è assicurato dall’ equilibrio ecologico, cioè dalla presenza di tutti i suoi componenti: animali, piante, acqua, luce, aria e così via. Ogni ecosistema tende a conservare il proprio equilibrio e quando l’equilibrio si rompe l’ecosistema si modifica. Purtroppo pipistrelli non se ne vedono quasi più e quindi per combattere questi fastidiosi insetti, normalmente si utilizzano spray o piastrine e comunque mezzi chimici che danneggiano questo equilibrio e possono anche nuocere alla salute. Per questo il contributo dei pipistrelli è utile per il mantenimento dell’ecosistema”.

PIPISTRELLI. Lo sviluppo di animali infestanti come ad esempio le zanzare, è spesso dovuto alla scomparsa dei loro predatori, che porta sempre a un impoverimento dell’ecosistema urbano. La presenza dei pipistrelli ha subìto nel tempo un brusco decremento a causa di cambiamenti climatici e vegetazionali, nonché dell’inquinamento. Anche l’impiego massiccio di veleni, usato per combattere gli insetti avvelena l’ambiente e tra i primi a patirne le conseguenze sono proprio i pipistrelli che accumulano rapidamente le sostanze tossiche nei loro tessuti fino a restarne uccisi. Grave anche il problema della quasi scomparsa di rifugi (più numerosi nelle vecchie case rurali, al contrario dei nuovi edifici) dove riposare durante il giorno. Quando tali rifugi saranno colonizzati si potrà avere per alleato un formidabile cacciatore di insetti, capace di catturare in una notte fino a 5/10 grammi di prede, corrispondenti a diverse migliaia di insetti (il 40% zanzare). “L’iniziativa di oggi – ha detto l’assessore Di Giorgi – è molto importante per vari motivi, ma principalmente perché va a sfatare il luogo comune, ad esempio sulla pericolosità del pipistrello. Ciò che gli amici del Museo di Scienze Naturali, che fra l’altro vi invito a visitare perché rappresenta una delle tante ricchezze della nostra città, ci hanno raccontato, è servito a capire e approfondire una serie di cose e per rispettare la natura e i suoi equilibri”.

Giro in mongolfiera o allevamento di lumache, le idee delle imprese agricole

Originalità, innovazione, idee, e perché no, un pizzico di sana e positiva “follia”: sono 77 le imprese agricole toscane iscritte alla quinta edizione del Premio Oscar Green, l’evento promosso da Coldiretti Giovani Impresa (info su www.toscana.coldiretti.it), per dare un riconoscimento alle giovani imprese agricole che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca, diversificazione e globalizzazione. Sei le categorie previste: “Stile e cultura l’impresa”, “Sostieni lo sviluppo”, “In-generation”, “Esportare il territorio”, “Campagna Amica” ed “Oltre Filiera”.

E la Toscana, come nel 2010, ha fatto la sua parte presentando ben 77 aziende, contro le 52 dello scorso anno, tutte con caratteristiche e storie diverse, spesso vere e proprie “chicche” di originalità, inventiva e voglia di fare. Tre i Comuni che hanno partecipato alla categoria “Oltre la Filiera”, dimostrando di investire su km zero, stagionalità e filiera corta: Greve in Chianti e Scandicci dando pieno sostengo al progetto del mercato di Campagna Amica, e Quarrata, che ha inserito, nei menu delle scuole, yogurt e latte prodotto da un’azienda zootecnica locale. Lucca con 14, Firenze con 12 e Massa, Siena, Grosseto e Arezzo con 8 le provincie più rappresentate.

Si va dall’azienda agricola che offre, oltre ai prodotti locali “fatti” in loco, il giro in mongolfiera sui campi, foreste e laghi al simpatico allevamento di lumache da gastronomia, dall’azienda agrituristica termale per dormire, mangiare e rilassarsi, alla latteria dei ragazzi, fino all’azienda vitivinicola nata tra i vitigni della storia dimora estiva di Carlo Ludovico Borbone, Duca di Lucca che ora produce uno dei migliori vini a livello nazionale. E ancora l’azienda vivaistica che pratica la rarissima arte topiaria dando forma a piante ardite, e l’azienda specializzata nella tostatura di arachidi. “Le imprese toscane – spiega Tulio Marcelli, Presidente Regionale Coldiretti – hanno risposto alla grande al premio promosso dalla nostra organizzazione che mette in risalto le eccellenze, le sfide e lo spirito multifunzionale delle aziende. Una riposta che è andata ben oltre le nostre previsioni, e che è arrivata da tutti i territori della Toscana. Il concorso permetterà alle aziende di ottenere una visibilità importante a livello nazionale e di incrementare la loro capacità di essere attrattive e innovative nei confronti del consumatore-cliente”.

Prevista, tra aprile e maggio, anche un’iniziativa a livello toscano, oltre alle premiazioni nazionali, a Roma, per le imprese agricole che hanno partecipato. “Dietro ogni azienda – conclude la delegata regionale Giovani Impresa, Francesca Ferrari – si nascondono storie straordinarie, sfide personali e intuizioni imprenditoriali magnifiche. La Toscana è la regione simbolo del Made in Italy per questa sua caratteristica di sapersi rinnovare e reinventare anche quando tutto sembra essere stato fatto”.