domenica, 17 Agosto 2025
Home Blog Pagina 2659

Immigrazione, 3 lavoratori su 4 si sentono italiani. Anche in famiglia

0

 

Sono albanesi, peruviani, rumeni, filippini, ma si sentono italiani. Tanto che, anche a casa propria, parlano molto più in italiano che nella lingua d’origine: soltanto il 24,6% usa l’idioma del Paese da cui proviene per conversare con i famigliari. I dati emergono da una ricerca del Ceuriss tra i lavoratori stranieri di Cooplat, una delle più grandi cooperative italiane nel comparto dei servizi.

LE VIE DELL’INTE(G)RAZIONE. I dati emersi dall’indagine sono stati discussi stamattina durante il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, promosso dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, che è in corso di svolgimento al teatro Dante di Campi Bisenzio. L’occasione è stata la tavola rotonda su “Territorio, lavoro e immigrazione” a cui hanno partecipato il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi, Filippo Fossati, i segretari del Pd metropolitano di Firenze e del Pd pratese Patrizio Mecacci e Ilaria Bugetti.

400 STRANIERI. Tra i 3mila addetti di Cooplat, circa 400 sono immigrati: da qui l’idea della cooperativa di commissionare uno studio su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, iniziato nel gennaio 2010 e ora prossimo alla conclusione. Dalla ricerca, condotta su un campione di 120 lavoratori non italiani, emergono con chiarezza due risultati. Il primo è appunto il senso di appartenenza all’Italia, mostrato dal 77,8% degli intervistati, contro il 68,9% che dà altrettanta importanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. Non stupisce dunque che oltre la metà (il 51%) dichiari di sentirsi “ben integrato” nel nostro Paese, mentre solo il 5% dice di continuare a coltivare un legame prioritario con la madrepatria.

NUOVI ITALIANI. “Questi dati – si legge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percentuali non inferiori all’85-90%)”.
E se accanto a questi dati consideriamo quelli già citati sul rapporto con la lingua italiana, “potremo dire che si materializza il profilo di nuovi italiani già in questa prima generazione di immigrati”.

FAMIGLIA. L’altro dato che salta agli occhi è l’importanza che gli intervistati danno al lavoro, secondo soltanto alla famiglia e ben più avanti della nazionalità e dello stile di vita. Nelle risposte alla domanda sulle cose in cui si identificano di più, il nucleo familiare è infatti al primo posto con il 68,9% e il lavoro al secondo con il 45,9%, mentre i riferimenti allo stile di vita e alla nazionalità vengono molto dopo (rispettivamente 27% e 24,6%). E parlando di famiglia, è da notare che il 15,6% è spostata con un/a italiano/a: “ciò – si legge nell’indagine – può essere considerato un ulteriore indice della volontà di radicamento in Toscana”.

IDEALI. Tra le cose importanti della vita, gli intervistati indicano anche gli ideali di libertà e democrazia (60,8%), il valore dell’amicizia (61,4%) e il raggiungimento di una vita confortevole (58,3%).

LAVORO. Il lavoro appare quindi un elemento molto forte nella costruzione della identità di “nuovi italiani” degli addetti immigrati di Cooplat. Su questo c’è da segnalare anche una curiosità, che però la dice lunga sul tasso di integrazione degli intervistati: sul posto di lavoro, sono più gli immigrati che si trovano bene nel rapporto con i colleghi di una nazionalità diversa (il 54,1% valuta “buoni” i rapporti) e con gli italiani (il 48,4%) che quelli che si trovano bene con i colleghi connazionali (il 46,7%).
 

CRISI. Così come per gli italiani, le brutte notizie arrivano quando si parla degli effetti della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta difficoltà a fine mese”, soltanto il 18% “riesce a risparmiare qualcosa” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”.

Tutti in Fortezza oggi per Kledi e i ragazzi di Amici

0

 

Continua il grande successo di “Danza in Fiera”, la più importante kermesse dedicata al mondo del ballo, in corso alla Fortezza da Basso fino a domenica. Oggi arriva il ballerino lanciato da Maria De Filippi Kledi Kadiu. E non potevano mancare i ragazzi di Amici.

KLEDI. Questa mattina intervista a Kledi, noto nome del mondo dello spettacolo. Nel suo curriculum spiccano Amici e C’è posta per te, numerose partecipazioni in produzioni teatrali di prestigio e anche la conduzione del nuovo programma tv “Step, passi di Danza” in onda su Rai 5 nella prima serata del sabato.

VENTRIGLIA. Sempre oggi, alle 14, appuntamento con Francesco Ventriglia, direttore del corpo di ballo di MaggioDanza.

AMICI. Fino a domenica presenzieranno il Festival anche i ragazzi usciti dal programma Amici, di Maria De Filippi. Ecco alcuni nomi: Antonino Spadaccino, Susy Fucillo, Manuel Aspidi, Cassandra de Rosa.

FOTOGALLERY

{phocagallery view=category|categoryid=43|limitstart=0|limitcount=0}

Per il programma completo dell’evento clicca su Danzainfiera.

La scuola scende di nuovo in piazza. Corteo nel pomeriggio

0

Scendono in piazza oggi pomeriggio insegnanti più e meno precari contro gli ulteriori tagli programmati per il sistema scolastico l’anno prossimo. L’appuntamento è alle 17 in piazza SS. Annunziata. Possibili disagi per traffico e mezzi pubblici.

CORTEO. La manifestazione, indetta da Cgil e Gilda, era stata programmata la prima volta il 17 dicembre scorso, giorno in cui la città intera si bloccò causa neve. Oggi si torna in piazza, dunque, “contro la cura Tremonti-Gelmini – si legge in una nota della Cigl – che prevede anche per il prossimo anno, dopo quelli già fatti, ulteriori micidiali tagli alla scuola”.

PERCORSO. Il corteo si snoderà per le strade del centro, passando da via de’ Servi, piazza del Duomo, via del Proconsolo, piazza S. Firenze, via de’ Gondi, piazza della Signoria, via de’ Calzaiuoli, via Porta Rossa, via de’ Tornabuoni, via degli Strozzi, piazza degli Strozzi. Possibili ritardi per i mezzi pubblici.

Università di Siena nella bufera, la Gelmini sul banco dei testimoni

0

Anche il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini finisce sul banco dei testimoni, come persona informata sui fatti, nell’inchiesta sull’elezione del Rettore dell’Università di Siena. Il ministro è stata ascoltata ieri in procura.

L’INDAGINE. L’inchiesta riguarda presunte irregolarità nelle votazioni che hanno portato, lo scorso 21 luglio, all’elezione di Angelo Riccaboni alla guida dell’ateneo senese, già nei guai dal punto di vista finanziario per il buco nel bilancio.

TESTE. L’indagine sull’elezione, avviata nei mesi scorsi, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sette persone. Una parte della documentazione era stata acquisita anche al ministero dell’Istruzione. Il ministro Gelmini sarebbe stata ascoltata per circa un’ora.

Timbrava il cartellino in Regione e poi andava a insegnare tennis

0

Un dipendente pubblico di 55 anni, in possesso di una qualifica di istruttore di tennis, abbandonava abitualmente il suo posto di lavoro per recarsi presso un circolo sportivo dove impartiva, a 25 euro l’ora, lezioni di tennis.

DIPENDENTE PUBBLICO. Le indagini sono partite in seguito ai sospetti spostamenti dell’uomo, un cinquantacinquenne dipendente della Regione Toscana, che più volte a settimana lasciava il proprio ufficio senza una ragione apparente.

DIPENDENTE/ISTRUTTORE. L’impiegato, dopo aver timbrato l’ingresso, si assentava dal suo posto di lavoro per diverse ore. Le indagini della Guardia di finanza hanno rivelato che, durante le sue uscite, l’uomo, a bordo del suo scooter, si recava presso un circolo sportivo di Bagno a Ripoli. Qui il cinquantacinquenne impartiva serenamente le proprie lezioni di tennis, questo per due o tre volte alla settimana per la durata di 2/3 ore.

AL LAVORO IN TUTA E SCARPE DA TENNIS. Dall’incrocio dei dati effettuato dai finanzieri è emerso che per 54 volte (da gennaio a settembre 2010) il dipendente/istruttore di tennis, sebbene risultasse presente al lavoro, in realtà si era recato al circolo sportivo per impartire lezioni di tennis. Spesso il dipendente pubblico si recava al lavoro direttamente in tuta e scarpe da tennis, pronto per andare subito via dall’ufficio.

INFLESSIBILI. “Saremo inflessibili”, replica l’assessore regionale con delega al personale Stella Targetti, alla notizia del dipendente assenteista. “Daremo immediato corso a tutte le procedure previste in questi casi dalle norme e, una volta verificato il comportamento illegale del nostro dipendente,  saremo inflessibili – prosegue Stella Targetti – perchè chi si comporta in questo modo non può e non deve farla franca: sia per il rispetto dovuto ai cittadini che, con le loro tasse, pagano anche gli stipendi ai dipendenti pubblici sia per giustizia nei confronti di tutti i colleghi di questo signore che, lavorando in modo corretto ogni giorno, certo non meritano di essere confusi con questo tipo di comportamenti”. Secondo l’assessore Targetti “nulla può essere escluso, ovviamente neppure il licenziamento”.

Claudio Santamaria al Puccini

0

Claudio Santamaria torna al suo primo amore, il teatro, e arriva a Firenze con “La notte poco prima della foresta”, di Bernard Marie Koltès per la regia di Juan Diego Puerta Lopez, un monologo senza respiro, il collage di pensieri e parole di un uomo. Oggi pomeriggio l’attore incontra i fan alla Feltrinelli.

IN LIBRERIA. L’appuntamento è alle 17.30 alla libreria Feltrinelli, in via de’ Cerretani 30-r. Ad introdurre l’attore de La stanza del figlio, Almost blue e L’ultimo bacio, Fulvio Paloscia e Riccardo Lestini.

A TEATRO. Domani sera, invece, Santamaria salirà sul palco del Teatro Puccini per mettere in scena la storia di uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia e la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Biglietti 23 e 19 euro, info Teatro Puccini 055362067, [email protected].

 

Le bici invadono i viali, “critical mass” a Firenze – VIDEO

0

Immaginatevi di tornare a casa dal lavoro come ogni sera, e di trovare i viali bloccati. I soliti lavori? Qualche cantiere aperto d’improvviso? Un incidente? Macché. Decine e decine di biciclette in mezzo alla carreggiata, “padrone” per una volta della strada e delle corsie.

 

{youtube}od0KFOzrzj0{/youtube}

 

IN BICI SUI VIALI. È la scena cui si sono trovati di fronte (o davanti) ieri sera gli automobilisti che percorrevano viale Lavagnini, piazza della Libertà e viale Matteotti, in direzione dei lungarni. Il tutto è accaduto intorno alle 20, quando a Firenze è andato in scena un “critical mass”, ovvero un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero, “invadono” strade e viali, dove normalmente a farla da padrona sono le auto.

IL FENOMENO. Un fenomeno nato a San Francisco nel 1992 (anno in cui si svolse il primo raduno di questo tipo), e che da allora si è allargato in varie città, raggiungendo l’Europa e, ieri, Firenze. Dove decine di ciclisti (con tanto di maschere, parrucche, palloncini, trombette e musica sparata a tutto volume) hanno “invaso” i viali, avanzando a “passo di bicicletta” e creando ben più di un disagio (e lunghe code) alle auto, che ben presto si sono trovate incolonnate dietro questo sciame di bici (e anche qualche tandem) senza la possibilità di poterlo sorpassare.

IL MOTIVO. Il motivo di questo raduno? “Sensibilizzare la città sull’importanza delle biciclette, mezzo con cui tutti dovrebbero spostarsi”, spiega un partecipante al critical mass. E per una sera Firenze è stata davvero – volente o nolente – a misura di bicicletta.

COSA NE PENSI? Invia la tua opinione a [email protected]