lunedì, 16 Giugno 2025
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Cessione quote Dada, a rischio 400 posti lavoro

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Il gruppo Rcs (Rizzoli Corriere della Sera), che detiene la maggioranza delle quote di Dada, l’Azienda fiorentina della new economy, ha annunciato di voler avviare la cessione delle proprie quote.

 

BISOGNO DI GARANZIE. I lavoratori dello stabilimento di Firenze (circa 400) “vogliono capire qual è il futuro che si profila, la direzione che intende seguire la proprietà e soprattutto quali garanzie Rcs offre in termini occupazionali in questo complicato gioco di azionariato e/o di cessione di ramo di azienda”.

STATO DI AGITAZIONE. La Filcams (Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Turismo e Servizi) Cgil ha ritenuto opportuno convocare un’ assemblea di tutti i lavoratori al termine della quale è stato deciso di proclamare lo stato di agitazione e un primo pacchetto di ore di sciopero. Intanto anche i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi chiedono al Presidente della Provincia di Firenze “di riferire sulla complessa vicenda che riguarda lo stabilimento fiorentino di Dada in riferimento all’annunciata volontà della proprietà di avviare cessioni di quote azionarie”.

 SECONDO IL PRC A RISCHIO 400 POSTI. Secondo il gruppo provinciale di Rifondazione comunista i 400 posti di lavoro sono a rischio. Rifondazione chiede anche di sapere se l’Amministrazione provinciale, a fronte della dichiarazione dello stato di agitazione, “è stata investita per quanto di sua competenza dalla vertenza in atto che ha al centro il tema del piano industriale, l’avvio di corrette relazioni sindacali, l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie, la tenuta del lavoro, occupazione e il futuro delle attività produttive”. Le Istituzioni devono impedire “che il pericoloso gioco azionario metta in essere una speculazione finanziaria che potrebbe determinare un vero e proprio massacro sociale”.

5 weekend e 1 milione di firme per mandare a casa Berlusconi

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Cinque weekend per raccogliere un milione di firme. Questo è l’obiettivo (ambizioso) del Pd toscano. La raccolta di firme per mandare a casa il premier Silvio Berlusconi comincia ufficialmente domani. Nelle sedi, nei circoli e nelle case del popolo di ogni comune della Toscana, ma anche ai banchetti per strada.

10 MILIONI DI FIRME. La raccolta è organizzata a livello regionale, ma con un chiaro obiettivo nazionale: superare quota 10 milioni di firme. In Toscana l’iniziativa è partita in anticipo sul calendario di Roma, a gran richiesta, così dichiara il segretario Andrea Manciulli, di iscritti e simpatizzanti. La quota di un milione, quasi un cittadino su 3, corrisponde in realtà al bacino degli elettori del centrosinistra in Toscana. Anche se Manciulli non fa mistero di puntare a sfondare il muro del centrodestra, con questa raccolta di firme.

PER FIRMARE. Sedi e circoli saranno aperti tutti i finesettimana da qui a fine febbraio. Non solo, il popolo democratico si mobiliterà in piazza e davanti a cinema, supermercati e luoghi di ritrovo con appositi banchetti. Chi volesse autogestirsi può scaricare il modulo dal sito del Pd e provvedere a farlo autografare ad amici e conoscenti. “Vogliamo dare voce a quell’indignazione che spesso è silenziosa – commenta Manciulli – ma è sempre più estesa. Questo Paese merita di meglio rispetto ad un Governo che si occupa solo dei festini di Arcore. Dalla Toscana può partire un’Italia nuova”.

IN PIAZZA. In piazza a manifestare, però, Manciulli non ci sarà. “Pur essendo da sempre molto vicino alle vicende dei lavoratori – dichiara – non potrò essere a Massa domani, per la manifestazione della Fiom”. E non sarà nemmeno in piazza a Firenze, sabato, assieme al gruppo di manifestanti autonomi che hanno organizzato un’iniziativa di protesta contro il premier a suon di pentole, mestoli e coperchi. “Sarò a raccogliere le firme per mandare a casa Berlusconi”, dichiara.

Corvino: ”Mercato chiuso”, Behrami ”Pronto a scendere in campo”

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Il ds viola dà il suo stop: il mercato invernale della Fiorentina si ferma qui. L’annuncio è arrivato oggi, a margine della presentazione ufficiale del neoacquisto Behrami, che è pronto a scendere in campo, anche contro i suoi “ex”.

MERCATO CHIUSO. Con l’arrivo dello svizzero e Neto, “ il mercato è chiuso sia in entrata che in uscita – ha affermato Pantaleo Corvino – Vargas? Mutu? Restano con noi. Abbiamo deciso di dare fiducia a questo gruppo che fino allo scorso febbraio era protagonista in Italia e in Europa”.

LE PAROLE DI CORVINO. “Fin dall’inizio della stagione abbiamo deciso di dare fiducia a questo gruppo – ha proseguito il direttore sportivo – e avendo dato questa fiducia non andrà via nessuno. Per dire che il ciclo è finito aspetteremo fine stagione. In ogni caso il progetto Fiorentina va avanti, qui nessuno ha intenzione di arrendersi”.

BehramiBEHARAMI SI PRESENTA. Intanto Valon Behrami, acquistato dal West Ham per due milioni di euro più una percentuale del cartellino di Da Costa, si presenta ai tifosi viola. “Vengo da un calcio molto fisico come quello inglese – ha detto in conferenza stampa – . E’ stata un’esperienza che mi ha migliorato dal punto di vista fisico e dell’esperienza internazionale”.

PRONTO A SCENDERE IN CAMPO. “Se Mihajlovic mi fa giocare sabato io sono pronto – ha proseguito il centrocampista, che ha vestito anche la maglia  biancoceleste – se dovessi segnare alla Lazio, esulterei perché io adesso sono un giocatore della Fiorentina”.

FOTOGALLERY – Multisala o no, il Multiplex è finito

Mentre in Comune e in Regione continua la querelle sull’opportunità di far aprire la multisala, il Multiplex continua a crescere. Ed è pressoché finito. Sono arrivati anche i vetri alle finestre e i tetti verdi, come da progetto.

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Doppio senso in via Bronzino? “Pronti a bloccare il traffico”

 

Di cambiamenti alla viabilità ne hanno visti tanti: modifiche al senso di marcia, variazioni legate ai cantieri della tramvia, ripensamenti della viabilità. Adesso per chi abita e lavora in via Bronzino, vicino all’Isolotto, si preannuncia una nuova rivoluzione. Residenti e commercianti sono già sul piede di guerra.

CORSIA PREFERENZIALE. L’ipotesi di Palazzo Vecchio è quella di introdurre una corsia preferenziale, in direzione Scandicci. Da qui passerebbe l’autobus numero 6, che risparmierebbe alcuni minuti sulla tabella di marcia. Questa idea incontra però la resistenza dei commercianti e dei residenti, preoccupati per il traffico e la sicurezza stradale, oltre che dalla scomparsa degli spazi per la sosta, già difficile in questa parte di quartiere.

ViaBronzino2_q4 PRONTI A PROTESTARE. “Le persone della zona sono molto arrabbiate – spiega Maurizio Mezzolla, presidente dell’associazione centro commerciale naturale di via Bronzino – sono pronte anche a fermare il traffico per protesta. Introducendo il doppio senso, il numero di parcheggi diminuirà drasticamente oltre a creare grossi problemi alla sicurezza stradale. Noi chiediamo di rimettere tutta la strada in uscita dalla città, con la possibilità di parcheggio in notturna per i residenti e permettendo la sosta breve durante il giorno”.

ASSEMBLEE. Intanto i cittadini si auto-organizzano: un’assemblea sul tema si  terrà questi sera (28 gennaio), alle ore 21,  presso il Circolo 25 aprile, mentre per il prossimo 3 febbraio è previsto un incontro pubblico con l’assessore alla mobilità Massimo Mattei.

PALAZZO VECCHIO: NESSUNA DECISIONE. “Nessuna decisione verrà presa. Prima sentiremo i cittadini – assicurano dalla segreteria dell’assessore – l’ipotesi del doppio senso è in fase di studio da parte dei nostri tecnici e non esiste al momento alcun atto firmato”.

Cisl sotto minaccia: ”Il segretario vostro prima o poi lo facciamo fuori”.

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Ieri le secchiate di vernice rossa contro la sede provinciale della Cisl, in via Carlo del Prete a Firenze. Oggi la telefonata di minacce. Sul caso sono in corso indagini.

MINACCE TELEFONCHE. La chiamata è arrivata questa mattina poco dopo le ore 9 a un interno della Fim. Una voce maschile  – secondo quanto comunica lo stesso sindacato – ha detto “ ”Quella m… del segretario vostro prima o poi lo facciamo fuori”.

LE INDAGINI. La segreteria provinciale della Cisl ha subito denunciato il fatto, su cui sono adesso in corso le indagini della Digos.

cislimbrattata1CISL NEL MIRINO DEI VANDALI. Meno di 24 ore fa, lo stesso sindacato è stato al centro di un atto vandalico. Ieri mattina, intorno alle 11,30, tre giovani a volto coperto hanno imbrattato con della vernice rossa una vetrata della sede fiorentina, in via Carlo del Prete. Poi hanno tracciato con lo spray rosso la scritta “Studenti e lavoratori uniti nella lotta Cisl servi”.  Prima di allontanarsi, i tre hanno lasciato a terra un pacco di volantini firmato “Studenti e lavoratori uniti nella lotta”.

LE REAZIONI POLITICHE. “Parole deliranti, comportamenti inquietanti che si qualificano, anzi si squalificano, da soli ma che è comunque necessario non sottovalutare perché di tutto c’è bisogno in questo Paese tranne che di strategie basate sulla violenza”. Questo il commento del governatore della Toscana, Enrico Rossi che ha espresso la sua solidarietà alla Cisl fiorentina e al segretario provinciale. Anche l’episodio di ieri è stato condannato da numerosi esponenti del mondo politico.

Battaglia autovelox: accettato un altro ricorso per viale Etruria

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Continua imperterrita la battaglia sulla questione autovelox. Un giudice di pace fiorentino ha accolto un ricorso contro tre multe rilevate dall’autovelox di viale Etruria a Firenze (in direzione di uscita dalla città).

 

VIALE ETRURIA. Si tratta di un ricorso redatto dall’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) per una signora residente a Firenze: si chiedeva l’annullamento di tre verbali per tre infrazioni fotografate dall’autovelox di viale Etruria (“famoso” per aver rilevato dalle 30 – secondo la versione del sindaco Renzi – alle 50 mila – secondo il comandante dei vigili Ancillotti – multe, nell’ambito delle oltre 150.000 rilevate a Firenze nei primi nove mesi del 2010).

I MOTIVI. Secondo l’Aduc i motivi che giustificherebbero il ricorso sono essenzialmente due: su gran parte degli autovelox presenti in città le macchinette non potrebbero essere installate senza accanto un agente accertatore, non rientrando le strade dove si trovano tra quelle cosiddette  “di scorrimento” indicate dal Codice della strada, le uniche nei centri urbani dove possano essere istallati apparecchi automatici (senza la presenza di un agente); nello specifico in via Etruria la cartellonistica non seguirebbe le relative norme, essendo non solo l’apparecchio in parte nascosto da un palo della luce, ma soprattutto trovandosi il segnale di preavviso prima del sottopasso circondato da segnaletica e striscioni che ne ostacolano l’avvistamento.

 LA BATTAGLIA VA AVANTI. Nei giorni scorsi un altro giudice di pace fiorentino aveva annullato una multa autovelox di viale Gramsci, mentre il dibattimento di merito per altre due multe di viale Etruria era stato rimandato a fine marzo. Nei prossimi giorni sono inoltre previste altre udienze su quasi tutti gli autovelox indicati come irregolari dall’Aduc: viale Etruria, viale Gramsci, viale Lavagnini, viale Matteotti e via Senese.

Corvino apre le porte a Mutu, GUARDA i gol del fenomeno

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Firenze e il suo ‘Fenomeno’ possono fare pace. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”: Adrian ha sbagliato ed è stato messo fuori squadra forse anche per i consigli non proprio da ‘padre’ del suo procuratore Becali. Nessuno, purtroppo, conosce veramente i fatti, tutti sanno che Adrian ha sbagliato molte volte nella sua vita ma ognuno è anche conscio che è l’unico fuoriclasse che potrebbe indossare nuovamente, da subito, la maglia viola.

IL DIBATTITO. La città discute su cosa sarebbe meglio fare: non si parla di un giocatore qualsiasi, si parla del ‘Fenomeno’. Molti tifosi direbbero che è moralmente scorretto, ma c’è allora chi sostiene che, dopo Calciopoli, tutti dovevano stracciare abbonamento e sciarpa e dire: “Prima la morale”. Ma così non è stato.

 

CORVINO. Magari – sostengono altri – il gesto più bello è perdonare, considerando, in mezzo a tutti gli sbagli che un uomo può compiere, anche i piazzamenti Champions griffati Adrian Mutu.  Il 3 a 3 di Genova, ad esempio, non è figlio né di schemi né della bravura del ‘Mago di Orz’ ma solo di fantasia, genio e magia. Ecco perché la pace sembra forse più vicina, specialmente dopo le parole di Corvino alla presentazione di Behrami: “Non va via nemmeno Mutu, fiducia al gruppo. Dobbiamo recuperare tutti, con tutti gli infortunati a posto il gruppo è buono, è forte”.

TIFOSI. I tifosi, forse, potranno godersi ‘qualche colpo di genio in più…’: ma la speranza è che questo avvenga solo sul campo. E c’è da scommettere che in molti sono pronti a esclamare: “Bentornato Fenomeno, grazie Fiorentina”.

I GOL DI MUTU (VIDEO DA YOUTUBE)

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FOTOGALLERY – Il toro e il fornaio, scopri gli angoli più curiosi di Firenze

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Quello che ha di bello Firenze è che non smette mai di stupire, anche e soprattutto i fiorentini. Segreti e leggende si nascondono dietro statue e monumenti. Per chi volesse essere per un giorno turista della propria città, ecco alcune delle curiosità che le guide il più delle volte non dicono o addirittura ignorano.

 

IL TORO E IL FORNAIO. La fiancata sinistra di Santa Maria del Fiore ospita un’insolita scultura: la testa di un toro. Secondo la versione ufficiale l’opera onora tutti gli animali che hanno collaborato alla costruzione della cattedrale, ma le dicerie popolari sono più “piccanti”. La testa sarebbe stata collocata da un mastro carpentiere, impegnato nei lavori di costruzione, davanti all’abitazione dell’amante, moglie di un fornaio. In questo modo ogni volta che il marito si fosse affacciato si sarebbe trovato faccia a faccia con l’animale cornuto.

PER NON DORMIRE. E cosa ci fa a Firenze un palazzo signorile decorato con mazzetti di papaveri da oppio? Secondo la leggenda un Bartolini, mercante di lana, sbaragliò la concorrenza e si aggiudicò un vantaggioso contratto mescolando dell’oppio al vino dei rivali. In ricordo di quell’episodio la famiglia ebbe la sfrontatezza di adeguare le decorazioni della propria residenza con bassorilievi rappresentanti mazzi di papaveri da oppio e con la frase “per non dormire”, grazie alla quale era stata possibile tutta quella ricchezza.

API E PERSIANE. Avete mai provato a contare le api sul bassorilievo della statua a cavallo in Piazza Santissima Annunziata? Questo sciame è noto per l’estrema difficoltà che comporta il contarne i componenti, tanto che in passato i bambini particolarmente capricciosi vi venivano portati di fronte con la promessa dei genitori che se fossero riusciti a contare le api avrebbero visto appagato ogni loro desiderio. Nella stessa piazza, al secondo piano del palazzo Budini-Gattai si notano delle persiane che non vengono mai chiuse. Stando alla leggenda da quella finestra si è affacciata per anni una nobildonna che ha atteso invano il ritorno dell’amato dai campi di battaglia. Alla morte dell’innamorata, la finestra fu chiusa e – secondo il mito – gli eventi che si verificarono furono così spaventosi da convincere i parenti a lasciare almeno una persiana sempre aperta.

(VIA?) CALIMALA. Una breve curiosità riguarda il nome di una delle strade più “trafficate” della città: Calimala. Ebbene sì, “Calimala” e non “Via Calimala”. Infatti il termine ha già in sé la parola greca “callis” che significa “strada” e quella latina “mala”, cioè brutta, accidentata, malsana.

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Giornata della Memoria, film e mostre in tutta Firenze per ricordare

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Mentre il Treno della Memoria, partito lunedì scorso carico di studenti in direzione Auschwitz, è sulla via di ritorno, Firenze ricorda il genocidio degli ebrei. Film, mostre e altri appuntamenti per non dimenticare, da San Salvi all’Odeon, a Palazzo Medici Riccardi.

IN REGIONE. La Giornata della Memoria si apre alle 11.30 in Palazzo Panciatichi con la seduta solenne in ricordo delle persecuzioni naziste e dell’orrore dei campi di sterminio. Apre i lavori Monaci, la chiusura invece spetta al governatore Rossi. Alla seduta partecipano anche il vicesindaco di Firenze, Dario Nardella e il presidente della Provincia Andrea Barducci.

QUEI PROFESSORI CACCIATI. Questa mattina il rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi depone una corona d’alloro sulla lapide dedicata agli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre a seguito delle leggi razziali, nell’atrio del rettorato in piazza San Marco. Le iniziative universitarie proseguono in pomeriggio. A Scienze della Formazione, andrà in scena il film di Gillo Pontecorvo “Kapò” (1960), dalle 14 alle 16.30 (via Laura, 48). La Facoltà di Psicologia organizza un incontro dal titolo “E’ lì che ho capito come stavano le cose…”. Memorie e testimonianze su Luciana Nissim, Roberto Assagioli ed altri. Introduce il preside Andrea Smorti, intervengono Gina Ferrara Mori, Franco Mori, Roberta Pisa, Massimo Rosselli. Coordina Patrizia Guarnieri (giovedì 27 gennaio, ore 15.30 – Aula 2 – via della Torretta, 16). Infine, sabato 29 gennaio, la Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino ospiterà la conferenza di Luigi Dei del Dipartimento di Chimica, intitolata “La lezione di Primo Levi, chimico e scrittore” e realizzata in collaborazione con OpenLab (ore 17.30 – Via Antonio Fratti, 1).

SAN SALVI. Anche San Salvi ricorda la Shoa. I Chille de la balanza propongono, come sempre, una serata con teatro e cinema, tutta dedicata alla presenza della donna nei campi di sterminio. Si inizia con una breve performance teatrale: “Milena, l’amica di Kafka, nel lager di Ravensbrűck”.  Lo spettacolo racconta momenti della vita di Milena Jesenská, giornalista e femminista dei primi del ‘900, comunista anti-stalinista: una persona libera, imprigionata per la sua attività intellettuale a favore degli ebrei. La serata prosegue con la proiezione di “Kapò”, un film del 1959 diretto da  Gillo Pontecorvo: il suo secondo lungometraggio, da molti anni  assenti dagli schermi cinematografici e televisivi.

ODEON. Il Cinema Odeon presenta invece “Vento di primavera” (La Rafle) di Rose Bosh, una struggente ricostruzione del terribile rastrellamento di massa avvenuto a Parigi nel 1942, nella notte tra il 15 e il 16 luglio, quando 13.000 ebrei vennero rinchiusi nel Vélodrome d’Hiver in attesa di essere poi condotti ad alcuni campi di detenzione in Francia, e successivamente dirottati in campi di concentramento tedeschi (proiezioni da oggi pomeriggio al 6 febbraio).

MOSTRE. Il carteggio tra lo scienziato Albert Einstein ed il cugino Robert, la corrispondenza con Benedetto Croce sul senso della guerra; la lettera in cui Robert Einstein annuncia il suicidio al fattore del Focardo; le foto d’epoca che narrano la vita alla Villa Il Focardo nelle campagne di Rignano sull’Arno; l’antifascismo nel Valdarno fiorentino. Questi alcuni dei documenti che caratterizzano le due mostre “Gli Einstein a Firenze e dintorni” e “Album di famiglia. Diario di una bambina sotto il fascismo” che dal 27 gennaio al 19 febbraio 2011 sono allestite in Palazzo Medici Riccardi per ricordare l’eccidio del Focardo: la tragedia della famiglia Einstein, ossia il massacro di una madre e due figlie nell’agosto del ’44 ed il conseguente suicidio del marito e padre, Robert, l’anno dopo.