mercoledì, 6 Agosto 2025
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Mihajlovic a tutto campo

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E’ un Sinisa Mihajlovic a tutto campo quello che parla dal ritiro di Cortina d’Ampezzo. A una settimana dall’inizio della preparazione, il neotecnico ha fatto il punto della situazione, svelando un po’ meglio come intende gestire la sua Fiorentina e quello che i tifosi dovranno aspettarsi.

“Stiamo lavorando benissimo, tutto procede bene, i ragazzi si impegnano e seguono le mie indicazioni. Dobbiamo continuare su questo piano”, ha detto il tecnico serbo in conferenza stampa.

SFIDA IN PORTA. “Boruc e Frey si stanno allenando molto bene questa è la cosa fondamentale. Tutto dipenderà da loro, sicuramente sarà una scelta molto difficile”.

AMICHEVOLI. Che squadra vuole vedere Mihajlovic, già dalle prime amichevoli in programma? “Atteggiamento, spirito di sacrificio e una squadra che non molla mai. Sarà importante esprimere quello che abbiamo provato sul campo in questi giorni: centrocampo compatto, marcature strette, pressing ed intensità alta. Voglio una squadra che gioca sempre per vincere, una squadra di carattere che crede in quello che fa con la giusta convinzione”.

JO-JO E VARGAS. “Jovetic ha tutta la vita davanti, adesso è importante crescere con la Fiorentina, le richieste delle grandi non mancheranno nel corso della sua carriera”, spiega l’allenatore. Che poi parla anche di Vargas: “A me piace tantissimo, è un calciatore completo. La scorsa stagione è stato tra i migliori esterni del campionato. Arrivare a certi livelli è difficili, rimanerci ancora di più”.

BABACAR. Capitolo Babacar: per qualcuno ricorda molto da vicino un certo Balotelli… “Gli somiglia moltissimo fisicamente – dice Mihajlovic – quando vedi come gioca e come si muove ti viene in mente il primo Balotelli, ma ‘Baba’ deve ancora lavorare sodo per crescere. Si sta allenando molto bene, è un bravissimo ragazzo e su di lui conto molto”.

RIGORI. La sua Fiorentina sarà più forte rispetto a quella della scorsa stagione? “Penso di sì. Abbiamo preso D’Agostino e Boruc, siamo una squadra competitiva”, assicura il tecnico. Che poi avverte:  “Per il momento non è stato deciso chi sarà il rigorista, di sicuro i rigori li batterà chi decido io. In una squadra ci sono delle regole e devono essere rispettate”.

Un weekend al museo di storia naturale

Sabato 24 luglio, il MuseoBus, che collega due musei dell’area fiorentina in un unico itinerario, permetterà di visitare la sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale (ritrovo in Via del Proconsolo 12, ore 9.30) e il Museo della Paglia e dell’Intreccio a Signa (Via degli Alberti 11).

Il progetto è sostenuto da Regione Toscana e promosso, oltre che dal Museo di Storia Naturale, da Fondazione Scienza e Tecnica – Planetario, Museo Galileo, Museo fiorentino di Preistoria e Museo Marino Marini.

Nel pomeriggio di sabato 24, nel corso dell’iniziativa ‘Florence for family’, il Museo di Storia Naturale organizzerà un divertente Gioco dell’oca: i partecipanti dovranno seguire dei percorsi segnalati da dei cartellini numerati nelle vetrine e rispondere a delle domande (Sezione La Specola, Via Romana, 17, ore 16-17.30).

Domenica 25, nell’ambito della stessa iniziativa, nel Salone degli Scheletri (Sezione La Specola, ore 10.30-12) sarà possibile osservare le dentature dei vertebrati.

Il respiro della Musica a Fiesole

L’interprete, fra l’altro, del musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, si esibirà nello scenario senza tempo del Teatro Romano di Fiesole per sensibilizzare la società sul potere terapeutico del canto e della musica nei confronti di bambini e ragazzi con sindrome autistica e disabilità ed in particolare con sindrome di Rett, una grave patologia neurologica che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.

L’evento prevede lo spettacolo: “La bottega delle parole usate” di Matteo Setti in cui il cantante rappresenta una voce solista che entra all’interno di una trasmissione radio notturna. Nell’occasione sarà proiettato un breve filmato con la storia di come sono iniziati gli studi sulla relazione fra canto e sindrome di Rett, partendo dalla valutazione sul cantante e sulle bimbe dell’indice di perfusione e degli altri parametri pulsossimetrici.

La sindrome presenta una spiccata “musicofilia” soprattutto per alcuni particolari tipi di suono e voce cantata, e quella di Setti corrisponde a queste caratteristiche. Per queste “bambine dagli occhi belli”, come le definiva lo scopritore della sindrome Andreas Rett, la musica diventa un mezzo privilegiato per abbattere le barriere comunicative e scambiare emozioni.

Collegata all’evento ci sarà una lotteria con premi importanti tra i quali un soggiorno a Parigi per una settimana in un appartamento vicinissimo alla cattedrale di Notre Dame de Paris. Lo spettacolo, patrocinato dal Comune di Fiesole, è ad ingresso gratuito

Mare d’Amare 3° edizione

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La kermesse dedicata al beachwear, in programma dal 17 al 19 luglio a Firenze, ha infatti chiuso i battenti a quota 6.735 presenze, contro le 4.457 del secondo appuntamento. In aumento gli operatori provenienti dall’estero.
”Nonostante la sua giovane età – sottolinea una nota – Mare D’Amare ha saputo dimostrare la sua maturità, sia per l’organizzazione, sia per l’attrazione che ha saputo esercitare sui top buyer italiani e stranieri, che ne hanno apprezzato la formula innovativa, il look ancora più accattivante e i servizi messi a disposizione, tra cui l’area sfilate, che ha consentito ad alcune aziende di mostrare i propri capi on stage”.
Particolarmente apprezzato è stato il cocktail organizzato domenica sera a Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, seguito dalle visite guidate ai Quartieri Monumentali.
Sulla base di un’indagine condotta tra gli espositori l’ultimo giorno di fiera, sono state anche decise le date del prossimo rendez-vous: si tratta del 16, 17 e 18 luglio 2011

Alta velocità, Renzi: “Un passo avanti importante”

“La riunione di oggi (ieri, ndr) è stata positiva e utile perché è stato riconosciuto che la posizione del Comune di Firenze è seria e rigorosa. È stato fatto un passo in avanti importante perché per la prima volta si è riconosciuto che c’è qualcosa che non va nella documentazione che è stata prodotta da Ferrovie dello Stato ed è stata decisa la costituzione di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti per cercare un’intesa su alcuni aspetti legati al progetto”. Così il sindaco Matteo Renzi ha commentato la riunione sul nodo fiorentino dell’Alta velocità, che si è svolta nella sede della Regione, con l’ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente della Provincia Andrea Barducci.

“Abbiamo posto i problemi della mancanza di corrispondenza tra i progetti esecutivo e definitivo – ha continuato Renzi -: esempio lampante è il caso delle terre di scavo. E’ difficile che si possa partire con un’opera pubblica senza sapere dove si portano le terre. E abbiamo rimesso alla valutazione di Ferrovie la nostra ampia preoccupazione sotto il profilo della Via per come rilasciata nel 1999″. “Aspettiamo – ha aggiunto il sindaco – che si apra quindi un tavolo che possa comprendere gli accordi che Ferrovie ha firmato e non ha rispettato, e mi riferisco alle questioni del Polo tecnologico dell’Osmannoro, dove su 900 assunzioni promesse ne sono state fatte 400 e non è stato completato nei tempi previsti il centro di sperimentazione. Ferrovie si erano impegnate per la produzione e manutenzione di 400 carrozze e ad oggi siamo fermi a 200. Ferrovie inoltre dovevano mantenere le attività di ingegneria, sperimentazione e manutenzione nel plesso Lavagnini, dove si registra una perdita di circa 300 posti di lavoro negli ultimi tre anni. E si sono persi altri centinaia di posti come macchinisti, capitreno, capistazione e operai della manutenzione. Abbiamo chiesto inoltre che al tavolo ci siano le garanzie che finora non abbiamo visto sul binario metropolitano”.

Per Renzi “da un lato c’è una guerra di carte bollate e noi siamo pronti a sostenerla consapevoli che le nostre opinioni non sono donchisciottesche ma che sono legate all’esigenza di salvaguardare Firenze“. Dall’altro le Ferrovie “se vogliono avere una discussione serena con le istituzioni devono partire dai punti che sono aperti e che loro non hanno chiarito nel corso di questi lunghi anni e sui quali hanno evidentemente un ampio cammino da fare prima di arrivare a dare le garanzie che la città chiede”. “Le valutazioni del Comune – ha concluso il sindaco -, che sembravano fino a ieri posizioni isolate di estremisti pericolosi, oggi sono posizioni ampiamente condivise, e toccano punti molto significativi e rilevanti, vale a dire il diritto o meno di poter continuare dei lavori”.

“Vinum nostrum” al Museo degli Argenti

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In virtù della felice situazione archeologica delle città vesuviane, uno spazio a se è dedicato al caso particolare dei vigneti di Pompei, mentre un altro spazio della mostra è dedicato allo straordinario contributo di Fenici ed Etruschi nella diffusione della coltivazione della vitis vinifera nel Mediterraneo.

Accanto ad una riflessione sull’evoluzione delle tecniche di coltura diversi reperti appositamente selezionati illustrano anche i valori religiosi e culturali della vite, espressi sin dalle epoche più remote attraverso una vastissima serie di raffigurazioni che raccontano divinità, riti e feste del vino. Preziose sculture e vasi dipinti illustrano la nascita e la diffusione del culto di Dioniso, capace secondo la tradizione di mutare continuamente forma e sostanza. Eleganti servizi da mensa testimoniano come il consumo del vino abbia rappresentato uno dei momenti più significativi delle forme di convivialità dei gruppi aristocratici. Grazie ai preziosi ritrovamenti pompeiani e alle puntuali descrizioni presenti nella letteratura latina è stata ricostruita anche una “cella vinaria” che consentirà ai visitatori di immergersi nella realtà del tempo, aggirandosi tra gli attrezzi per la vigna, le anfore e i barili in legno, i cesti per la vendemmia, i carri e tutte le altre attrezzature. Un percorso, quello della mostra, volto, non solo a documentare scientificamente tutto il ciclo del vino dalla vendemmia al consumo, ma a stimolare gusto, olfatto e vista, sensi che mantengono con il vino uno stretto rapporto che affiora a livelli storici e sociali diversi.
Fino al 30 aprile 2011
Il sito della mostra: http://www.unannoadarte.it/mostra3_presentazione.html

Siena, Angelo Riccaboni nuovo rettore

Hanno eletto il professor Riccaboni 289 tra docenti e rappresentanti degli studenti nei consigli di facoltà (su 761 aventi diritto), 130 ricercatori (su 396 aventi diritto) e 194 tecnici e amministrativi (su 1224 aventi diritto), il cui voto, secondo lo Statuto dell’Ateneo viene conteggiato in modo ponderale (1 a 2 per i ricercatori e 1 a 10 per i tecnici e amministrativi).

Le schede bianche sono state 28; le schede nulle 19. “Queste elezioni – ha detto Riccaboni – sono state il confronto fra colleghi che hanno a cuore il futuro dell’Istituzione. Questa sera finisce la fase di competizione; da domani inizieremo a collaborare per risolvere i numerosi problemi dell’Università. Gli obiettivi principali saranno favorire la coesione all’interno della comunità accademica, fare all’esterno sistema con le Istituzioni, avviare una riflessione sulla didattica, individuare nuove risorse per sostenere la ricerca. Insieme all’impegno per raggiungere tutto questo, dovremo lavorare duramente per il risanamento. Al termine di questa campagna voglio sottolineare il mio apprezzamento per le idee e la correttezza degli altri due colleghi candidati, l’attuale rettore e il professor Vicino”.

“Ho impostato la mia campagna elettorale – ha detto il rettore uscente Silvano Focardi – cercando di fare capire bene il percorso compiuto fin qui, spiegando ciò che abbiamo fatto per il risanamento e per garantire il futuro dell’Ateneo. Purtroppo, non è stato sufficiente. Il mio mandato di rettore terminerà il prossimo 31 ottobre, ma sono disponibile da subito per collaborare affinché il passaggio delle consegne rispetti la continuità. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al voto e che mi hanno sostenuto”.

CHI E’ IL NUOVO RETTORE. Angelo Riccaboni è nato a La Spezia il 24 luglio 1959, è professore ordinario di Economia aziendale, è preside della facoltà di Economia dal 2005. E’ presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Economia e Scienze Statistiche (2008-2010), presidente della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale – SIDREA (dal 2010). La sua attività di ricerca, a forte taglio internazionale, è focalizzata sui temi del governo e controllo aziendale e del cambiamento organizzativo e gestionale nelle Università.

Mucca pazza, a Livorno grave una donna

Torna a far parlare di sè, a qualche anno dal grande allarme, il morbo della mucca pazza.

Una 42enne livornese è infatti ricoverata in fin di vita all’ospedale della città labronica, per aver contratto la variante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob, ovvero il morbo della mucca pazza.

Non è ancora chiaro in che modo la paziente abbia contratto la malattia.

Alle Cappelle Medicee il tributo a Enrico IV di Francia

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Il 14 maggio 1610 in una strada di Parigi un uomo uccide con una pugnalata il re di Francia, Enrico IV Qualche giorno dopo l’assassino, che si chiama François Ravaillac, viene sottoposto in una affollatissima place de Grève (l’attuale piazza di fronte all’Hotel de Ville) al supplizio previsto per i regicidi, torture terrificanti e poi morte lenta per squartamento. Il re vittima di questo attentato strano del quale ancora nessuno ha capito né i motivi, né i mandanti (se ce ne furono) si chiamava Enrico IV, ma da sempre per i nostri cugini d’oltralpe è solo “notre bon roi Henri”. Un modo affettuoso e quasi intimo per definire un re che oggi è uno dei personaggi più popolari della mitologia nazionale francese. Vera forza della natura, spirito avventuroso e cuore leggero, Enrico IV sa complottare, combattere, amare, ma anche e soprattutto governare. Nato in una Francia straziata dalle guerre di religione, diventa il simbolo della sua riconciliazione e la sua vita è una cavalcata eroica che finisce in una tragedia. Politico accorto, innamorato perennemente insoddisfatto, re costruttore, uomo coraggiosissimo, ma sprovvisto di qualsiasi sentimento di odio, Enrico di Navarra concentra su se stesso tutte le contraddizioni di un’epoca tormentata, però anche feconda. Ma soprattutto re Enrico è l’autore di quel grande gesto di civiltà e tolleranza che prende il nome di Editto di Nantes (1598), atto di riconciliazione nazionale dopo 40 anni di atrocità d’ogni genere.

A quattrocento anni dalla morte Firenze rende omaggio a Enrico IV re di Francia con una interessante mostra documentaria ed iconografica allestita alle Cappelle Medicee. Quando la notizia dell’assassinio arriva a Firenze Cosimo II de’ Medici (1609-1621), granduca di Toscana e cugino di Maria de’ Medici moglie del re assassinato e reggente per il minorenne Luigi XIII, ordina l’allestimento di funerali in effigie in onore del Re Cristianissimo. L’imponente cerimonia si svolge il 15 settembre 1610 e si inserisce nella pratica dei rituali funebri con forte valenza politica organizzati dalla famiglia de’ Medici.

A partire dal Cinquecento la famiglia Medici mostra la propria influenza politica in Europa anche tramite allestimenti scenografici legati ad eventi familiari delle principali dinastie: nascite, matrimoni e morti. Questa celebrazione fastosissima, uno dei primi atti del principato del giovane Cosimo II, ribadisce anche l’alleanza instauratasi tra la Francia e i granduchi di Toscana grazie al matrimonio di Maria de’ Medici con Enrico IV nel 1600. La scenografia della solenne cerimonia funebre realizzata sotto la direzione di Giulio Parigi, architetto di corte e disegnatore, ha dato luogo ad un programma iconografico e pittorico di una notevole rilevanza che rievoca le grandi gesta e il saggio modo di governare del defunto re. L’insieme, composto da ventisei tele di grande formato dipinte a grisaglia (diciannove delle quali ancora esistenti), è stato eseguito da artisti toscani vicini ai Medici, tra i quali Jacopo da Empoli, Bernardino Poccetti e Francesco Curradi: costoro diedero vita ad una vera e propria opera collettiva che, per un breve periodo di tempo, adornò le pareti della basilica di San Lorenzo, interamente drappeggiata, per la circostanza, da paramenti funebri. L’influsso esercitato da questo insieme fu tangibile, nonostante il suo limitato periodo di esposizione. All’opera, infatti, infatti si ispira la serie di grandi dipinti che Maria de’ Medici commissionò a Rubens per la decorazione del palazzo del Luxembourg.

L’esposizione dedicata alla commemorazione di Enrico IV è leggermente diversa nelle due sedi, per intuibili motivi di comunicazione. Se infatti la figura del re è ovvia per la Navarra, altrettanto non lo è per Firenze, dove l’introduzione didattica ha uno spazio maggiore. Una parte è perciò dedicata ai Medici e alla politica familiare che vide Maria, nipote di Ferdinando I, andare in sposa a Enrico IV nel 1600 giungendo, dopo l’assassinio del Re, alla reggenza della corona di Francia per il delfino. Con la magnificenza della pompa funebre, celebrata a Firenze, la corte medicea vuole anche sottolineare la legittimità di quella reggenza e della successione al trono per Luigi XIII.
In mostra oltre alle tele ci sono libri, incisioni e disegni per la celebrazione, l’albero genealogico dei Medici, medaglie dei principali personaggi legati all’episodio, documenti del matrimonio, preziosi ritratti del Re e della Regina in pittura e scultura e un magnifico bozzetto di Pieter Paul Rubens, con lo Sbarco di Maria de’ Medici a Marsiglia eseguito a modello per il ciclo per il palazzo del Luxembourg, che Maria commissionò al pittore tra il 1622 e il 1624.

La mostra è stata promossa ed organizzata dalla Réunion des musées nationaux, il dal museo nazionale del castello di Pau, città che ha dato i natali al “buon re Enrico”, in collaborazione con il Polo museale fiorentino.

Parigi val bene una messa! 1610: omaggio dei Medici a Enrico IV re di Francia e di Navarra

fino al 2 novembre 2010

Torna l’ondata di caldo tra domani e venerdì

Firenze rientra però nella “top 15” delle città italiane dove si avvertiranno temperature elevate, anche a causa dell’alto tasso di umidità, che potrebbe avere effetti negativi sulla salute della popolazione a rischio.