martedì, 5 Agosto 2025
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Firenze celebra l’Elettrice Palatina

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L’ultima iniziativa, organizzata dall’associazione Mercurio, si è tenuta stamani davanti al monumento in Canto dei Nelli, dove è stato lasciato un omaggio floreale, presenti fra gli altri il vicesindaco Dario Nardella e la soprintendente al Polo museale Cristina Acidini.

L’evento è stato organizzato dall’associazione Mercurio che il 20 febbraio scorso, giorno delle celebrazioni, aveva promosso una serie di visite guidate alla Biblioteca Laurenziana e al quartiere di San Lorenzo.

L’olio si ricicla. A Fiesole sempre di più

L’olio vegetale, che sembra innocuo ma può in realtà rivelarsi assai dannoso per l’ambiente, può essere portato ai centri di raccolta all’interno di barattoli o bottiglie.

Se immesso nella rete fognaria, l’olio ostacola il buon funzionamento dei depuratori e stende un velo impermeabile sopra tutti gli specchi d’acqua.

Grazie ad appositi impianti, può essere trasformato in materiali utili, come farine vegetali e sapone. Inoltre dopo un processo di rigenerazione, diventa sostanza riciclabile e materia prima come base per svariati prodotti come: olio lubrificante minerale per la produzione di asfalti e bitumi, biodiesel per trazione, carburante altamente biodegradabile e materia prima per la produzione di mastici. Un’operazione doppiamente a favore dell’ambiente, dunque, volta da un lato a contenere l’inquinamento e dall’altro al risparmio energetico.

È importante, però che nei contenitori, l’olio alimentare non venga mescolato con quello minerale, cioè dei lubrificanti delle auto.

Inoltre, ogni secondo sabato del mese non festivo in piazza Garibaldi a Fiesole, dalle ore 8 alle ore 11, è presente un apposito furgone riconoscibile dove sarà presente un operatore addetto a ricevere, fra gli altri rifiuti, l’olio alimentare esausto.

L’iniziativa è stata promossa dall’assessorato all’ambiente del Comune di Fiesole in collaborazione con le associazioni del territorio per incentivare la raccolta differenziata e dare risposte rapide ed efficienti ai bisogni della popolazione.

Alta velocità e stazione Foster, slitta la decisione

31 MARZO, LA PRIMA TAPPA. Già il prossimo 31 marzo avverrà il primo sopralluogo per le accurate verifiche del parcheggio scambiatore a Scandicci e per la passerella di San Donnino, mentre il primo aprile presso gli uffici della Regione Toscana si incontreranno Comune e Provincia di Firenze e Italfer per verificare le integrazioni e i suggerimenti sui collegamenti tra la stazione di Santa Maria Novella e la nuova stazione Foster dei Macelli.

TAPIS ROULANT TRA LE STAZIONI. Tra le soluzioni per migliorare la mobilità cittadina presentate, il Comune di Firenze ha avanzato la proposta di collegare la stazione centrale con quella dell’Alta velocità attraverso due “people mover”, ossia materiale rotabile di nuova generazione, molto veloce, in stile metropolitano, con una capienza massima di circa 400 posti.

FERMATA ALLA FORTEZZA. I due “convogli” si muoveranno su uno stesso binario ed avranno un sistema di scambi centrale e una fermata in corrispondenza anche del sottopassaggio della Fortezza da Basso. Sono adesso da verificare modifiche per velocizzarne il percorso e quindi intensificare il servizio ed allungamenti di tracciato fino alla testa del binario 1B della stazione SMN, con la possibilità quindi di fare transitare gli utenti tra le due stazioni direttamente con il solo “people mover”.

COLLEGAMENTO DIRETTO CON PERETOLA. Sempre nell’ottica di integrazione dei servizi, fondamentale anche il collegamento diretto tra la Foster e l’aeroporto. Per questo il Comune di Firenze ha suggerito che nel prossimo incontro di aprile venga convocato anche l‘Ad dell’Aeroporto di Peretola per valutare le integrazioni tra la fermata ferroviaria di Peretola ed i collegamenti con la tramvia.

SAN SALVI, CIRCONDARIA, PERFETTI RICASOLI. Entro il 5 maggio, inoltre, integrazioni e verifiche (nel dettaglio si parla ad esempio di ampliamenti e uniformità delle strutture) saranno fatte anche per le fermate metropolitane di San Salvi, Circondaria, Perfetti Ricasoli e Peretola stessa.

Alla scoperta del cielo

ASTRONOMIA. Per chi è appassionato di stelle e pianeti, domani, alle 17 a Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a, è in programma il secondo incontro del ciclo “La volta celeste”, dedicato all’astronomia. Argomento, “Medioevo e astronomia (ma quali secoli bui!)”, a cura di Antonio Zanardi, che si dedica da anni e con grande impegno agli studi astronomici. Ingresso libero. Info, ufficio cultura 055 2767828.

FAMIGLIA. Nella saletta in via Lorenzo di Credi (sotto il cavalcavia di piazza Alberti) dalle 21 alle 23 prosegue anche il ciclo di conferenze sul rapporto di coppia e famiglia. Domani si parlerà di come utilizzare l’ascolto attivo, conduce la dottoressa Gianna Bellandi. Il corso è gratuito. Per informazioni e iscrizioni, ufficio servizi educativi, tel. 055 2767818/7827/7835.

Salvò 2 ebrei: riconoscimento per Maria Agnese Tribbioli

Accolse due giovani fratelli ebrei nella casa delle Pie Operaie di via dei Serragli, e ai due ufficiali delle SS che vennero a compiere un rastrellamento lei, di corporatura minuta e ‘armata’ solo di un crocifisso tra le mani, rispose fermamente che “Qui non ci sono ebrei, ci sono solo figli di Dio, e anche voi siete figli di Dio”.

C’è anche questo episodio nelle motivazioni della medaglia e della pergamena che attesta l’iscrizione quale ‘Giusta fra le Nazioni’ nel museo dell’Olocausto di Gerusalemme che verranno consegnate domani alla memoria di madre Maria Agnese Tribbioli, fondatrice della Congregazione delle suore Pie Operaie di San Giuseppe. La cerimonia si svolgerà a partire dalle 10.30 nel Salone dei Cinquecento. Parteciperanno tra gli altri il sindaco, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, l’ambasciatore d’Israele in Italia Gideon Meir, e madre Marta Lombardi, superiora generale delle Pie Operaie di San Giuseppe.

A promuovere il riconoscimento presso l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme sono stati proprio i due fratelli salvati da madre Maria Agnese, Vittorio e Cesare Sacerdoti, figli di Simone Sacerdoti, in seguito rabbino capo di Ferrara. L’iscrizione della madre come ‘Giusta fra le nazioni’ nel museo dell’Olocausto è un alto riconoscimento che viene conferito a persone che nei terribili anni della razzia nazi-fascista hanno salvato vite di ebrei a concreto rischio della loro propria vita.

I due fratelli furono accolti e ospitati dalla suora fondatrice con la loro madre insieme ad altre madri con bambini in via dei Serragli. Erano i giorni in cui a Firenze i siti religiosi, come il convento del Carmine, venivano setacciati dai nazi-fascisti alla ricerca di ebrei. Dopo la visita degli ufficiali nazisti e la razzia al convento, madre Agnese era fortemente preoccupata per la sorte dei suoi ospiti e delle sue consorelle, le quali ignoravano che si trattasse di ebrei e non di semplici sfollati. Quindi attraverso l’organizzazione che faceva capo alla Curia e all’impegno di monsignor Meneghello (segretario particolare del cardinale Elia Dalla Costa), gli ospiti furono evacuati e sistemati in altri ricoveri più sicuri. I due fratelli (sotto il falso nome di fratelli Bellucci) furono presi in consegna da don Giulio Facibeni, che li portò nell’orfanotrofio della Madonnina del Grappa a Montecatini, in salvo fino alla Liberazione di Firenze.

I bambini dicono no alla mafia

“La mafia è una macchia nera da sconfiggere, è possibile? Si, solo se noi lo vogliamo”. “Paolo Borsellino e la sua scorta resteranno nei nostri pensieri”. “I mafiosi sono persone cattive”. Solo alcuni pensieri di bambini della quarta e quinta della scuola elementare Giovanni Pascoli di Corniola, una frazione di Empoli, che sono diventate frasi riportate su un cartoncino e da oggi appese agli “Alberi degli eroi civili” in piazza Beccaria.

I 6 “Alberi degli eroi civili” (pyrus calleryana “chanticleer”) furono piantati il 15 gennaio scorso dall’assessore all’ambiente alla presenza di Salvatore Borsellino, in memoria di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina, le vittime della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992. Il progetto “Gli alberi degli eroi civili” consiste nella piantumazione di un albero con dedica in aree, piazze o giardini della città, è stato inaugurato nello scorso mese di settembre con un acero rosso piantato in piazza Beccaria per ricordare Teresa Sarti Strada, fondatrice e presidente di Emergency.

“La giornata di oggi – spiega una delle insegnanti – rientra nel progetto di sostegno alla legalità e alla cittadinanza attiva che portiamo avanti già dallo scorso anno assieme all’Arci e all’associazione Libera Terra. I bambini hanno imparato a conoscere il fenomeno mafioso e che l’omertà e il silenzio aiutano ad alimentarlo. Per questo anche piccoli gesti come quello di oggi sono molto importanti”.

Foto dal cielo per monitorare l’amianto

Non ci sono zone veramente a rischio amianto in città. L’unica, forse, è il Teatro del Comunale, dove da tempo i tecnici specializzati stanno lavorando per rimuoverlo. Di piccoli manufatti prodotti con il minerale, però, è piena anche Firenze. L’eternit era talmente resistente che si è diffuso ovunque e per produrre gli oggetti più svariati, dai pannelli coprimuro ai cassonetti. Ma il suo vero utilizzo sono state le coperture: ce n’erano di tutti i tipi, dai tetti degli stabilimenti alle tettoie dei capanni in giardino. E in gran parte sono ancora lì.

Proprio per questo il Comune ha predisposto un censimento di tutte queste coperture. Il progetto è guidato dall’architetto Stefano Cerchiarini, della direzione Ambiente, affiancato da una squadra di tre esperti. Per portarlo a termine utilizzeranno le foto aeree della Regione Toscana e le carte con la destinazione d’uso dei vari edifici. “Controlliamo due tipi di strutture: quelle dove il pericolo di trovare amianto è più alto, come le stazioni o le tettoie, e quelli dove è bene controllare che non ve sia, come gli ospedali, le scuole o i complessi sportivi” racconta Cerchiarini. Sul computer si alternano le 310 foto con le relative mappe. Si notano i diversi colori che segnalano le varie strutture da tenere sotto attenzione.

Sono tante, 14mila, ma erano 30mila alla partenza. Il primo passo è capire dalle immagini di che coperture si tratta. Il mouse punta su una fabbrica. “Esclusa, ha il tetto rosso, l’amianto è sempre grigio”, sentenzia l’architetto. Accanto ci sono due piccole tettoie: “Ecco, questa è di amianto. È ondulata e grigia scura. Questa no, è grigia ma è chiara, è metallica”. Ma dove gli alberi o l’ombra coprono la visuale, l’unica soluzione è il sopralluogo “o nuove foto digitali, più precise”, ma anche più costose. “Servirà un anno per lavorare sulle immagini e tutto il 2011 per i controlli, laddove ci saranno dubbi”. Alla fine, però, sarà più facile per le autorità assicurarsi che nessuno smaltisca abusivamente una tettoia o la lasci degradare. Oltre alle coperture, ci sono molti altri manufatti in eternit presenti nelle case dei fiorentini, dai caminetti ai tubi. Un’infinità, difficile da togliere.

La delibera del ’97 della Regione Toscana, che ne regola la manutenzione, è vaga” sostiene Marco Maselli, dell’ufficio Igiene Pubblica del Comune “dà dei valori a seconda dell’età del manufatto e del suo stato di degrado, ma quest’ultimo non è facile da definire, non è oggettivo”. Perciò non sono rari i casi in cui una richiesta di mettere in sicurezza un cassonetto interno finisce davanti al Tar. “E l’esito non è scontato”.

 

“Pericolose le rimozioni fai-da-te”

La pericolosità dell’amianto è ormai risaputa. Le numerose inchieste aperte sulle morti che ha provocato hanno fatto storia. Le grandi aziende dove si lavorava, come la Eternit di Casal Monferrato, hanno avuto centinaia di morti tra i propri operai. Ma sul territorio fiorentino fabbriche di questo tipo non esistevano. Una fortuna, come confermano i dati. Se si pensa che a Monfalcone, in Friuli, cittadina di 28mila abitanti, negli ultimi vent’anni ci sono stati 260 casi di mesotelioma, il tumore provocato dal minerale, i 179 della provincia fiorentina sono ben altra cosa.

Nonostante il commercio di manufatti in amianto sia vietato dal ’92, la legge non vieta di tenere quelli esistenti, a patto che siano in buono stato. E a Firenze ce ne sono eccome. Le malattie che questo materiale produce sono due. La asbestosi, che si sviluppa anche dopo decine di anni in chi ha lavorato con il materiale, e il mesotelioma, per chi è stato a contatto, inalandone le fibre. Se la prima non può più spaventare, i secondi sono un pericolo ancora attuale.

I casi di asbestosi sono pochissimi a Firenze, stanno scomparendo – spiega il dottor Giuseppe Petrioli, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl 10 – Erano casi mortali, si bloccavano i polmoni. Ma ormai parliamo solo di qualche ex operaio di trent’anni fa, che o ha lavorato nelle officine di Ataf e Ferrovie dello Stato, oppure era emigrato al nord”. L’amianto è il cancerogeno più potente che si conosca, perché le fibre si possono sprigionare nell’aria. “Più è friabile e più è dannoso – spiega il dottor Andrea Galanti, che si occupa di prevenzione nei luoghi di lavoro – Per fortuna nell’edilizia è spesso presente come eternit, quindi compatto e coperto dal cemento. Però l’eternit copre gran parte dei capannoni industriali, specie nella Piana”.

La legge aiuta i lavoratori, obbligando il datore di lavoro a controllare la sicurezza dell’ambiente. Ma si sa che sono meno al sicuro dei tecnici specializzati che rimuovono l’amianto, coperti da tute adatte. I pericoli non sono comunque elevati, esclusi casi ben determinati, soprattutto nelle abitazioni, dove le persone passano più tempo e in spazi più ristretti. “Un tubo di eternit non è dannoso se è in buono stato. Ma se un muratore lo rompe, le fibre si diffondono in tutta la casa – ricorda il dottor Luciano Tiracorrendo, specialista in igiene pubblica – Se poi questi manufatti vengono polverizzati con trapani o flessibili, il problema si fa veramente serio”. Per questo è consigliabile che le valutazioni e le rimozioni di tali oggetti siano realizzate da ditte specializzate, anche se è possibile toglierli da soli. “Esiste un kit, reperibile all’Asl o al Quadrifoglio – racconta Petrioli – Ma va bene solo per le piccole cose”. Anche perché per smaltire una tettoia di eternit non si può buttarla nel cassonetto.

Strade, ancora lavori

Ancora lavori, tra quelli che si concludono e quelli in programma, sulle strade fiorentine.

VIA TOZZETTI. Questa mattina è stata riaperta in anticipo via Tozzetti. La strada era chiusa dall’inizio di marzo per effettuare i lavori di rifacimento della carreggiata a seguito di uno sprofondamento del piano stradale.

VIALE MILTON. Sabato 20 marzo, invece, sono in programma gli interventi di realizzazione della segnaletica relativa agli attraversamenti pedonali in viale Milton. Sono previsti restringimenti di carreggiata per il tempo necessario all’effettuazione dei lavori.

Viola al lavoro, sabato c’è il Genoa

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Dopo la doppia seduta di ieri fatta svolgere da Prandelli alla squadra, la Fiorentina continua ad allenarsi in vista della prossima partita di campionato, in programma sabato alle 18 contro il Genoa di Gasperini.

L’anno scorso le due squadre si giocavano l’ingresso in Champions League, questa stagione per la Fioentina molte cose non sono andate per il verso giusto, ma la vittoria di Napoli, ottenuta in rimonta, ha ridato morale alla squadra, che ora vuol disputare un finale di stagione da protagonista.

Battendo i rossoblu, la Fiorentina arriverebbe a un solo punto di distanza dal Genoa, e la classifica cortissima di quest’anno, con molte squadre raccolte in pochi punti, lascia ben sperare per il futuro.

Intanto, in vista della gara di campionato di sabato, oggi parlerà Mario Alberto Santana.

 

Il settebello infiamma Firenze e batte la Francia

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Sandro Campagna ci tiene a vincere e schiera solo i migliori. Mette in vasca il biancorosso della Rari Nantes Florentia Federico Lapenna ma lascia l’altro fiorentino Giacomo Bini tra le riserve con Mirarchi e Pastorino. Nel primo tempo dopo una fase di studio sblocca il risultato Figlioli per gli azzurri e, dopo il momentaneo pareggio di Camarasa, arrivano i gol di Felugo e Presciutti a fil di sirena. Secondo tempo tutto di marca italiana. Gallo e Fiorentini portano a cinque le marcature per l’Italia e dopo la rete dei galletti con Audon arrivano altre tre reti con Figlioli, Giacoppo e, ancora, Gallo. Nel terzo tempo la Francia allenata da Kovacevic si propone timidamente in avanti e riesce a realizzare l’unica rete del parziale con Bodegas. E’ solo un momento di black out per gli azzurri che nell’ultimo quarto tornano stratosferici con Gallo (tripletta finale) e con una doppietta di Felugo (anche per lui saranno tre le realizzazioni personali a fine gara) intervallate dalla doppietta di Jablonski.

La Francia rimane fanalino di coda a quota zero, l’Italia mantiene il comando del girone con 15 punti, tre in più del Montenegro che, in contemporanea, ha regolato la Germania 7-5. Adesso il match verità si giocherà in Montenegro il prossimo 20 aprile. L’Italia che vuole accedere alla Final Eight che si svolgerà dal 12 al 18 luglio non può fallire il match che può regalare la qualificazione. Rimane la convinzione che quando a Firenze si svolge un grande evento con la presenza della nazionale italiana il pubblico risponde con grande passione.