Per ora si sa molto poco: di certo c’è che l’uomo, 62 anni, è stato ritrovato senza vita in un magazzino e che è stato ucciso, presumibilmente con un’arma bianca.
Adesso polizia e carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica.
Per ora si sa molto poco: di certo c’è che l’uomo, 62 anni, è stato ritrovato senza vita in un magazzino e che è stato ucciso, presumibilmente con un’arma bianca.
Adesso polizia e carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica.
Il concerto apre la lunga serie primaverile-estiva dei concerti del Piccolo Coro del Melograno, diretto da Laura Bartoli, che per due mesi porterà in giro per la provincia di Firenze un repertorio tutto nuovo di canzoni, molte delle quali starniere, eseguite con la consueta allegria e con il caratteristico stile che ha fruttato molti riconoscimenti da molte parti di Italia.
Il secondo concerto del Piccolo Coro del Melograno si terrà al Teatro Reims il 17 maggio (Info e prenotazioni al n° 366/3706626), con sorprese ed ospiti per piccoli e grandi.
Altre esibizioni si svolgeranno il 21 maggio alle 21 alla Chiesa di Santa Caterina da Siena in Via del Mezzetta a Firenze per i 40 anni della Parrocchia; il 14 giugno alle 17 al Circolo di Chiesanuova Val di Pesa inVia Brunelleschi 29 per la Sagra del Pinolo; il 20 giugno alle 18.30 ci sarà il Saggio di fine anno al Circolo La Torretta a Molino del Piano; il 28 giugno alle 17 a Cascia di Reggello ci sarà un concerto per la conclusione della Sagra del Fungo Porcino.
Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava la proposta di creare un’Europa organizzata, e per questo è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.
La giornata del 9 maggio Festa dell’Europa è diventata un simbolo europeo che, insieme alla bandiera, all’inno, al motto e alla moneta unica l’euro, identifica l’entità politica dell’Unione Europea.
Incarico che, fino alla prossima assemblea dell’Associazione, che si terrà a ottobre, sarà preso dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino, vicepresidente dell’Anci.
Patti Smith in città per la lotta all’Aids. L’artista sarà a Firenze il 24 maggio per una serata di beneficenza a favore dei malati di Aids, alla Galleria dell’Accademia.
E’ in programma una lettura di testi di Michelangelo, un evento che anticipa l’inaugurazione della mostra “Robert Mapplethorpe. La perfezione della forma”, dedicata al fotografo amico di Patti Smith, appassionato di Michelangelo e morto di Aids nel 1989.
L’esposizione si terrà alla Galleria dell’Accademia dal 26 maggio al 27 settembre.
E’ la Provincia a informare che, a causa del ritardato recapito degli avviso di pagamento del canone Cosap da parte di Cerit-Equitalia, la data di scadenza per il pagamento Cosap è prorogata al 30 maggio.
Non sono previsti penali o sanzioni per chi pagherà entro la nuova scadenza.
Nei, controlli gratuiti. Il ‘Progetto Melanoma ANT’ si avvale del Patrocinio del Comune di Firenze e si svolge con la collaborazione dell’Istituto Leonardo da Vinci (via Pietro Colletta 22r) dove saranno effettuate le visite.
Le prenotazioni vengono accettate da ieri e per la giornata di oggi (telefono 055.5000210), fino ad esaurimento dei posti disponibili. Al progetto ha contribuito la CONSUM.IT Gruppo MontePaschi.
ANT
A Firenze, dove esiste da tempo il Centro regionale ANT, è attivo un ODO-ANT composto da 9 medici, 2 infermieri e due psicologhe che seguono 24 ore su 24 e per 365 giorni l’anno i sofferenti che risiedono anche nelle zone limitrofe al capoluogo toscano (Valdarno fiorentino compreso). Le altre province toscane dove opera l’assistenza ANT sono Prato, Pistoia, Pisa, Livorno e Arezzo. ANT è attiva anche nei confronti dei piccoli, malati di tumore, grazie alla collaborazione con i medici del reparto di oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
La Fondazione ANT Italia Onlus si occupa dal 1978 di assistenza domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore, di ricerca, di prevenzione e di formazione rivolta ai volontari e ai professionisti. Fino ad oggi ANT ha assistito, gratuitamente e a domicilio, oltre 67.000 sofferenti di tumore e le relative famiglie in tutta Italia, 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana.
Continua la preparazione della Fiorentina alla trasferta catanese. Oggi, al Franchi, è prevista la partita di allenamento contro la Polisportiva Luco. Partitella anche per gli uomini di Zenga, che oggi pomeriggio affronteranno la rappresentativa Primavera.
Oggi è anche il giorno di Mutu. Il Fenomeno oggi saprà se dovrà pagare i 17 milioni euro nelle tasche di Roman Abramovich, padrone del Chelsea. Il futuro in maglia viola del rumeno dipenderà soprattutto da questa sentenza.
Intanto il Corvino è in Brasile alla caccia di qualche talento da portare a Firenze. L’obiettivo numero uno del DS viola è il difensore Miranda, per i quale sarebbe già pronta un’offerta di 5,5 milioni di euro. Se la dirigenza del San Paolo, proprietaria del cartellino del brasiliano, non andrà oltre i sette milioni di euro di richiesta, Corvino potrebbe concludere presto l’affare e tornare in Italia.
Il commercio equo e solidale in festa. La giornata mondiale per sostenere il commercio equo e solidale è in programa il prossimo 9 maggio: per quel giorno, le associazioni dello Sportello EcoEquo del Comune di Firenze organizzano una serie di iniziative cittadine per sensibilizzare e promuovere l’economia sostenibile.
Il programma inizia alle 9.30 con una biciclettata alla scoperta dei negozi e delle botteghe del commercio equo e solidale della città, che offriranno ai partecipanti assaggi dei loro prodotti. Punto di partenza la Bottega Equazione, in via Lombardia n. 1/0 (Le Piagge) con tappa a Borgo Alegre in via dei Serragli 88/r e arrivo al Villaggio dei Popoli in via dei Pilastri 45/r. Per prenotare la biciclettata telefonare allo 055.225914.
Nel pomeriggio festa in piazza Madonna della Neve. Dalle 15 alle 19 il ricco programma prevede laboratori di animazione per bambini per sensibilizzarli attraverso iniziative educative alla conoscenza del commercio equo e solidale a cura di Ucodep (iscrizione ai laboratori presso lo sportello telefonando allo 055.587706), mostra fotografica sul tema del caffè a cura dell’Associazione Tatawelo ma anche musica, balli e assaggi di prodotti del commercio equo e solidale.
I risparmi? Fermi in garage
“Non si trova più un parcheggio neanche a pagarlo oro”, recita un luogo comune. Banalità? Non poi così tanto se, come è vero, i posti auto sono sempre più ricercati, e conseguentemente, sempre più cari. E non soggetti a svalutazione. Il luogo comune si basa per definizione su un fondamento di realtà, scontato ma concreto: ecco quindi i garage entrare a pieno titolo, e nelle prime posizioni, nel novero dei cosiddetti “beni rifugio”, accanto alle case, ai gioielli, alle opere d’arte. Beni che, a differenza del denaro, hanno un valore reale e non convenzionale, e i cui rendimenti non permettono speculazioni nel breve periodo, ma neanche comportano alti rischi per chi decide di investirvi. E’ proprio in momenti come questi, in cui la crisi morde sempre più e i mercati finanziari registrano frequenti cedimenti, che i risparmiatori cominciano a diversificare i loro investimenti, allontanandosi sempre più dai rischi della Borsa per mettersi al riparo dalla perdita di potere d’acquisto, collocando le proprie risorse economiche nei “rifugi”.
Una tendenza diffusa ormai ovunque, a Firenze come altrove, seppure con qualche distinguo. Perché per l’acquisto di questi beni bisogna pur sempre avere a disposizione una liquidità che varia al variare dell’investimento: (relativamente) minore nel caso di gioielli, maggiore nel caso si voglia depositare i propri risparmi nel mattone, nella sua accezione moderna: immobili. Vuoi per la mancanza di posti auto, vuoi per la concretezza dell’investimento, vuoi per i suoi costi (non indifferenti, ma pur sempre inferiori rispetto a quelli delle case) i garage rappresentano da qualche tempo la forma di investimento preferita dai fiorentini, guidando la classifica dei beni rifugio. Altrettanto concreta la scelta di utilizzare i propri risparmi nell’acquisto di una abitazione. Concreta, ma non sempre raggiungibile: i prezzi delle abitazioni, soprattutto quelle di particolare pregio, sono ancora irraggiungibili per alcune fasce della popolazione. Se il mattone tira ancora, lo stesso non può dirsi per altri prodotti: gioielli, pietre preziose, quadri e sculture, anch’essi inseriti nell’elenco dei “beni rifugio”, sono scelti solo da una minima parte dei fiorentini, perlopiù benestanti, collezionisti e amanti dell’arte.
Uno scetticismo diffuso, motivato molto spesso dalla scarsa conoscenza del settore da parte di gran parte dei cittadini: quale pittore di oggi sarà il Van Gogh di domani? Come distinguere una “crosta” da una quadro d’autore? Quale statua, con il passare degli anni, vedrà crescere il suo valore? Domande a cui solo gli estimatori sanno dare una risposta, non i cittadini comuni. Per arginare il pericolo di gettar via i risparmi di una vita l’unica possibilità sarebbe rappresentata dall’acquisto di opere di artisti già sufficientemente affermati, ma, ancora una volta, a prezzi non accessibili a tutti. Neanche gioielli e pietre preziose riscuotono grande successo: riempire portagioie e casseforti sembra essere abitudine legata più alla conservazione degli affetti che alla tutela dei propri risparmi. Più cimeli di famiglia, quindi, che forme di investimento.
I fiorentini si riscoprono un popolo di risparmiatori accorti e abbastanza tradizionalisti: le incertezze dei mercati finanziari hanno spinto i risparmiatori a fuggire dalla Borsa, per indirizzare le proprie risorse economiche non tanto su “beni rifugio” di lusso, appannaggio di pochi eletti, quanto sulla concretezza rappresentata da case e garage. Investimenti immobiliari, quindi. E’ la rivincita del mattone. Una versione riveduta e corretta del pensiero delle generazioni passate: “Non mi fido di nessuno. I miei risparmi li metto sotto il mattone”.
I contanti? Meglio sotto il materasso
C’è chi li tiene nella credenza, mimetizzati tra i biscotti, chi sotto il materasso, chi nella solita cassaforte dietro il quadro, chi si inventa i nascondigli più assurdi pur di non affidare i propri risparmi alla banca. Perché la fiducia negli istituti di credito è ai minimi storici, dopo la crisi che si è abbattuta anche su di noi, a partire dagli Usa e dal fallimento di alcune banche straniere. Secondo un recente sondaggio dell’Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari) di fronte al quesito “A chi affidereste ad occhi chiusi i vostri risparmi?” il 69 per cento degli intervistati ha risposto “A nessuno” e solo il 7 per cento dei 1735 interpellati ha indicato le banche. Poco importa che i conti correnti fino a 103 mila euro siano garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, secondo quanto stabilito dal Governo lo scorso ottobre al fine di proteggere i risparmiatori, più e meno piccoli. Se poi ci si mette di mezzo anche il taglio dei tassi di interesse, ridotti a una miseria negli ultimi mesi, la tentazione di tornare al nascondiglio casalingo è forte.
Così si scatena il fuggi fuggi generale, tra chi scappa da un istituto di credito a un altro alla ricerca di condizioni migliori (salvo poi trovarsi punto e a capo dopo pochi mesi) e chi il conto lo chiude proprio e si riprende in casa il malloppo. “Io delle banche non mi fido – racconta Anna, 82 anni – Non ci capisco niente nelle condizioni, nei contratti, negli interessi. E si figuri che mia nipote lavora in un istituto di credito. Preferisco continuare a tenere i soldi in casa, almeno so dove sono e posso sempre controllare quanti sono”. Dubbi, questi, più diffusi di quel che si possa pensare, non solo tra le persone di una certa età.
Quelli che scelgono di chiudere il proprio conto in banca, o di non aprirlo proprio, sono in molti, alla faccia di chi sostiene che senza carta di credito non si va da nessuna parte e che senza coordinate bancarie non si è nessuno. Andrea e Stefania, per esempio, il conto l’hanno chiuso un anno fa e non hanno intenzione di riaprirlo almeno per adesso: “Per noi era una rimessa continua, tra canone, tasse e spese più o meno grandi per ogni operazione che facevamo. E gli interessi non bastavano certo a compensare tutte queste uscite”. Lei cassiera in un grande magazzino, lui barista, due stipendi non esattamente consistenti per una giovane coppia con un bambino. “Avere i soldi a portata di mano ci permette di gestirceli meglio, così non rischiamo di spendere più di quel che abbiamo, come ci è successo in passato”. Cose che capitano usando il bancomat o la carta di credito. Già, le carte. Altro capitolo spinoso per i piccoli e piccolissimi risparmiatori, che temono di indebitarsi senza accorgersene. Meglio lasciar perdere- questo il pensiero comune- e optare per il vecchio frusciante contante. E per un salvadanaio bello capiente.
Incidente in A1, muore un camionista. L’uomo, un 33enne nato a Sarno (Salerno) e residente a Striano (Napoli), è morto schiacciato dal proprio autoarticolato, che era stato urtato da un tir coinvolto in un tamponamento.
La vittima era scesa dal suo mezzo che aveva parcheggiato in un’area di sosta. L’incidente è avvenuto la scorsa notte, poco prima dell’una, sulla A1, in carreggiata sud, dopo l’uscita di Firenze Sud.
Nell’incidente sono rimasti feriti, in modo non grave, altri due camionisti.