sabato, 28 Giugno 2025
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La rassegna “Le parole e i giorni” a Poggibonsi

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Si comincia venerdì 17 quando sarà in scena un’accoppiata del tutto eccezionale. Per la prima volta saranno insieme sullo stesso palco Piergiorgio Odifreddi in “In principio era Darwin” e il mimo Bustric a cui sono affidati preludio, interludio e postludio della performance (ore 21, Teatro Politeama). Il bicentenario della nascita di Darwin (12 febbraio 1809) e il centocinquantenario della pubblicazione del suo capolavoro L’origine della specie (24 novembre 1859) forniscono una buona occasione per avvicinarci a Darwin ripercorrendo insieme a Piergiorgio Odifreddi le tappe salienti del suo pensiero, le sue ripercussioni nella cultura moderna e le reazioni che ha scatenato di là e di qua del Tevere. Per la prima volta Piergiorgio Odifreddi sarà affiancato da uno straordinario e poliedrico artista, il mimo Bustric. In una sintesi curiosa e originale, alle considerazioni di un grande divulgatore scientifico come Odifreddi viene accostato Il teatro di Bustric, un teatro colorato e comico, a volte poetico, certamente unico. Bustric metterà in scena varie tecniche: dal gioco di prestigio, alla pantomima, al canto e alla recitazione, in un ritmo narrativo che riempie le sue storie di sorprese, di cose buffe e inattese.
Le sorprese della rassegna continueranno, sabato 18 aprile, quando sarà Alessandro Bergonzoni ad esibirsi in un monologo inedito e ricco di sorprese realizzato appositamente per “Le Parole, I Giorni” dal titolo “Non ne faccio parola se non ne faccio pensiero (incontro sul dire e suoi oltre)”. Lo spettacolo andrà in scena alle 21 sempre al Teatro Politeama.
Oltre alle due anteprime “Le Parole, I Giorni”, dedicato questo anno al tema “Le parole della scienza, la scienza delle parole”, propone tanti e diversi appuntamenti. Molto ricco il programma degli incontri. Venerdì 17 con “Scienza del gioco con le parole” con Stefano Bartezzaghi e “Un passo a due” con Mario Poli e Lucia Poli.
Sabato 18 invece, nella mattinata, sarà possibile partecipare alla conversazione con Armando Massarenti, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Bucciantini (modera Paolo Maccari) sul tema “Le parole della denigrazione” e alla conferenza di Paolo Albani “Le bizzarre invenzioni scientifiche degli scrittori”. Nel pomeriggio, sarà Luca Serianni a parlare del complesso rapporto tra “La lingua italiana e la scienza”. Completa la rassegna un ricordo di Idolina Landolfi, direttrice artistica della prima edizione del festival. Per tutta la durata del festival spetterà al gruppo ‘fonografico’ dei Rapsodi scandire il ritmo degli incontri con spettacolari intermezzi “Attaccare in Forse (e sbagliare nemico)” e “Seguire l’enorme (senza infrangere le regole)”.
Nel pomeriggio di sabato 18 si svolgerà inoltre la prima edizione del Premio “Parole d’autore” con la partecipazione di Valeria Della Valle, presidente della giuria e Tullio De Mauro a cui sarà consegnato il premio come vincitore della sezione “Una vita tra le parole”. All’incontro condotto da Enzo Golino e intramezzato dalle letture di Lucia Poli, saranno presenti i membri della giuria: Giovanni Adamo, Stefano Bartezzaghi, Valeria Della Valle, Stefano Giovanardi, Maria Perosino, Francesco Piccolo, Lucia Poli, Luca Serianni. Per gli amanti dei giochi con le parole si svolgeranno tre giochi – laboratorio: “Scriviamoci su” a cura di Daniela Fabrizi, “Poesia dorsale” gioco – laboratorio a cura di Antonella Ottolina e Silvano Belloni, “L’arte di inventarsi una scienza” a cura di Paolo Albani.
Tutti gli appuntamenti e gli spettacoli sono a ingresso libero e si svolgeranno negli spazi del Teatro Politeama di Poggibonsi.
Informazioni: www.leparoleigiorni.it, [email protected] – 349/2242050

Daisaku Ikeda, maestro di dialogo

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“E’ positivo condividere questo momento così importante per la società in cui viviamo” – così si è espresso Roberto Pacci, Responsabile Relazioni esterne Soka Gakkai. – “Ci sono troppi “ismi” contrapposti nel nostro mondo ed è quindi urgente per ciascuno di noi assumersi l’impegno a favore della pace”. Il Prof. Alberto L’Abate ha introdotto il contenuto del volume, la cui autrice era purtroppo assente: due le parole più ricorrenti, interconnessione e interdipendenza. L’uomo è interconnesso con i suoi simili, con la natura, con il globo. Ikeda aveva avuto sentore molto presto della crisi che stiamo vivendo oggi, una crisi che è soprattutto morale. La cultura occidentale tende a separare le cose materiali dallo spirito, mentre quella orientale ha la tendenza opposta. “Mi ha colpito l’insistenza sul dialogo: Ikeda è emerso in questo libro come maestro di vita, il cui motto era “pensare globalmente, agire localmente” – Così ha concluso il Prof. L’Abate, non senza lasciare in sospeso una domanda rivolta al relatore successivo, il celebre Prof. Radhakrishnan: “In genere i conflitti scoppiano tra chi detiene il potere e chi ne è privo: ma il dialogo non dovrebbe avvenire tra pari?” Il grande studiodo gandhiano è partito da lontano nel suo lungo discorso, ricordando come il XX° sia stato un secolo di guerre, ma con un grande sviluppo di movimenti per la pace negli ultimi decenni. “Gandhi e Martin Luther King sono stati grandi maestri di dialogo e di pace: Ikeda è degno di affiancarli.” Due sono i fatti gravi avvenuti nei primi 9 anni del XXI° secolo: la crescita del terrorismo ed il collasso economico globale, compensati da però da altri due positivi: l’elezione dello sconosciuto Barack Obama alla Presidenza USA e la crescita esponenziale della Soka Gakkai, diffusa ormai in 192 paesi, punto focale per le attività a favore della pace. Quindi si può cambiare, se si vuole, il corso degli eventi, anche senza violenza”. Queste le parole di Radhakrishnan, che non ha mancato di fare un cenno a S.Francesco D’Assisi, grande figura della religione cristiana, che disse “Signore, fammi strumento di pace”. “Se guardiamo dentro di noi, riusciremo a trovare l’alternativa alla violenza, come fece l’India quando si separò dall’Inghilterra per diventare il primo Stato del Commonwealth.

Melo, oggi il probabile ricorso

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Oggi pomeriggio potrebbe arrivare la decisione da parte della società viola di fare ricorso alla super-squalifica inflitta a Felipe Melo nel dopo partita di Fiorentina-Cagliari. La scazzottata avvenuta nel tunnel è costata cinque giornate di squalifica sia al brasiliano che a Lopez. Melo ha spiegato ai dirigenti viola di essere stato e provocato dallo stesso Lopez, versione che il suo compagno di squadra, Martin Jorgensen conferma al Corriere della Sera: “E’ stato Lopez a cominciare; non ho mai visto nulla di simile, siamo andati molto oltre le righe”.

Pronte anche le parole del CT della Nazionale verdeoro, Carlos Dunga, che a Stadio ha così commentato il gesto del suo giocatore: “Parlare di cose accadute a migliaia di chilometri di distanza non è facile. Non conosco la dinamica esatta dei fatti però mi dispiace per l’episodio che ha coinvolto Felipe. Sono dispiaciuto e sorpreso perchè con noi non si è mai comportato così. Melo ha sempre avuto un comportamento irreprensibile. Un atteggiamento serio e responsabile è quello che auspico da parte sua anche nella Fiorentina. E’ una vicenda che Fiorentina e Melo devono chiarire tra loro. Per quanto riguarda il rapporto di Felipe col Brasile, il ruolo mi impone di fare gli interessi della Nazionale. Un consiglio? Il calciatore è bene che faccia il calciatore dentro il campo mettendo agonismo e grinta, ma solo e soltanto sul terreno di gioco”.

Palazzo Vecchio “ritrova” le statue

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Il restauro è stato eseguito dalla Meridiana Restauri grazie alla promozione e il sostegno della Fondazione per i beni culturali restArte. Le statue sono state presentata ieri mattina dall’assessore alla cultura Eugenio Giani, dai rappresentanti del servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio, dalla sovrintendente al polo museale Cristina Acidini, dallo staff della Fondazione restArte In tutto circa 80mila euro di lavori grazie al contributo degli sponsor. “La città – ha detto l’assessore alla cultura – ritrova due statue di grande pregio che ridanno splendore all’ingresso del Palazzo della città. Si è trattato di un lavoro di pregio eseguito con puntualità e precisione”.

L’intero gruppo di statue era ricoperto da patine ed incrostazione dovuto alla costante esposizione agli agenti atmosferici e segnate da numerose striature tracciate dallo scorrimento dell’acqua piovana. E’ stata fatta una spolveratura generale delle superfici con piccole spazzole di setola morbida, cui è seguito il trattamento biocida mediante applicazione a impacco di un prodotto a base di sali di ammonio; solo successivamente sono stati asportati i residui secchi con spazzole in setola sintetica.. Le superfici lapidee sono state quindi pulite tramite impacchi e le eventuali fratture e lesioni sono state ricoperte con stucchi e resine e ricoperte con polveri di marmo per omogeneizzarne l’aspetto. In fine la protezione superficiale, da rinnovare possibilmente ogni cinque anni, è stata realizzata con della cera microcristallina.

Per la statua di Ercole e Caco è stata ricoperta la clava posticcia di alluminio con una patinatura in bronzo dorato che la riporta al suo aspetto originale. L’anello infisso nel tronco d’albero della statua femminile dei Termini è stato trattato con convertitore di ruggine previa spazzolatura dell’ossidazione e, successivamente, con protettivo satinato color ferro. Per quanto riguarda l’Ercole e Caco che fu scolpito da Baccio Bandinelli su commissione di clemente VII e Alessandro dei Medici, l’interevento è consistito, oltre che nella ripulitura nel consolidamento della materia degradata con un prodotto acrilsiliconico applicato a tampone con compresse di ovatta. Per la copia del David realizzata da Luigi Arighetti dopo che l’originale scolpita da Michelangelo nel 1504 fu trasferito all’Accademia, è stato fatto sempre di un lavoro di ripulitura, di asportazione dei residui di cera relativi a trattamenti precedenti, di esecuzione di impacchi di resina a scambio anionico e successivo risciacquo con acqua demineralizzata. I Termini sono due figure una maschile e una femminile, i cosiddetti ‘portieri’ di Palazzo Vecchio probabilmente risalenti al XVI secolo e che anch’esse sono state restaurate mediante iniezioni di resina, stuccature con impasti, polvere di marmo e pigmenti naturali.

Sisma, Domenici all’Aquila

Ma non solo. La visita, infatti, darà modo al primo cittadino fiorentino di visitare anche le postazioni allestite sia dall’Anci sia dal Comune di Firenze, attivamente impegnato nell’area del sisma con uomini e mezzi di soccorso.

Con l’incontro di oggi sarà portata avanti l’azione che l’Anci ha avviato fin dal giorno seguente il terremoto, in un piano di attività che ha due grandi linee direttrici: azioni rivolte alle amministrazioni comunali (come l’offerta di supporto amministrativo per i primi adempimenti) e azioni rivolte alla popolazione (come la realizzazione di tendopoli per gli sfollati).

Entrambe le iniziative, come ogni altra messa in campo dall’Anci, sono state coordinate con il Dipartimento della Protezione Civile. Quello di oggi sarà il primo di una serie di incontri che seguiranno con i sindaci dei Comuni delle altre province abruzzesi, direttamente o indirettamente coinvolti dal sisma.

 

Turista morta, convalidato l’arresto per il 27enne

Arresto convalidato, dunque, per il giovane di 27 anni di Manciano che era alla guida dell’auto con la quale si è scontrato il furgone di una famiglia tedesca in vacanza in Maremma, nel giorno di Pasqua. E’ stato il giudice delle indagini preliminari di Grosseto a convalidare in ospedale il provvedimento di arresto nei confronti del 27enne.

Lo scontro del giorno di Pasqua era costato la vita a Angela Hieb, 39 anni. Feriti il marito e i due figli minori della vittima, di 5 e 7 anni. Dai primi accertamenti, nel sangue del mancianese sono emerse tracce di cannabinoidi.

 

Terremoto, 9 cani da adottare

I nove cani, i cui padroni sono tra le vittime dei crolli oppure sono impossibilitati a tenerli perché rimasti senza casa, sono stati prelevati in mattinata dal canile sanitario del capoluogo abruzzese da una equipe dell’ufficio di Igiene urbana veterinaria, nel quadro delle azioni di supporto coordinate dal settore medicina preventiva e predittiva della Direzione diritto alla salute della Regione Toscana, già operativa da una settimana.

I primi a recarsi in Abruzzo, subito dopo il terremoto, sono stati i veterinari e tecnici della Asl 1 di Massa Carrara. Stamani all’alba sono partiti un veterinario e due tecnici fiorentini con due furgoni attrezzati per il trasporto di animali, carichi di cibo e ciotole per cani. In Abruzzo, anche prima del terremoto era elevata la presenza di cani randagi, a cui si aggiungevano, soprattutto all’Aquila, i cosiddetti cani di quartiere. Con i nove animali portati a Firenze, il Servizio veterinario regionale ha dato una mano a migliorare la funzionalità del canile aquilano.

I nove cani “terremotati”, tutti dotati di scheda sanitaria, sono, come assicurano i membri dell’equipe di Firenze, di ottima indole, ma più impegnativi di altri a causa della loro mole.

Panificio militare, respinto il ricorso della società

Panificio militare, respinto il ricorso della società. I lavori che la proprietà aveva annunciato il 10 marzo scorso dovranno essere dunque interrotti, quanto eventualmente eseguito dovrà essere demolito, e dovrà essere ripristinato lo stato precedente. La sentenza della terza sezione del Tribunale amministrativo afferma che l’operato del Comune “risulta legittimo”, “adeguatamente giustificato dalla copiosa motivazione di ordine tecnico-amministrativa” e “in sintonia con le prescrizioni del Piano regolatore”; in concreto, si conferma che nell’area dell’ex Panificio militare, trattandosi di una zona destinata ad attrezzature pubbliche e interessata da un cambio di destinazione d’uso, per iniziare i lavori non è sufficiente la Dia, ma è necessario un piano di recupero concordato fra proprietà e amministrazione comunale.

La sentenza conferma la validità anche di una delibera del Consiglio Comunale del 13 ottobre 2008, con la quale si era dettata una specifica disciplina per tutte le aree che presentino situazioni simili a quella del Panificio militare, vincolandone il diverso utilizzo alla predisposizione di un Piano di Recupero da approvarsi da parte del Comune. La conferma della piena validità dei provvedimenti comunali consente una gestione urbanisticamente ordinata dei grandi contenitori, già destinati a funzioni pubbliche o di pubblico interesse, che venissero a perdere la originaria destinazione.

Con la proprietà dell’ex-Panifico Militare l’amministrazione aveva peraltro già avviato un confronto, finalizzato alla predisposizione di un Piano di Recupero, che portasse una soluzione “urbanistica” al contenzioso tra Comune e proprietà dell’area, contemperando le reciproche esigenze; ma ad oggi, come scrive il Tar, a questa iniziativa “non ha fatto seguito l’adozione da parte del Comune di alcun provvedimento e/o determinazione conclusiva”: quindi “l’assenza di atti che possano dirsi sostitutivi del disposto annullamento delle Dia, o comunque satisfattivi delle posizioni fatte valere dalle Società ricorrenti, impedisce nella maniera più assoluta di configurare il venir meno in capo alle medesime dell’interesse sostanziale e processuale alla decisione di merito del ricorso”.

Sulla vicenda era recentemente intervenuto il vicesindaco Beppe Matulli, che il 17 marzo scorso aveva spiegato al consiglio comunale gli ultimi passaggi amministrativi. “In data 10 marzo 2009 – aveva detto il vicesindaco – è stata presentata all’Amministrazione comunale una comunicazione di inizio lavori riferita a una delle 9 DIA presentate nella primavera 2007; la Dia prevede la realizzazione di un sistema di garage privati interrati posti nel resede della porzione dell’area collocata tra via Da Empoli, via dei Marignolle e via Mariti. La Dia faceva parte di una più ampia serie di progetti di ristrutturazione edilizia finalizzata a riconvertire i fabbricati ex militari alla funzione residenziale sulla base dell’asserito presupposto che il vincolo di destinazione pubblica dell’area fosse da considerarsi decaduto. La Dia peraltro era stata dichiarata nulla con ordinanza 786 del 12 luglio 2007 prontamente impugnata davanti il Tar della Toscana che, tuttavia non aveva ancora concesso la sospensiva richiesta dalla proprietà; l’istanza di sospensiva era stata invece accolta del Consiglio di Stato con ordinanza 1557 del 18 marzo aveva sospeso l’efficacia del provvedimento del Comune, fino alla decisione di merito da parte del Tar della Toscana”.

Decisione che oggi è stata resa nota, e che conferma la legittimità delle ordinanze con le quali il Comune aveva dichiarato nulle le Dia presentata dalla proprietà. Quindi, come allora annunciato dal vicesindaco, “i lavori eventualmente eseguiti nel frattempo, in forza dell’ordinanza del Consiglio di Stato, sono da considerarsi privi di titolo e conseguentemente soggetti alla applicazione delle sanzioni ripristinatorie di cui al titolo VIII, capo I della Legge Regionale 1/2005”. Proprio per dare concreta attuazione a quest’ultima argomentazione, gli uffici della Direzione urbanistica il 13 marzo scorso avevano dato avvio al procedimento finalizzato alla eventuale applicazione delle sanzioni ripristinatorie di cui al titolo VIII, capo I della Legge Regionale 1/2005; avvio di cui è stata inviata comunicazione formale alla Rubens Immobiliare e al legale rappresentante della società, titolari delle Dia. In concreto, si comunicava alla proprietà che se la sentenza del Tar fosse stata favorevole all’amministrazione, i lavori iniziati l’11 marzo dovevano essere interrotti, le opere realizzate demolite e doveva essere ripristinato lo stato precedente.

Nuovi guai per Mamma Ebe

Potrebbe dunque finire a processo di fronte al tribunale di Pistoia Mamma Ebe, 73 anni, la “santona” di San Baronto. Il sostituto procuratore Sottosanti ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per lei, per il marito e per altre 13 persone.

Il rinvio a giudizio è stato chiesto per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione sanitaria, falso materiale e falso ideologico nell’emissione di ricette mediche e truffa ai danni della Asl di Cesena, che compare come parte offesa.

Felipe Melo, brutta tegola

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Brutta tegola in casa viola. Come già preannunciato in questi giorni, è arrivata la pesante squalifica ai danni di Felipe Melo per gli scontri avvenuti sabato scorso nel dopopartita tra Fiorentina e Cagliari. Il brasiliano dovrà saltare cinque giornate. Stesso destino per Lopez, l’altro giocatore coinvolto nella rissa. La società viola, al momento, mantiene il silenzio. Anche se sembra scontato il fatto che il brasiliano verrà multato per il suo comportamento, non del tutto conforme alla linea intrapresa dalla Fiorentina, ovvero del Fair Play.
Questo il comunicato riportato dal sito ufficiale della Fiorentina:

“Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 14 aprile 2009, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate: SQUALIFICA PER CINQUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA ED AMMONIZIONE CON DIFFIDA LOPEZ BREIJO Diego (Cagliari): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (Settima sanzione); per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, colpito con un pugno al volto un calciatore avversario, con conseguenze lesive. (art. 19 comma 4 lett. b CGS). SQUALIFICA PER CINQUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA MELO DE CARVALHO Felipe (Fiorentina): per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, colpito con un pugno al volto un calciatore avversario, con conseguenze lesive. (art. 19 comma 4 lett. b CGS)”.

Prandelli, dunque, nella prossima, importantissima sfida con l’Udinese, dovrà fare a meno della coppia centrale di centrocampo, composta, appunto, da Felipe Melo e Montolivo.

Notizie incoraggianti arrivano invece dal Professor Mariani, che stamani ha effettuato una visita post-operatoria ad Adrian Mutu. Il controllo ha dato esiti soddisfacenti, pertanto, il Fenomeno, potrà iniziare il successivo protocollo riabilitativo per il recupero articolare e muscolare.