mercoledì, 10 Settembre 2025
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Acqua più “cattiva” tre giorni

L’impjanto è la struttura principale di potabilizzazione dell’intera area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, risorsa per circa 600.000 abitanti. Nello specifico: per la sostituzione delle protezioni alla cabina elettrica del sistema di filtrazione messo in funzione nella primavera 2003. I lavori di manutenzione straordinaria in programma si rendono necessari per evitare il rischio di arresto improvviso dell’impianto di filtrazione e quindi per mantenere costante la produzione e distribuzione di acqua di buona qualità dell’impianto dell’Anconella.

“Per quei giorni – spiega il presidente di Publiacqua Amos Cecchi – l’acqua che uscirà dal rubinetto sarà perfettamente potabile e potrà essere tranquillamente bevuta. Sarà tuttavia alterata la gradevolezza dell’acqua che ormai il quasi 40% della popolazione beve con continuità”. A tal proposito è noto il dato della città di Firenze (che indica anche un trend per l’area circostante): la percentuale complessiva dell’uso, regolare o saltuario, dell’acqua di rubinetto per bere è passato, a distanza di tre anni, dal 58,5 al 67,6%; quello regolare dal 24,6 del 2004 al 39,3% del 2007. Un salto in avanti su cui ha inciso anche la scelta di usare soltanto acqua del rubinetto per bere nelle scuole comunali fiorentine. Oltre a segnalare una larga diffusione di una cultura di sostenibilità ambientale, c’è da considerare il dato materiale di una significativa riduzione di produzione e smaltimento di bottiglie di plastica (1.800.000 in meno nel 2007). Così come il positivo riflesso economico del passaggio dall’uso di acqua minerale (1000 volte più costosa) a quella di rubinetto.

I lavori all’acquedotto rivestono una importanza rilevante per gli utenti. Con la loro esecuzione sarà data maggiore garanzia strutturale alla distribuzione di acqua di buona qualità dall’impianto dell’Anconella. La durata prevista dei lavori è (in via cautelativa) di tre giorni: lunedì 21 (alle ore 12 è programmato l’arresto della sezione di filtrazione a carbone attivo granulare), martedì 22, mercoledì 23 aprile, ma la percezione (odore/sapore) dell’acqua emessa dal rubinetto potrà perdurare per ulteriori 2 giorni. L’operazione è stata concordata con tutte le Asl presenti sul territorio coinvolto, che costituiscono le autorità di controllo sulla qualità dell’acqua distribuita da Publiacqua.

Per evidenti problemi organizzativi (relativi al problema dell’impossibilità di fare scorta di acqua da bere), oltre che per un suggerimento di estrema precauzione dell’Asl, nelle mense scolastiche gestite dal Comune di Firenze (dove da diversi anni si fa uso per bere dell’acqua di rubinetto), per il periodo 21-24 aprile, sarà distribuita acqua minerale. Publiacqua consiglia ai consumatori abituali di fare scorta preventiva di qualche bottiglia e conservarle in frigo.

Blitz nel capannone: 3.000 oggetti sequestrati

Gravi carenze igieniche e di sicurezza, ma anche borse e zainetti “taroccati”. E’ quanto hanno trovato gli agenti della polizia municipale dei reparti antidegrado nel corso di un controllo a un capannone effettuato insieme agli addetti del dipartimento Prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro della Azienda sanitaria di Firenze.

Il magazzino ospita decine di laboratori artigiani di proprietà di cittadini cinesi che lavorano e dimorano nell’edificio. I tecnici della Azienda sanitaria hanno trovato cucine in disastrose condizioni igieniche e di sicurezza con presenza di numerose bombole a Gpl. E ancora laboratori con impianti elettrici volanti, idranti antincendio al servizio dell’edificio non funzionanti, spazi adibiti a dormitori non idonei all’uso. Per questo gli operatori dell’Azienda sanitaria chiederanno al sindaco l’adozione di un’ordinanza urgente a tutela della pubblica incolumità per gravi irregolarità in materia di sicurezza e igiene, ordinanza che disponga anche il distacco della fornitura della energia elettrica.

Dall’ispezione però è emerso anche qualcosa di inaspettato. In quattro laboratori presenti all’interno dell’edificio, gli agenti di polizia municipale hanno trovato anche zainetti e borse con marchi contraffatti di Walt Disney e Warner Bros. In totale 3.413 oggetti che sono stati sequestrati. Scattata anche una denuncia a piede libero per tre persone trovate all’interno dei laboratori. Una di queste è stata sottoposta a fotosegnalazione perché risultata priva di documenti d’identità e non in regola con le leggi sull’immigrazione.

Al rush finale il VW Junior Masters

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Il 19 e 20 aprile il torneo vivrà l’emozione dell’assegnazione del titolo nazionale al Centro Federale di Coverciano. Le fasi locali si sono tenute dal 16 marzo al 13 aprile in varie sedi italiane. L’evento è stato annunciato in Palazzo Vecchio nei giorni scorsi. Per la finale tricolore VW offrirà alle 12 squadre finaliste la possibilità di coronare il sogno di giocare sul campo di Coverciano, dove di consueto si allenano i campioni della Nazionale azzurra. Al termine di ogni fase eliminatoria, per incoraggiare i valori di rispetto dell’avversario e la passione per una sana competizione, Tirolo Austriaco ha assegnato il premio “Fair Play” al team che secondo una apposita giuria ha dimostrato di saper vivere la gara nel rispetto di tutti i giocatori. Le 12 squadre finaliste sono: Pol. Nikè, ACV Scandicci, Vado FC 1913, Pol. Stella, Giunone Calcio, Pontevecchio, SGB, Oratorio 3 G, Stezzanese Calcio, Pol.Montegranaro Calcio, Garcia Moreno Arzignano, Terzana Calcio.

Adriana Secci: una vita per il Vernacolo fiorentino

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Incontri Adriana Secci – mostro sacro del teatro fiorentino con la bellezza di 60 anni di carriera e una rappresentazione in corso d’opera al Teatro il Cestello, nel cuore di San Frediano dove va in scena fino al 4 maggio I’Pateracchio di Ferdinando Paolieri – e ti accoglie in casa, senza fronzoli, lustrini e cipria da camerino. Già da questo inquadri la genuinità del personaggio.
Oggi il teatro in vernacolo fa storcere la bocca a certi snob, ma è quello che è storia di Firenze e da cui si è originato il moderno teatro del ventesimo secolo se è vero che il genovese Govi e il romanesco Durante ad esempio, dalle opere dei nostri autori hanno attinto a piene mani.
Novelli, Paolieri, e Càglieri sono per dirne alcuni, nomi di tutto rispetto e non solo toponimi dello stradario fiorentino: teatri come l’Alfieri, il Lido, il Giardino e l’Africo fanno battere ancora oggi il cuore a molti fiorentini e poi che dire di attori del calibro di Giovanni Nannini, Flora Barbieri, Cesarina Cecconi, Renzo Biagiotti, Dory Cei, Masino Masi, Bruno e Alvaro Focardi, Gianna Sammarco, Franco Fontani Adriana Secci (appunto) e su tutti sua maestà Wanda Pasquini?
Ma come se la passa oggi il bistrattato teatro fiorentino? Quanti spaccati di vita della nostra città ha da raccontarci un’attrice da una così lunga e fulgida carriera? Facciamo allora quattro chiacchiere con un attrice con la A maiuscola.

Signora Secci da quanti anni calca i palcoscenici?
60 precisi! Ho iniziato che ne avevo 16 ed oggi ne ho 76. Appena uscita dal collegio andai subito a bussare alla porta del teatro di Sant’Ambrogio a sentire se mi prendevano, ma erano pieni ed allora, il professor Briani (allora studente), m’indirizzò al Teatro parrocchiale di San Giuseppe che diventò poi il Piccolo Alfieri. Lì con me c’erano anche Pietro Fontani e Masino Masi. Era l’anno 1948.
Alcuni anni dopo cominciai a lavorare con la Compagnia Niccòli che chiudeva sempre la stagione della Pergola e che era diretta da Wanda Pasquini e con quella Biagiotti-Nannini-Cecconi.

Una vita sul palcoscenico?
Eh sì, avendo iniziato così giovane… Infatti ho anche conosciuto e sposato un attore. La nostra vita si svolgeva sempre lì, a teatro. Anzi…le dirò di più, se non avessi sposato un attore probabilmente sarei rimasta zittella a vita!

Ricorda il suo debutto?
Certo, diamine! Avvenne con la compagnia Niccòli per una sostituzione improvvisa della signora Flora Barbieri al Teatro il Giardino. All’epoca eravamo pagati anche quando non si recitava, ma dovevamo sempre renderci reperibili in caso di necessità. Ricordo che una domenica pomeriggio (all’epoca facevamo due spettacoli al giorno) quando entrai in teatro, la signorina Bracci nostra amministratrice, mi venne incontro con aria trafelata dicendomi: Secci, Secci vada a vestirsi perché la Barbieri è malata! Mi vestii ed entrai subito in scena con i suoi abiti… Figuriamoci, lei era 30 centimetri più bassa di me e io parevo in minigonna…
Entrai in scena a commedia già iniziata e nessun collega sapeva di quella sostituzione. Quando finì lo spettacolo, Bruno Focardi mi avvicinò e mi disse: tu sei sfacciata come noi, fai parte della nostra grande famiglia!
Da quella sostituzione non sono scesa più dal palco. Ho ricoperto tutti i ruoli: prima ero l’attrice giovane ed oggi un po’ meno… ma ho sempre fatto la caratterista.
Le dirò di più. Essendo anche una cantante ho avuto anche l’onore di fare la commedia musicale “La donna più bella del mondo” di Bucciolini al teatro della Pergola.

Oggi come se la passa il teatro in vernacolo fiorentino?
Se le devo dire la verità sono un po’ annoiata… Sono cambiate un po’ troppo le cose.

In che senso? E’ finità l’epopea d’oro ma cosa è cambiato di preciso?
C’è un altro sistema di lavorare e di fare la preparazione alla commedia. Forse sono io che non capisco questi meccanismi nuovi e moderni, ma non credo che portino delle migliorie.

In questi giorni lei è in scena con I’Pateracchio di Paolieri al Teatro Cestello, una commedia che sicuramente avrà già recitato?
Sì, come no. L’ho fatta molti anni fa al Teatro Oriuolo nel ruolo della padrona, poi l’ho rifatta solo una decina d’anni fa e di nuovo adesso. E’ questa una commedia molto difficile rispetto ad altre più famose perché il modo di parlare è un fiorentino di campagna dei primi del ‘900. Richiede molta preparazione.

Wanda Pasquini, un monumento del teatro fiorentino. Lei che l’ha conosciuta bene, ci racconta qualcosa di lei?

Tanti anni insieme alla Wanda, che poi negli ultimi anni era di casa proprio al Teatro del Cestello.
Anzi, molto modestamente fui io a sostituirla ne “Le Sorelle Materassi” quando lei si ammalò. Ricordo che fece solo i primi tre spettacoli con la febbre altissima e poi non se la sentì più.
Pensi che alcuni anni dopo Pelagatti scrisse “Il ragazzo di San Frediano” apposta per lei, ma la Pasquini non l’accettò perché non se la sentiva più di recitare e anche in quella occasione fui io a prendere il suo posto.
E’ stata una grande amica. (si commuove).
Abbiamo condiviso per anni il camerino. Non scorderò mai quando una sera, chiamò a se quelle che erano le sue tre amiche: io, la Giunti e la Susini e ci portò un pensierino dicendo che voleva che avessimo un ricordo di lei prima di morire.
Una vita insieme alla Wanda e non solo sul palco. Pensi che prima di recitare con me lei aveva recitato anche insieme a mio marito (Renzo Biagiotti) nella compagnia Niccòli ed insieme avevano fatto proprio I’Pateracchio e poi tanto Grillo Canterino a Radio Rai.

In così tanti anni di teatro avrà qualche anedotto curioso da raccontarci?
Moltissimi, ma gliene voglio racconatare uno. Erano gli anni in cui lavoravo per la stagione estiva con Compagnia Niccòli. Un bel giorno venne in compagnia da noi Renzo Biagiotti che già conoscevo di vista perché quando d’estate lavoravo al Lido lui lavorava dall’altra parte dell’Arno, a Bellariva con la compagnia di Giovanni Nannini e finito lo spettacolo, ci ritrovavamo insieme sull’autobus numero 23 per tornare a casa. Io a San Jacopino e lui a Sesto Fiorentino.
Era il giugno del 1962, la sera del debutto di quella stagione estiva e stavamo per andare in scena con “Chi vive si da pace”.
Facevo la Prassede in quella commedia, una tipa bruttina e truccata male. Eravamo sulle scale prima di salire in scena noi due insieme alla Rovini e quest’ultima gli disse: “Oh Renzino! Lei l’è una ragazza bellina anche se fa la parte della bruttina, tu sei un bel giovanotto…chi vuole intendere…”
Lui rispose solo: “Mah, io gliel’ho detto, lei la ci pensa…” e poi entrò in scena. Quella fu la sua dichiarazione d’amore.
Ero emozionata, ma dovevo pur dargli una risposta ed allora, la sera dopo, aspettai che fossimo soli, mi avvicinai a lui, gli detti un bacino sulla guancia e dissi: “Questa e la mia risposta”. Ed entrai in scena…
Due anni dopo eravamo marito e moglie.

Una storia genuina di vita vissuta in sintonia con lo spirito fiorentino e del suo teatro…
Eravamo fatti così. Renzo era un grande attore (n.b. è morto da molti anni) ed anche un grande amico di Giovanni Nannini con cui recitava sempre.
Hanno fatto insieme anche un un film com Totò, Isa Barzizza ed Ave Ninchi: “Totò cerca pace” un film che Totò aveva voluto realizzare ispirandosi proprio una commedia di Nannini e Renzo e loro in quel film, ricoprivano gli stessi ruoli della commedia.

A proposito di cinema, lei ha lavorato anche in cinema o in tv?
Pochino per la verita. Non mi garba… T’interrompono in continuo e io perdo il filo… No, no lì fai tutto a pezzettini… Ho fatto qualcosa. Uno sceneggiato Rai di una produzione italo-tedesca con Andrea Jonasson (moglie di Strehler) che mi voleva tanto bene, poi una particina in Amici miei, in Donne con le gonne ed altri ancora e più recentemente un cortometraggio, ma non ho mai amato troppo fare cinema e tv, forse perché non li so fare.
Sono abituata al teatro e poi essendo una caratterista recito molto col viso e questo al cinema viene male.

Signora Secci perché oggi il teatro in vernacolo ha pochissimo spazio?
Sicuramente non ha fondi, non viene finanziato abbastanza e poi è molto, molto bistrattato.
Ai giovani oggi se parli di teatro in vernacolo, ti guardano bieco e storgono subito la bocca.
Mah, che dire? Forse è perché ci sono in giro troppe compagnie parrocchiali che distorgono le commedie e così chi va a vederli poi fa di tutta l’erba un fascio e pensa che sia quello il teatro in vernacolo…
Intendiamoci, come le ho detto prima, ho iniziato anch’io in parrocchia, ma erano altri tempi e c’erano altri maestri.
Oggi chiunque va in scena, recitano persone che – mi hanno raccontato, perchè io non vado a vederli – non dovrebbero nemmeno salire su un palco.
Mi dica lei, che pubblicità ci fanno questi pseudo attori? Pessima!

Allora signora Secci, verremo tutti al Cestello ad immergerci nel mondo del vero vernacolo fiorentino…

Vi aspetto! Grazie a voi di questo spazio perché pochi hanno parlato di noi e di questo nostro spettacolo sulla stampa. Eppure il nostro pubblico di affezionati, fra cui moltissimi giovani, ci segue sempre con entusiasmo, non capisco perché voi giornalisti vi dimenticate spesso di noi…

19, 20, 26, 27 aprile – 3, 4 maggio

I’Pateracchio di Ferdinando Paolieri – Teatro il Cestello, Piazza del Cestello

Info e prenotazione biglietti: 055 294609
email: [email protected]www.teatrodicestello.it

Sesto Fiorentino omaggia Primo Conti

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Opera grafica Primo Conti” si terrà all’interno del palazzo comunale di Sesto Fiorentino dal 20 aprile all’11 maggio. L’esposizione è stata presentata dal Sindaco di Sesto Gianni Gianassi e dall’assessore provinciale alla Cultura Giovanna Folonari.

Sesto Fiorentino, con le iniziative ‘Comune di vetro’ e ‘Maggio di libri’, intende proporre due appuntamenti annuali di valorizzazione artistica di alto livello. D’altra parte la Provincia di Firenze ritiene fortemente qualificante la promozione di questi eventi per il territorio fiorentino e ha stabilito un finanziamento di diecimila euro per il triennio 2007-2009, con l’intento di far diventare ‘Il Comune di vetro’ e ‘Maggio di libri’ appuntamenti stabili nell’ambito degli interventi promozionali avviati, incentivandone la ricaduta a livello pubblico.

 

Al minimo le tasse provinciali

“La decisione assunta dalla Giunta provinciale – ha detto Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze – vuole essere un modo concreto per intervenire a favore dei cittadini e delle imprese, in un momento come quello attuale in cui le difficoltà economiche sono così evidenti”.
“In campagna elettorale – ha aggiunto Renzi – tutti annunciano tagli alle tasse che non sempre si realizzano. Nella prima Giunta dopo le elezioni noi l’abbiamo fatto. Così la Provincia di Firenze diventa quella con minor pressione fiscale”.
“Le imposte su cui interviene la Provincia sono tre – ha spiegato Tiziano Lepri, Assessore provinciale al bilancio: in primo luogo l’imposta sull’energia elettrica, in questo caso la Provincia di Firenze applica già la tariffa minima; poi l’Ipt, che è l’Imposta provinciale di trascrizione per la compravendita di automobili. Attualmente si pagano circa 180 euro, ovvero il 20 per cento di incremento rispetto alla tariffa base, fissata per legge a 150 euro. Grazie agli interventi decisi dalla Provincia si tornerà a pagare la tariffa base, modulando la riduzione in due step, il primo dei quali, del 10 per cento, scatterà dal 1 ottobre, mentre l’azzeramento definitivo dell’incremento si avrà il 1 gennaio 2009”.
La Provincia di Firenze – è stato specificato nel corso della conferenza stampa – applicherà anche una agevolazione ulteriore sull’Ipt che riguarda due categorie di contribuenti: una che interessa la casistica della successione ereditaria (morte del titolare del veicolo), l’altra che riguarda la categoria noleggio e trasporto pubblico. Per queste classi il ribasso non si fermerà a 150 euro (dall’attuale 180) come per il resto dei contribuenti, ma si abbasserà ulteriormente a 120 euro per il noleggio e il trasporto pubblico e a 75 € nel caso delle successioni.
“L’ultima imposta di competenza provinciale – ha aggiunto l’Assessore Lepri – è la Tefa, ossia il Tributo per l’Esercizio delle Funzioni Ambientali, che consiste in una maggiorazione percentuale sulla tassa o sulla tariffa per i rifiuti. Attualmente si applica l’aliquota del 3 per cento. Anche in questo caso la Giunta ha deciso di scendere all’1 per cento, minimo previsto dalla legge dal 1 gennaio”.
“Questa manovra di bilancio – ha concluso il Presidente Renzi – comporterà circa 9 milioni in meno di entrate nelle casse provinciali, cifra che sarà comunque compensata da risparmi e tagli alle spese decisi dall’amministrazione di Palazzo Medici”.

Mattei riceve il Console del Perù

Il Presidente del Consiglio provinciale di Firenze Massimo Mattei ha ricevuto, in Palazzo Medici Riccardi, il Console Generale del Perù, Ambasciatore Walter Negreiros Portella per gettare le basi per la realizzazione di una Newsletter periodica da inviare ai peruviani residenti in Provincia che dovrebbe educare i cittadini sudamericani ad un comportamento civile e corretto all’interno della società fiorentina.

L’Ambasciatore Negreiros Portella, appoggiando il progetto, ha sottolineato che il periodico può essere uno strumento adeguato per migliorare l’inserimento della comunità peruviana a Firenze e Provincia. In Regione sono tra i 18 ed i 20.000 i peruviani presenti. In Provincia la cifra oscilla tra 8 e 10.000 peruviani.

Anche il Presidente Mattei ha dato pieno sostegno all’iniziativa ed ha convenuto con l’Ambasciatore l’importanza di una maggiore integrazione della comunità peruviana e della presenza del Console con le autorità cittadine e provinciali.

Fabbrica Europa al via il 3 maggio

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“Europa-Mediterraneo-Africa” è il progetto speciale di Fabbrica Europa, il festival che dal 3 al 24 maggio, dentro e fuori la Stazione Leopolda di Firenze, ripropone e amplia l’interazione fra le arti e il dialogo tra le varie culture. In questo ambito si inserisce la messa in scena di Les Negres, ideata dall’incontro tra il musicista senegalese Badara Seck e il coreografo Gustavo Frigerio.

Il progetto vede all’opera un gruppo di artisti africani sulla base del testo del francese Jean Janet, interpretato in musica, danza e canto. Il tema “Europa-Mediterraneo-Africa” ritorna anche in Dialogue, l’iniziativa che ospita giovani coreografi europei, africani e del Mediterraneo, chiamati a collaborare tra loro. Risiederanno per una ventina di giorni a Cortona, dove ha sede la compagnia Sosta Palmizi, e infatti saranno guidati proprio da Giorgio Rossi, componente dell’associazione, e allestiranno spettacoli in zona.
«Su questo tema – spiega Maurizia Settembri, direttore artistico danza e multimedia del Festival – vorremmo sviluppare una rete di dialogo tra culture, creando però degli spazi locali, cioè facendo operare gli artisti nel loro paese, nel proprio contesto e non portandoli via, denaturalizzandoli». E riguardo al settore danza, Maurizia Settembri, molto soddisfatta di questa edizione per l’adesione di tutte le compagnie invitate, annuncia: «Lo spettacolo d’inaugurazione del Festival è senza dubbio il più importante e significativo nell’area dedicata alla danza. Il coreografo israeliano Itzik Galili, residente in Olanda, ha messo su la compagnia Galili Dance, considerata una delle più rappresentative sulla scena internazionale, e a Fabbrica Europa porta, in prima assoluta, cinque pièce riunite sotto il titolo di Mirage». Lo spettacolo fa parte di “Olandiamo?”, il festival dedicato alle arti olandesi, in programma da aprile a ottobre 2008, per festeggiare l’Istituto universitario olandese di Storia dell’arte di Firenze. Sempre in tema di Olanda, altro spettacolo degno di nota è Weiter (6 maggio), della giovane formazione olandese T.R.A.S.H. definita in tre aggettivi: caotica, coinvolgente ed esplosiva.
«La danza del Nord, che abbiamo sostenuto e messo in evidenza in questa edizione anche grazie ai contributi delle ambasciate, è rappresentata anche da Zero Visibility e Wee, due compagnie norvegesi – continua il direttore artistico Settembri –. Mentre il corpo della solista italiana, Antonella Bertoni, dialoga in scena con Try (20 maggio). Insomma, la nostra scelta si basa sui grandi interpreti della scena artistica internazionale, con la tendenza a prediligere i giovani coreografi, sostenitori di alti progetti, tutti professionisti».

«Valore, impegno e qualità sono fondamentali anche per il settore teatro» sostiene Roberto Bacci, direttore artistico di questa area del Festival, che evidenzia l’anteprima europea della storica compagnia del Living Theatre con The Brig e il lavoro, realizzato nel Grande sertao del Cariri nel 2006 dalla Casa Laboratorio per le Arti del Teatro, L’uomo provvisorio che ha partecipato con successo a rassegne internazionali in Brasile. Ma ancora più interessante, per Roberto Bacci, «è la produzione interna di quattro anteprime realizzate dopo una selezione nell’ambito di “4 cantieri teatrali per Fabbrica Europa”. Il lavoro è durato un anno e dai 150 progetti iniziali siamo arrivati a quattro». Insomma storia e innovazione si incontrano nell’area dedicata al Teatro: «Non bisogna mai perdere il contatto con i grandi maestri del XX secolo, guardarsi indietro è la prima regola, ma anche guardarsi intorno e scoprire, conoscere le nuove generazioni».
Iniziative rivolte ai giovani talenti si trovano anche nel settore musica, diretto da Lorenzo Pallini, in particolare il 16 e 17 maggio si disputa la fase finale di Roots&Routes, un progetto triennale che vedrà a Firenze i partecipanti delle dodici grandi città d’Europa, che insieme alla Commissione Europea hanno sostenuto l’iniziativa. I concerti inseriti nel programmi musicale spaziano dal rock all’elettronica, al jazz, folk, blues, noise, dj set e canzone d’autore, con il concerto dei norvegesi Supersilent, del fisarmonicista Pascal Contet, degli hip hop olandesi Pete Philly & Perquisite e di grandi jazzisti internazionali come Fabriek Dubbel Trio.
E per concludere con Maurizia Settembri: «In questo Festival c’è molta attenzione alle nuove tecnologie, dove in primis si posiziona il progetto Moving_movimento che presenterà performance in prima nazionale il 15 e 16 maggio».
Per il programma dettagliato e tutte le informazioni sul Festival: www.fabbricaeuropa.net

Pinocchio sbarca in Cina

Tratto dal libro di Carlo Collodi e portato in scena da Italo Dall’Orto, lo spettacolo teatrale “Le avventure di Pinocchio ovvero bugie musicali” è stato invitato in Cina da due prestigiose istituzioni: l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino (diretto da una fiorentina, Maria Weber, docente alla “Bocconi” ed esperta di economia cinese) e la Beijing Concert Hall (il più prestigioso ente cinese per la produzione e la diffusione della musica classica occidentale).

La tounée si svolge dal 20 maggio al 10 giugno toccando Pechino e Shangai (trattative sono in corso anche con le città di Qingdao e Tienjin).

“Molto volentieri abbiamo fatto nostro questo progetto finanziandone in buona parte il riallestimento – sottolinea Paolo Cocchi, assessore alla Cultura della Regione Toscana che poche settimane fa è! stato p roprio a Pechino per una nuova edizione di “Turandot” con la Fondazione Puccini – perché crediamo profondamente al messaggio positivo della cultura, al linguaggio universale dell’arte, alla capacità dell’intelligenza di smuovere gli ostacoli ancora esistenti per un mondo più unito. Le avventure del più celebre burattino al mondo bene si prestano, alla vigilia di un evento così importante come le Olimpiadi in Cina, per riflettere e far riflettere”.

Titolare del progetto è l’associazione culturale “Mannini Dall’Orto Teatro” di Firenze. Il contatto con la Cina – racconta il regista Italo Dall’Orto – “è nato per la nostra conoscenza e amicizia con il maestro Hao Weiya, direttore di Composizione al Conservatorio di Pechino nonché autore di un finale di “Turandot” rappresentata in prima mondiale al nuovissimo Teatro dell’Opera di Pechino”. Ma fra i motori di questo progetto – prosegue dall’Orto – va anche ricordato un fatto di rilievo: il “Pinocchio” di Collodi è recentemente diventato libro di testo nelle scuole elementari cinesi.

Due i momenti particolari della tournée in estremo oriente: il primo giugno “Pinocchio ovvero bugie musicali” sarà l’evento celebrativo della Giornata internazionale del fanciullo mentre il giorno successivo, in coincidenza della Festa della Repubblica, lo spettacolo sarà rappresentato per le comunità italiane in Cina.

Lo spettacolo (testi di Italo e Gionni Dall’Orto, scene di Armando Mannini, costumi di Elena Mannini, musiche di Gionni Dall’Orto, Paolo Benvegnù, Andrea Franchi, Erika Giansanti, Jeppe Catalano con organizzazione di Aldo Allegroni e Chiara Solari) ha avuto un battesimo di grande successo, nel 2000, al teatro fiorentino della Pergola e poi all’Ambra Jovinelli di Roma e in altri grandi t! eatri it aliani.

Adesso, con il contributo di Regione Toscana, è stato riallestito (la prima andrà venerdì 18 aprile al “Teatro Dante” di Campi Bisenzio, diretto da Alessandro Benvenuti) e sta per partire verso la Cina.

Nato da una collaborazione con la Fondazione Carlo Collodi, il Pinocchio di Dall’Orto debuttò – nel 2000 – in forma itinerante nel parco di Collodi: il pubblico era invitato a seguire la band dei musicisti da una piazzetta all’altra del paese al seguito di un corteo di fate, Gatti e Volpi, Omini di burro, Grilli Parlanti, ciuchini autentici.

Da quel successo è poi scaturita la versione teatrale che unisce la musica rock dal vivo con la prosa: la parte di Collodi è affidata allo stesso regista Dall’Orto e quella di Pinocchio a bambini che, nelle varie edizioni, si sono avvicendati (per la tournée in Cina toccherà al piccolo Gabriele Manfredi).

“Equitalia”, buon esempio

E’ la società di riscossione delle entrate pubbliche partecipata al 51 per cento dall’Agenzia delle Entrate e al 49 per cento dall’Inps.

«La ripubblicizzazione del sistema di riscossione delle entrate è stata uno dei pilastri della riforma del 2006 – sottolinea Bertolucci – Ha coniugato rigore e equità e ha migliorato l’efficacia dell’azione di riscossione, semplificando anche la vita ai cittadini con un’unica società di riscossione».

«Equitalia – prosegue l’assessore – costituisce oggi un esempio importante di nuova impresa pubblica, voluta dallo Stato per restituire al paese il senso dell’efficienza abbinato a quello dell’equità».
«La presenza capillare sul territorio di Equitalia – prosegue – è condizione imprescindibile per rafforzare i rapporti con la fiscalità regionale e locale.

In questo senso la Regione Toscana ha recentemente rafforzato i rapporti di collaborazione con Equitalia e vede con estremo favore la prosecuzione del processo di diffusione dei suoi uffici sul territorio nazionale e in particolare nella nostra regione».

L’assessore Bertolucci si è quindi soffermato sul coordinamento tributario che è la conseguenza della riforma del titolo V della Costituzione, decisa alcuni anni fa. «Il protocollo d’intesa stipulato dalla Regione con l’Associazione dei Comuni e con l’Unione delle Province – ha detto – ha posto le basi dell’attività di questo coordinamento. Pochi giorni fa si è un insediato un comitato tecnico misto che sta lavorando ad un progetto di integrazione dei sistemi informativi tributari, nel quale sar! à esaminato anche il processo di riscossione»