sabato, 24 Maggio 2025
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Provincia: solidarietà al popolo tibetano

In concomitanza con la discussione e l’approvazione (18 sì, un no e sette astensioni) di una delibera sull’adesione della Provincia di Firenze all’iniziativa promossa dalla regione Toscana denominata “Scuola del Vino in Cina” e che punta ad aprire, a Shanghai, un punto di supporto per i produttori di vino del nostro territorio, il Consiglio provinciale dopo un ampio dibattito, promosso dal gruppo di Forza Italia che ha anche esposto la bandiera del Tibet in aula, ha approvato, con 23 sì e tre astensioni (PRC) un Ordine d’accompagnamento alla delibera, redatto dalla Conferenza dei Capigruppo.

L’Ordine del giorno recita: “Premesso che i giochi olimpici dovevano rappresentare forte viatico politico per il riaffermarsi dei diritti civili e umani in Cina; considerato che quanto auspicato dalla Comunità Internazionale non si sta verificando; visti gli atti di repressione nei confronti dei Monaci Tibetani; il Consiglio provinciale, in occasione dell’approvazione di delibera da parte della Provincia di Firenze dell’iniziativa promossa dalla Regione Toscana, Scuola del vino in Cina; esprime solidarietà al Popolo Tibetano; condanna la repressione operata dalle autorità cinesi; ritiene, come richiesto dal Dalai Lama, la necessità di una ripresa nel dialogo tra le parti; impegna la Provincia, in occasione dell’apertura della manifestazione, a inviare agli organizzatori e ai partecipanti il testo del seguente ordine del giorno di accompagnamento e a trasmetterlo al consolato cinese”.

FI, al mercato in camper

Obiettivo dell’iniziativa è distribuire insieme il programma di Governo del Centrodestra e regalare gadgets elettorali a tutti i cittadini presenti.” “Sarà questa anche l’’occasione per un forte appello dei Giovani di Forza Italia e di Alessio Bonciani, per andare tutti a votare.

Secondo i giovani del partito azzurro, infatti, “è’ fondamentale recarsi ai seggi il 13 e 14 aprile per dare il proprio voto e sostegno al Popolo della libertà ed al nostro presidente Silvio Berlusconi, affinché si possa riprendere il percorso di riforme e di cambiamento che abbiamo interrotto nel 2006. L’’Italia ha bisogno di una guida e di una maggioranza forte come la nostra, capace di dare risposte alle esigenze degli italiani. Il Paese è stato messo in ginocchio da questa sinistra di Prodi e Veltroni. A noi il compito di rialzare l’’Italia!”.

Addio a Cocco, calciante bianco

La presidente ha inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia e al presidente di Parte Bianca Marco Venturini. “Avevo conosciuto personalmente Cocco – dice ancora la presidente – durante la partita dei ragazzi lo scorso mese di ottobre e in quell’occasione ho particolarmente apprezzato il suo entusiasmo e il suo desiderio di rilanciare la manifestazione. A nome mio personale e dell’Amministrazione comunale voglio esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e alla parte Bianca”. Le esequie di Francesco Cocco si svolgeranno domani alle 15.30 alla chiesa di Santa Maria al Pignone.

Pellegrinaggio ad Auschwitz

Nedo passeggiava per una via di Firenze, qualcuno gli accostò la pistola al fianco e gli disse: “Tu sei ebreo”. Poi quel viaggio da bestie, in treno, su quei binari che spariscono sotto terra e che a vederli, ad Auschwitz, sembrano ripetere ancora oggi lo stridore dei freni e lo smarrimento dell’arrivo in un luogo in cui non si è voluti andare.

Le parole di Nedo Fiano, anziano e prezioso testimone della Shoah, scendono nel profondo. Sopravvissuto ad Auschwitz, distilla ogni parola per raccontare la sua storia ai cento studenti fiorentini, in una sala predisposta nell’albergo in cui alloggiano. Nel pellegrinaggio della memoria che stanno conducendo con la Provincia di Firenze, i ragazzi hanno con sè un”Agenda della memoria’, una sorta di quaderno che è stata loro donata per annotare, prendere spunto, riflettere. Hanno visto il numero tatuato dell’internato Fiano e oggi, proprio Nedo, li accompagna a Auschwitz nella mattina e a Birkenau nel pomeriggio.

Li aspetta davanti ad alcune vetrine, dove sono depositati i capelli tagliati alle donne deportate dai nazisti e uccise. Anche don Renzo Rossi, il prete fiorentino che è stato amico di don Lorenzo Milani, è con loro, dà spunti per pensare. “Io voglio parlare del campo di sterminio – ha scritto una volta Fiano – perché è il fatto più drammatico, più incredibile, più tragico che l’uomo possa vivere, è un allontanamento progressivo dalla vita, è la distruzione interiore dell’uomo”.

“Quanto soffrirò?”, si chiedeva il prigioniero una volta scoperto che le ciminiere non nascondevano fabbriche ma forni crematori: “Non è una fucilazione, verrò bruciato, verrò prima gasato e poi bruciato… Dovrò soffrire venti minuti, mezz’ora, non so, come fanno?”. Fiano aveva la fortuna “di parlare due lingue e mezzo” e venne inquadrato in un Kommando, di fronte ai forni crematori, dove i prigionieri venivano inviati all’arrivo. Una prima sala, con l’etichetta illusoria di Sala di disinfestazione, era la sala nella quale venivano ammassati i prigionieri nudi, dopo essere stati invitati a depositare in ordine i loro abiti, le loro scarpe, ed ogni altra cosa il loro possesso (“Mettete le vostre scarpe bene in ordine, la sinistra allacciata con la destra, in modo da ritrovarle dopo la disinfestazione”)”. “Disinfestazione”, cioè camere a gas.

Nella mattinata e nel pomeriggio gli studenti hanno per loro una mezzora di silenzio in cui riflettere, nel lager. E sono stati due studenti a deporre la corona, nel lager di Auschwitz, durante una cerimonia promossa dalla Provincia di Firenze, in memoria delle vittime della Shoah. “Siamo qui non solo per ricordare il dolore e la violenza che hanno inghiottito tante vite – ha detto il presidente della Provincia Matteo Renzi ai cento studenti in pellegrinaggio a Auschwitz e Birkenau – ma a sentire nostra la volontà di combattere per la democrazia e per la libertà, perché non si ripeta da nessuna parte quello che è accaduto qui”.

“Stagnazione? Uniamoci”

Bisogna rimboccarsi le maniche e unire gli sforzi, in una forte collaborazione tra il mondo politico-istituzionale e quello della società civile che vada anche al di là del sistema formale della concertazione.

E’ stato con toni allarmati che il presidente della Regione Claudio Martini ha portato all’Hotel Sheraton di Firenze il suo contributo all’Assemblea regionale di Confcooperative.

Tutte le previsioni parlano infatti di un rallentamento del ciclo economico e in Toscana, in virtù della sua forte esposizione sui mercati internazionali, la stagnazione si annuncia ancora più forte.

Secondo il presidente Martini è questo “il” tema su cui confrontarsi e sui cui il futuro governo, qualche che sia, dovrà concentrarsi, con una attenzione specifica alla situazione non solo di grandi imprese ma di interi territori. Di fronte a questo scenario politica e società da sole, ha proseguito il presiente, rischiano di non farcela.

Ed ecco l’esigenza di una collaborazione tra politica, istituzioni e società, di una vera e propria grande alleanza tra sistemi, basata sulla reciproca fiducia, che consenta non solo di condurre in porto leggi e piani importanti ma di realizzarli poi concretamente.

Il presidente ha fatto esempi riguardanti il Piano energetico e soprattutto il settore del welfare, dove le fasce di difficoltà crescono ogni giorno, così come la domanda di presa in carico, a fronte di risorse decrescenti.

Una “strettoia”, ha affermato, che puo’ essere superata se si riuscirà a costruire un intreccio tra le attività e le risorse pubbliche, private, della cooperazione e del volontariato. Tutti devono fare qualcosa, la politica per prima deve dare l’esempio, in primo luogo sforzandosi di aprirsi a una visione più larga delle dinamiche economiche, in un impegno di sprovincializzazione, poi dettando precise priorità, ad esempio quelle infrastrutturali, e insistendo sulla semplificazione burocratica e amministrativa con azioni specifiche.

Su questo punto il presidente ha annunciato un imminente provvedimento regionale. Infine il tema fiscale, l’esigenza di abbassare tariffe e prelievo e di far diventare questa “leva” non solo strumento di redistribuzione ma anche di crescita.

All’assemblea di Confcooperative è intervenuto anche l’assessore regionale alle attività produttive e alla cooperazione che ha ricordato la recente costituzione della Consulta regionale della cooperazione, la nascita dell’Osservatorio della cooperazione che si riunirà per la prima volta lunedì prossimo, 7 aprile, e l’indirizzo della Regione Toscana per la costituzione di un Centro unico regionale per l’assistenza alle imprese cooperative (Caic).

Legata e ferita durante una rapina

Tutto sarebbe avvenuto intorno alle 4, quando la donna è stata svegliata dall’antifurto del ristorante. Quando è andata a controllare, ha sorpreso il malvivente, che l’ha immobilizzata e legata con alcune tovaglie, oltre a ferirla a un occhio con un paio di forbici. Dopo averla legata, il rapinatore è fuggito con i soldi della cassa, circa 1.500 euro.

L’incubo, per la 75enne, è finito solo alcune ore dopo, intorno alle 7, quando sono arrivati i primi dipendenti che l’hanno trovata legata. L’anziana è stata trasportata in ospedale, in stato di choc e con alcune abrasioni e una leggera ferita a un occhio. Sul caso indagano i carabinieri.

Il ritorno della cicogna bianca

In un’area protetta, in questi giorni, una coppia di questi uccelli sta costruendo il nido, mostrando tutta la gamma di comportamenti legati alla formazione ed al consolidamento della coppia, elementi che fanno ben sperare per la nascita a breve dei piccoli. In questo periodo è normale che le cicogne attraversino il nostro paese dopo aver lasciato i siti di svernamento dell’Africa sub-sahariana, ma difficilmente questi animali trovano da noi spazi adeguati e protetti per fermarsi. Quella di Bolgheri è la prima nidificazione registrata in Alta Maremma da almeno due secoli e la prima avvenuta in Maremma lontano da un centro per la riproduzione delle cicogne.

“E’ da pochi decenni, dopo secoli di persecuzioni che avevano convinto questo beneaugurale uccello a non frequentare più l’Italia a scanso di fucilate, che le cicogne hanno ripreso timidamente a nidificare da noi, come da sempre fanno in tutta Europa, dalla Spagna ai Balcani – commenta Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia – E’ un buon segno che conferma come l’atteggiamento degli italiani nei confronti della fauna selvatica sia migliorato.”

Gli esperti del WWF hanno notato le prime avvisaglie il 29 marzo, quando le due cicogne sono state avvistate per la prima volta, mentre portavano materiale “da costruzione” sia sul comignolo della stalla delle Cioccaie (edificio rurale all’interno dell’Oasi) sia su un palo di una linea elettrica poco distante. A quel punto sono scattati i primi interventi da parte del personale dell’Oasi e di tutto lo staff della Società CITAI, proprietaria dell’Oasi, che si sono prodigati per scongiurare il rischio di folgorazione e assicurare un esito positivo al delicato evento. Dopo aver predisposto sul comignolo della stalla un nido alternativo costruito con materiali naturali, è stato richiesto l’intervento dei tecnici Enel che, approfittando dell’assenza delle cicogne, hanno immediatamente provveduto all’isolamento dei cavi elettrici e all’installazione di una piattaforma ad hoc realizzata in tempi record dall’officina interna alla CITAI, su indicazione del WWF, e “guarnita” ad arte con ramaglie varie. La piattaforma è stata collocata sopra al palo affiché fosse garantita l’incolumità della coppia dal rischio di folgorazione.

Dimostrando di apprezzare il lavoro svolto, le cicogne hanno scelto il palo con la nuova e più comoda postazione come sito elettivo per il nido; quindi per qualche giorno hanno perlustrato il territorio dell’Oasi per accertarsi che offrisse le risorse necessarie all’allevamento della prole; infine hanno dato il via alla caratteristica parata nuziale al ritmo delle “nacchere” (un saluto reciproco fatto di colpi di becco ripetuti a testa reclinata) fino ad accoppiarsi più volte durante tutto il fine settimana. Uno spettacolo unico per i fortunati visitatori, che hanno potuto ammirare questo evento, senza disturbare, da uno dei capanni di osservazione dell’Oasi. Domenica, la femmina stava già covando. Una curiosità: mentre la femmina è provvista di anello metallico di riconoscimento che fa propendere per una sua origine da centro di riproduzione (siamo in attesa dei dati dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), il maschio è sicuramente un soggetto di origine selvatica.

Il ritorno della cicogna in Alta Maremma è un evento eccezionale e la scelta dell’Oasi di Bolgheri – Oasi storica del WWF Italia, già rifugio faunistico creato dal marchese Mario Incisa della Rocchetta, primo presidente dell’Associazione – conferma come un’area in cui le attività umane legate alla produzione agricola di tipo estensivo e all’allevamento del bestiame condotto in forme tradizionali, in cui pascoli e prati-pascoli sono integrati mirabilmente con l’ambiente naturale, possa offrire un habitat ideale e sicuro per la sosta e la riproduzione di questa specie. La Cicogna bianca, scomparsa per secoli come specie nidificante dal territorio italiano, è ricomparsa in Toscana nel 2005 soprattutto grazie a programmi di reintroduzione operati da centri specializzati. In Toscana, dove è attivo un centro di riproduzione delle cicogne (Carapax di Massa Marittima), si sono verificati 3 casi di nidificazione ma solo in due di essi (nel Comune di Cascina, in provincia di Pisa, e nel Padule di Fucecchio, in provincia di Pistoia, di nuovo su un traliccio Enel opportunamente adattato alle esigenze riproduttive della specie), i piccoli sono sopravvissuti e sono riusciti ad involarsi. Per attirare altre coppie di cicogne, il WWF sta programmando l’allestimento di altri sostegni artificiali per la nidificazione nelle Oasi della bassa Maremma, Burano e Orbetello, mentre è già stato installato un nido artificiale nell’Oasi di Vanzago, altra importante area di nidificazione.

Per chi volesse assistere con i propri occhi allo spettacolo delle cicogne “maremmane”, l’Oasi Padule di Bolgheri resterà aperta alle visite ancora per tutto il mese di aprile nel giorno di sabato, previa prenotazione obbligatoria c/o WWF (indirizzo e.mail: [email protected] cell. 334-7584832). Questo periodo nell’Oasi è dei più vivi, con moltissime specie impegnate nelle parate nuziali. Mestoloni, germani reali, alzavole, folaghe con pulcini già nati, tuffetti impegnati in competizioni territoriali, storni che tornano ad occupare nidi ormai storici, nuovi nidi di picchio verde lungo il percorso di visita, centinaia di rondini a sorvolare a “pelo d’erba” i prati di erba medica. E’ di questi giorni la presenza di uno stormo di 13 chiurli piccoli vocianti verso le Cioccaie, 1 piro-piro boschereccio, 6 volpoche, decine di cavalieri d’Italia confidentissimi, aironi guardabuoi, cassette nido alla biglietteria occupate dalle Cinciallegre…. Ed ancora una infinità di rane e biacchi, gechi e pipistrelli che dormono al sole.

Troppa velocità, via tre patenti

Questa mattina gli agenti motociclisti del reparto Pronto Intervento insieme a quelli del distaccamento dell’Isolotto hanno predisposto un posto di controllo in viale XI Agosto.

Nel mirino soprattutto il rispetto dei limiti di velocità. Gli agenti, “armati” di telelaser, dalle 9.30 alle 12 hanno effettuato i controlli sui veicoli in transito nella direttrice di ingresso all’autostrada.

E, nonostante la presenza del cartello con su scritto “strada sottoposta a controllo della velocità” circa 850 prima del posto di blocco, le infrazioni non sono mancante. I vigili hanno infatti ritirato tre patenti ad altrettanti conducenti perché transitavano superando di oltre 40 chilometri orari il limite di velocità.

La sanzione in questo caso ammonta a 370 euro. Sono state invece nove le sanzioni per eccessi di velocità tra i 10 e i 40 chilometri all’ora. Complessivamente gli agenti hanno controllato 23 veicoli rilevando quattro violazioni per mancato uso della cintura di sicurezza e due perché i conducenti non avevano i documenti di guida.

In totale sono stati 75 i punti patente decurtati.

La nuova “casa” della Giunta Regionale

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In origine, nel Medioevo, in questo luogo si trovavano le case e le botteghe dei Bischeri, famiglia fiorentina piuttosto testarda, che rifiutò di vendere al Comune di Firenze per far posto alla fabbrica del Duomo. In un incendio i Bischeri persero tutto (ecco da cosa deriva il termine toscano “bischero”!) e dovettero andare in esilio in Romagna. Nel 1500 un ramo della famiglia fece ritorno a Firenze con il nome di Guadagni (avevavno fatto fortuna!) e fece costruire nel 1604 il palazzo che vediamo oggi.

Nel 1700 furono realizzati lo scalone monumentale di accesso al piano nobile e le decorazioni pittoriche di Vannetti, Betti e Giarré al piano terra. Anna Riccardi nel 1812 rimodernò la dimora, unica gentilizia in piazza Duomo, con l’aiuto di maestri quali Catani, Fedi, Martellini e Contestabile. Nel 1871 il palazzo divenne proprietà degli Strozzi di Mantova, che apportarono ulteriori modifiche, rendendo il palazzo una delle più significative espressioni dell’architettura di epoca barocca. Dal 1988 il palazzo Sacrati Strozzi è di proprietà della Regione Toscana che vi trasferirà, a lavori ultimati, la Presidenza della Giunta.

I centri estivi del Quartiere 2

I centri estivi sono rivolti ai bambini delle materne e ai ragazzi delle elementari e medie di Campo di Marte. I numeri da comporre per le prenotazioni sono 055 2767818/7827/7853 dal lunedì al venerdì 8,30-13, martedì e giovedì anche 15-17,30. Le prenotazioni telefoniche sono obbligatorie per poter poi accedere alle iscrizioni, previste dal 16 aprile al 10 maggio.

LE SEDI

Quest’anno le sedi che saranno utilizzate per i centri sono le scuole elementari Boccaccio (vicolo del Cionfo 3), Andrea del Sarto (via San Salvi 12), Giotto (via Landucci 50) e la materna Dionisi (via Cambray Digny 9).