venerdì, 12 Settembre 2025
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Note sudamericane a palazzo

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L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Toscana, ed è iniziata con la mostra di dipinti della pittrice argentina Ofelia Lachner. L’argentina Laura Helman inizia a Buenos Aires, esibendosi in rassegne pianistiche per poi conseguire il diploma di pianoforte all’Istituto Boccherini di Lucca. Nel 1990 si incontra in Italia con la venezuelana Barbara Salani, che, dopo la giovinezza musicale di Caracas, consegue il diploma al College of Performing Arts di Philadelphia. Ne nasce un duo pianistico di successo che propone al pubblico “un programma bellissimo, ammirevolmente costruito” (El Paìs, Spagna) di musiche latinoamericane.

L’esibizione di Palazzo Panciatichi, dove sarà presente l’addetto culturale dell’Ambasciata Argentina Eduardo Almirantearena, sarà l’occasione per assistere a un ampio programma di musica sudamericana: La Yumba (O. Pugliese), Misterios del Corazòn (F. Villena), Adiòs Nonino (A. Piazzolla), Fantasia Venezolana (R. Salani), Danza de la Moza Donosa (A. Ginastera), Danza Criolla (A. Ginastera), Bailecito (C. Guastalvino), A Folia de um Bloco Infantil (H. Villalobos), Invierno Portneno (A. Piazzolla), Verano Porteno (A. Piazzolla) e Homenaje a Mariano Mores (M. Mores e R. Salani).

Il concerto sarà preceduto dall’incontro con i professori Lionello Puppi (Università di Venezia), Marta Canfield (Università di Firenze) e Flavio Fiorani (Università di Venezia), che si terrà sempre venerdì alle 15.30 nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere (piazza S. Marco, 4).

Il primo bomber

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Siamo nel settembre 1926. La Fiorentina è nata da meno di un mese grazie alla fusione della “Palestra Ginnastica Libertas” e del “Club Sportivo Firenze” e compare nell’elenco delle squadre partecipanti al campionato toscano di 1° Divisione, Girone C insieme a un gruppo di squadre tosco-emiliane.
Il 23 settembre 1926 dopo il primo match in assoluto della sua vita, giocato e perso contro Le Signe (20 settembre), la Fiorentina gioca contro la Sampierdarenese e finisce con un pari per 2-2.
Per la cronaca, queste le due formazioni “sperimentali” schierate dalla squadra biancorossa (questi erano i primi colori della nuova società):

FIORENTINA – 1° tempo
Serravalli, Posteiner, Bargioni, Salvatorini, Segoni, Tuti, Focosi, Nichel, Bolteni, Baccilieri, Bandini

FIORENTINA – 2° tempo
Sbrana, Posteiner, Benassi, Salvatorini, Longoni, Carulli, Baldini, Nichel, Bolteni, Baccilieri, Bandini.

La nascente squadra nel suo primo campionato si piazzò al 6° posto (su 10 squadre) giocando un torneo senza infamia e senza gloria.
Gli atleti di quella Fiorentina non erano certo dei più eccelsi del panorama nazionale: bravi ragazzi, ma assolutamente impreparati alle dure battaglie che un campionato di calcio impone.

Come si è visto dalla formazione, la Fiorentina sia nel primo che nel secondo tempo schierava in attacco un certo Bolteni che alla fine del campionato risulterà essere il primo bomber della storia della Fiorentina con 11 gol segnati.

E’ un nome nuovo, assolutamente sconosciuto. Una meteora di cui non si sentirà più parlare.
In realtà Bolteni era Rodolfo Volk, classe 1906, biondo fiumano che stava prestando servizio militare a Firenze e che non potendo giocare senza il permesso delle autorità si “mimetizzò” col nome di Bolteni.
Da aggiungere che, dato l’autarchismo dell’epoca, non si è mai capito bene quale fosse il suo vero cognome: a volte si legge come Volk, altre Wolk o addirittura Folchi con l’italianizzazione forzata dei nomi stranieri.

Non una meteora dunque ma un gran campione, solo di passaggio a Firenze, che si fece poi un gran nome nella Roma e che disputò 5 partite con 5 gol con la maglia dei cadetti azzurri.

A Roma ha fatto la storia della società diventando ben presto un idolo del Campo Testaccio (l’Olimpico non esisteva!).
Fu il primo a segnare un gol ufficiale con la casacca giallorossa e fu autore della rete che decisive il primo derby romano, datato 1929 che terminò 1 – 0 grazie al gol di Volk.

Tecnicamente le cronache ci dicono che avesse un tiro micidiale, che fosse fulmineo e rapido nei movimenti. Pericolosissimo spalle alla porta per le doti di funambolo. Non aveva una tecnica sopraffina, ma segnava da ogni lato del campo!
A Roma venne soprannominato Sigfrido, poi trasformatosi nel più romanesco “Sigghefrido”, ma venne chiamato anche “Sciabbolone” in contrapposizione a “Sciaboletta” il soprannome dispregiativo con cui era noto Re Vittorio Emanuele III.

La Roma lo cedette, forse un po’ prematuramente, al Pisa nel 1934 a causa di dissidi interni con Guaita e Banchero. Dopo un anno passò alla Triestina e poi tornò là da dove era partito: alla sua Fiumana con la cui maglia ottenne nel 1940-41 una promozione in Serie B.

Attaccate le scarpette al fatidico chiodo tornò a vivere a Roma e divenne usciere nella sede del Totocalcio di Piazzale Ponte Milvio.
E’ morto nel 1983 in una casa di cura dei castelli romani solo e ridotto in miseria.

Rodolfo Volk
Nato il 14 gennaio 1906 a Fiume
Morto il 2 febbraio 1983 a Nemi, Roma

Attaccante
1926 – 1927 Fiorentina, 15 presenze, 11 gol
1927 – 1928 Fiumana
1928 – 1933 Roma, 157 presenze, 103 gol
1993 – 1934 Pisa, 28 presenze, 5 gol
1934 – 1935 Triestina, 6 presenze, 1 gol
1935 – 1942 Fiumana

Nazionale B – 5 partite e 5 gol (1929 – 1933)

Piscine, riaperte le iscrizioni

Il provvedimento si è reso necessario nel rispetto di quanto previsto dall’ultima Legge Finanziaria. Il Comune informa comunque che le tariffe per gli utenti resteranno invariate rispetto al passato. Le iscrizioni nelle piscine del Quartiere 5 riapriranno giovedì prossimo col seguente calendario: giovedì 10 alla piscina Paganelli a Novoli, lunedì 14 aprile alla piscina ITI a Firenze Nova in via Caboto ed alla Don Minzoni in via Locchi.

 

La piscina Costoli, in vista dell’apertura estiva, sarà utilizzabile per i corsi a partire dal prossimo ottobre.

Il centro? Più “pedonale”

Un nuovo tassello nel programma di ampliamento delle aree pedonali in centro storico. La giunta di Palazzo Vecchio ha infatti deciso, su proposta del vicesindaco Giuseppe Matulli, di procedere alla pedonalizzazione di via Toscanella, via dello Sprone e delle strade limitrofe. Si tratta cioè della zona compresa tra Borgo San Iacopo e lo Sdrucciolo dei Pitti, la direttrice piazza Pitti-via Guicciardini, e dal lato opposto da via Maggio.

Tutte strade troppo strette per consentire l’uso promiscuo tra veicoli e pedoni in sicurezza, e che sono caratterizzate dalla presenza di molte botteghe artigiane. La pedonalizzazione punta infatti non soltanto a garantire una maggiore sicurezza dei pedoni, ma anche a valorizzare la zona sia dal punto di vista turistico sia da quello artigianale e commerciale. La decisione della giunta, cui seguirà progetto vero e proprio, è stata concordata con le associazioni di rappresentanza degli artigiani.

Dunque, le strade che diventeranno pedonali sono via Toscanella, via dello Sprone, piazza della Passera, via del Pavone, via dei Velluti, via dei Vellutini, via Sguazza, via Sdrucciolo dei Pitti, via de’ Marsili e via Michelozzi.

L’Oscar della sfiga

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Di professione centravanti esordì nella squadra della sua città giovanissimo investito subito da un’aurea eccelsa. Nel suo primo campionato 7 gol in 18 partite. Nel 1985 dopo moltissimi gol venne acquistato dall’’Argentinos Juniors, dove pur non trovando moltissimo fa in tempo ad entrare nella storia del club che in quell’anno vince per la prima e unica volta la Copa Libertadores.
Nel 1987 arriva per lui la nazionale e gioca con Pasculli, Caniggia e Maradona. L’anno dopo esplode vincendo il titolo di capocannoniere sempre per l’Argentinos Junior. 20 gol in coabitazione con Gorosito del San Lorenzo.
Stabilisce anche il record di 9 gol segnati nelle prime tre giornate di campionato (per gli amanti delle statistiche con una quaterna al Rosario Central, una quaterna all’Estudiantes e una rete all’Independiente).
La sua fama varca l’oceano e nel 1989 il suo talento viene notato da Genoa e Fiorentina.
La Gazzetta dello sport così scrive di lui: “In campo è una belva. Ha il naso da pugile, le guance scavate, i riccioli tempestosi. Le sue baruffe fanno cronaca, se non proprio testo”. “Alto 1.83 per 84 chili, è un goleador brutale, quasi selvaggio…” sottolinea “El Grafico”, prestigioso rotocalco sportivo argentino.
Gol facile, fisico possente, tempra sudamericana e una fluente chioma bionda.
Il Conte Pontello decide di regalare questo bomber alla Fiorentina. L’investimento costa 2 miliardi e 200 milioni di lire: il giocatore firma un contratto triennale da 300 milioni l’anno. belle cifrette per l’epoca.
Siamo nel 1989 e la sua spalla viola è un giovanottino riccioluto che si chiama Roberto Baggio, ancora molto giovane ma già leader. L’argentino parte benino e alla dodicesima giornata, al Franchi contro l’Ascoli, pare sia nata una stella. Dertycia mette a segno una bella doppietta, ponendo la sua firma sul 5-1 finale.
Ma due mesi dopo il destino si accanisce contro di lui: è il 24 gennaio, i viola affrontano il Napoli in Coppa Italia. Dopo nove minuti, Dertycia si scontra con Maradona, prende una botta al ginocchio e viene sostituito. Nell’allenamento del mattino dopo, il giocatore e lo staff medico si rendono conto che si tratta di una distorsione al ginocchio destro con lesione del legamento crociato anteriore. In poche parole: stagione finita.
Anzi, si parla addirittura di un possibile addio al calcio giocato.
Dallo stress viene colpito da una grave forma di alopecia nervosa e nel giro di qualche mese della sua folta capigliatura non rimane più nulla. Depresso e senza criniera, Dertycia rescinde il contratto con la Fiorentina per permettere alla società di ingaggiare l’altra meteora Lacatus. In attesa di trovare una sistemazione, si opera e torna in campo con la maglia viola, anche se solo per un’amichevole, il 1 novembre 1990 contro la Sestese, accolto dagli applausi incoraggianti dei supporters. Dertycia si allena, è pronto a ricominciare, anche se altrove: per gli ultras viola più che un peso è ormai una mascotte.
“Mi sono stati vicino – ricorda ‘Oscarone’ – e quando avevo il ginocchio bloccato erano sempre a casa mia.”
Dertycia lascia per sempre il calcio italiano con questo magro bottino: 19 partite giocate (6 in Uefa, 3 in Coppa Italia e 10 in campionato) e 5 reti segnate.
Ma è comunque nella storia viola perchè, dai suoi piedi nasce la prima vittoria della Fiorentina ai calci di rigore. E’ il 30 Agosto 1989, secondo turno di Coppa Italia contro il Como, neo-retrocesso in C1. Al 90’ il risultato è di 1-1, dopo i supplementari, si va ai tiri dal dischetto: dopo cinque rigori tirati e altrettante cinque reti, il comasco Annoni sbaglia mentre Dertycia realizza, consentendo ai suoi di passare il turno.
Sbarca poi nel calcio spagnolo con la maglia del Cadice e il primo campionato gioca 21 partite segnando 6 reti e diventando l’idolo dei supporter che lo battezzano “Mister Proper” (sarebbe il nostro “Mastro Lindo”). L’anno dopo è a Tenerife dove resta fino al 1994 e trova il connazionale Diego Latorre, attaccante anche lui, altro bidone che aveva appena lasciato la Fiorentina tra i fischi. Il primo anno spagnolo segna 7 reti in 31 partite; l’anno dopo riesce a collezionare 31 presenze e 11 gol. Nella stagione 1994/95 milita nell’Albacete (22 presenze e 6 gol), poi torna in patria per accasandosi prima al Belgrano di Cordoba e poi presso ai concittadini del Talleres, nella Serie B argentina. Qui vince il titolo di capocannoniere del torneo. Ormai è sul viale del tramonto e decide di chiudere la carriera all’Instituto di Cordoba, la squadra che lo ha lanciato, con la quale trova un accordo economico irrisorio. Ma a sorpresa nel 2000 viene chiamato dai cileni del Temuco e l’anno successivo a 37 anni suonati, diventa capitano del Coopsol di Trujillo, piccola squadra peruviana. Nel 2003 torna a Cordoba per giocare gli ultimi spiccioli di carriera nel General Paz Juniors, la quinta squadra della città, militante in Serie C1. Dopo qualche mese viene esonerato l’allenatore e il presidente del club gli propone di fare da player-manager. Al termine della stagione, appende una volta per tutte le scarpette al chiodo e si dedica soltanto al ruolo di tecnico che tuttora ricopre, sempre al General Paz Juniors.
Pelato ma contento, finalmente. Noi dalle sponde dell’Arno ci ricordiamo sempre di lui con affetto. Non ha strabiliato, ma ha un’attenuante: gli è toccato vincere un personalissimo Oscar della sfortuna.

Oscar Dertycia
Nato a: Córdoba (Argentina) 3 marzo 1965
Ruolo: Attaccante

1982-88 Instituto Cordoba (Argentina), presenze 195, gol 83
1988-89 Argentinos Juniors (Argentina), presenze 41, gol 29
1989-90 Fiorentina, presenze 19, gol 5
1990-91 Cadice (Spagna), presenze 20, gol 6
1991-94 Tenerife (Spagna), presenze 113, gol 33
1994-95 Albacete (Spagna)
1995-97 Belgrano (Argentina)
1997-99 Talleres Cordoba (Argentina, serie B)
1999-00 Instituto Cordoba (Argentina)
2000-01 Temuco (Perù)
2001-03 Coopsol (Perù)

A primavera si pianta i bulbi…

Siamo iti a Udine e se n’è tocche da quei crucchi che mangian polenta come dei bischeracci..
Un’ c’era bastato di avenne buscate all’andata in casa? No, siam ricascati nei soliti errori, accidenti ai nostri difensori che un’difendono.
Poi aspettavo il giovedì per spenger le luci a quegli olandesi che fabbricano le lampadine e nulla…E s’è marcato co I’Fenomeno, ma e ci hanno subito pareggiato…

M’ero ingrugnita di brutto e mi son ripresa solo dopo il mecche di domenica quando se rifilao due bocce a quelli di profondo sud della Reggina.
Maremma bona! O come gli è stato bello i crosse di Pasqualle e l’incornata di’ Pazzo? L’era una vita che i Pasqualle e un faceva più quei crosse…
O ‘icche si sarà risvegliao ora perchè gli ha sentito dire che lo voglion vendere ai gobbacci?

Però se patito. E si le sofferenze un’ mancano mai specie dietro quando c’è in campo quel bell’addormentato a I’Franchi colle scarpe arancioni…
Poi su’i finale e ci s’è messo anche que bischero di arbitro che ci capiva poco e rigirava tutte le punizioni. Quella che gli ha dato ai reggini a pochi minuti dalla fine m’ha fatto venire i fortori allo stomaco…

Menomale poi su i contropiede I’Fenomeno l’ha buttao nel sacco la palla del 2 – 0. Borda, e i nipotini di que’ brutto muso pelato di Milano e son sempre a – 4!

Ora e si va in Olanda. Mah, io un la vedo bene, ma non voglio fa la pessimista e ci voglio credere. Tuttal più dato che siamo lassù all’umido e si comprerà du bulbetti di tulipano per decora i’giardino….

Speriamo la vada bene io urlo come sempre forza viola!!!!!!

In attesa dell’Olanda…

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Parla Marco Donadel:
“Siamo concentrati per la sfida Uefa di giovedì ad Eindhoven: daremo tutto, con il cuore e con la testa. Dal punto di vista tattico dovremo pensare soprattutto ad essere aggressivi e a non lasciare loro il tempo di ragionare con il pallone tra i piedi.
Sono una squadra che non è abituata ad essere attaccata, nel loro campionato la caratura tecnica tra le squadre fa sì che per loro la consuetudine sia giocare con il possesso e su ritmi blandi.
Poi dovremo cercare di essere tutti ben concentrati e carichi, ma questo non è un problema.
I quarti di finale di Coppa Uefa sono quel tipo di partite che si preparano da sole, gli stimoli non mancheranno, ma noi siamo consapevoli di aver già fatto bene e anche qualcosa di più ad arrivare fino a lì. Certo vorremmo fare l’impresa per noi e per il pubblico.”

Parola ad Alessandro Gamberini:
“Sto abbastanza bene. Ho recuperato la condizione e la gamba sta rispondendo bene agli allenamenti senza sentire dolori, solo qualche fastidio.
In Olanda servirà una Fiorentina al massimo. Una squadra che si sta abituando a giocare gare decisive ogni tre-quattro giorni.
Sappiamo che ci giochiamo un obiettivo importante in questa stagione. Sapremo di dover incontrare grandi difficoltà, ma il risultato dell’andata lascia aperto ogni discorso.
Per tutti noi è un’occasione importante. La mossa vincente? Solo metterci tutto.
In questi giorni cercheremo di lavorare anche dal punto di vista tattico. Magari proveremo a superare i loro due centrali con le palle alte. L’importante è non prendere goal subito e cercare di stare in partita per tutti e novanta i minuti.
Afellay all’andata è stato forse il più bravo ma la loro forza è quella di cercare di giocare sempre la palla, e cercano di farti spendere energie con il cambio di gioco molto costante.”

Le idee profuse da Mister Prandelli sono chiare e gli stimoli non mancano.
Intanto si sa che a Eindhoven sarà il signor Medina Cantalejo a dirigere la gara in programma alle 20:45 al Philips Arena di Eindhoven. Assistenti di linea saranno i signori Victoriano Giráldez Carrasco e Victoriano Díaz Casado.

Poggiali e Forconi presentano J&Peg

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La sigla, scelta dal duo Antonio Managò e Simone Zecubi, ricorda il formato delle immagini digitali utilizzate nel loro originale processo creativo, che combina scenografia, fotografia, pittura e computer grafica. Per la mostra, curata da Achille Bonito Oliva, sono messi a disposizione due spazi: la sede storica della galleria fiorentina in via della Scala e la limitrofa officina recentemente recuperata e adibita a project room. In via della Scala saranno esposte quindici opere inedite di grande formato, mentre nel secondo spazio sarà realizzata un’installazione site-specific dal titolo “Ten Seconds to Midnight”, che occuperà i centoventi metri quadrati dell’ex-officina che per l’occasione sarà interamente oscurata. Nel lavoro di J&Peg, strani personaggi, spaventa-passeri e clown, rapiti dalla realtà e immortalati in pose densamente simboliche, compiono gesti in condizioni impossibili.Personaggi dipinti con estremo realismo si muovono in ambientazioni al limite del surreale, costellate da modelli architettonici d’ordine classico, entro una cornice atmosferica dominata da fondali neri e da improvvise accensioni cromatiche.

I quadri di J&Peg sono il risultato di un processo lungo e complesso, fatto di costruzioni materiali di modellini e piccoli set semicinematografici, scatti fotografici e interventi pittorici. La costruzione del set “ci permette a priori di avere una visione completa”, affermano i J&Peg, “ci dà la possibilità di studiare e modulare la luce su ogni singolo oggetto fotografato, in modo tale che al momento del montaggio tra foto e pittura niente sia irreale o stoni…il modello è indispensabile per ricreare l’atmosfera magica che tanto cerchiamo”. Le loro opere condividono l’ambiguità del sogno e il fascino dell’enigma, uniti ad un senso di pacatezza e ordine. Il linguaggio accattivante e moderno della fotografia e quello tradizionale della pittura mettono a fuoco una continua lotta tra realtà esterna e realtà interiore, una sorta di osmosi tra la dimensione dell’emotività e il rigore dell’oggettività: “vediamo il nostro lavoro come la fusione di due tecniche che provano una forte attrazione l’una verso l’altra e come due veri amanti si uniscono”. La mostra è aperta con ingresso libero fino al 19 luglio 2008.

Qualche notizia sugli artisti: Antonio Managò è nato a Busto Arsizio (VA) il 26/09/1978 ed è diplomato in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti (Brera) di Milano. Simone Zecubi è nato a Gallarate (VA) il 14/07/1979 ed è diplomato in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti (Brera) di Milano. Entrambi vivono e lavorano a Milano.

Affitti, dalla Regione 4,5 milioni

La delibera, approvata su iniziativa dell’assessore Baronti, stabilisce i criteri e le procedure da seguire per la ripartizione delle risorse statali e regionali per il 2008, di cui fanno parte i 4 milioni e 500mila euro stanziati dalla Regione

In un allegato della delibera, vengono indicati i criteri e le procedure per la ripartizione dei contributi. E’ prevista la possibilità, come gli scorsi anni, del cofinanziamento anche da parte dei Comuni. Inoltre, il 10% delle risorse stanziate da Regione e Stato dovrà essere riservata ai Comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 30mila abitanti,perchè considerati “a maggiore tensione abitativa”.

Infine la delibera approvata dalla giunta regionale stabilisce i requisiti minimi necessari per riceve i contributi. Gli affittuari saranno divisi in due fasce: chi è inserito nella prima potrà avere un contributo fino ad un massimo di 3.100 euro all’anno, chi nella seconda fascia potrà avere invece un contributo fino ad un massimo di 2.325 euro ogni anno.