domenica, 4 Maggio 2025
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Coop.fi: prezzi più bassi per 700 prodotti

Nonostante siano passati 10 anni dall’inizio della crisi economica, l’incidenza della povertà relativa sulle famiglie toscane è in aumento: secondo gli ultimi dati Istat nel 2017 le persone con difficoltà nell’affrontare le spese più comuni è passata dal 3,6% al 5,9%.

Per tutelare le fasce della popolazione con minore disponibilità economica e continuare a fornire ai consumatori beni e servizi di buona qualità alle migliori condizioni possibili, Unicoop Firenze dal 4 ottobre ribassa il prezzo di 700 prodotti a marchio Coop, in modo permanente, con la campagna “Ancora più convenienti”.

Non è una promozione “a tempo”

In particolare i prezzi si abbassano in media del 14%, ma in alcuni casi arriva fino al 20% in meno. Questa operazione per “tagliare” il caro-spesa riguarda sia i prodotti base, ma anche le linee ViviVerde, Benesì e Solidal, oltre al settore delle carni e all’ortofrutta, privilegiando verdura e frutta con il più alto consumo giornaliero, stagionali e biologiche per continuare a valorizzare le produzioni italiane e del territorio.

Unicoop Firenze ha fatto anche due conti, per far capire cosa cambierà nelle tasche dei consumatori: prendendo un carrello tipo con 60 prodotti, che rappresentano i bisogni principali, grazie ai ribassi si spenderanno 15 euro in meno, 78 euro invece che 93 euro, come successo finora.

“La campagna 'Ancora più convenienti' non è solo una questione di prezzi. Ci piacerebbe piuttosto definirla una 'convenienza di qualità', perché i prodotti ribassati sono di qualità – afferma Giovanni De Nitto, direttore merci Unicoop Firenze – Tutta la filiera produttiva dei prodotti a marchio, infatti, è sottoposta a controlli rigorosi che vengono certificati da enti terzi e indipendenti. In un momento come quello attuale, dove le disuguaglianze crescono e il potere d’acquisto delle persone diminuisce, la nostra azione vuole offrire la possibilità di risparmiare ancora di più, tutti i giorni e con una qualità dei prodotti garantita”.

Per questa operazione di ribasso l’investimento di Unicoop Firenze è pari a circa 25 milioni di euro l’anno.

Scandicci è su Whatsapp

Il Comune chatta con i cittadini: un messaggino per la strada che chiude o per segnalare gli eventi del fine settimana. Scandicci sbarca su Whatsapp, con un nuovo servizio di informazione, immediato e semplice, dedicato a chi vive sul territorio e curato dall’ufficio comunicazione e informazione del Comune.

Il numero per iscriversi

Per iscriversi alla lista basta aggiungere il numero 3356215223 nella rubrica del proprio smartphone e inviare un messaggio su Whatsapp con scritto “newson”: in questo modo si autorizza l’amministrazione comunale a inviare informazioni, allerte e segnalazioni grazie all’applicazione di messaggistica istantanea. A questo punto l’utente riceve un messaggio  di benvenuto.

Non si tratta di un gruppo Whatsapp, ma i messaggi saranno inviati nella modalità “Broadcast”: in pratica la lista dei contatti non è pubblica e il singolo utente vedrà arrivare il messaggio come se fosse indirizzato solo a lui. È comunque possibile disiscriversi in qualunque momento inviando un scrivendo allo stesso numero “newsoff”.

Le informazioni del Comune di Scandicci su Whatsapp

Il Comune invierà informazioni due volte a settimana su diversi contenuti:  servizi comunali, eventi, news , scadenze, viabilità e tutte le questioni di pubblico interesse. Il numero 3356215223 è valido solo per ricevere segnalazioni e non risponde a messaggi e chiamate: per chiamare o comunicare con il Comune ci sono i canali tradizionali, come telefono, posta elettronica oppure il Punto Comune al primo piano del municipio (dal lunedì al venerdì con orario continuato 8-18,30, il sabato dalle 8 alle 12,45).

Sul sito del Comune di Scandicci più informazioni sul servizio Whatsapp.

I Bowland e la cover di Sean Paul

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Cresce l’attesa per i bootcamp di X-Factor, in programma giovedì 4 ottobre, per scoprire se il cammino dei Bowland andrà avanti. La giovane band di origine iraniana, ma ormai di “casa” a Firenze, ha stregato i giudici del talent con una cover di “Get Busy” di Sean Paul.

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Invita il sindaco Nardella a casa tua

C’è chi ha invitato il sindaco a cena, chi a pranzo chi per un caffè. Ci sono addirittura vicini di casa che si stanno organizzando per un invito collettivo. Il primo di cittadino di Firenze Dario Nardella ha lanciato la campagna “Uscio e bottega”, per confrontarsi direttamente con i cittadini sui problemi della città, andando in salotti e negozi. Al momento sono un centinaio gli inviti ricevuti alla mail [email protected], a cui è possibile scrivere per proporre un “appuntamento”.

Il primo incontro, in San Niccolò

La prima a ricevere la visita del sindaco, lunedì primo ottobre, è stata la signora Mirella, pensionata che vive nella zona di San Niccolò da 35 anni. “Quando mi hanno chiamato per fissare pensavo fosse uno scherzo”, ha detto sorpresa. Davanti a un caffè fumante accompagnato da biscottini di mais, Mirella e il sindaco hanno parlato del trasporto pubblico (dei problemi sulla linea 23 su cui la signora viaggia di solito) e della sostenibilità del centro visto l’alto numero di turisti.

“La mia prima preoccupazione è essere il sindaco di tutti i cittadini: girare, ascoltare, portare la voce di chi ha bisogno ed è in difficoltà – ha detto  Nardella lanciando l'iniziativa – La cosa che più conta è il rapporto con la comunità; penso che i fiorentini siano contenti di sapere che c'è un sindaco che lavora per loro, si alza presto e va a dormire tardi, lavorando con umiltà e impegno per la città. E' a questo proposito che voglio intensificare il rapporto con le persone, soprattutto parlando con chi non conosce il sindaco. Io sono molto contento di andare a confrontarmi con tutti, anche con chi è più critico”.

Ponti di Firenze sorvegliati speciali

Ponti, viadotti, cavalcavia: quasi mille in tutta la Città metropolitana di Firenze, cinquemila in Toscana.  Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, sono sorvegliati speciali: la Regione, coinvolgendo Province, Comuni e Città Metropolitana, ha creato un tavolo tecnico per avere nel giro di un anno un check-up completo delle strutture in cemento armato.

“Al momento i tecnici non ci segnalano situazioni di allarme sui 1450 chilometri di strade di competenza della Città metropolitana – dice Andrea Ceccarelli, consigliere della Metrocittà con delega alle infrastrutture – esistono alcune criticità, ma riguardano la manutenzione ordinaria, le buche ad esempio. La tragedia di Genova impone a tutti maggiore attenzione”.

L'esperto: “Va fatta più manutenzione”

A Firenze il Comune ha un cervellone elettronico dove sono schedati i 198 ponti di sua competenza, mentre la Città Metropolitana ha stanziato 5 milioni di euro l’anno per il monitoraggio e la manutenzione di ponti e viadotti. “Per la manutenzione delle infrastrutture, in Italia le regole ci sono, vanno messe in atto – spiega Andrea Vignoli, professore di Scienza delle costruzioni all’Università di Firenze – sul fronte del monitoraggio invece si può fare molto di più, dato che fi no ad oggi è stato utilizzato solo in casi particolari”.

Negli ultimi anni, avverte l’esperto, anche il “meteo pazzo” ci ha messo lo zampino: i fenomeni atmosferici sempre più aggressivi vanno a intaccare gli strati esterni del cemento. “Ponti e viadotti sono progettati per durare in media cinquanta o cento anni, ma questo non vuol dire che fino al termine della vita utile non vadano fatti controlli – osserva Vignoli – servono manutenzione e monitoraggi accurati. I controlli visivi, che certo sono importanti, non possono essere da soli impiegati per dare un giudizio esaustivo. Sono essenziali i controlli strumentali: ora la tecnologia ci permette di  installare sensori che possono registrare dati in tempo reale”.

Ponti Firenze - stato di salute monitoraggio lavori

Come stanno i ponti di Firenze?

Tornando alla situazione dei ponti fiorentini, l’Arno sta lentamente scavando sotto il pilone del ponte Vespucci, sul lato di piazza di Cestello: la scoperta è stata fatta nel 2016 dagli esperti dell’Università di Firenze. Da fine agosto è scattata la prima fase dei lavori per rinforzare le fondamenta, per un costo di 1,5 milioni di euro a carico del  Comune di Firenze.

E il ponte all’Indiano come sta? “Rispetto al ponte Morandi, l’Indiano è tutta un’altra cosa – assicura il professor Vignoli – non è di calcestruzzo precompresso, ma di acciaio con stralli costituiti da fili d’acciaio. Di recente è stato sottoposto a interventi alla soletta, prima in calcestruzzo non adeguatamente armato, che è stato sostituito con un materiale più elastico e peso equivalente”.

Un occhio dall'alto

Intanto la Toscana da due anni è sorvegliata da una coppia “sentinelle spaziali”. A tenere sott’occhio tutto il territorio sono due satelliti radar, grazie a un progetto del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, finanziato dalla Regione: sotto osservazione continua ci sono due milioni di punti e gli strumenti sono in grado di rilevare eventuali spostamenti.

Nato per vigilare sui movimenti del terreno, ad esempio le frane, il sistema è utile anche per la prevenzione del rischio delle infrastrutture come strade, case, ponti, anche se non tutti possono essere monitorati, perché questo dipende dalle caratteristiche di risposta alle microonde.

Le re-performance di Marina Abramovic a Palazzo Strozzi

La mostra The Cleaner a Palazzo Strozzi è iniziata da poco più di una settimana ed è già stata visitata da 10.000 persone. L’artista ha lasciato la città, ma la febbre da Marina Abramović a Firenze è ancora molto alta e si continua a parlare della gremita conferenza stampa al cinema Odeon, del tutto esaurito al Teatro del Maggio per lo “Speaks” con Galansino e del recente appuntamento per il firmacopie del suo ultimo libro culminato con l’aggressione da parte di un “collega”.

Artista dalla forte personalità, amata, criticata, la cosa certa è che Marina Abramović a 72 anni fa ancora parlare di sé e l’indiscussa rivoluzione che ha portato nel mondo della performance art ha reso da sempre ogni sua opera un evento da raccontare, o meglio da vivere, come un viaggio nel profondo di se stessi.

Re-performance, che cos'è

In questi giorni, e fino al 20 gennaio 2019, entrando a Palazzo Strozzi non ci si deve aspettare di visitare un’esposizione come le altre, fatta di dipinti, fotografie, video o istallazioni – che in realtà ci sono e ripercorrono i cinquant’anni di lavoro di questa straordinaria artista – ma si entra a contatto con la personalità di Marina Abramović e con il suo messaggio.

Dal 2005 la Abramović lavora con la re-performance intesa come mezzo che non solo vuole conservare, ma dare anche nuova vita a una forma d'arte effimera per eccellenza, che acquista e muta a seconda dell’attore che la interpreta. La forza di “The Cleaner” è altresì grazie alla presenza di artisti, tra attori e danzatori appositamente selezionati e formati, chiamati quotidianamente a replicare alcune tra le sue più celebri performance.

IMPONDERABILIA

L’impatto è molto forte quando, una volta saliti al Piano Nobile, si incontra la prima coppia di performer che si alternano nel corso della giornata: nudi, immobili, uno di fronte all’altra, occhi negli occhi, sotto uno stretto passaggio. Il visitatore può decidere se accedere alla mostra sgusciando attraverso di loro (decidendo se voltarsi verso il maschio o verso la femmina) oppure lateralmente. Questa sfida/provocazione si intitola Imponderabilia e fu presentata da Marina Abramović e dal suo compagno Ulay nel 1977 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna per dimostrare che l’importanza degli elementi imponderabili determina il comportamento umano.

Già da questa prima performance si può intuire la preparazione dei giovani protagonisti che si avvicendano – per “Imponderabilia” tutti i giorni dalle ore 11.30 alle 19.30, il giovedì fino alle 21.30 – restando impassibili alle reazioni del pubblico. Alcuni hanno già lavorato per la Abramović quindi preparati al controllo del corpo e alla fatica. Sì, perché anche restando immobili, stanchezza e stress si fanno sentire. In loro aiuto tanta concentrazione, la capacità di estraneazione e un discreto accumulo di adrenalina.

Chi sono i performer “cloni” di Marina Abramovic a Palazzo Strozzi

I performer di Palazzo Strozzi sono 32 e sono stati selezionati a seguito di una call internazionale alla quale hanno risposto più di 150 persone. I provini si sono svolti a fine luglio e sono durati tre giorni alla presenza dell’assistente personale della Abramović, Lynsey Peisinger.

Sono 12 uomini e 20 donne e provengono da più parti d’Italia, nonché da Germania, Danimarca, Norvegia e Francia. Hanno preso alloggio qui a Firenze. Prima dell'apertura della mostra ci sono state polemiche, da parte dei sindacati, per il compenso considerato non adeguato rispetto all’impegno e allo sforzo fisico al quale si devono sottoporre.

In equilibrio su un sellino: Luminosity

Prendiamo ad esempio Luminosity, sempre al Piano Nobile nei giorni di lunedì, giovedì, venerdì dalle ore 15.00 alle 16.00 e domenica dalle 12.00 alle 13.00. A metà tra una crocefissione e l’Uomo Vitruviano di Leonardo, in questa performance live l’artista, anch’essa completamente nuda, resta in equilibrio per trenta minuti su un sellino di bicicletta, con i piedi sospesi dal suolo, muovendo lentamente le braccia e le gambe. Un lavoro che vuole suggerire una riflessione sull’intensità della spiritualità che riesce a imporsi sulla fisicità del corpo attraverso il controllo del movimento.

Questa è forse la prova più impegnativa per le performer, ma grazie alla preparazione e ai consigli avuti dalla stessa Abramović, riescono a distaccarsi dal contesto in atto e a concentrarsi sullo scambio di energia con chi le osserva facendole sentire meno vulnerabili.

Cleaning the Mirror 

In Cleaning the Mirror il performer è seduto con uno scheletro in grembo nel tentativo ossessivo di pulirlo con una spazzola che, immersa in acqua sporca, non si pulirà mai. Marina Abramović interpretò per la prima volta questa performance nel 1995, con l’intento di affrontare il tema della morte e della temporalità: lo scheletro rappresenta infatti l’ultimo specchio che affronteremo. Secondo il programma del Daily live, “Cleaning the Mirror” viene ripetuta il martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 14.30 alle 19.30.

Freeing performance Marina Abramovic Palazzo Strozzi Firenze

Freeing Series e le opere a cui possono partecipare tutti

Tutti i giovedì e il sabato pomeriggio dalle ore 16.00, all'interno della Strozzina, è possibile anche assistere a Freeing Series. Qui il performer è seduto su una sedia, spalle al muro e ripete ininterrottamente parole e frasi nella propria lingua fino a che non gli viene più in mente nulla.

Per Marina Abramović questo rito rappresentò il passaggio per “esorcizzare” il proprio contesto di origine prima di lasciare Belgrado. Apparentemente la prova potrebbe sembrare meno dura delle altre, ma non è così. Durante questa esperienza la mente del performer si svuota letteralmente e al termine viene avvertita una forte stanchezza mentale e fisica.

Per la prima volta in Italia

Per la prima volta in Italia, dal 28 novembre al 9 dicembre, Palazzo Strozzi ospiterà la re-performance di The House with the Ocean View. Si tratta di una struttura sospesa che riproduce tre interni dove gli attori interpretano l’esperienza che nel 2002 Marina Abramović, nella galleria Sean Kelly di New York, visse ininterrottamente per 12 giorni in silenzio e senza mangiare.

I visitatori di Palazzo Strozzi potranno quindi osservare gli attori mentre dormono, meditano, fanno la doccia o usano il bagno. Questa performance vuole essere una dichiarazione di trasparenza e di stato di impotenza che permette un dialogo di energia tra il protagonista e gli spettatori oltre che a volerci far riflettere su vacuità, tempo, spazio e vuoto.

Marina Abramovic performance Firenze

All’interno di “The Cleaner” molte sono anche le opere partecipative dove il visitatore interagisce con strumenti, installazioni, sculture, in cui l’oggetto diventa transitorio di energia oppure fa rivivere celebri performance che hanno fatto conoscere Marina Abramović in tutto il mondo. 

Le Scuole Nazionali d’Arte di Cuba in mostra alla Palazzina Reale

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Si intitola “Cuba: Scuole Nazionali d'Arte. Un sueño a mitad” l'evento in programma giovedì 4 ottobre a partire dalle 17 alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede dell'Ordine e della Fondazione Architetti Firenze.

“Un giorno Fidel Castro e Che Guevara vanno a giocare a golf al Country Club, che era uno dei club più aristocratici de L'Avana, e subito Fidel Castro dice: 'Pensa come sarebbe bello avere scuole d'arte in questo luogo e allievi di tutti i paesi del mondo che qui possano imparare a essere artisti'”: con queste parole Ricardo Porro racconta nel documentario l'inizio, subito dopo il trionfo della rivoluzione cubana, della storia di questo progetto.

Una storia che si intreccia con quella della Cuba del post rivoluzione: l'entrata a L'Avana, la Baia dei Porci, l'embargo, la crisi dei missili e la morte di Che Guevara. Nel 1965 il cantiere delle cinque scuole d'arte (musica, balletto, danza moderna, teatro e arte plastica) viene interrotto, ma da quello stesso anno le scuole iniziano a funzionare regolarmente, anche se non terminate. Trentacinque anni dopo, nel 2000, Castro riunisce i tre architetti (il cubano Ricardo Porro e gli italiani Roberto Gottardi e Vittorio Garatti) a L'Avana per portare a termine il progetto: nel 2001, però, il finanziamento viene bloccato, e ad oggi le scuole non sono ancora state ultimate.

 SCUOLE NAZIONALI D'ARTE DI CUBA

E saranno proprio queste scuole al centro dell'evento, gratuito e aperto a tutti, ospitato alla Palazzina Reale il 4 ottobre, il cui programma prevede alle 17 l'apertura della mostra con le immagini delle Scuole Nazionali d’Arte (che resterà visibile fino al 30 novembre), alle 17.30 gli interventi di Gianluca Mengozzi e Claudio Machetti, autori – insieme a Luca Spitoni – del libro “Cuba Scuole Nazionali d’Arte” (Skira editore), moderati da Giorgio Cerrai, consigliere dell'Ordine degli Architetti di Firenze, e alle 18.30 la proiezione del film documentario “Un sueño a mitad” di Francesco Apolloni (Italia, 65'). Cuba: Scuole Nazionali d'Arte. Un sueño a mitad”:

A raccontare questa storia, sia nelle pagine del libro che nel documentario, sono direttamente i tre architetti protagonisti, che ripercorrono la nascita e lo sviluppo del progetto, mentre gli autori del libro presenti alla Palazzina Reale porteranno le loro testimonianze, con l'obiettivo di far conoscere questo pezzo di storia dell'architettura moderna.

“Questo sarà il primo appuntamento della rassegna 'Glance around / What else?' della Fondazione Architetti Firenze, una serie di incontri che rivolgono uno sguardo alle esperienze internazionali, per stimolare un confronto costruttivo e promuovere le buone pratiche di architettura”, spiega Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze.

Uci di Campi Bisenzio, il cinema è di lusso

La nuova idea di cinema, non è una rivoluzione solo tecnologica ma soprattutto di comodità. L‘Uci cinema di Campi Bisenzio, dopo la riapertura del 28 agosto (anche se tutte le sale saranno riaperte a novembre), avrà questa peculiarità: lo spettatore sarà come in un salotto, avrà infatti la possibilità di stare su una poltrona regolabile fino alla completa trasformazione in letto. Se non bastasse nel punto ristoro si potrà scegliere tra quasi 100 tipi diversi di Cola e tante gustose pizze. Un “full optional” niente male.

Ramón Biarnés, Managing Director del Sud-Europa (Spagna, Italia e Portogallo) di Odeon Cinemas Group  ha dichiarato:  “Con il lancio del concept Luxe, UCI Cinemas introduce nel mercato italiano un nuovo modo di vivere il cinema, favorendo un’esperienza cinematografica a 360 gradi“.

Guarda le foto del nuovo Uci cinema di Campi Bisenzio

https://ilreporter.it/la-poltrona-del-cinema-diventa-un-letto/

Cinema UCI Luxe Campi Bisenzio, Le novità

“Nel momento stesso in cui si entra all’interno dei multisala Luxe – continua –  i clienti hanno la possibilità di trovarsi in un contesto in cui, rispetto ai normali cinema, è più facile procedere all’acquisto dei biglietti, usufruire di maggiori spazi nelle aree dedicate ai bar, dove l’offerta food & beverage risulta arricchita, e assistere a proiezioni ad alto contenuto qualitativo, caratterizzata dell’elevata risoluzione delle immagini e dalla potenza del suono. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la soddisfazione dei nostri clienti e, sulla base dei risultati ottenuti all’estero dalle multisale Luxe di Odeon Cinemas Group, ci aspettiamo che anche i multisala italiani Luxe sapranno attrarre in modo immediato il consenso del pubblico”.

I mercatini in piazza dei Ciompi

Dopo l’addio del mercato delle pulci (ora in piazza Annigoni) e il restyling con un nuovo giardino, in piazza dei Ciompi arrivano gli eventi: fiere settimanali e mensili per animare questa parte del centro storico fiorentino.

Fiera dei fiori ai Ciompi, ogni venerdì

L’ultima novità è la fiera dei fiori della Società di Orticultura, che si svolge ogni 7 giorni e a cui hanno aderito decine di operatori: dal 12 ottobre, ogni venerdì, vendita di prodotti florovivaistici, fiori e piante nella nuova area riqualificata di piazza dei Ciompi.

“Un altro tassello nel disegno complessivo per dare nuova vita a questo bellissimo spazio ritrovato – ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Firenze Cecilia Del Re – Un’altra manifestazione di tipo non alimentare, così come richiesto dalla cittadinanza nella maratona dell’ascolto sul futuro di piazza dei Ciompi”.

E la fiera dei libri

Questo nuovo appuntamento settimanale si affianca alla fiera mensile delle librerie indipendenti fiorentine che ha preso il via lo scorso settembre. I prossimi appuntamenti con libri e fiori (perché anche in questo caso ci saranno banchi dedicati al florovivaismo) sono in programma sabato 20 ottobre, sabato 17 novembre e infine sabato 15 dicembre. Se questa sperimentazione avrà successo, l'evento sarà confermato anche per il prossimo anno.

Leggi anche: il calendario 2019 dei mercatini in piazza dei Ciompi

mercatino piazza Ciompi Firenze - fiori libri antiquariato

L'inaugurazione di piazza dei Ciompi

Il ritorno del mercato dell’antiquariato in piazza dei Ciompi?

Intanto ci sono progetti per il futuro, soprattutto per i mercatini dell’antiquariato. Si sta lavorando a un grande appuntamento annuale, a cui se ne potrebbe affiancare un secondo: l’obiettivo è portare a Firenze, il prossimo 25 aprile, centinaia di operatori antiquari con banchi e un mercatino diffuso tra piazza Annigoni, piazza dei Ciompi e le vie circostanti. In cantiere anche un mercato dell’antiquariato mensile in piazza Ciompi.

Sarà un’ottima annata?

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Secondo le previsioni del presidente della federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana Francesco Colpizzi, il 2018 potrebbe rivelarsi un’ottima annata per il vigneto Toscana. Il ritorno delle “mezze stagioni”, infatti, dovrebbe regalarci un vino più tipico, con più aromi e profumi.

Inoltre, il raccolto si preannuncia più corposo del 20% rispetto al 2017 (quando però era venuto meno il 40% della produzione proprio a causa di condizioni meteo avverse). “Grazie alle caratteristiche di questa annata – dichiara Colpizzi – ci aspettiamo di avere vini più tipici, comunque ben strutturati, probabilmente meno potenti ma più equilibrati rispetto al millesimo 2017”.

Una previsione che ci piacerebbe poter estendere a vari settori della nostra economia. Per verificare se le aspettative enologiche troveranno riscontro non mancheranno le occasioni (a partire da Vino è, il salone dedicato ai wine lovers che si tiene alla Stazione Leopolda di Firenze dal 27 al 29 ottobre). Non sarà altrettanto semplice trovare parametri affidabili per prevedere altri aspetti di questa annata.

La stagione calda, per la politica

Quella che si apre con il mese di ottobre sarà senz’altro una stagione calda, non tanto dal punto di vista meteorologico (sperando nel perdurare delle mezze stagioni), ma sicuramente sotto il profilo politico. È già ufficiosamente cominciata la campagna elettorale nell’area metropolitana, in vista delle comunali della prossima primavera e la stessa Stazione Leopolda ospiterà l’ormai tradizionale raduno renziano (dal 19 al 21 ottobre).

Mentre partiti e movimenti serrano le fi la, generazioni diverse si interrogano sul proprio futuro. Tra promesse di rilancio e dati non troppo incoraggianti, l’enogastronomia sembra essere rimasta una delle poche certezze all’orizzonte. Sarà per questo che le attività in ambito ristorazione continuano a fiorire (e con esse le battaglie contro certi borghi considerati un po’ troppo unti).

Quel che è facile prevedere è un luminoso futuro per l’amata Fiorentina, intesa come bistecca. Forse tra le stelle del fi rmamento Unesco (dove il sindaco Dario Nardella l’ha proiettata), di sicuro sulle tavole di molti e più che mai protagonista di infiniti dibattiti.