lunedì, 19 Maggio 2025
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Il viola è il colore dell’anno? A Firenze lo è da sempre

Due tifosi viola, un professore e un laureando, accomunati dalla passione per la Fiorentina e dall’interesse scientifico per gli studi sul colore. È così che è nata una ricerca portata avanti dal CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Museo Fiorentina.

“Quando i miei studenti vengono a chiedermi la tesi domando sempre cos’è che appassiona di più il laureando” racconta il professor Alessandro Farini, direttore del Vision Lab dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR e docente del corso di laurea di ottica e optometria. “Francesco Russo, lo studente con cui abbiamo effettuato lo studio oggetto della sua tesi, è come me un tifoso e abbiamo pensato che sarebbe stato interessante studiare l’evoluzione del colore viola della maglia della Fiorentina da quando è stata creata ad oggi.”

Si dà il caso che il colore viola (per la precisione Ultra-Violet) sia stato consacrato come tinta dell’anno 2018 da Pantone, l’azienda leader del colore, che ogni gennaio decreta la sfumatura regina dei 12 mesi successivi.

Grazie alla preziosa collaborazione di David Bini, vice presidente del Museo Fiorentina e della Foundation for Sports History Museums, tutte le maglie della Fiorentina a partire da quelle del 1956 sono state recapitate ed esaminate presso i laboratori dell’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze.

“Spesso c’è difformità tra la percezione che si ha di un colore e la sua effettiva composizione, per cui abbiamo analizzato le maglie dal punto di vista colorimetrico ovvero abbiamo misurato quello che viene chiamato spettro del colore per ottenere valori numerici” spiega il professor Farini.

Quello che è emerso è che i primi anni le maglie erano di un colore decisamente più scuro rispetto a quelle attuali: ciò è dovuto in parte ai tessuti – negli anni cinquanta di lana pesante, oggi di tessuto tecnico leggerissimo – e in parte al fatto che all’epoca fi no ai decenni successivi si giocava praticamente sempre di pomeriggio e in genere alla luce del sole.

 

L’evoluzione del colore viola è legato anche agli sponsor tecnici che si sono susseguiti a partire dagli anni Ottanta per cui, nonostante esista un pantone “Viola Fiorentina”, ogni marchio sportivo che funge da sponsor varia metodo e tipologia di colorazione. “Il cambiamento epocale avvenne nella stagione 1981-82, quando i giocatori si presentarono con una maglia viola con una banda rossa e un giglio stilizzato.” prosegue Farini: “Si tratta del defi nitivo passaggio dal viola tradizionale a un colore più luminoso e vivace adatto anche alle partite in notturna e ai nuovi tessuti sintetici usati a partire dagli Anni Settanta.”

Considerando il valore identitario del colore della maglia per le squadre di calcio e il viola nei tratti distintivi della città di Firenze, l’interesse di una ricerca di questo tipo appare duplice: da un lato, definire scientificamente con parametri numerici il “Viola Fiorentina” è utile per attestare l’autenticità delle maglie contro ogni tipo di falsificazione, dal punto di vista teorico indagare evoluzione e cambiamenti nella percezione del colore è indicativo del contesto culturale, di usi e costumi, di temi e linguaggi di un’epoca. “Come battuta siamo soliti dire che siamo aperti a replicare la ricerca anche per altre squadre… purchè le maglie siano colorate.” Per fugare ogni dubbio, il bianco e il nero dunque non sono ovviamente contemplati.

Fiorentina anni 80

UNA TINTA NATA DAL… BISOGNO

Il colore viola da sempre è nel Dna di Firenze e dei fiorentini. Narra la leggenda che nel quattordicesimo secolo un commerciante di stoffe fiorentino che si trovava in Oriente per affari, spinto da una necessità fisiologica, abbia orinato sopra ad una pianta che, immediatamente, cambiò il proprio tenue colore in un bel viola acceso.

Si trattava di una pianta di licheni del genere Roccella, in seguito denominata Roccella tinctoria, che a contatto con l’ammoniaca contenuta nell’urea aveva subito un cambiamento cromatico. Il mercante intuì subito le enormi potenzialità di quella scoperta capendo che da quelle piante avrebbe potuto ottenere un ottimo colorante per tingere stoffe, lane e sete.

Tenendo ben nascosto il segreto della sua tintura, cominciò a commercializzare panni violacei – il tipico rosso viola delle stoff e fiorentine – che subito riscossero un grande interesse e successo unanime ovunque. La tintura prese il nome di “oricello” e, per estensione, la famiglia del mercante prese il nome di Oricellari poi diventato Rucellai.

Nell’omonimo orto di proprietà della famiglia aveva luogo il processo di tintura delle stoffe addizionando l’oricello con l’ammoniaca. Questa tintura rese i Rucellai tra i mercanti più ricchi d’Europa e il suo uso rimase ininterrotto per centinaia di anni, fino all’introduzione dei coloranti artificiali.

Roccella Tinctoria

A tu per tu con l’artista

In occasione del finissage della mostra “Eliseo Mattiacci. Misurazioni” ospitata alla Galleria Poggiali (via della Scala), il Museo Novecento dedica all’artista marchigiano un incontro con i critici d'arte e curatori Pier Giovanni Castagnoli e Bruno Corà sabato 24 febbraio alle 18

Il ciclo “Guest”

L'appuntamento fa parte del nuovo ciclo “Guest”, serie di conferenze organizzate dal Museo Novecento, che si apre alla città e non solo ospitando nelle sue sale i protagonisti della cultura contemporanea per approfondire le maggiori tematiche dell’arte. Di volta in volta l’ospite potrà essere un artista, un’opera, un autore, un collezionista, un gallerista, un giornalista.

Cinquant'anni di lavoro dell'artista

Durante la conferenza (anticipata da una visita alla mostra presso la Galleria Poggiali alle ore 16.30) i curatori e critici d'arte Pier Giovanni Castagnoli e Bruno Corà ripercorranno più di cinquant’anni di lavoro di Eliseo Mattiacci, dalle prime opere legate all’ambiente dell’Arte Povera alle mostre nelle gallerie La Tartaruga e L’Attico di Roma, dalle esperienze internazionali fino ai lavori più recenti.

Gli interventi: il direttore e il curatore

Interverrà il direttore artistico del museo, Sergio Risaliti e concluderà l’incontro Lorenzo Bruni, curatore della mostra “Eliseo Mattiacci. Misurazioni”, presentando la pubblicazione nata con l’esposizione.

Sin dagli anni ’60, la produzione artistica di Mattiacci è stata scandita da una continua sperimentazione, fatta di azioni e performance, ricerca sui materiali, sculture, installazioni ambientali di vasta scala, e disegni che costituiscono da sempre il clima attorno ad ogni lavoro. Temi ricorrenti del suo immaginario e delle sue opere sono il confronto con lo spazio naturale e architettonico, la relazione con le forze gravitazionali e magnetiche, la fascinazione per la cosmologia ma anche l’indagine sulla gestualità e il dialogo tra corpo personale e sociale.

Elezioni politiche 2018 a Firenze: istruzioni per l’uso

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Il 4 marzo 2018 si vota: un’intera domenica dedicata alle elezioni politiche 2018, anche a Firenze, per decidere chi siederà in parlamento. Ma quando sarà possibile recarsi ai seggi? Gli orari delle votazioni vanno dalle 7 fino alle 23. Questa volta si voterà solo su un giorno, domenica 4 marzo, appunto. Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura delle urne.

Come si vota

Con questo election day debutta il “Rosatellum”, la nuova legge elettorale, che è un mix tra maggioritario uninominale (viene candidata solo una persona per coalizione e chi prende più voti vince tutto, per dirla in soldoni) e proporzionale plurinominale (ogni lista ha più candidati, che sono “bloccati” e i seggi in parlamento vengono assegnati in modo proporzionale ai voti presi dalla coalizione e dai partiti).

Ecco come si voterà: ci saranno due schede, una rosa per la Camera (per i maggiorenni) e una gialla per il Senato (dai 25 anni in su). Ogni scheda è divisa in rettangoli. Nella parte superiore di ogni rettangolo è riportato il candidato unico della coalizione per l’uninominale, mentre nella parte sotto si trovano uno o più simboli delle liste che lo supportano, con accanto i nomi dei candidati per il plurinominale.

Com’è possibile votare

Per evitare contestazioni delle scheda in fase di scrutinio meglio scegliere i modi più semplici di votare. Prima opzione, tracciare un segno sul simbolo della lista prescelta. In questo caso il voto si estenderà al candidato per l’uninominale, il cui nome e cognome è specificato in “testa” al rettangolo.

Elezioni politiche 2018 Firenze come votare


Seconda possibilità:  fare un segno sul nome e cognome in cima al rettangolo, ossia il candidato per il collegio uninominale. In questo caso il voto espresso sarà ripartito tra le liste che lo sostengono in proporzione ai voti ottenuti in quel collegio.

Come si vota politiche 2018

È possibile anche fare entrambe queste cose, un segno sul candidato all’uninominale e uno sul simbolo della lista, con una precisazione (vedi sotto).

Uninominale e plurinominale come votare

Cosa non si può fare: il voto disgiunto

È vietato dare voto disgiunto, ossia votare il candidato all’uninominale di una coalizione e la lista collegata a un’altra coalizione. In questo caso la scheda viene annullata.

voto disgiunto elezioni politiche 2018 parlamento

Per quanto riguarda il plurinominale non sono previste le preferenze, quindi la lista di nomi e cognomi presente accanto ai simboli per il plurinominale è “bloccata” e non è possibile scegliere un candidato specifico.

Ci sono poi una serie di possibilità diverse da queste in cui il voto è comunque valido, perché la volontà dell’elettore è manifesta (il dettaglio sul sito del Ministero dell’Interno dedicato alle elezioni politiche 2018).

La novità, il tagliando anti-frode

Ci sarà un nuovo “pezzo”, quando andremo a votare: si chiama “tagliando antifrode” ed è stato introdotto per prevenire brogli o la sostituzione della scheda. In pratica sulle nuove schede c’è una parte su cui è stampato un codice univoco. Al momento della consegna all’elettore, il codice viene segnato dagli scrutinatori. Quando la scheda viene data indietro, la parte con il codice viene staccata dalla scheda, viene controllato che il codice sia quello segnato in precedenza e solo a questo punto la scheda viene inserita nell’urna.

Cosa serve per votare

Un documento d’identità insieme alla tessera elettorale. Per richiedere un duplicato, l'aggiornamento o il rinnovo è possibile rivolgersi ai Punti Anagrafici Decentrati (PAD) o all'Ufficio Elettorale del Comune di Firenze in viale Guidoni 174 (presso il  Mercato Ortofrutticolo). L’ufficio elettorale di Firenze è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13; il martedì e il giovedì anche il pomeriggio, dalle 14.30 alle 17. Apertura straordinaria anche nei giorni del 2 e 3 marzo dalle 9 alle 18 e durante l’election day del 4 marzo dalle 7 alle 23, per tutta la durata delle votazioni.

Le elezioni politiche 2018 a Firenze: servizio di trasporto ai seggi

Palazzo Vecchio organizza anche un servizio di trasporto ai seggi per gli elettori che hanno difficoltà di deambulazione. Sabato 3 marzo, dalle 9 alle 18 vengono raccolte le prenotazioni, e si  prosegue domenica 4 marzo (giorno del voto), in orario  7-23  per  raccogliere nuove prenotazioni ed effettuare il trasporto degli elettori al seggio. Per info e prenotazioni telefonare ai numeri: 055.2616860, 055.2616852, 055.2616817, 055.2616804, 055.2767411.

Rita Pedullà mette in mostra ‘Rojo’

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Rita Pedullà accantona per un momento i suoi celebri “tutù” per confrontarsi con un unico colore: il rosso. Un nuovo cammino artistico e creativo dunque per questa raffinata pittrice fiorentina che, da venerdì 23 febbraio, presenta la sua nuova mostra alla Galleria di Palazzo Coveri (Lungarno Guicciardini 19).

Rojo è l’evoluzione della sua intenzione che oggi si tinge di un rosso latino, dove si intravede la felice possibilità di una ricerca che approda alla forza seduttiva come chiave interpretativa del mondo. “La pittura mi serve molto come analisi personale – ci ha rivelato Rita Pedullà – creo ciò che sento dentro e sono molto sincera in ciò che rappresento. In questo momento mi andava di confrontarmi con un colore e ho scelto il rosso perché è forza, passione, amore, delusione, sofferenza, sangue. E’ una mostra che ripropongo dopo che l’avevo presentata a Palazzo Bastogi della Regione Toscana. In mezzo al rosso un tocco di nero con uno dei miei tutù, tema a me caro, che non ho lasciato. Con Rojo ho solamente voluto fare un passo in avanti per provare qualcosa di diverso”.

“Rojo” di Rita Pedullà

In mostra un’accurata selezione dei suoi ultimi lavori, di diverse misure e, tra le opere astratte e quelle figurative presenti, non sfugge l’innovazione nella tecnica dell’artista: “In alcuni lavori ho usato anche la fotografia – sottolinea l’artista – sono tele a olio o acrilici, su cui in un secondo momento ho stampato alcune immagini fotografiche. Con il rosso sono andata ad esplorare quello che è il mondo dell’inconscio, di noi donne soprattutto, e dei sentimenti. Mi piace vedere questa mostra come quando si osservano i frames di un film: con lo sguardo da un quadro passi all’altro; soggetti diversi, uniti da un unico colore”.

Rita Pedullà è un’artista passionale che si nutre di sguardi, si legge nel testo critico della curatrice Giovanna M. Carli. Un’azione vigorosa stende un colore rosso acceso intinto nei barattoli emotivi della donna che traccia sulla tela segni, in nero, e simboli dell’esistenza umana come in “Quattro ciotole”, “La casa rossa”, “Gli occhi di una lupa”, “Una Venere rosso Tiziano”, ma anche negli alberi che si stagliano su un tramonto infuocato a cui gli amanti affidano le proprie promesse che hanno la leggerezza delle foglie, separate da un improvviso vento. Quella di Rita Pedullà è una ricerca visiva e poetica, incentrata su brani di vita vissuta che hanno innalzato a leitmotiv un colore che si fa notare, che vibra nelle frequenze del cuore, quando questo pulsa per passione ed è così intenso che diventa addirittura accecante.

Rosso come “vita”, energia fisica e spirituale, desiderio. Un colore che accompagna il visitatore alla scoperta visiva di una forza-passione che è necessità dell'esistenza.

Info utili

L'inaugurazione è fissata venerdì  alle ore 23 febbraio ore 18.30, poi la mostra resta aperta fino al 23 Marzo 2018, con orario 11-13 e 15.30-19.00, dal martedì al sabato. Ingresso gratuito.

L’Istituto degli Innocenti e il suo open day

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L’Istituto degli Innocenti di Firenze spalanca le porte per una giornata alla scoperta della storia e dell’architettura dello storico edificio nel centro di Firenze. Domenica 25 febbraio torna l’open day: dalle ore 10 alle 18 i due cortili monumentali saranno visitabili gratuitamente, ci saranno visite guidate per gli adulti, mentre i più piccoli potranno partecipare a tante iniziative.

Per bambini

Dalle 11 alle 16 i bambini sono invitati nella Bottega dei Ragazzi alla “Caccia agli Innocenti”, un gioco a squadre per scovare particolari, elementi architettonici, personaggi e storie nascoste in piazza Santissima Annunziata, nel portico, nei cortili e nei locali degli Innocenti, accompagnati dai loro genitori. Alla fine di questa speciale caccia al tesoro ai piccoli esploratori sarà offerta una merenda e saranno donati giochi in scatola e pupazzi.

Istituto degli Innocenti, open day 2018: visite guidate

Ai grandi sono invece dedicate le visite guidate per conoscere da vicino la vita dei bambini accolti durante i secoli agli Innocenti, con un tour nei luoghi dove si svolgevano le diverse attività: dal gioco al riposo, dalla scuola al refettorio. Sarà possibile anche visitare le stanze del Priore, normalmente chiuse al pubblico.

Istituto Innocenti Firenze visite guidate cortili

Eco gli orari delle visite: ore 10.30; 12.00; 15.00; 16.30. Il costo è di 5 euro (4 il ridotto) oltre al biglietto di ingresso al Museo (€7 euro intero – 5 ridotto come da tariffario, 10 biglietto Family che permette un accesso al Museo a 2 adulti accompagnati da 1 o 2 bambini fino ad 11 anni). La prenotazione non è richiesta, è possibile presentarsi direttamente alla biglietteria del Museo degli Innocenti, fino a esaurimento posti.

Artigiani e innovatori: la nuova manifattura 4.0

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Un robot in grado di apprendere in modo naturale che, anziché essere programmato, viene addestrato dai bambini proprio come farebbero con un animale domestico. 

Protesi umane in cartone, a basso costo, da inviare in zone critiche del mondo dove siano in corso guerre o emergenze umanitarie, ma da utilizzare anche come soluzioni temporanee da chi abbia subìto incidenti stradali, domestici o sul lavoro.

Una “lana circolare” ottenuta dalla lana rustica toscana, finora mandata al macero, che possa trasformare gli scarti in capi di abbigliamento di alta moda o in elementi di interior design raffinato.

Un trituratore personale che consenta a chiunque di riciclare i propri scarti plastici e preparare a casa (o in studio) il filamento per la stampa 3D.

Statue e manufatti artigianali in cristallo scelti direttamente dai clienti, inviando un file di progettazione 3D agli artigiani del cristallo.

Sono questi i cinque progetti italiani vincitori del bando OpenMaker, progetto finanziato dall'Unione Europea con l'obiettivo di innovare e rilanciare il settore manifatturiero (settore chiave dell’economia del nostro continente, ma anche uno dei più colpiti dalla crisi) grazie alla collaborazione tra imprenditori e innovatori, ricercatori e appassionati di tecnologie, che ha interessato, oltre al nostro Paese, anche Gran Bretagna, Spagna e Slovacchia. In totale, OpenMaker ha selezionato 20 progetti vincitori (cinque per ciascun Paese) che riceveranno un supporto finanziario (fino a 20mila euro ciascuno) e di mentoring per portare a compimento lo sviluppo del proprio prototipo nei prossimi 9 mesi.

LA PREMIAZIONE OGGI A IMPACT HUB

I cinque progetti vincitori per l'Italia, elaborati da quattro aziende toscane e una piemontese, saranno presentati oggi, mercoledì 21 febbraio, ad Impact Hub Firenze (in via Panciatichi 16) a partire dalle 18, quando è in programma “MeetTheChampion – Le idee vincitrici del concorso OpenMaker”, nel corso del quale sarà possibile conoscere i team vincitori e le imprese coinvolte nell’iniziativa e scoprire nel dettaglio le idee che vogliono ridisegnare la manifattura e l’artigianato di domani.

In Italia, il concorso di idee ha raccolto circa trenta proposte che sono poi state esaminate da una giuria internazionale (insieme a quelle provenienti dagli altri tre Paesi coinvolti): oggi i vincitori si incontreranno, presenteranno pubblicamente le loro idee innovative e prenderà il via il periodo di “supporto/incubazione” che andrà avanti fino al prossimo settembre.

OPENMAKER

Con il progetto OpenMaker, storia, know-how e tradizione della manifattura hanno l'opportunità di innovarsi e adeguarsi alle sfide competitive del presente, grazie allo scambio di sapere, alla condivisione e alla collaborazione tra imprenditori, professionisti e innovatori: piccole e medie imprese possono così uscire dalle proprie “mura” e sperimentare nuovi modi di lavorare e stare sul mercato.

In Italia, OpenMaker è coordinato dall’agenzia LAMA, società con base a Firenze, insieme a Top-ix, partner torinese.

 

“MeetTheChampion – Le idee vincitrici del concorso OpenMaker”
mercoledì 21 febbraio 2018, ore 18:00
Impact HUB – via Panciatichi, 16 – Firenze

 

Il vero e falso del risparmio energetico (a casa)

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Per il risparmio energetico ci vuole poco, anche tra le mura di casa o in ufficio. Basta un interruttore per fare la differenza. Non sono necessari investimenti milionari o complicati interventi: alcuni semplici accorgimenti sono sufficienti per ridurre i consumi e quindi anche l’impatto sull’ambiente. Venerdì 23 febbraio torna “M’illumino di meno”, la giornata dedicata al risparmio energetico durante la quale anche famosi monumenti spengono le luci, per una notte. Obiettivo: sensibilizzare le persone sul tema.

Ma cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Quali i modi e i quali i consigli per il risparmio energetico? Ci siamo rivolti a un esperto: Fabio Tognetti, co-responsabile energia di Legambiente Toscana.

I dispositivi in standby consumano poco – Falso

Attenti a quella lucina rossa. Lasciare tv, pc ma anche le macchinette del caffè in stand-by incide sulla bolletta più di quanto si pensi, soprattutto perché, in casa o in ufficio, ormai abbiamo una miriade di dispositivi che vanno in “pausa”. “Sono responsabili di consumi non indifferenti – spiega l’esperto – che non sono tanto legati alla luce a led che rimane attiva (consuma pochissimo), ma al fatto che l’apparecchio rimane in realtà acceso, anche se in una ‘modalità di attesa’. Ciò riduce ma non azzera
i consumi”.

Fare attenzione al termosifone, per risparmiare energia – Vero

Creare un clima tropicale in casa, quando ci troviamo in pieno inverno, non è una scelta eco-friendly. Tenere il riscaldamento “a tutto fuoco” comporta una bolletta salata ma anche più inquinamento. Esistono molte strategie: “Innanzitutto non tenere la temperatura troppo alta, 20 gradi sono più che sufficienti – suggerisce Tognetti – evitare di lasciare porte e finestre aperte, eliminare gli spifferi, installare valvole termostatiche e pannelli termoriflettenti ai termosifoni, isolare i cassonetti delle tapparelle, fare la giusta manutenzione all’impianto”.

Meglio staccare il caribatterie, quando non si usa – Vero

I più pigri li lasciano sempre attaccati alla presa, per fare prima quando il cellulare deve fare il pieno di energia. Il consiglio però è di sfilare i caricabatterie dalla presa di corrente una volta che hanno svolto il loro compito. “Come tutti i trasformatori, anche se poco, consumano anche quando non c’è un apparecchio collegato – puntualizza Fabio Tognetti – si tratta comunque di consumi molto bassi”.

Tutti gli elettrodomestici sono uguali – Falso

Una sola lettera può cambiare tutto. Quando si acquistano gli elettrodomestici è consigliabile fare caso
all’etichetta della classe energetica: si va dal top, i dispositivi classe A che “divorano” meno energia (ma si arriva anche a A+, A++ e A+++), fino alla maglia nera dei consumi, contrassegnata con la G. Una volta comprati, il suggerimento è uno: prendersene cura, ad esempio sbrinare periodicamente il frigorifero.

DanzainFiera 2018, Firenze balla

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Da giovedì 22 a domenica 25 febbraio torna alla Fortezza da Basso di Firenze DanzainFiera 2018, l’evento tutto dedicato al mondo della danza, con spettacoli, stage, iniziative e ospiti speciali

Saranno centinaia gli eventi con musica per tutti i gusti e vere e proprie star della danza come Alicia Amatriain, Principal dello Stuttgart Ballet, Iana Salenko, prima ballerina dello Staatsballet di Berlino, e Antonio Marquez per gli appassionati di Flamenco.

La manifestazione, in questa sua 13esima edizione, riserva anche un’attenzione particolare alle atmosfere vintage, con lezioni ad hoc e vere e proprie rassegne coreografiche dedicate alle varie tipologie di balli old style. Dal passato con amore grazie al gruppo di ballerini The Hopper che faranno rivivere il sapore dello Swing degli anni Venti, mentre il Padiglione La Ronda ospiterà il Pop Tap Festival interamente dedicato alla tap dance e alle sue sonorità.

Gli show e gli ospiti

Il sipario si apre con i vincitori del dif ON TOUR, l'evento itinerante che si è svolto in tutta Italia da ottobre a febbraio a cui è affidata l’inaugurazione di giovedì 22 febbraio alle ore 16, quando si esibiranno i migliori talenti scelti da una giuria di qualità.

Per i giovanissimi due grandi show targati Disney con musiche e coreografie della serie tv Soy Luna, che ha per protagonisti l'attrice e cantante messicana Karol Sevilla (Luna) e l’italianissimo talento Ruggero Pasquarelli (Matteo): i giovani attori ballano sui pattini, cantano e si innamorano.

Sabato 24 febbraio, al padiglione La Ronda, uno show con i ballerini professionisti del Moma Studios di Milano che proporranno coreografie originali sulle musiche di Soy Luna. Domenica 25, al padiglione Cavaniglia, i campioni mondiali di pattinaggio Silvia Stibilj, Lorenzo Guslandi e Valerio Degli Agostini porteranno in pista lo spettacolo dello sport più amato da Luna.

Spazio anche alle culture e alle terre lontane con lo spettacolo realizzato insieme a Ballareviaggiando.it, per scoprire  danze da tutto il mondo.

Premio DanzainFiera 2018

Attesissimo il Premio Danzainfiera che si terrà sabato 24 febbraio dalle ore 19.00 nel Padiglione La Ronda, che porterà in città grandi étoile della danza ma anche volti noti del musical, coreografi tv e giornalisti di settore.

Tra i nomi che saliranno sul palco spiccano Iana Salenko, prima ballerina dello Staatsballet di Berlino che, dopo aver ricevuto il premio, si esibirà in un passo a due tratto da Il Pipistrello di Roland Petit con il marito Walter Marian, Alicia Amatriain principal dello Stuttgart Ballet che ballerà l'assolo Tuè di Marco Goecke e Carolyn Smith, danzatrice, coreografa e storico volto della giuria di Ballando con le stelle, la popolarissima trasmissione Rai condotta da Milly Carlucci.

Musical a Firenze

Molti gli ospiti speciali dal mondo del musical. Si va da Paolo Conticini, Luca Ward e Sergio Muniz (i protagonisti maschili della versione italiana di Mammamia) che incontreranno il pubblico nel pomeriggio del 24 febbraio, fino al regista Massimo Romeo Piparo che venerdì 23 febbraio presenterà il suo nuovo adattamento in italiano del celebre musical Billy Elliot insieme ai tre giovani attori Tancredi Di Marco, Matteo Valentini e Davide Fabbri.

Danzainfiera 2018 Firenze ospiti spettacoli

Foto: Officina 03 per DanzainFiera

I prezzi del biglietto di ingresso

L’ingresso a Danzainfiera costa 15 euro per un giorno (biglietto ridotto a 10 euro per i bambini tra gli 8 e i 12 anni, gratuito per gli under 8), 40 l’abbonamento per quattro giorni. L’evento è aperto giovedì 22 dalle ore 15 alle 20, venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 20. Informazioni e programma su sito di Danzainfiera 2018.

Buh, il circolo culturale urbano fa un anno

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Una bottiglia di vino e un tema su cui dibattere, con qualche regola, perché per parlare bisogna alzare il bicchiere. Venerdì 23 febbraio BUH! il circolo culturale urbano di Rifredi, in via Panciatichi 16, festeggia il primo anno di attività e lo fa con uno speciale simposio, “In vino veritates” a cura dell'artista Iacopo Seri. Un’occasione per celebrare anche il quarto compleanno di Impact Hub Florence, il coworking da cui è nata l'idea di questo progetto culturale.

La festa di BUH!

Durante il simposio i commensali potranno discutere intorno al tema dell’ipocrisia, ma seguendo una regola: ogni invitato avrà una bottiglia di vino di fronte a sé e per prendere parola dovrà bere almeno un po'. L’appuntamento è dalle ore 20, per partecipare è necessaria la prenotazione mandando una mail a [email protected] e l’ingresso è riservato soci Arci. A seguire, dalle 23.30, i dj set degli animatori più affezionati di questo spazio, fra cui Hugolini,  Saeed Aman dei BowLand, Edoardo Florio Di Grazia de Le Furie e dj Olmo.

Durante il primo anno di attività BUH! circolo culturale urbano ha ospitato oltre 60 eventi, 100 live performance, raccogliendo 3500 associati e quasi 10mila presenze negli spazi dell’ex-dogana a Rifredi dove un tempo c’erano solo magazzini per lo stoccaggio delle merci. Di giorno luogo di coworking, di sera punto di ritrovo per la città: questo progetto culturale è nato dalla partnership tra Impact Hub Florence e l'associazione culturale La Scena Muta, co-finanziato dal bando Funder35 promosso da 18 fondazioni private e patrocinato da Acri, l’Associazione delle Fondazioni e delle casse di risparmio Spa.

BUH! circolo culturale urbano Rifredi, via Panciatichi 16 Firenze - festa compleanno dj set

“Ci piace pensare che Buh! sia uno dei nuovi centri culturali più promettenti di Firenze – dice Riccardo Zammarchi de La Scena Muta –  dobbiamo fare ancora molto, soprattutto nel quartiere, ma dopo un anno possiamo dire di costruito già un vero e proprio network fatto di lavoro, musica e convivialità. L’anno in corso è quello della nuova linea della tramvia, Buh! si troverà esattamente a metà fra la fermata di piazza Dalmazia e la stazione di Rifredi: l’interazione con la città e il quartiere passerà principalmente da qui”. Tra i progetti futuri lo sviluppo della formazione “learning by doing”, ossia imparare facendo.

Le novità del Museo Novecento e delle Murate

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Nuova guida al timone del Museo Novecento, che dall’inizio di questo anno passa alla direzione artistica di Sergio Risaliti, storico e critico d’arte già curatore e ideatore di alcune delle mostre e degli eventi culturali più celebrati e discussi degli ultimi anni (Da Ytalia al Forte Belvedere a Urs Fisher, Jan Fabre e Jeff Koons in piazza della Signoria, solo per citarne alcune).

“Quella del Novecento è una sfida importante – ha detto Risaliti a Il Reporter -. L’obiettivo più ambizioso è quello di abbattere la staticità di cui soffre oggi il Museo. Deve diventare un laboratorio assai più dinamico, più vitale, in cui il visitatore possa entrare e possa tornare richiamato da una serie di attività che si generano costantemente all’interno dei suoi spazi. È un luogo importante, in una piazza straordinaria, lungo una direttrice che lo lega al cuore del centro storico e ai musei più importanti della città. C’è un grande potenziale”.

Arte ma non solo. Didattica e mediazione culturale saranno (e sono già adesso, grazie al lavoro dell’associazione Mus.e) i fiori all’occhiello della proposta culturale del Novecento, perché “uno degli step fondamentali passa certamente dalla formazione del pubblico che intendiamo intercettare. Fiorentini quindi, ma anche turisti. C’è materiale a sufficienza per soddisfare varie tipologie di pubblico. E poi progetti ambiziosi per uno spazio impegnativo ma bellissimo, che merita di essere valorizzato”.

A breve verrà presentato il nuovo programma espositivo e gli eventi collaterali, che continueranno ad albergare tra le mura del complesso delle ex leopoldine: collezionismo privato, il disegno degli scultori nel Novecento, una diversa concezione museologica per quanto riguarda le collezioni municipali, focus dedicati ai grandi protagonisti del Novecento italiano e non, interventi site specific di giovani artisti e altro ancora cercando di far funzionare il Museo come palestra e laboratorio per studiosi, curatori, critici e artisti.

 

Residenze d’artista e viaggi immaginari: Le Murate nell’era Gensini

Mostre internazionali, residenze d’artista, collaborazioni con i più importanti istituti culturali
fiorentini e non solo. E poi una sequenza di visite guidate e laboratori aperti a tutti, da 0 anni in su, per avvicinare tutti (ma proprio tutti) all’arte contemporanea.

È questo lo spirito con cui comincia il 2018 de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, spazio aperto alla città in un luogo che è stato troppo a lungo sinonimo di reclusione. È così che, nelle intenzioni del suo direttore artistico, Valentina Gensini, Le Murate diventano sempre più luogo di condivisione, apprendimento e connessione con i nuovi linguaggi del contemporaneo.

“Attraverso il corpus di iniziative in programma, che crescono di anno in anno – ha detto Valentina Gensini – facciamo in modo che le mura di questo complesso parlino a chi avrà voglia di ascoltarle”.

Parlano attraverso le voci degli artisti che vengono ospitati per le residenze – oltre 300 nel 2017 – e le mostre (fino all’11 febbraio la personale di Adrian Paci “Di queste luci si servirà la notte” e poi dal 15 febbraio al 16 marzo “Viaggio Immaginario”, installazione dell’importante artista camerunense Barthélémy Toguo; e ancora, confermata la pluriennale collaborazione con il Korea Film Festival a fine marzo e la mostra “Il tempo della discrezione” di Lisa Batacchi che a primavera inoltrata porterà un intenso racconto sulla Mongolia).

Ma non è tutto, Le Murate parlano anche a chi ha voglia di fermarsi solo al piano terra, nella Sala riviste, dove è possibile sfogliare gratuitamente una selezione dei più importanti magazine di arte, architettura, fotografi a e design o partecipare alle visite guidate settimanali al complesso, comprese le celle dell’ex carcere duro, e ai laboratori tematici Murate Art Lab, che invogliano a conoscere e a capire l’arte più da vicino.

Info e dettaglio iniziative:

www.museonovecento.it

wwwlemuratepac.it