lunedì, 19 Maggio 2025
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Da pescatori a spazzini del mare con ‘Arcipelago pulito’

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Almeno 250 miliardi di frammenti di plastica nel Mar Mediterraneo, 13 grandi rifiuti per ogni chilometro quadrato nel solo Mar Tirreno. Quella della plastica in mare è una vera emergenza ambientale. Una battaglia che per la prima volta ritrova i suoi migliori alleati: i pescatori, pronti a trasformarsi in netturbini del mare.

È questo l’obiettivo dell’accordo “Arcipelago pulito”, firmato stamani a Firenze da una squadra anti-rifiuti composta da Unicoop Firenze, Regione Toscana, Legambiente, CFT società cooperativa, l’Autorità portuale, l’azienda di raccolta dei rifiuti Revet, la capitaneria di porto e il Ministero dell’ambiente.

Tutto nasce per rimediare a una normativa poco sensata. Secondo la legge il rifiuto marino è infatti da considerare come rifiuto speciale e il pescatore che dovesse raccoglierlo dalle sue reti per riportarlo in porto come farebbe con un rifiuto normale si vedrebbe addirittura sanzionato con una multa salata. A quel punto diventa più facile far finta di nulla e gettarlo di nuovo in mare. Sulle nostre coste non sarà più così.

L'ACCORDO

L’accordo riguarda i trecento chilometri quadrati di mare tra Livorno e Grosseto, nel cuore del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, e ha l’ambizione di liberare dai rifiuti di plastica una delle aree più belle dei nostri mari, ricchissima zona di pesca dalla quale proviene anche parte del pesce in vendita sui banchi di Unicoop Firenze.

Ai titolari delle barche che pescano a strascico per conto di CFT, cooperativa che attraverso il suo marchio CFT Ittico si occupa anche dell’approvvigionamento del pesce per la grande distribuzione e per la ristorazione, verrà proposto di installare a bordo il “big bag”, un contenitore nel quale ammassare i rifiuti che finiscono nelle reti. I pescatori potranno così riportarli in porto senza correre rischi e consegnarli ai tecnici per l’analisi e l’avviamento al percorso di smaltimento o di riciclo.

Ai pescatori verrà riconosciuto un contributo specifico per il loro lavoro extra, finanziato da Unicoop Firenze che ha deciso di devolvere al progetto il centesimo di euro che soci e clienti pagano al supermercato per le buste in mater bi dell'ortofrutta.

“Arcipelago pulito” sarà così un’occasione per sensibilizzare i cittadini sull’enorme problema del Marine Litter: si stima che ogni anno nel mondo vengano prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica, una componente significativa delle quali finisce in mare generando danni incalcolabili all'intero eco-sistema della flora e della fauna. Un quantitativo destinato a raddoppiare da qui al 2050. Il mar Mediterraneo è particolarmente esposto a tale pericolo per le sue stesse caratteristiche di mare “semi-chiuso”.

LE FASI DEL PROGETTO

A marzo inizierà la formazione dei pescatori e tra la primavera e l’inizio dell’estate il progetto entrerà a regime per un primo periodo sperimentale di sei mesi. All'inizio saranno coinvolte una decina di imbarcazioni di grandi dimensioni. In seguito potrebbero aggiungersi alcune delle barche più piccole tra quelle in forza alla cooperativa. L'esperimento interessa le acque di Livorno ma potrebbe essere replicato a Piombino, all'isola d'Elba, a Capraia e in altre aree dell’Arcipelago toscano. E finire – questo è l’augurio – per diventare una buona pratica nazionale.

“L'attenzione per l'ambiente è una delle basi della nostra cooperativa. Finora ci siamo impegnati, spesso anche anticipando la normativa nazionale, per la sostituzione delle buste in plastica tradizionale con quelle in mater bi, quindi per ridurre al minimo l'immissione di rifiuti non biodegradabili nell'ambiente – spiega Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze – adesso vogliamo lavorare per chiudere la filiera della riduzione dell’inquinamento, in particolare sull'ecosistema marino, andando a recuperare le plastiche buttate in mare. Con questo accordo vogliamo agire sul piano pratico, trasformando i pescatori in spazzini del mare, e sul piano della consapevolezza dei cittadini, a cui vogliamo raccontare che fine fanno i loro rifiuti. Inoltre abbiamo deciso di devolvere a questo progetto il centesimo che soci e clienti pagano per le buste per l’ortofrutta in mater-bi, per coinvolgerli attivamente nell’impegno per un mare più pulito”.

“Come Legambiente, siamo molto fieri del protocollo che portiamo alla firma oggi. Quella che presentiamo è, infatti, la prima esperienza nazionale strutturata sul ‘fishing for litter’, un tema di ‘citizen science’ a noi molto caro e su cui abbiamo costruito un modello virtuoso con istituzioni e imprese, che promette di essere emulato su tutto il territorio nazionale” dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.

“Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto sperimentale che per i nostri pescatori rappresenta un’opportunità importante per contribuire a migliorare il loro “ambiente di lavoro” – afferma Leonardo Cianchi, presidente di CFT – le nostre imbarcazioni quotidianamente nella loro attività si trovano ad affrontare la problematica delle plastiche in mare. Grazie ai partner con cui lavoreremo ci saranno occasioni di formazione per chi lavora in mare e di sensibilizzazione sulle responsabilità che noi tutti abbiamo nei confronti dell’ambiente. L’obiettivo dei pescatori è fare la loro parte nella lotta all’inquinamento dell’ecosistema marino, d’ora in poi sarà possibile”.

Accordo per sostenere il lavoro delle fasce più deboli

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Avvicinare le fasce più deboli al mondo del lavoro, innescando così un meccanismo virtuoso che consenta loro di inserirsi nella società e conquistare l’autonomia. Con questi obiettivi il Comune di Firenze e l'Università degli Studi di Firenze hanno siglato ieri mattina nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio un protocollo di intesa con Federsolidarietà-Confcooperative Toscana, Legacoopsociali-Legacoop Toscana, AGCI-Solidarietà Toscana, in cui si impegnano a destinare il 5% delle loro gare a procedure riservate alle cooperative sociali di tipo B, che si occupano dell'inserimento di soggetti svantaggiati.

La firma di ieri è il risultato di un percorso di lavoro avviato a livello regionale e anche dell'applicazione del nuovo codice degli appalti, che recepisce le direttive europee che vanno nella direzione di salvaguardare i soggetti deboli, pur mantenendo saldi i principi della concorrenza e del libero mercato.

Non solo, il protocollo prevede anche la suddivisione in lotti più piccoli, adeguati alla partecipazione di medio-piccole imprese. La clausola sociale, invece, stabilisce che nelle gare aperte a tutti gli operatori economici l’esecuzione di alcuni servizi avvenga con l’utilizzo di persone svantaggiate. Un tavolo di coordinamento si occuperà, infine, di elaborare proposte e procedure specifiche, promuovere, vigilare e monitorare l’attività e l’entità degli affidamenti annuali di beni e servizi e l’efficacia degli interventi programmati.



 

I numeri

La cooperazione sociale è, da sempre, per vocazione e per natura, un potente strumento di inclusione lavorativa e sociale. L’inserimento lavorativo di persone svantaggiate arricchisce le comunità locali, aumenta la sicurezza e la coesione sociale, incrementa la qualità della vita: genera un vero e significativo risparmio di risorse pubbliche che ne fanno uno dei migliori esempi di politiche attive del lavoro e di politiche sociali attive.

Ogni persona svantaggiata ha infatti un costo per la collettività (47 mila euro persona/anno per la comunità psichiatrica, 24 mila euro persona/anno per diurno psichiatrico, 14 mila euro persona /anno nel centro minori, 10 mila euro persona/anno nelle comunità terapeutiche, 70 mila euro per ogni detenuto). Ogni inserimento porta un beneficio medio di 23 mila euro, considerando i 2.021 impiegati nelle cooperative toscane, si può stimare un beneficio di 46, 4 milioni di euro ogni anno nella nostra regione.
Al 31 dicembre 2017, nella provincia di Firenze, erano 1050 le persone che lavorano nelle 32 cooperative di tipo B, che hanno registrato un fatturato di 26 milioni di euro. Di questi 1050 occupati 320 sono persone svantaggiate e 92 sono inserimenti socio-terapeutici.

 

Accordo Cooperative

 

I commenti

La cooperazione è riuscita a trasformare svantaggi e fragilità in opportunità, non solo di coesione sociale ma anche di risparmio di risorse pubbliche – afferma Fabio Palmieri, presidente di Federsolidarietà-Confcooperative Toscana – ma la centralità del lavoro è fondamentale nell’esperienza di queste particolari imprese.

Per questo l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati deve essere pensato come un bene comune. Il sostegno e il rafforzamento di questo sistema deve essere un obiettivo qualificante di politiche di sviluppo ma anche alla base di un approccio culturale diverso. Il protocollo firmato oggi, che accogliamo con grande soddisfazione, va in questa direzione e la presenza dell’Università – aggiunge Palmieri – crediamo possa garantire anche quest’ultimo aspetto”.


In uno scenario in cui la domanda di servizi di welfare si evolve rapidamente, e al tempo stesso cresce il bisogno di sostegno all’occupazione delle fasce più deboli della popolazione, la cooperazione sociale diventa sempre più una risorsa strategica per le comunità locali – afferma Marco Paolicchi, responsabile Area Welfare di Legacoop Toscana -. Questo protocollo consentirà di offrire opportunità di lavoro concrete a persone che si trovano in una situazione di svantaggio sociale, contribuendo alla loro integrazione nella società e con un effetto moltiplicatore dei benefici per la collettività”


Questo protocollo si qualifica per l'importanza che ha per una città come la nostra e per un tessuto già ricco di numerose realtà che operano nel settore dell'inserimento lavorativo. Attraverso questo accordo, grazie anche all'intervento dell'università, si trova una formalizzazione ulteriore che aiuterà a trovare un impiego chi oggi ha il diritto di trovare nel lavoro una propria autonomia”, dichiara Federico Pericoli, presidente Agci Solidarietà Toscana.

Cene Galeotte 2018 a Volterra: menù dietro le sbarre

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Di ristoranti strani in Toscana ne esistono tanti, questo è differente perché è dentro un penitenziario, normalmente inaccessibile ai comuni cittadini, e inoltre mette insieme chef, detenuti, un progetto con un fine sociale. Tornano per la dodicesima edizione le Cene Galeotte di Volterra: 5 serate dentro il carcere anche durante questo 2018, con il menù deciso da uno chef di grido che prepara i piatti grazie all’aiuto dei reclusi, impegnati anche nel servizio in sala e come sommelier.

Cene Galeotte 2018 a Volterra

L’edizione 2018 inizia venerdì 23 marzo con lo chef Edoardo Tilli del Podere Belvedere di Pontassieve, per proseguire poi fino al 10 agosto con un appuntamento ogni mese, ad eccezione della pausa per le “vacanze estive” a luglio.

L’idea di queste “cene al fresco” è nata nel 2006 grazie alla casa di reclusione di Volterra, che si trova nella Fortezza Medicea, e con gli anni è cresciuta, grazie anche alla collaborazione con Unicoop Firenze e alla supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli.

Dall’inizio di questa avventura sono state più di 15mila le persone che hanno varcato i cancelli del carcere per partecipare all’iniziatia, oltre mille solo la scorsa edizione, mentre nel 2012 è partito il progetto pilota che vede tra le mura del penitenziario giovani studenti del territorio e detenuti seguire fianco a fianco, in classi miste, le lezioni dell’indirizzo alberghiero dell'istituto Ferruccio Niccolini di Volterra.

Quanto costa?

Per partecipare alle Cene Galeotte 2018 è necessario prenotarsi chiamando Toscana Turismo, Argonauta Viaggi (telefono 055.2345040) e il costo per ogni partecipante è di 35 euro. Il ricavato di ogni serata va però ai progetti di solidarietà della Fondazione Il Cuore si scioglie: è Unicoop Firenze a offrire le materie prime del menù e ad assumere i cuochi-detenuti.

Novità di questa edizione il coinvolgimento degli istituti alberghieri toscani, che in occasione di ogni serata invieranno una delegazione di studenti a supporto della cucina.

Cene Galeotte Volterra 2018 penitenziario menù prenotazioni Argonauta Viaggi

Il calendario delle cene Galeotte: tutte le date

Dopo il primo appuntamento il 23 marzo, si prosegue venerdì 27 aprile con la cena curata da Fabio Bianconi de La Sosta del Gusto di Pontassieve e venerdì 25 maggio quando nelle cucine ci sarà Ranieri Ugolini de L’Ortone di Firenze, accompagnato da Laura Pistolese (Personal Chef).

Quarta serata venerdì 29 giugno con lo chef Marco Romei del Ristorante Aroma (Firenze), quinta venerdì 10 agosto con Vincenzo Martella del Ristorante Villa Pignano di Volterra. La Fortezza Medicea apre ai partecipanti alle ore 19.30 (è consigliabile presentarsi in orario per il controllo dei documenti e l'ingresso nel penitenziario), e la cena inizia alle ore 20.30. Informazioni sul sito delle Cene Galeotte di Volterra.

Sport su misura per i piccoli degli Innocenti

Calcio e nuoto, danza e rugby, pallavolo e atletica:  tante discipline per i corsi dedicati ai bambini, alle bambine e alle madri ospiti delle strutture di accoglienza dell’Istituto degli Innocenti di Firenze. È quanto previsto dal protocollo d’intesa firmato dall’Istituto e dal Comitato regionale della Toscana del Centro Sportivo Italiano.

L’accordo, che ha una durata di due anni, vuole promuovere attività sportive e motorio-ricreative a favore dei bambini e delle madri degli Innocenti, con proposte “su misura” pensate in base all’età dei bi,bi, ma anche alle loro predisposizioni e preferenze, come dei bisogni specifici di tutti gli ospiti delle case di accoglienza.

Cosa prevede l'accordo

Il CSI Toscana mette a disposizione educatori, allenatori, esperti e coinvolge le società sportive affiliate per l’utilizzo di impianti e strutture, mentre l’iniziativa si concretizza grazie all’assessorato al Diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria della Regione Toscana che sostiene da tempo, a livello finanziario, le iniziative del CSI Toscana.

Istituto Innocenti  Csi

La firma dell'accordo

Le attività sportive possono essere svolte sia all'interno che all'esterno dell'Istituto, con cadenza settimanale e per una durata massima di 4 ore, secondo un calendario da concordare in base alle esigenze dei bambini. Questo protocollo è l’inizio di una collaborazione tra l’Istituto degli Innocenti e il CSI Toscana che si impegnano anche a promuovere iniziative congiunte per la diffusione dello sport e del gioco inteso come educazione alla vita e alla promozione del benessere in favore dei bambini e dei ragazzi di Firenze.

Modartech: l’anno accademico comincia così

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Pontedera, auditorium della Fondazione Piaggio. E' qui, davanti ad una platea di oltre duecento persone che Alessandro Bertini, direttore dell'Istituto Modartech ha tagliato il nastro dell'anno accademico 2017/2018.

Una festa per l'Istituto e per la città

Un'occasione per celebrare il prestigioso riconoscimento, ricevuto a metà gennaio dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che autorizza Modartech a rilasciare diplomi equiparati alla laurea di primo livello. La scuola, una delle più importanti della Toscana nel settore della formazione moda, ha così deciso di dedicare una sera ai festeggiamenti e ai ringraziamenti, insieme ad una platea composta da studenti, docenti, partner e istituzioni. Un'occasione per dare lustro e festeggiare uno step fondamentale nella vita dell'istituto di Pontedera, che ha già visto passare dai suoi banchi migliaia di allievi e che conferma il trend occupazionale dell’87% di coloro che hanno trovato lavoro entro sei mesi dalla fine del percorso formativo.

La scuola, i partner, le istituzioni

A dare il benvenuto, moderati dalla giornalista e presentatrice tv Lorena Bianchetti, insieme ad Alessandro Bertini, c'erano il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il Consigliere della Regione Toscana Antonio Mazzeo, il presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola e il direttore dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Christian Cipriani.
Subito dopo, spazio al dibattito con il talk Visioni Creative – Tradizione e Innovazione, che ha visto protagonisti il Presidente di Gattinoni Couture Stefano Dominella e il docente dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna Paolo Dario, che si sono confrontati sui temi di heritage e ricerca nella formazione.

Bertini: “La nostra missione, formare i professionisti di domani”

“Una serata per ringraziare chi ha creduto nell'Istituto e ha saputo dare valore a quello per cui lavoriamo ogni giorno, una formazione di grande qualità, specializzata e garantita da un corpo docenti di altissimo spessore- ha detto Bertini -. Un impegno costante, che è da sempre la nostra mission, quello di formare professionisti in grado di confrontarsi fin da subito con il mondo del lavoro. Da quest'anno, con il riconoscimento del Miur, ancora di più”.

Dominella: “Modartech, un'eccellenza nel panorama accademico nazionale”

“Sono particolarmente entusiasta che l’Istituto Modartech, che opera con serietà e professionalità nel campo della formazione post diploma, abbia ricevuto questo prestigioso riconoscimento dal Miur – ha commentato Stefano Dominella, Presidente di Gattinoni Couture e direttore scientifico di Modartech -. Finalmente gli studenti potranno conseguire il titolo di Diploma Accademico di 1° livello. Modartech rappresenta una realtà di riconosciuta eccellenza nel panorama accademico nazionale, che riesce a coniugare in modo eccelso tradizione e innovazione, riesce ad enfatizzare e raccontare anche l’importanza dell’heritage, patrimonio indispensabile per la formazione dei ragazzi.”

Dario: “La moda è l'espressione dello spirito del nostro tempo”

“Sono molto contento che l'Istituto Modartech abbia ricevuto questo importante riconoscimento dal Ministero per l'Istruzione e la Ricerca perché sono convinto che la moda sia espressione dello spirito del nostro tempo, che è quello del progresso tecnologico, poiché mette insieme manifattura e tecnologia e stimola ulteriori e sempre più concorrenziali dimensioni di “vantaggio” competitivo – ha aggiunto Paolo Dario, docente dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna e membro del nucleo di valutazione dell'Istituto Modartech -. Si pensi ai nuovi materiali o alla leadership italiana nelle macchine per i tessuti o alle infinite applicazioni della tecnologia: abiti robotici indossabili, protesi personalizzate, indumenti sensorizzati e qualunque altro elemento originato da creatività, formazione e competenza, spirito innovativo: elementi che da sempre caratterizzano lo stile italiano e che rappresentano il settore entro cui i giovani allievi dell'Istituto vanno formandosi ”.

 

Musei di Firenze: dagli Uffizi al Duomo cambia (quasi) tutto

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Musei di Firenze, dal primo marzo i biglietti cambiano. I big dell’arte rivoluzionano le tariffe di ingresso, dalla cupola del Brunelleschi alla Venere del Botticelli, con qualche sorpresa positiva per i fiorentini. E c'è anche chi fa squadra con un ticket unico per più monumenti.

Biglietti stagionali agli Uffizi

Agli Uffizi (il terzo museo statale più visitato in Italia durante il 2017), Palazzo Pitti e Boboli non ci saranno più “mezze stagioni” ma solo due: alta e bassa. In pratica il prezzo del biglietto sarà variabile e dipenderà dal periodo dell’anno in cui si entrerà: tra il primo novembre e il 28 febbraio si pagherà meno di quanto fatto finora (12 euro l’intero per gli Uffizi, 10 per Pitti) mentre durante i mesi gettonati dai turisti, dal primo marzo al 31 ottobre l’ingresso sarà più salato (20 euro Uffizi, 16 Pitti).

Le mostre temporanee, che finora potevano far lievitare il prezzo anche del 30%, saranno sempre incluse nel biglietto.

Sconto a Pitti e archeologico gratis

Ci sono altre novità: a Pitti c’è lo sconto per i “mattinieri”, con il biglietto acquistato entro le ore 8.59 a metà prezzo, inoltre da marzo “compri” gli Uffizi e vai anche al Museo Archeologico con lo stesso ticket (nei cinque giorni successivi all'entrata), mentre in estate è atteso l’arrivo del biglietto unico per Bargello, Cappelle medicee e Palazzo Davanzati, come annunciato dal direttore Paola D'Agostino.

Duomo più caro, ma più “lungo” e più grande

Con il primo marzo rincari in vista inoltre per il Museo del Duomo. La card che dà accesso anche a cupola, campanile di Giotto, cripta di Santa Reparata e Battistero passa da 15 a 18 euro, ma è più lunga, con una validità di 72 ore, ossia tre giorni dal primo utilizzo (fino ad adesso durava 48 ore).

In più, sempre dal primo marzo, comprando il biglietto unico del Duomo di Firenze è possibile entrare anche nel Museo della Misericordia a Firenze, grazie a una convenzione della durata di un anno: questo museo poco conosciuto si affaccia su piazza Duomo, all'angolo con via dei Calzaiuoli. Al quarto piano della sede dell'Arciconfraternita conserva 750 opere, tra cui capolavori di Michelangelo, Donatello, Arnolfo di Cambio e Antonio del Pollaiolo.

Musei di Firenze - Museo della Misericordia

Il Museo della Misericordia di Firenze

Musei gratis per i fiorentini

Infine le buone notizie: dal primo marzo il Battistero si unisce alla lista dei monumenti aperti gratuitamente ai residenti nella Città metropolitana di Firenze. Chi vive nel Comune gigliato continuerà a non pagare l’accesso per il giardino di Boboli (dalle entrate di Annalena e Porta Romana). Ingresso libero per i residenti dal dicembre scorso pure al giardino di Villa Bardini.

I locali di Firenze sud che hanno fatto ‘storia’

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Firenze è una città in continuo mutamento: cambia la città, cambiano le persone, cambiano le mode. Ci potremmo chiedere, allora, come sia cambiato il Quartiere 3 dal 2000 ad oggi. Prendiamo un classico sabato in città: quali locali frequentavano i ragazzi di allora e quali frequentano i ragazzi di oggi?

Tra “vecchio” e nuovo

Quindici anni fa i ragazzi del Quartiere 3 sarebbero andati a cena alla Trattoria da Beppino, in via di Ripoli, e sarebbero stati accolti dalla Mimma che, come fa ormai da 34 anni, li avrebbe deliziati con i piatti tipici della cucina toscana. “Il segreto per essere così longevi”, ci dice con un sorriso, “è essere sempre cordiali e cucinare bene. Peposo, ribollita e zuppa di funghi: chi passa da noi una volta poi ritorna!”. Oggi alla cucina tradizionale si affianca quella esotica.

I più pigri scelgono Cuore d’oro, la rosticceria cinese da asporto presente in via Datini da oltre dieci anni, mentre gli amanti della cucina giapponese preferiscono Koko, in piazza Ferrucci. Quindici anni fa i ragazzi si sarebbero fermati in un pub o in una birreria. Ad esempio al Fitzcarraldo, in via di Ripoli, dove era (ed è ancora) possibile gustare delle ottime birre artigianali.

Oppure al Bobo Check Point, vero e proprio punto di riferimento di piazza Ferrucci; o al vicino James Joyce, nel lungarno Benvenuto Cellini, con la sua infinita lista di birre artigianali. Oggi piazza Ferrucci ospita il Dogana, che offre cocktail da abbinare a taglieri toscani.

Chi è cambiato

Prima di andare a ballare i ragazzi del Quartiere 3 avrebbero fatto un salto da Mezzanotte e dintorni, locale nato nel 1998 in via Kassel che, nel weekend, restava aperto fino alle 2-3 di notte e al posto del quale, oggi, c’è la pasticceria Jada.

 

Cambia il locale ma non la proprietà: “È stata una scelta dettata dalle nuove mode e dalla concorrenza dei nuovi locali”, ci racconta Jacopo. “Ora vanno di moda aperitivi e apericena, che all’epoca non esistevano”. Anche i clienti sono cambiati: “Prima si trattava soprattutto di lavoratori serali e di ragazzi che venivano a bere qualcosa per poi far serata. Oggi si tratta soprattutto di famiglie e di lavoratori che vengono per pranzo. A noi non dispiace: gli affari vanno bene e ai clienti abituali se ne sono aggiunti di nuovi”.

Insomma: quello che emerge da questo mini-tour è un Quartiere profondamente cambiato nel quale, accanto ai locali storici, trovano spazio le nuove proposte. Di una cosa possiamo essere certi: ieri come oggi il divertimento (e il buon cibo) non mancano!

Modartech: l’anno accademico comincia così

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Taglio del nastro per l'anno accademico dell'Istituto di Pontedera che ha ricevuto di recente il riconoscimento dal Miur che lo autorizza al rilascio di titoli accademici equiparati alla laurea triennale.

La Fiorentina torna al successo contro il Chievo Verona

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Dopo due sconfitte interne consecutive la Fiorentina torna a vincere (1-0) contro il Chievo Verona. Buon primo tempo da parte dei viola che risolvano la gara con una staffilata di Biraghi che festeggia, in questa maniera, anche la convocazione per lo stage in Nazionale. La gara è fortemente condizionato dal vento che sposta e fa impennare il pallone in ogni occasione. Nella ripresa si vedono maggiorente i clivensi, con grande assalto finale, ma il risultato non cambia ed i viola si portano a 35 punti in classifica, nuovamente nella parte sinistra della classifica. Pioli deve fare a meno di Badelj a centrocampo e lo sostituisce con Cristoforo. In attacco Falcinelli affianca Simeone. Maran si affida, invece, in avanti alla coppia Pucciarelli ed Inglese. Dei tanti ex viola solo Gamberini gioca dal primo minuto mentre Seculin, Dainelli, Tomovic e Gobbi siedono in panchina.

Primo Tempo

La Fiorentina inizia subito col piede giusto e dopo sei minuti sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Astori tocca il pallone al limite per Biraghi che dai 20 metri lascia partire un tiro potente di sinistro che scaglia il pallone sotto l’incrocio dei pali. Il Chievo stenta molto ad organizzare una manovra d’attacco che possa impensierire la retroguardia viola. La Fiorentina costruisce ma concretizza poco. L’occasione più ghiotta è al 43’ con Chiesa che scodella un buon pallone a Simeone. Il tiro dell’argentino viene rimpallato ma l’accorrente Falcinelli non riesce a segnare. Si va al riposo sull’1-0 per i viola.

Secondo Tempo

Maran dopo aver cambiato Dainelli per Gobbi poco prima del duplice fischio dell’arbitro Abisso decide subito il cambio di Bastien per Meggiorini ed il Chievo appare più volitivo. E’ proprio l’ultimo entrato, al 49’, a inventarsi un tiro che sfiora il palo della porta difesa da Sportiello. Al 55’ viene annullato un gol a Benassi perché in fuorigioco. Al 60’ Radovanivic impegna Sportiello che si rifugia in corner. Dopo 4 minuti ci prova Jaroszynki ma il portiere viola blocca il pallone a terra. Al 73’ l’occasione migliore per la Fiorentina. Chiesa serve un bel pallone a Simeone ma l’attaccante argentino, da solo davanti a Sorrentino, spreca. Al 76’ Dabo, da poco entrato, perde palla a centrocampo ma la difesa viola riesce, a fatica, a sbrogliare l’azione d’attacco clivense. In pieno recupero la Fiorentina si salva in corner su tiro di Radovanovic. Finisce 1-0 grazie al gol di Biraghi. La Fiorentina respira, il Chievo rimane al limite della zona calda.

L’allenatore

Stefano Pioli, influenzato, non si è presentato in sala stampa sostituito dal vice Giacomo Murelli. “Siamo soddisfatti per questa vittoria, le condizioni atmosferiche ci hanno condizionato molto. Ci siamo adattati alle situazioni ma siamo stati bravi nei momenti di difficoltà a compattarci e difendere il risultato. Abbiamo avuto opportunità di raddoppiare – commenta Murelli – ma siamo stati bravi a tenere il risultato nel finale”.

Le migliori pizzerie di Firenze

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Gira che ti rigira anche la pizza è tonda. È buona, ma dipende da che punto di vista la guardi (e la gusti). Non sorprenda allora se gli esperti delle guide gastronomiche e gli utenti del web non si siano trovati d’accordo nell’incoronare le migliori pizzerie di Firenze: quelle premiate da una parte, non risultano dall’altra.

Pizza napoletana o più bassa, locali tradizionali o particolari, andiamo con ordine per scoprire la classifica di questa rotonda pietanza.

I “Tre spicchi” di pizza per il Gambero Rosso

Ci voleva un “Gambero” per premiare le pizze più gustose. Il Gambero Rosso dedica infatti ogni anno una guida solo alle pizzerie d’Italia, dividendole per settore. Secondo l’edizione 2018 le migliori pizzerie napoletane di Firenze sono tre, che si aggiudicano il massimo riconoscimento, ossia i tre spicchi.

Si tratta de Le Follie di Romualdo (Rizzuti) in viale Europa in zona Firenze sud, che si è aggiudicato anche il premio “maestro dell’impasto”, Giotto in via Veracini con il suo giovane pizzaiolo Marco Manzi e Santarpia in largo Annigoni, che con il suo chef della pizza Giovanni Santarpia ha aperto poco più di due anni fa. 

C’è poi la categoria “pizza a degustazione”, la cosiddetta pizza gourmet con accostamenti degli ingredienti particolari e ricercati. Il Gambero Rosso ha dato i tre spicchi a La Divina Pizza di Borgo Allegri, in pieno centro storico, ma premia anche una pizzeria fuori Firenze, Lo Spela di Greve in Chianti.

Le migliori pizzerie di Firenze secondo Tripadvisor

Il panorama cambia se dalla carta delle guide gastronomiche ci spostiamo alle recensioni online degli utenti. Nella classifica, sempre in aggiornamento, delle pizzerie fiorentine stilata da Tripadvisor c’è una doppietta firmata Pizza Man, che piazza due dei suoi locali nella top 3.

In testa a questa speciale “pizza-parade” troviamo infatti Pizza Man in viale De Amicis, che raccoglie oltre 500 recensioni di cui il 75% con un giudizio eccellente, complici anche i prezzi abbordabili. Subito sotto Fermento 1889 di Borgo San Frediano, che è un po’ più costoso, ma  moltoa pprezzato dai “degustatori web” per la sua pizza dal bordo alto. Terzo posto per un altro Pizza Man, quello di via dell’Agnolo.

Scendendo dal podio al quarto posto troviamo la pizzeria I Camaldoli in piazza del Mercato centrale, mentre la quinta posizione è di Mangia Pizza Firenze in via Lambertesca.

Che siano recensite dagli esperti o dagli utenti, il consiglio però è sempre uno: meglio prenotare il tavolo in pizzeria, se non si vuole restare a bocca asciutta.