martedì, 6 Maggio 2025
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Fondazione Architetti, Moretti presidente

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Una nuova presidente per la Fondazione Architetti Firenze. È Silvia Moretti, che dal 2013 al 2017 è stata consigliera dell'Ordine degli Architetti, dove si è occupata principalmente di progetti culturali e di internazionalizzazione.

RINNOVATO IL CONSIGLIO

È stato rinnovato anche il consiglio direttivo della Fondazione, che resterà in carica per i prossimi quattro anni: oltre a Moretti, a farne parte sono il presidente uscente Tommaso Rossi Fioravanti (nominato tesoriere), Francesca Lupo (segretario), Fabio Barluzzi, Antonio Bugatti, Roberta Destrero, Simone Marzola, Colomba Pecchioli e Silvia Ricceri.

LA PALAZZINA REALE

Uno dei principali obiettivi annunciati dalla Fondazione Architetti Firenze è quello del maggior coinvolgimento possibile dei cittadini e dei professionisti, rendendo sempre più la Palazzina Reale, il Centro per l'Architettura di piazza Stazione, un punto di riferimento. “Uno spazio – illustra la neo presidente – che deve essere promotore e promulgatore della cultura dell'architettura”, aprendosi sempre più verso l'esterno attraverso eventi, manifestazioni, mostre e premi e rendendo il dibattito sulla buona architettura un appuntamento fisso e conosciuto sul territorio.
 

VISIONE INTERNAZIONALE

La Fondazione, sottolinea Moretti, “continuerà a lavorare per pianificare nella Palazzina Reale una programmazione di alto livello”, intensificando la collaborazione con le più interessanti realtà e istituzioni culturali, fiorentine e non solo. Perché “la proposta culturale e formativa dovrà avere una visione non solo locale, ma anche internazionale – spiega la presidente – per aprire sbocchi e orizzonti all'aggiornamento della formazione professionale e al ruolo dell'architettura e dell'architetto nella società”.

Brindare… in periferia: le ”altre” enoteche di Firenze

A Firenze le enoteche sono anche in periferia: fuori dal centro c’è voglia di brindare. Come sappiamo, trovare del buon vino in città è piuttosto semplice, soprattutto nel centro storico, dove sono tanti i wine shop sparsi tra i monumenti che stappano ogni giorno numerose bottiglie di qualità.  Senza dover arrivare per forza nel quartiere 1 però, abbiamo trovato delle enoteche di qualità anche nelle periferie di Firenze.

Via Gioberti

Iniziamo dal quartiere 2, dove dal 1934 in via Gioberti 66 rosso, la Famiglia Bonatti si passa il testimone di generazione in generazione, riuscendo a mantenere il primato dell’essere uno dei negozi di vino più riforniti della città, soprattutto di quelli francesi.

Enoteche a Firenze sud e Legnaia

Spostandosi invece al quartiere 3, è obbligatoria una sosta nella storicaBottega del vino sfuso di piazza Ravenna, specializzata in prosecchi DOC. Nel quartiere 4 invece, si inneggia al Nazdravie – in slovacco “Alla salute”. In questa piccola enoteca in via del Cronaca 18 rosso (vicino via Antonio del Pollaiolo), Riccardo, sommelier, regala preziosi consigli enologici, mentre Valentino prepara degli ottimi piatti in abbinamento.

Vino a Rifredi

Infi ne nel quartiere 5 da Divine golosità toscane (via Reginaldo Giuliani 160), non si trovano solo dei vini pregiati, ma è possibile assaporare anche dei prodotti gourmet eccellenti.

Leggi anche: 3 locali dove bere (e mangiare) bene a Firenze

Degustare un buon vino in Toscana, tra cantine e musei

Degustazioni, cantine, tour e naturalmante vino. In Toscana succede sempre qualcosa di bello intorno a una buona bottiglia. Abbiamo pensato a un tour tra luoghi di interesse, senza mai lasciare il bicchiere vuoto.

Cantina Antinori al Bargino

Alle porte di Firenze, vicino all’uscita Bargino sulla superstrada per Siena si trova la celebre cantina della famiglia Antinori che ormai da generazioni produce un Chianti classico degno di nota. Il valore aggiunto di quel luogo però non risiede semplicemente nel prodotto da testare, ma anche nella suggestiva scatola architettonica, all’interno della quale è stato inserito anche lo spazio museale “Futuro antico” dove è esposta parte della collezione storica di famiglia ed opere contemporanee.

Museo del Brunello

Spostandosi invece nella provincia di Siena, più precisamente a Montalcino, è possibile visitare il museo del Brunello all’interno della Fattoria dei Barbi che raccoglie oggetti, fotografi e, documenti
e film per scoprire le origini di un mito. Sono due i percorsi tematici del museo: il primo racconta la comunità di Montalcino prima del Brunello, mentre il secondo racconta la storia del Brunello spiegando
com’è nato, chi furono i pionieri e quali sono le lavorazioni in vigna e cantina.

Museo Sensoriale del Vino di Bolgheri

A Castagneto Carducci (LI), nel cuore della tenuta “Casone Ugolino” della famiglia Della Gherardesca, si trova invece il Museo Sensoriale del Vino di Bolgheri e della Costa Toscana, una vera e propria esperienza in cui lo spazio si fonde con la cultura e con le degustazioni. Qui tutti i sensi vengono coinvolti contribuendo a dare al visitatore l’esperienza unica di un percorso sensoriale nel tempo, dalla civiltà etrusca ad oggi.

Il Borro della famiglia di Ferruccio Ferragamo

Infine, spostandosi nella provincia di Arezzo e più precisamente a San Giustino Valdarno, non si può non visitare il borgo medievale “Il Borro” della famiglia Ferragamo, dove è possibile fare un percorso nel cuore della tradizione vinicola toscana. Nelle sue cantine infatti furono realizzati i primi
tentativi di Chianti ed oggi come allora continua la magia della vinifi cazione in uno dei luoghi più affascinanti di tutta la zona.

Degustazioni vino Toscana - Il Borro

Da non perdere nel mese di ottobre, i percorsi sensoriali che vengono offerti all’interno della spa: le uve raccolte nelle vigne biologiche infatti si trasformano in trattamenti che sfruttano le miracolose qualità dei polifenoli. Fino al 30 novembre la tenuta ospita poi la mostra “Ospiti inaspettati” con 16 opere di arte contemporanea.

Addio al signore delle lancette

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Il rione saluta il signore delle lancette. Scomparso la scorsa estate, Gianpaolo Fibbi aveva appena festeggiato 50 anni alla guida della sua orologeria. Viene a mancare un altro artigiano storico

Car sharing: a Firenze arriva Adduma Car (con eco furgoni)

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Il car sharing a Firenze piace e cresce. È sbarcato in riva all’Arno il quarto operatore di “auto condivise” Adduma Car, che arriva dopo Car2Go (il primo approdare in città), Enjoy e Share’ngo con le sue vetture elettriche. La novità è la start up siciliana, con “base” a Enna, che ha messo su strada una flotta di mezzi ecologici, scegliendo per il suo debutto nazionale proprio la città del giglio.

Car sharing elettrico a Firenze

Al momento sono disponibili 32 auto “targate” Adduma (la Zoe 100% elettrica di  Renault con autonomia fino a 300 chilometri) e, novità nel panorama del car sharing fiorentino, 8 furgoni  Kangoo Z.E (autonomia fino a 200 chilometri) che strizzano l’occhio alle aziende e a chi ha bisogno di un mezzo per piccoli traslochi, anche dentro la ztl, visto che per i veicoli del car sharing possono entrare liberamente nella zona a traffico limitato, sostare nelle strisce blu e in quelle per residenti.

Il servizio, che è in funzione su tutta l’area del Comune di Firenze, è offerto in collaborazione con ALD Automotive, Enel, Omoove e Renault. In città i mezzi condivisi salgono così a un totale di 590 tra Cart2go, Enjoy, Share’ngo e il nuovo operatore. Quasi la metà (290 veicoli) sono elettrici.

Adduma car: come funziona e quanto cosa

Il funzionamento è simile a quello già sperimentato dai “cugini”: si scarica un’app sullo smartphone che permette di localizzare i veicoli, sbloccarli e noleggiarli, dopo essersi registrati. È possibile prenotare la propria “corsa” con un anticipo massimo di 20 minuti.

Ma quanto costa Adduma car? Le tariffe sono in linea con i prezzi degli altri car sharing presenti a Firenze. Per le auto servono 0,20 euro al minuto nella prima ora che diventano 0,09 dalla seconda e 0,01 dalla nona e sono previste tariffe fisse per i noleggi più lunghi (una, due, otto e ventiquattro ore).  Il costo comprende assicurazione e “carburante” consumato.

I furgoni di Adduma Car costano 0,22 euro al minuto nella prima ora che diventano 0,11 dalla seconda e 0,01 dalla nona). 0,20 euro al minuto nella prima ora che diventano 0,09 dalle seconda e 0,01 dalla nona e sono previste tariffe fisse per i noleggi più lunghi (una, due, otto e ventiquattro ore). Qui tutte le tariffe di Adduma Car.

Auto, bici e spesa: condiviso è bello… ed economico

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“La felicità è reale solo se è condivisa”. È la verità che scopriva Christopher McCandless, il  protagonista della pellicola “Into the Wild”, e che scriveva in un alloggio di fortuna dopo essere
partito per l’Alaska in completa solitudine. Difficile dire se è questa citazione ad aver fatto scuola ma di certo sono sempre di più i fiorentini che scelgono di “condividere”. L’auto, la bici, e perché no, anche la spesa.

Car Sharing: in principio fu Car2go

Sono 33mila i fiorentini iscritti al car sharing Car2go, 65% uomini e 35% donne; quanto all’età, il 13% è compresa tra i 18 e i 25 anni, il 29% tra i 26 e i 35, il 35% tra i 36 e i 49, il 23% supera i 50; 3,5 i milioni di chilometri percorsi e 20-30 minuti la durata media di un noleggio.

Car2go, il servizio di carsharing a flusso libero più grande al mondo, è attivo a Firenze da maggio del 2014 e ora sta potenziando la sua flotta: sono arrivate in città infatti anche le Smart forfour, 100 mezzi, che andranno ad aggiungersi alle 150 smart fortwo già circolanti. La tariffa è di 24 cent al minuto per il modello fortwo e 26 per il forfour, tutto a portata di app.

A Car2go si è affiancata poi la flotta di Cinquecento rosse targate Enjoy e quella green delle auto elettriche Share'ngo. Un altro marchio low cost che arriva dalla Sicilia, è sbarcato in questi giorni sulle strade fiorentine con 32 auto elettriche e per la prima volta 8 furgoni “eco” (leggi il nostro articolo sul car sharing di Adduma Car a Firenze).

Bike sharing: a bordo di Mobike

Funziona quasi allo stesso modo il nuovo servizio di bike sharing a flusso libero inaugurato in città: scarichi una app, trovi la tua bici, pedali e paghi per il tempo del noleggio al costo di 30 cent per 30 minuti. Le nuove bici Mobike sono equipaggiate di GPS, tessera Sim e un lucchetto intelligente brevettato che viene sbloccato/bloccato tramite l’app; all'inizio erano 1500 i mezzi a disposizione a
Firenze, ma stanno crescendo fino a diventare 2500 visto il successo: oltre 40mila iscritti per 7700 “viaggi” ogni giorno.

Spesa “condivisa”

Fare la spesa insieme, direttamente da produttori e trovarsi per ridistribuire gli alimenti acquistati. Si chiamano Gas, gruppi di acquisto solidali. Ora se ne trova anche una sorta di evoluzione 2.0. Si tratta del progetto “Alveare che dice sì”, attivo a Firenze a Le Murate, alla libreria caffè LibriLiberie negli spazi di Impact Hub a Rifredi.

Alveare che dice sì firenze - sharing a Firenze spesa condivisa

Foto: pagina Facebook “L'aveare che dice sì”

Come funziona? È semplice, ci si iscrive alla piattaforma web Alveare che dice sì, si consultano i prodotti disponibili, tutti rigorosamente km 0, si scelgono. Un giorno alla settimana i consumatori passano a ritirare la spesa nel punto prestabilito, dove prende forma così un vero e proprio mercato temporaneo, con alimenti a buon prezzo e di qualità.

Tra canini e casini

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Mentre mandavamo in stampa il numero di ottobre de Il Reporter il Dalai Lama aveva appena lasciato la città e il primo ministro inglese Theresa May stava per arrivare. Non c’è da stupirsi, perché “i fiorentini sanno di vivere in una città protagonista della politica europea e non in un museo ammuffito”, ci ha ricordato il sindaco Dario Nardella.

Vero è che Firenze diventa ogni giorno più internazionale, nei ritmi, nei volti, nelle abitudini. Negozi e servizi estendono l’orario (ne parliamo alle pagine 6 e 7 del nostro mensile), i film si guardano in lingua originale (vedi servizio a pag. 25), piazze e teatri attirano artisti da tutto il mondo (in Cultura una carrellata sui prossimi mesi). E ci prepariamo a festeggiare Halloween in pieno stile anglosassone, sfoderando il nostro set di canini di plastica, cappelli a punta e tortelli di zucca, ché un tocco italico ci sta sempre bene (vedi anche pag. 23).

Presto potremmo diventare ancora più europei dotandoci di un quartiere a luci rosse dove esercitare la libera prostituzione, magari aprendosi una partita IVA e pagando i contributi. Mentre infuria il dibattito, aperto dallo stesso Nardella, già qualcuno pensa a dove collocarlo questo colorato quartierino.

Si rimette in moto il risiko degli edifici dismessi, dell’area di Castello, del Mercato ortofrutticolo (ah no, lo avevamo già promesso a qualcun altro). C’è chi lo considera un servizio in grado di riqualificare un’intera zona, al pari della tramvia, chi è già pronto a fare le barricate in nome di un altro inopportuno aggravio del traffico sotto casa, chi già regolamenta la distanza minima da scuole e altri luoghi sensibili.

Al di là delle battute, il dibattito sulla prostituzione è finalmente riaperto e ci auguriamo che non basti una folata di vento autunnale a spegnerlo. Tenere la fiamma accesa su un tema così spinoso, potrebbe sì essere un atto da capitale europea.

Figurinisti, modellisti e fashion designer: l’86% trova lavoro a sei mesi dal diploma

Trovare lavoro a pochi mesi dal diploma è possibile se lavori nel mondo della moda. Sembra un sogno e invece è realtà. Lo conferma, dati alla mano, il report del Dipartimento ricerca dell'Istituto Modartech di Pontedera, che vede l'86% dei diplomati della scuola inseriti nel mercato del lavoro a soli sei mesi dalla fine del percorso di studi (dati 2016).Fashion designer, graphic designer ma anche modellisti e figurinisti, sono queste le figure più richieste dalle aziende che operano nel comparto moda, costantemente alla ricerca di giovani professionisti sempre più specializzati.

I professionisti di domani? Competenti e competitivi

“Fondamentale – spiega Alessandro Bertini, direttore dell'Istituto Modartech – in un mondo sempre più connesso, che dà l'illusione di potersi inventare il mestiere dei propri sogni in pochi clic, è al contrario la competenza abbinata alla specializzazione. Viene valorizzata sempre più dalle aziende l'importanza del saper fare, del costruirsi una professione che sia in grado di abbinare cultura, tecnica e creatività”.

Da Gucci a Armani, un tuffo nel made in Italy

L'Istituto Modartech, già durante il percorso di studi, attiva una serie di collaborazioni realizzando progetti didattici e percorsi di stage che mettono in contatto gli studenti con il mondo del lavoro. Giorgio Armani Operation, Diesel, Fendi, Liu Jo, Gucci, Max Mara, Ferragamo, Piaggio,  Bulgari, Ariete – Gruppo De Longhi, Valentino, Marina Rinaldi, Cafè Noir, Monnalisa sono alcuni dei brand con cui la scuola collabora da anni, coinvolgendo gli studenti in un periodo di prova sul campo subito dopo aver conseguito il diploma.

“La Toscana – continua Bertini – rappresenta da sempre un luogo di eccellenze, che vede convivere l'abilità dell'alto artigianato alle idee dei creativi più prolifici. Constatiamo quotidianamente l'importanza del dare ai ragazzi gli strumenti per un saper fare che li renda competenti, competitivi e indipendenti. E i numeri ci stanno dando ragione”.

Tradizione, innovazione e saper fare

Tradizione ma anche innovazione, per un approccio che guarda costantemente alle anticipazioni  del mercato e ai nuovi scenari, imprescindibili per chi – come i futuri professionisti della moda – ha bisogno di ispirazione per sviluppare i propri progetti. Proprio in questa ottica, negli ultimi anni sono stati sviluppati i concept “Suistainable Vision”, “Urban Rider”, “Fashion Forward”, dove le tematiche della sostenibilità, della mobilità e della robotica sono declinate nel segno della creatività.

Porte aperte: in arrivo l'Orientation day

Per conoscere i corsi Moda e Comunicazione in partenza a fine ottobre e novembre Istituto Modartech organizza una giornata di orientamento il 18 Ottobre.

In occasione dell’Orientation Day dalle ore 14.30 sarà possibile visitare i laboratori e le aule del complesso Modartech, adiacente al Museo Piaggio, conoscere i percorsi formativi, le metodologie di studio, visionare i lavori realizzati dagli studenti. Ma anche partecipare a colloqui individuali, mirati a far luce su aspirazioni, competenze e sbocchi professionali. 
La partecipazione all’Orientation Day è gratuita. Per maggiori informazioni tel: 0587-58458 – email: [email protected]

Open week per visitare Villa la Pietra

A Villa La Pietra torna l'open week per visitare gratuitamente lo storico edificio. E' possibile solo durante due settimane all’anno, nei tour per le open weeks di aprile e ottobre.

Villa La Pietra open week 2017

Dal 16 al 21 ottobre potrete ammirare parte della collezione della famiglia Acton, scoprire informazioni sulla storia della villa e rimanere incantati dalla bellezza del giardino in stile rinascimentale italiano, costruito all’inizio del ventesimo secolo.

Villa La Pietra si trova a Firenze in via Bolognese 120 e si nasconde in fondo a una strada alberata dietro a un alto cancello. Oggi è sede della New York University, un campus universitario che accoglie 350 studenti ogni semestre.

Visitare Villa La Pietra

Il nome deriva da una pietra miliare collocata in via Bolognese che indicava la distanza di un miglio romano dalla Porta di San Gallo, l’attuale piazza della Libertà. Vi soggiornarono famiglie illustri come i Sassetti, i Capponi, gli Incontri e nel 1903, fu la volta degli Acton. Arthur e la moglie crearono un luogo d’incontro e scambio intellettuale, decorando la villa con dettagli fuori dal comune, collezioni d’arte e giardini su tre terrazze digradanti.

Il figlio, Harold, l’ereditò apportando continue migliorie perché Sir Harold fu grande collezionista e storico d’arte britannica. Viaggiò molto, soprattutto in Cina, e dopo la guerra si trasferì in Toscana, a Villa La Pietra. Un dandy che amava circondarsi di grandi artisti che vi soggiornavano quando giungevano a Firenze.

Visitare Villa la Pietra Firenze open weeks

Personaggi come William Merrit Chase, i reali d’Inghilterra, l’attrice Sarah Bernhardt, Charles Loeser, i Berenson e Winston Churchill adorarono la villa e il panorama rivolto verso il centro della città. Per ammirare quello stesso panorama consigliamo di prenotare un tour. E' possibile farlo contattando la NYU ai numeri riportati sul sito ufficiale, nella sezione dedicata all'open week di Villa La Pietra.

Premio per il Centro Taekwondo di Firenze

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Cortesia, Integrità, Perseveranza, Autocontrollo, Spirito Indomito. Sono queste le caratteristiche principali del Taekwondo, un'arte marziale coreana ed uno sport da combattimento a contatto pieno nato fra gli anni '40 e '50 che punta sulla difesa personale ma che viene praticato anche come esercizio e, in alcuni casi, come filosofia e meditazione. Nel 1989 il Taekwondo è divenuto l'arte marziale più popolare al mondo in termini di praticanti. La filosofia del taekwondo ha come fondamento l'etica, la morale, le norme spirituali attraverso le quali gli uomini possono vivere senza litigare.

Come si pratica

Contrariamente a ciò che si pensa è uno sport praticabile da tutti e a tutte le età in cui è possibile allenarsi sia in modalità singola che di coppia. Si combatte utilizzando però sia le mani (pugni) che i piedi (calci). I più esperti possono arrivare anche a sferrare tre calci in aria prima di toccare terra. C'è un po' di boxe, un po' di judo e tante altre mosse tipiche dello sport. Si usa una corazza ed un casco perché i colpi più utilizzati sono proprio con i piedi.

A cosa serve

E' usato per sciogliere le articolazioni di anche, ginocchia, caviglie e spalle, distendere e rinforzare l’area addominale e mobilitare la colonna vertebrale e il bacino, allungare e irrobustire i muscoli anteriori e posteriori delle gambe, la fascia inguinale, i muscoli di torace, addome e i dorso-lombari, nonché i laterali del tronco.

Dove si pratica

La sede del Centro Taekwondo Firenze è nella palestra sotto lo stadio Artemio Franchi e proprio nei giorni scorsi l'ambasciatore coreano ha premiato l'attività della società. Jong-hyun Choi ha motivato il gesto sottolineando la costante ed appassionata promozione sul territorio della più famosa della arti marziali coreane.

La Cerimonia si è svolta presso la sede del Coni – Comitato Regionale Toscano “Casa dello Sport” di via Irlanda e l'ambasciatore Jong-hyun Choi, in collaborazione con TPF – Taekwondo Promotion Foundation – ha consegnato al club del materiale da allenamento che sarà molto utile per i tanti ragazzi che si sono avvicinati a questa disciplina che è anche sport olimpico. Hanno partecipato all'incontro il direttore dell'Istituto Culturale Coreano  Soomyoung Lee ed il Console Onorario della Repubblica di Corea a Firenze Riccardo Gelli. A fare gli onori di casa il Maestro Domenico Mazzocca che è anche presidente del Comitato regionale della Federazione Italiana Taekwondo e vero pioniere nel territorio toscano, fondatore nel 1995 proprio del Centro Taekwondo Firenze. Il club è attualmente presieduto da Alessia Mulone e si avvale, come allenatori, di Francesco Poli, Andrea Solinas, Simona Greco, Edoardo Gallina e Gianluca Meli.