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Ceramiche tardo barocche del Museo Ginori in mostra a Palazzo Marucelli-Fenzi

Un confronto unico tra il ciclo decorativo dello storico palazzo e una selezione di sculture in porcellana e modelli in terracotta e in cera del Museo Ginori

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Nelle sale di Palazzo Marucelli-Fenzi in via San Gallo 10, attualmente sede del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell’Università degli Studi di Firenze, si cela un piccolo tesoro di cui molti purtroppo ignorano l’esistenza. Questi ambienti infatti, eccezionalmente aperti al pubblico in occasione della mostra in corso Arti in dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori (visitabile fino al 17 febbraio 2023), rappresentano la culla della stagione pittorica del Rococò europeo, che proprio qui affonda le sue radici.

L’esposizione, curata da Cristiano Giometti (Università di Firenze), Andrea Di Loreto (Direttore del Museo Ginori) e Rita Balleri (Museo Ginori), mette a confronto in modo del tutto innovativo il ciclo decorativo di Palazzo Marucelli-Fenzi, realizzato da Sebastiano Ricci e Giovanni Baratta tra il 1705 e il 1706, con un’attenta selezione di sculture in porcellana e modelli in terracotta e in cera del Museo Ginori, attualmente chiuso in attesa di ristrutturazione. Arti in dialogo è organizzata dal SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze insieme al Museo Ginori, in collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana e l’Opificio delle Pietre Dure e con il sostegno dell’associazione Amici di Doccia.

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“Arti in dialogo”: la ricerca esce dalle aule universitarie e dialoga con la città di Firenze

Perché organizzare la mostra Arti in dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori proprio a Palazzo Marucelli-Fenzi, sede dell’Università? I motivi sono molteplici, a partire da quello più immediato: mettere a confronto la teatralità dei dipinti settecenteschi di Sebastiano Ricci e degli stucchi di Giovanni Baratta, che decorano le sale dell’Età dell’oro e della Giovinezza al bivio, con le sculture realizzate o acquisite nel corso del Settecento dalla Manifattura Ginori grazie all’attività di collezionismo “ad uso della fabbrica” del suo fondatore, il marchese Carlo Ginori, che voleva rendere omaggio alla grande tradizione del tardo barocco fiorentino traducendo in porcellana le composizioni degli scultori Massimiliano Soldani Benzi, Agostino Cornacchini, Giovan Battista Foggini, Antonio Montauti e Giuseppe Piamontini.

Non solo: l’Università si pone come obiettivo, attraverso questa esposizione e altre future, quello di tutelare e valorizzare queste sale, per poi portare la conoscenza al di fuori dalle aule universitarie. Un sapere che affonda le sue radici nella curiosità, motore della successiva ricerca, e che si diffonde tramite la didattica. Un “dialogo” a 360°: lo scrigno di Palazzo Marucelli-Fenzi con la mostra attualmente in corso porta gli studenti a dialogare con la città in senso lato, e viceversa. Oltre a ciò, si pone come occasione di osservazione e di studio per un pubblico di specialisti e non solo: tante sono infatti le attribuzioni dubbie. Insomma, una promessa per il futuro anche agli studenti, che potranno svolgere attività di tirocinio in queste sale: uno studio non fatto solo di libri ed esami, ma di “vita”. Durante il periodo di apertura della mostra verranno infatti organizzati anche seminari e convegni.

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Tre per uno: una curiosità e uno spunto di riflessione sulla mostra in corso a Palazzo Marucelli-Fenzi

Visitando la mostra Arti in dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori a Palazzo Marucelli-Fenzi avrete l’opportunità di vedere, nella sala della Giovinezza al bivio, anche tre opere attorno a cui ruota una curiosità: si tratta infatti di due calchi in cera (Allegoria della Prudenza e Allegoria della Ricchezza da Giovanni Baratta) provenienti da sculture di grandi dimensioni in marmo dello stesso artista situati a Palazzo Giugni a Firenze e di un’opera (Euridice da Giovanni Baratta), sempre un calco in cera, di cui si conosce il marmo, sempre del Baratta, che si trova attualmente a Copenaghen.

Museo Ginori - Allegoria della Produenza
Allegoria della Prudenza

Sebbene si conosca la scultura “in grande” di tutti e tre i capolavori, non si ha testimonianza dell’attività come scultore e bronzista di Giovanni Baratta. Il fatto che queste opere siano giunte a noi sotto forma di calchi in cera, suscita qualche dubbio: come sono arrivate fino a qui? E se sono arrivate le forme, per cosa queste ultime sono state realizzate? Forse per una fusione? I calchi in cera, realizzati dalla Manifattura Ginori negli anni Quaranta del Settecento, sono qui riuniti per la prima volta dal 1965 e dialogano perfettamente con gli stucchi del Baratta. Inoltre, merita ricordare che l’Allegoria della Ricchezza è l’unico prestito in mostra (dal Museo Nazionale del Bargello), mentre le altre opere provengono tutte dal Museo Ginori.

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Come visitare la mostra

L’accesso alla mostra è possibile solo su prenotazione all’indirizzo e-mail [email protected] nei giorni di martedì, giovedì e venerdì con visite guidate gratuite massimo 10 persone, della durata di 45 minuti, a cura degli specializzandi della Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici. La mostra sarà chiusa dal 23 dicembre all’8 gennaio, ad eccezione dei giorni 27 e 29 dicembre, durante i quali sarà possibile visitarla dalle ore 10:00 alle 13:00.

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