venerdì, 13 Dicembre 2024
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Firenze saluta Rigoni Stern

"La scomparsa di Mario Rigoni Stern, cittadino onorario di Firenze, ci riempie di dolore e tristezza. Se ne va un grande della letteratura italiana, un poeta, un uomo che, raccontando le miserie della guerra, vissuta in prima persona, ha toccato il cuore di tutti noi. Firenze lo saluta commossa". Queste le parole del sindaco Leonardo Domenici.

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Il primo cittadino fiorentino ha voluto ricordare così Mario Rigoni Stern una volta appresa la notizia della morte del grande scrittore avvenuta ad Asiago. Domenici rammenta la cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria, avvenuta il 26 marzo 2006, in cui in un Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio gremitissimo Rigoni Stern fu festeggiato e applaudito a lungo, in particolare da tanti studenti delle scuole fiorentine.

In quell’occasione, lo scrittore lesse alcuni versi della Divina Commedia, quelli che lui teneva dentro ai suoi zaini durante la campagna di Russia: “Quando non mi era rimasto più niente – raccontò – ma quelli sì, perché mi davano forza per sopportare l’orrendo baratro in cui la guerra ci aveva gettato”.

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“Con la scomparsa di Rigoni Stern se ne va un pezzo della storia della nostra letteratura”. E’ il ricordo del presidente del Consiglio comunale Eros Cruccolini dopo l’annuncio della morte dello scrittore.”Ricorderemo a lungo – ha proseguito Cruccolini – il giorno in cui Rigoni Stern ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Firenze nel marzo del 2006. Fu un’occasione per celebrare un grande intellettuale del nostro tempo, testimone in prima persona e poi attraverso le pagine dei suoi libri del dramma degli alpini mandati a morire in Siberia nel 1943. La sua opera oggi come allora è di esempio alle nuove generazioni come simbolo di saggezza e memoria storica”.

“Salutiamo – ha concluso Cruccolini – un cittadino di Firenze che ha deciso di passare gli ultimi anni della sua vita fra le montagne che amava tanto e che sono state protagoniste dei suoi libri, diventati tasselli fondamentali della letteratura italiana“.

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