L’iniziativa, promossa dalla Regione Toscana, vedrà partecipare nel ruolo di “picconatori” anche l’assessore regionale alla Cultura Paolo Cocchi, il console onorario della Repubblica Federale di Germania Renate Wendt, il direttore del Deutsches Institut Florenz Heiner Roland, oltre a una squadra di ventenni.
L’evento avrà inizio alle 16 con una mostra del Deutsches Institut sulla storia della divisione e della riunificazione della Germania: al centro un muro alto tre metri e mezzo (l’altezza originale del muro di Berlino) sul quale i visitatori saranno invitati a lasciare testimonianze scritte e disegnate con i colori messi a disposizione. Alle 20, l’atto simbolico dell’abbattimento collettivo (con un brindisi offerto da Dresda, città gemellata con Firenze) cui seguirà la proiezione di una puntata speciale (“Il crollo del muro. Diplomazie e segreti”) di “La storia siamo noi”.
Per l’occasione sarà presente anche l’autore della puntata, Giovanni Minoli, che in seguito alla proiezione incontrerà il pubblico.
Gli eventi conclusivi voluti dalla Regione Toscana inizieranno lunedì prossimo, 9 novembre, con un doppio appuntamento al Teatro Comunale di Firenze: nel Ridotto (ore 21) Stefano Massini presenterà la sua “Der Untergang” (La caduta) portando in scena 25 giovani, tutti di 20 anni, chiamati a raccontare gli eventi di quei giorni. Seguirà di fronte al teatro “Macerie Vive”: azione teatrale e musicale contro ogni muro ideata da Giancarlo Cauteruccio (66 artisti dal vivo, quintali di macerie autentiche scaricate in strada davanti al teatro, due testi inediti scritti dai poeti Roberto Carifi e Davide Rondoni). E fino al 13 dicembre, al Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci” di Prato, prosegue “Era così”, immagini dalla Germania Est 1959-1989′: mostra di Thomas Billhardt, uno dei grandi fotogiornalisti contemporanei.