MENO PUBBLICITA’. A penalizzare Ataf sono stati soprattutto i mancati ricavi dal settore pubblicitario, voce di rilievo nel bilancio dell’azienda di viale dei Mille, che ha risentito della generale crisi economico-finanziaria. Ma anche i mancati introiti derivanti dalle sanzioni effettuate dagli ausiliari del traffico.
BIGLIETTI, VENDITE RECORD. Bene invece i ricavi derivanti dalla gestione caratteristica (vendita dei biglietti e multe), con un rialzo delle vendite che inizia nel luglio 2009 fino al risultato record del mese di dicembre, il migliore nella storia di Ataf con oltre 3milioni e 100mila euro di incassi.
“Il cambio di gestione – commenta Bonaccorsi – è avvenuto circa a metà esercizio, con la nomina del Cda attualmente in carica nel luglio dello scorso anno. I dati evidenziano il giro di boa, con scostamenti significativi fra il primo e il secondo semestre 2009“. Dovuti anche ai tagli nei costi di gestione.
LA GESTIONE COSTA MENO. In particolare la spesa per consulenze e collaborazioni è stata ridotta di 199mila euro (-30,4% rispetto al primo semestre), le spese per marketing e comunicazione di 238mila euro (-66,27%), la manutenzione degli impianti è costata 51mila euro in meno rispetto ai primi sei mesi del 2009 (-16,9%), i costi per altri materiali di consumo sono diminuiti di 236mila euro (-49,2%).
LA LOTTA AI “PORTOGHESI” PAGA. I ricavi hanno mostrato una netta inversione di tendenza, principalmente grazie all’aumento delle multe ai viaggiatori dovute alla scelta strategica di potenziare il settore della verifica dei titoli di viaggio a partire da ottobre 2009 (con l’assunzione di 38 nuovi controllori).
Nel secondo semestre 2009 i ricavi lordi da multe sono cresciuti di oltre 620mila euro, con un incremento percentuale del 90,3% rispetto al primo semestre.
Nel complesso, l’attenta gestione delle spese con un deciso contenimento dei costi e l’incremento dei ricavi da sanzione hanno determinato un beneficio in bilancio pari ad oltre un milione e 350mila euro.
“Abbiamo fatto il giro di boa – conclude il presidente Ataf – traghettando l’azienda fuori dalle secche in sei mesi di gestione”.