sabato, 20 Aprile 2024
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Cannabis terapeutica, lo Stabilimento Farmaceutico Militare aumenta la produzione

Lo stabilimento con il progetto pilota ne produce 150 chili l'anno, a fronte di 1000 chili di fabbisogno

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Lo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze aumenta la produzione di cannabis terapeutica per far fronte alle richieste. “Grazie a un ulteriore finanziamento previsto nell’ultima finanziaria – spiega il colonnello Antonio Medica, direttore dello Stabilimento – nel 2020 riusciremo a portare la capacità produttiva a 300 chili all’anno”. Nel 2019 il fabbisogno di cannabis per uso terapeutico si stima che arriverà a 1.000 chilogrammi all’anno: lo stabilimento, autorizzato  per il progetto pilota di produzione di cannabis a uso medico,  ne produce 150 chili, il resto viene importato, prevalentemente  dall’Olanda.
“È in fase di aggiudicazione un bando per individuare una ditta che proceda ad ampliare le serre”, aggiunge Medica. “Per fronteggiare la crescente richiesta, ministero della Difesa e ministero della Salute stanno inoltre pensando all’individuazione di uno o più partner privati, che potrebbero investire per accrescere la produzione al Farmaceutico di Firenze dove peraltro lo spazio non manca.”

Nello stabilimento  ci sarebbero aree che potrebbero essere disponibili, e consentirebbero di arrivare   a oltre 4.000 chilogrammi di produzione all’anno. Le conoscenze ci sono, mancano gli investimenti:  “Stiamo cercando un partner per fare questo salto importante nella produzione come quantità, di cui poi noi garantiremo la qualità”.

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Cannabis terapeutica. Più produzione per soddisfare la domanda

L’obiettivo è intanto di raddoppiare la produzione  di cannabis terapeutica e poi arrivare a dare risposta a tutto il fabbisogno nazionale, e magari di produrre anche una parte da esportare. “Stiamo lavorando anche nel settore degli estratti – aggiunge il direttore – perché abbiamo trovato il modo di fare un estratto oleoso, come quello prodotto da ogni singola farmacia ma fatto a livello industriale, garantendone quindi una standardizzazione”.

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