sabato, 27 Aprile 2024
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Cantieri Tav, rumore oltre il limite. Il Comune non ci sta

Rumore al di sopra della soglia limite, fissata a 106 decibel e perplessità riguardo alla modalità di trasporto del materiale di scavo. Il primo sopralluogo al cantiere della Tav a Campo di Marte non ha potuto documentare l’attività a pieno ritmo, ma è stato sufficiente a far emergere alcune irregolarità. E già si preannunciano altri controlli. Con i cittadini a far da sentinelle.

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RESIDENTI ALL’ERTA. Sul posto, questa mattina, si è recato Eros Cruccolini, presidente della commissione ambiente di Palazzo Vecchio, in compagnia di alcuni consiglieri comunali. “Nei prossimi giorni – annuncia Cruccolini – contatterò i residenti di via Campo di Arrigo. È importante mantenere alta l’attenzione su questo cantiere e i cittadini rappresentano il nostro primo osservatorio sullo svolgimento dei lavori”.

A CHE PUNTO SIAMO. Attualmente sono in corso i lavori preparatori per lo scavo vero e proprio della galleria (l’imbocco sarà all’altezza delle ex poste), che dovrebbe iniziare a febbraio e proseguire per tre anni (un anno mezzo per ciascun tunnel). L’intera opera, passante e stazione, dovrebbe essere conclusa, da contratto, il 28 agosto 2015.

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DECIBEL FUORI MISURA. “Nel corso della visita – sottolinea Cruccolini – è emersa una anomalia legata a un macchinario in funzione su cui chiederemo ulteriori spiegazioni: ovvero una delle macchine che effettuano lo scavo risulta diversa a quella prevista e quindi autorizzata. Inoltre il macchinario, a pieno regime, produce un rumore massimo di 109 decibel, superiore a quello massimo consentito di 106, tanto che la ditta ha già ricevuto due diffide per il superamento dei limiti previsti”.

POLVERI E CAMION. Sotto stretta osservazione anche la quantità di polveri prodotta e il traffico dovuto al trasporto del materiale di scarto. Lo scavo della doppia galleria avverrà con una sola talpa, anziché due come inizialmente previsto. “Rfi ha motivato questa modifica della modalità di esecuzione dei lavori con una difficoltà nello smaltimento delle terre di scavo – ha spiegato Cruccolini -: due talpe produrrebbero una tale quantità di materiale da rendere impossibile il suo immediato trasporto verso la destinazione individuata, ovvero l’ex centrale di Santa Barbara, con i treni senza incidere sul normale trasporto ferroviario”.

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Ma a Santa Barbara potranno essere portati con sette treni al giorno (il trasporto avverrà prevalentemente nelle ore notturne) circa un milione e 300mila metri cubi di terreno di scavo. E il resto? “Già oggi – conclude Cruccolini – sono in media 10 i camion che escono dal cantiere per trasportare via il materiale. E nel corso del sopralluogo è emerso che anche quando l’intervento entrerà nel vivo con lo scavo del tunnel, una parte seppur residuale del materiale, continuerà ad essere portato via con i camion”.

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