Carceri, in quelle toscane ci sono 1.200 detenuti in più rispetto ai limiti massimi. Lo sostiene la Uil Penitenziari Toscana, che riporta i dati rilevati alle 17 di ieri.
I NUMERI. “Alle 17 di ieri in Toscana erano reclusi – rende noto il segretario regionale Mauro Lai – 4.358 detenuti (4.165 uomini e 193 donne) a fronte di una ricettività massima pari a 3.186 ( 3.031 uomini e 155 donne). Un surplus di circa 1.200 presenze, che non può non aggravare un quadro generale già difficile per la situazione di insalubrità e degrado che connota molte strutture penitenziarie, per di più con un istituto (Arezzo) chiuso per ristrutturazione. Il sovrappopolamento in Toscana – continua – è un po a macchia di leopardo perché non tocca tutti gli istituti. I dati, quindi, vanno letti con attenzione ed in profondità”.
LAI. “E’ evidente – aggiunge Lai – che a San Gimignano si appalesa la criticità più evidente, ma non possiamo sottacere la gravità delle situazioni di Prato, Livorno e Sollicciano dovute per lo più alle gravi deficienze organiche della polizia penitenziaria e dei quadri amministrativi. A Lucca e Porto Azzurro si aggiungono anche le fatiscenze delle carceri, che la Uil ha già ripetutamente denunciato. Credo che in un discorso di ottimizzazione delle risorse logistiche ed umane una qualche riflessione vada fatta su Gorgona. Ovvero se è il caso di mantenere in vita una struttura che ha un peso economicamente rilevante, ma che ospita solo alcune decine di detenuti e costringe i baschi blu ad una vita da Robinson Crusoè. Analogamente ci si dovrà interrogare sulla utilità di mantenere attiva Massa Marittima. Per quanto– chiosa Mauro Lai – non ci sottrarremo ad approfondire le varie questioni, ultima delle quali il riposizionamento del personale di Arezzo dopo che ieri è stato formalizzato il decreto di chiusura temporanea per lavori di adeguamento strutturale. Così come cercheremo di comprendere con quali unità e attraverso quali tempi si vorrà rendere attivo il nuovo padiglione, oramai quasi ultimato, alle Sughere di Livorno”.
SOVRAFFOLLAMENTO. Scendendo nei dettagli, l’indice di sovraffollamento di Sollicciano è del 95,4% (971 reclusi mentre al massimo ce ne potrebbero stare 497), di San Gimignano del 74,9%, di Pisa del 69,8% e di Siena del 62%.
LA RIUNIONE. Intanto, domani pomeriggio il segretario generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio Sarno, ha convocato a Firenze i componenti della Segreteria Nazionale e dopodomani l’intera struttura nazionale presenzierà ai lavori del Direttivo Regionale UIL Penitenziari della Toscana, convocato all’interno dell’istituto penitenziario di Sollicciano. “Che la Segreteria Nazionale abbia deciso di riunirsi a Firenze e partecipare al nostro Direttivo Regionale è l’ennesimo segnale di attenzione verso le criticità del sistema penitenziario toscano, ma soprattutto un concreto segnale di vicinanza a tutto il personale penitenziario. Domani sera – informa Lai – il Segretario Generale ed i Segretari Nazionali incontreranno la Segreteria Regionale della Toscana per approfondire la situazione di emergenza che si appalesa nei nostri istituti penitenziari. Purtroppo alle già notevoli difficoltà operative si coniuga un quadro di relazioni sindacali alterate che non aiuta a definire un percorso di risposte e soluzioni. Dopodomani, invece, nella sala riunioni del carcere di Sollicciano abbiamo convocato il nostro Direttivo Regionale (circa quaranta componenti) ed una assemblea con il personale. Avvertiamo l’esigenza di confrontarci con i lavoratori, oberati da turni insostenibili, che manifestano evidenti segni di stanchezza, sfiducia, rabbia e frustrazione. D’altro canto – aggiunge il segretario regionale – quando si è costretti a lavorare senza percepire le relative competenze economiche i problemi, inevitabilmente, pesano ancor più. Da dieci mesi, infatti, al personale di polizia penitenziaria della Toscana non vengono corrisposte le somme dovute per lo straordinario prestato e le indennità per i servizi di missione”.