Firenze ha ricordato, e celebrato, la Liberazione.
LIBERAZIONE. “La Resistenza non si resetta, la storia non si cancella. Si può ignorare, calpestare rimpiangere. Io dico, condividendo l’affermazione di Papa Francesco, che la storia si può custodire. Vorrei che il 25 aprile ci aiutasse a guardare l’Italia con uno sguardo diverso”: sono state queste le parole del sindaco Matteo Renzi nel suo intervento, ieri, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio durante le celebrazioni per il 68° anniversario della Liberazione nazionale. Un Salone dei Cinquecento – tutto in piedi – che ha salutato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al quale il sindaco Renzi ha voluto rivolgere “un pensiero affettuoso per l’impegno che ha assunto. Parlare di golpettino è umiliante e ridicolo”.
“SPERANZA”. “La ricorrenza del 25 aprile – ha detto ancora il sindaco Renzi – serve a dare un messaggio di speranza, che vince contro la disperazione. Per tutti i morti c’è sempre il rispetto e pietas, ma si moriva per una parte giusta e una sbagliata e la parte giusta ha salvato l’Italia. Voglio ricordare che pochi giorni or sono un movimento di cittadini ha definito sprechi i ‘Viaggi della Memoria’ nei campi di sterminio e nei lager nazisti. A loro dico: vergognatevi”. “Oggi caro Silvano – ha concluso il sindaco Renzi rivolto a Silvano Sarti, presidente provinciale dell’Anpi che ha parlato dopo di lui – voglio prendere un impegno del sindaco, della giunta, del consiglio comunale con voi che avete liberato Firenze l’11 agosto 1944, di guardare alla vostra storia non solo con nostalgia, ma ricordando l’odore dei vostri sogni in quei giorni per rendere questa città più bella e questo Paese più vivibile”.
LE CELEBRAZIONI. La giornata di celebrazioni per il 68° anniversario della Liberazione nazionale sono iniziate ieri mattina in piazza dell’Unità Italiana, dove sono state deposte le corone di fiori al monumento ai Caduti di tutte le guerre, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, della bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e dei labari delle associazioni dei partigiani. Sono state lette preghiere della chiesa cattolica (monsignor Alberto Alberti), della chiesa evangelica (Marco Santini) e della comunità ebraica (rabbino capo Joseph Levi). Per chiudere la giornata, alle 17.30 in piazza Signoria era in programma il concerto della Filarmonica Rossini