sabato, 27 Aprile 2024
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Giglio, sono almeno 10 i passaggi ravvicinati all’Isola delle navi di Costa

Dalla perizia tossicologica disposta dalla procura di Grosseto, sono emerse tracce di cocaina sull'esterno del campione di capelli analizzato. Ma si tratta solo di una ''contaminazione esterna''. Schettino, quindi, non si è drogato.

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Dalla perizia tossicologica disposta dalla procura di Grosseto, sono emerse tracce di cocaina sull’esterno del campione di capelli analizzato, ma si tratta solo di una ”contaminazione esterna”. Schettino, quindi, al momento del naufragio, non era sotto gli effetti della droga. Ma com’è arrivata allora, la cocaina, sui capelli del comandante?

LA COCAINA. Dalla perizia tossicologica disposta dalla procura di Grosseto sul comandante della Costa Concordia è emerso che c’erano modestissime tracce di cocaina sull’esterno del campione di capelli analizzato all’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica di Roma. I magistrati inquirenti devono ricevere la relazione del consulente della procura, professor Marcello Chiarotti, ma sono già in possesso di comunicazioni informali sulla perizia: Schettino non si è drogato e si tratta quindi di “contaminazione esterna” del capello. La cocaina potrebbe essersi depositata sui capelli del comandante dopo esser stati sfiorati da qualcuno che aveva toccato la droga, oppure Schettino stesso potrebbe aver appoggiato la testa dove si trovavano residui di ”polvere bianca”.

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GLI ACCERTAMENTI. Il consulente della procura di Grosseto, il professor Marcello Chiarotti, ha dichiarato che gli accertamenti sui campioni biologici di Schettino sono stati conclusi portando a risultati concreti. La relazione sugli analisi, verrà consegnata nei prossimi giorni. Intanto, l’avvocato del comandante, Bruno Leoporatti ha dichiarato che “Non è una novità. Siamo sempre stati sicuri che Schettino non si è drogato, ora aspettiamo la relazione”. Mentre sull’esito della perizia avanza dubbi l’associazione di consumatori Codacons, che la giudica “inattendibile”. “I risultati delle analisi sui capelli del comandante, condivisi il 16 febbraio dal professor Marcello Chiarotti – dice il Codacons – hanno evidenziato cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva ma totale assenza di metaboliti della cocaina nei capelli dello stesso Schettino”. Il Codacons parla di “cattivo stato di conservazione dei reperti (urine e capelli)” e “chiede dunque nuove e approfondite indagini”.

GLI INCHINI. Da una consulenza tecnica è emerso che le navi di Costa Crociere hanno fatto almeno 10 passaggi ravvicinati all’Isola del Giglio e il 14 agosto scorso la Concordia passò ad una distanza di circa 150 metri e ad una velocità di 17 nodi. La situazione è la stessa in cui si è trovata il 13 gennaio, giorno in cui poi è naufragata. Questo è quanto sostengono una memoria e una consulenza tecnica che gli avvocati Pietro Ilardi e Francesco Compagna hanno consegnato ai pm di Grosseto chiedendo di indagare i vertici della società.

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L’ANALISI DELLA VICENDA. La ricostruzione del naufragio avviene per fasi: la rotta sbagliata verso il Giglio, le decisioni in plancia dopo l’urto e il ritardo nel dare l’allarme generale. I soccorsi e i crocieristi e come avvenne l’abbandono della nave. Vengono definiti anche nuovi indagati e si mettono in correlazione le testimonianze raccolte, approfondendo questioni nautiche importanti anche in vista dell’incidente probatorio. E intanto, ruota sempre tutto intorno a Schettino, agli ufficiali, all’altro personale di bordo presente in plancia e al personale di terra della Costa s.p.a. Tra le parti offese che si sono costituite in procura, anche 150 persone tra abitanti del Giglio, pescatori dell’Argentario e altri che hanno legami con l’Isola. Tutti chiedono la tutela rispetto al disastro ambientale.

IL VERTICE. Il ministro dell’Ambiente Clici, d’intesa con il commissario per l’emergenza Franco Gabirell, ha convocato per il primo marzo, un vertice che si terrà al Giglio per fare il punto sui rischi connessi al naufragio. Intanto continua senza sosta il pompaggio del carburante dalla nave grazie alle buone condizioni meteomarine. Al momento sono stati estratti 1200 metri cubi di liquido dai serbatoi di prua.

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