venerdì, 26 Aprile 2024
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Gioconda, parte la raccolta firme. Ma il Louvre non cede

Al via la raccolta firme per tornare a esporre agli Uffizi il sorriso più famoso del mondo. L'obiettivo? 100 mila adesioni in 6 mesi (e si punta anche sui francesi). Ma il Louvre ribatte: spostarla è 'inimmaginabile', è 'troppo fragile'.

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Parte oggi la raccolta firme per tornare a esporre nel 2013, temporaneamente, il misterioso sorriso della Gioconda, in occasione del centenario del suo ritrovamento nel capoluogo toscano (leggi l’articolo).

100 MILA FIRME. La campagna è stata lanciata dal Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali e dal suo presidente Silvano Vinceti, che ha dichiarato: “L’obiettivo è quello di raccogliere 100.000 firme entro sei, massimo sette mesi, per riportare la Gioconda di Leonardo da Vinci a Firenze e in Italia. Le adesioni saranno raccolte a partire dai parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato, per coinvolgere poi tutti i cittadini, non solo italiani. Il Comitato, infatti, punta molto anche sulla partecipazione dei cugini d’oltralpe: “A Parigi – ha detto oggi Vinceti – si raccoglieranno adesioni grazie all’impegno di alcuni storici dell’arte francesi”. L’iniziativa si muoverà anche su internet, sfruttando anche il potente strumento dei social network.

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Ecco il testo della petizione:

Nel 1911, l’italiano Vincenzo Peruggia rubò la “Gioconda” custodita nel museo parigino del Louvre. Nel 1913 tentò di vendere il quadro ad un noto antiquario fiorentino. Grazie all’intervento della polizia italiana, il quadro venne recuperato in dicembre e fu esposto per un breve periodo nel museo degli Uffizi di Firenze. I sottoscrittori di questo appello ritengono importante poter celebrare il centesimo anniversario del ritrovamento del capolavoro di Leonardo; sarebbe un evento di enorme valore culturale e storico, oltreché una meravigliosa occasione per l’Italia intera, il possibile ritorno nel 2013 della Gioconda nella città di Firenze, e la sua esposizione ai cittadini fiorentini e italiani a cento anni di distanza.

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IL LOUVRE DICE “NO”. Ma spostare il capolavoro leonardiano non sarà facile. Dopo i dubbi espressi da Natali, direttore degli Uffizi (leggi l’articolo), arriva la stroncatura anche dal Louvre: secondo il museo parigino il trasporto del quadro sarebbe “assolutamente inimmaginabile”. Il volto della Monna Lisa è stato infatti dipinto su un pannello di legno di pioppo “molto sottile” che con il passare del tempo di è incurvato, dando luogo a una fessura sul retro. Per garantirne la stabilità, il quadro è stato protetto con un vetro blindato, che garantisce la temperatura e l’umidità a livelli costanti con un sistema di climatizzazione tra i più avanzati al mondo. “Un trasporto della Gioconda è assolutamente inimmaginabile perché non arriveremmo ad avere un controllo della temperatura ottimale, anche all’interno di casse climatizzate. Le vibrazioni sarebbero assai nocive per il quadro. Un prestito farebbe correre rischi troppo grandi”, ha spiegato in un comunicato Vincent Pomarede, direttore del dipartimento delle pitture del museo. Negli anni scorsi il Louvre è stato più volte sollecitato a prestare la Gioconda, “ma ogni volta noi abbiamo sempre dato la stessa risposta negativa a chi ha domandato il quadro”, ha precisato il museo.

UNA GIOCONDA VIRTUALE. Prevedibile e assolutamente giustificata la risposta del Louvre anche secondo Cristina Acidini. Per la soprintendente del nostro polo museale, sarebbe molto più interessante incrementare la collaborazione fra le due gallerie e magari realizzare, mettendo a frutto l’esperienza francese nell’impiego delle nuove tecnologie, una riproduzione virtuale ad altissima risoluzione della Gioconda.

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