sabato, 27 Aprile 2024
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Gli oratori? Resistono ai tempi di Facebook

Forse un po’ a sorpresa, queste ''istituzioni'' reggono ancora: a Firenze, infatti, non c’è stata una fuga dei ragazzi verso luoghi più ''moderni'': la conferma arriva direttamente dagli addetti ai lavori. E continua a piacere molto anche il ''campino'' accanto alla parrocchia.

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C’era un tempo in cui combriccole di nonne filavano la lana sull’uscio di casa e ai bambini si raccontavano favole davanti ai camini, prima di dormire. Oggi queste fotografie sono sgualcite dal tempo, ma del costume sociale che fu restano tanti dettagli, più o meno immutati.

GLI ORATORI. Come gli oratori, veri e propri collettori di gioventù che hanno popolato l’infanzia di diverse generazioni di italiani. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, queste “istituzioni” reggono ancora. Reggono al passare del tempo e reggono alle accelerazioni moderne persino a Firenze, dove rappresentano una realtà relativamente giovane: “In Toscana, in questo senso, non abbiamo la tradizione tipica della Lombardia o un’esperienza significativa come quella degli oratori romani – spiega don Alessandro Lombardi, responsabile del Centro diocesano di pastorale giovanile della diocesi fiorentina e vice-rettore del Seminario – da noi, fatta eccezione per quelli ‘storici’ come quello salesiano, gli oratori sono figli del Giubileo del 2000”.

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AI TEMPI DI FACEBOOK. Ma i ragazzi dei tempi di Facebook davvero ci vanno ancora? “Sì, la percezione che abbiamo noi ‘addetti ai lavori’ non è quella di un abbandono: i bambini e i ragazzi frequentano ancora gli ambienti legati alle parrocchie. Che magari non sono ‘oratori’ in senso stretto e quindi aprono solo in alcuni giorni della settimana, ma che sono comunque molto amati”. Piuttosto, la questione della “diserzione” si pone in un momento successivo: “Il problema che riscontriamo noi è piuttosto quello della ‘fuga del dopo-Cresima’: si è indebolito il senso di partecipazione alla vita comunitaria, e i giovani seguono il catechismo in preparazione ai sacramenti, ma succede spesso che dopo si discostino dalla parrocchia”.

SPORT E NON SOLO. L’identikit degli oratori e delle attività che al loro interno vengono portate avanti non è per il resto molto cambiato rispetto a quello di un tempo: “Generalmente ogni parrocchia individua un tema annuale attorno al quale si sviluppano le attività dell’oratorio, che sono di tipo pratico e ludico e che di solito includono anche gite a tema e la realizzazione di uno spettacolo”. Già, perché il teatro è uno dei punti di forza delle attività oratoriali, osserva il don: “Ai ragazzi piace anche per la progettualità che implica e ci sono anche molte compagnie stabili – spiega – come pure non è tramontata la tradizione del ‘campino’ attiguo alle parrocchie, e alcune hanno anche vere e proprie società sportive”. Lo sport continua insomma a essere un grande collante, un fattore socializzante, oltre che un ingrediente sano della vita dei giovani. Ma, insieme alle attività sportive, negli oratori fiorentini vengono organizzati anche corsi che strizzano l’occhio ai tempi moderni: “Come quelli per imparare un retto uso dei nuovi media – conclude don Lombardi – con incontri che coinvolgono ragazzi e genitori. Del resto, quella di approfondire i nuovi media è un’esigenza rilanciata dagli stessi nostri educatori, che di solito sono poco più che coetanei di chi frequenta gli oratori”.

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