martedì, 19 Novembre 2024
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Il nuovo “look” di via Dazzi

Partono gli interventi per la riqualificazione dell'area verde di via Dazzi del Quartiere 5: serviranno circa 480 mila euro e un periodo di circa un anno per risistemare i 56 mila metri quadrati dell'area acquistata dal Comune dal Demanio dello Stato, un tempo adibita a poligono di tiro per l'esercito.

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L’area abbonda di olivi e alberi da frutto, ma attualmente risulta in condizioni di abbandono, incolta e in disuso e si presta quindi al progetto, approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio di realizzarvi 50 orti sociali, oltre agli interventi per rendere sicuro l’accesso e la fruibilità ed impedirne l’uso improprio. Diventerà una zona verde pubblica e quindi un luogo di incontro per la cittadinanza e, prossimamente, sarà utilizzata anche per la gestione delle attività legate alla fruizione dell’Anpil (Aree Nazionali Protette di Interesse Locale) del Terzolle.

Verranno quindi recuperati e sviluppati i percorsi e le aree interne per la sosta, piantati nuovi olivi e alberi da frutto così da ricostruire il paesaggio tipico delle colline fiorentine. Tutta l’area sarà bonificata, saranno realizzate piccole aree a bosco, ma anche un impianto di adduzione di acqua per gli orti e di irrigazione di soccorso per le nuove piantagioni, compresi nuovi pozzi che si aggiungeranno a quelli già esistenti, comunque da risistemare, e verranno demolite o consolidate parti di muro pericolanti. L’area sarà inoltre interessata dal collocamento di una fascia di rispetto per la realizzazione di una tubazione a servizi di un serbatoio di Publiacqua.

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“L’intento dell’amministrazione – commenta l’assessore ai rapporti con i quartieri Cristina Bevilacqua – è restituire un’area verde di qualità che potrà costituire un importante luogo di aggregazione per la cittadinanza”. “L’intervento – aggiunge la presidente del Quartiere 5 Stefania Collesei – consentirà di creare 50 nuovi orti sociali per rispondere in modo più adeguato alle esigenze della popolazione anziana, come previsto dal programma del consiglio di quartiere”.

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