A Firenze 50 uomini in più per controllare il territorio.
IL NUOVO QUESTORE. Lo ha annunciato il nuovo Questore di Firenze Raffaele Micillo, che ha incontrato dirigenti e funzionari della Polizia di Stato in servizio in questa provincia. In occasione del suo insediamento, Micillo ha presenziato alla solenne cerimonia di deposizione della corona di alloro in memoria ai caduti della Polizia di Stato. Di seguito, dopo aver salutato tutti i Funzionari intervenuti, ha incontrato i Dirigenti degli uffici della Polizia di Stato della provincia per una breve riunione tecnico-operativa. Al termine, prima di presentarsi ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, il questore ha rivolto un primo saluto alla cittadinanza tutta e alle istituzioni locali.
L’ANNUNCIO. “A Firenze sono in arrivo circa 50 uomini in più per controllare il territorio”: questo il suo annuncio in occasione del suo insediamento. I rinforzi in arrivo, ha spiegato Micillo, opereranno in città in modo stabile, per “garantire la massima presenza delle forze dell’ordine e la sicurezza della cittadinanza sia in centro che in periferia”.
FURTI. Raffaele Micillo, 62 anni, arriva dalla direzione dell’ispettorato di polizia di Stato di Palazzo Chigi. È stato questore di Pisa per quasi tre anni, dal giugno 2009 all’aprile 2012. “Per me si tratta di un ritorno in Toscana – ha detto -. Rivolgo in saluto ai cittadini e a tutte le autorità del territorio”. Poi, parlando del fenomeno dei furti in appartamento, ha rivolto un appello ai cittadini: “Il cittadino è il nostro migliore poliziotto, è lui che se nota qualcosa ci deve avvisare”. Per contrastare i furti, ha aggiunto, la linea da seguire è quella della massima sinergia tra istituzioni e cittadini, oltre a mettere in campo tutte le forze possibili per un controllo efficace territorio: “penso a una maggiore presenza di volanti in strada e del personale della squadra mobile”.
RENZI. Quanto ai problemi legali alla gestione della movida e alla sicurezza nel centro storico, ha ammesso che sono un punto dolente ben conosciuto in tutte le città universitarie. A questo riguardo, ha aggiunto, si cerca di mettere in campo provvedimenti di carattere amministrativo e un controllo efficace del territorio. “Avvierò un’ottima collaborazione con le autorità comunali, chiamate insieme a noi a far fronte al fenomeno”. Infine, rispondendo alla domanda di un cronista, se un sindaco popolare come Matteo Renzi rappresentasse un problema per la città, ha detto: “Renzi è di casa a Palazzo Chigi. A Roma si muove con tranquillità, e questa sua capacità credo si traduca in un vantaggio per la città di Firenze”.