Le feste natalizie giocano brutti scherzi a chi soffre di solitudine. Paolo Anfossi, 56 anni, in passato sospettato di essere vicino alla ‘ndrangheta, ha supplicato la polizia di arrestarlo, lo scorso 22 dicembre.
FAMIGLIA. “Aveva bisogno di parlare, era solo. Ha vissuto in carcere a lungo, per certi versi là si sentiva sicuro, come in famiglia”. E’ questa la spiegazione data dal capo della squadra mobile di Lucca Virginio Russo alla scelta di Paolo Anfossi. Pochi giorni prima di Natale Anfossi ha praticamente supplicato la polizia di rimetterlo in carcere. Per farsi arrestare l’ex collaboratore di giustizia ha confessato alcune rapine. Ma probabilmente è stato il senso di solitudine a spingerlo.