Una pioggia di multe per i fiorentini
È una di quelle poche classifiche in cui il primo posto non è sicuramente ambito. Stiamo parlando del podio per la città più tartassata dalle multe nel 2008. A vincere la medaglia d’oro è stata proprio Firenze con le sue 289 multe ogni 100 veicoli. Come dire che ogni automobilista fiorentino si trova sul cruscotto della sua auto tra i due e i tre verbali ogni anno. Tutta un’altra storia capita, ad esempio, nella città di Foggia, dove si marcia al ritmo di una sola multa ogni cinque auto. Sono questi i dati che emergono dall’ultimo rapporto presentato dall’Aci-Fondazione Caracciolo sui controlli da parte delle polizie municipali sulle strade urbane italiane. Scorrendo la graduatoria delle multe (che tiene conto della popolosità dei capoluoghi oggetto dell’indagine) si scopre che addirittura in una metropoli come Roma la media delle contravvenzioni è meno di una multa per ogni auto circolante.
Il confronto con Firenze è impietoso. Il capoluogo toscano si piazza quindi in pole position, superando per numero di multe procapite addirittura i grandi centri come Milano e o la capitale. Non a caso nel 2007, ogni fiorentino per pagare contravvenzioni ha sborsato in media 134 euro, una cifra più alta rispetto al dato di Roma (125 euro), Bologna (119) e Milano (106). Ma c’è una magra consolazione per i fiorentini: essendo la città piena di turisti, anche loro partecipano alla composizione del “montepremi finale” delle multe.
Ancora secondo i dati dell’Aci, ogni vigile fa mediamente 520 multe all’anno, ogni minuto vengono sanzionati 18 automobilisti, che diventano 26 mila in 24 ore, dieci milioni in un anno intero, 1087 ogni ora. Secondo lo studio, che ha analizzato la situazione di 103 comuni capoluoghi di provincia, sono le polizie locali a elevare il maggior numero di sanzioni: più del 70 per cento del totale di quelle emesse dalla Polizia, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza. Nella classifica delle infrazioni al primo posto (5,7 milioni di multe, al costo medio di 68 euro) le violazioni all’articolo 7 del Codice della Strada, ovvero zone a traffico limitato, varchi, blocchi del traffico ma soprattutto le strisce blu dei parcheggi a pagamento, seguite dal divieto di sosta con più di 2,7 milioni di multe l’anno.
E poi c’è da dire che un conto è scrivere gli importi sui verbali e nei bilanci, altro conto è portare davvero i soldi nelle casse del Municipio: nel 2007 le riscossioni “di competenza”, cioè relative allo stesso anno in cui la multa è stata fatta, sono state poco più della metà (si sono fermate al 51,9 per cento). Le motivazioni sono tante. Ci sono quelli che fanno ricorso, quelli che non pagano, quelli che si dimenticano, quelli che le accumulano nel fondo di un cassetto con la speranza di farla franca. Magari attraverso la mini-sanatoria varata dal Governo: il condono che permette di pagare l’importo originario della contravvenzione e non quella raddoppiata o triplicata da ulteriori sanzioni e interessi. Ma su decisione dell’amministrazione comunale i fiorentini non si potranno avvalere di questo strumento.
Quando il parcheggiatore è abusivo
Pettorine catarifrangenti, biglietti falsi alla mano e accento meridionale. Modi garbati e cortesi se paghi, intimidatori e insolenti se ti rifiuti. Ecco il profilo del parcheggiatore abusivo di casa nostra. Quel falso addetto ai posteggi che con fare fermo e deciso obbliga gli ignari automobilisti al pagamento di una gabella a fronte di nulla, visto che non sono per nessuna ragione autorizzati a custodire il mezzo in sosta. A Firenze – secondo l’ultima stima – i posteggiatori abusivi sarebbero una ventina, localizzati da piazza Vittorio Veneto a Careggi, da viale Petrarca al Lungarno Vespucci, da piazza Tasso a piazza Cestello. Ma non solo. Le zone in cui ‘operano’ variano in base agli appuntamenti presenti in città. Insomma, dove c’è la possibilità di speculare sui parcheggi arrivano loro. Sfacciati e arroganti.
La tattica è sempre la stessa. Fingono di essere dei regolari posteggiatori e truffano gli inconsapevoli automobilisti in cerca di un parcheggio per l’auto. Il ticket dovuto varia in base alla zona e all’orario. Si va dall’obolo minimo di uno fino ai 10, 20 o addirittura 30 euro. Così come successe lo scorso anno, al parcheggio di piazzale Montelungo, vicino alla Fortezza da Basso, dove ‘lavoravano’ due campani colti in flagranza di reato dalla squadra mobile: armati di pettorine fosforescenti e transenne per convogliare il traffico, i falsi posteggiatori chiedevano dai 3 ai 30 euro per la sosta, rilasciando false ricevute. Furono denunciati e arrestati. Altra zona ambita dagli abusivi è quella delle Cascine dove è alta la concentrazione di locali notturni. Anche se i clienti delle discoteche in piazza Vittorio Veneto sanno bene che le aree di sosta sono del tutto gratuite in orario notturno, sono comunque costretti a sottostare al ricatto del ticket (circa 3 euro) per stare tranquilli.
In questi casi i parcheggiatori entrano in azione intorno alle 23 e agiscono in squadra. Meglio non essere soli per essere più convincenti. Bloccano l’automobilista in cerca di posteggio e gli chiedono la tassa. Il target preferito sono le ragazze, meglio se sole e senza uomini al seguito. Invece i ragazzi – soprattutto se numerosi – meglio lasciarli perdere. Così facendo, i parcheggiatori in una serata riescono a racimolare anche cento euro. La difficoltà delle forze dell’ordine sta nel non riuscire a contrastare drasticamente il fenomeno perché non c’è detenzione se non arrivano aggressione, molestie o denuncia da parte delle vittime che, il più delle volte scelgono il quieto vivere. Perché si sa, chi protesta rischia di trovarsi la macchina ‘accidentalmente’ graffiata o danneggiata.