Comune dopo comune, sulla mappa compaiono sempre più chiazze purpuree. Ad oggi, l’ultima città entrata nell’elenco delle nuove zone rosse locali della Toscana è Viareggio, in Versilia, ma presto la lista dei territori a rischio potrebbe allungarsi: da quando nella nostra regione sono arrivate le varianti del Covid-19 molte aree hanno fatto registrare un boom di contagi. Sono 3 le province dove la situazione è più preoccupante. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha annunciato che, in base a quanto previsto dall’ultimo Dpcm Draghi, è pronto a “colpire in modo chirurgico le zone dove ci sono più potenzialità di contagio”, per evitare che tutta la Toscana rischi di diventare rossa.
Da quando le nuove zone rosse Toscana: le province e i comuni a rischio
A Viareggio la zona rossa è in vigore da oggi, mercoledì 10 marzo, quando scattano anche maggiori controlli delle forze dell’ordine per verificare il rispetto delle regole anti-assembramento. Sorvegliati speciali i luoghi di ritrovo, le periferie, ma anche le seconde case. La situazione dei contagi di Covid nella cittadina versiliese è preoccupante: da giorni si è superata la soglia dei 200 positivi ogni 100.000 abitanti. L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Eugenio Giani, d’accordo con il sindaco Giorgio Del Ghingaro, sarà valida fino a domenica 14 marzo, ma potrà essere prorogata fino a quando la situazione dei contagi non tornerà sotto controllo (qui l’ordinanza in pdf della Regione che istituisce la zona rossa a Viareggio).
Viareggio si aggiunge così alle altre 22 città considerate ad oggi zone rosse locali in Toscana: tutti e 20 i comuni in provincia di Pistoia, Cecina (in provincia di Livorno) e Castellina Marittima (in provincia di Pisa). Anche in questi casi le restrizioni sono valide fino a domenica 14 marzo, ma già venerdì prossimo potrebbe essere decisa una proroga.
Intanto il governatore Giani sta svolgendo in queste ore incontri con i sindaci dei territori più a rischio, per valutare l’introduzione di nuove zone rosse in Toscana. Preoccupa la provincia di Prato che conta 309 contagi ogni 100.000 abitanti (la decisione arriverà venerdì, probabilmente), seguita da Arezzo (251 casi) e da Siena (250) uscita lunedì scorso dal lockdown. Sotto la lente di ingrandimento, inoltre, la situazione dell’Empolese Valdelsa, mentre al momento il resto della provincia di Firenze non rischierebbe la zona rossa.
Le regole, cosa si può fare
Nelle zone rosse locali della Toscana sono in vigore le regole del Dpcm per le aree a maggiore rischio Covid e quindi sono chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado: didattica a distanza per elementari, medie e superiori, chiusura per gli asili e le materne. In questi territori è possibile fare spostamenti, sia in entrata che in uscita, solo per motivi di lavoro, salute o necessità.
Giù i bandoni dei negozi di beni non essenziali (come quelli di abbigliamento), chiusi anche i parrucchieri, i barbieri e i centri estetici, mentre i ristoranti e i bar – come in zona arancione – possono fare solo asporto (i primi fino alle 22 i secondi entro le ore 18). L’attività motoria, come le passeggiate, è consentita da soli, vicino alla propria abitazione e indossando la mascherina.
L’elenco e la mappa delle zone rosse in Toscana e fino a quando sono in vigore le ordinanze
Ecco quindi i 23 comuni della Toscana dove è in vigore la zona rossa fino a domenica 14 marzo (compresa):
- Abetone Cutigliano (Pistoia)
- Agliana (Pistoia)
- Buggiano (Pistoia)
- Chiesina Uzzanese (Pistoia)
- Lamporecchio (Pistoia)
- Larciano (Pistoia)
- Marliana (Pistoia)
- Massa e Cozzile (Pistoia)
- Monsummano Terme (Pistoia)
- Montale (Pistoia)
- Montecatini Terme (Pistoia)
- Pescia (Pistoia)
- Pieve a Nievole (Pistoia)
- Pistoia
- Ponte Buggianese (Pistoia)
- Quarrata (Pistoia)
- Sambuca Pistoiese (Pistoia)
- San Marcello Piteglio (Pistoia)
- Serravalle Pistoiese (Pistoia)
- Uzzano (Pistoia)
- Cecina (Livorno)
- Castellina Marittima (Pisa)
- Viareggio (Lucca) – dal 10 marzo