venerdì, 26 Aprile 2024
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Omicidio in tipografia, fermato un clochard

Fermato un clochard con l'accusa di concorso in omicidio volontario. L'uomo è ritenuto colpevole dell'omicidio di Andrea Manzuoli, il guardiano della tipografia trovvato senza vita e con la testa fracassata lo scorso 2 gennaio.

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Lunedì sera i Carabinieri hanno fermato un clochard che frequenta la stazione, con l’accusa di concorso in omicidio volontario. L’uomo è ritenuto responsabile della morte di Andrea Manzuoli, il guardiano della tipografia industriale di Prato, trovato senza vita lo scorso 2 gennaio all’interno del luogo in cui lavorava.

L’INTERROGATORIO. Il clochard, durante il lungo interrogatorio, avrebbe fatto delle ammissioni importanti che potrebbero portare ad una svolta definitiva alle indagini sull’omicidio di Andrea Manzuoli, il 45enne trovato morto lo scorso 2 gennaio all’interno della tipografia in cui lavorava. Secondo le voci raccolte nell’ambiente del presunto assassino, l’omicidio potrebbe essere avvenuto per uno sgarro commesso dalla vittima. Sembra confermata la pista legata ai debiti.

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IL MOVENTE. A metà dicembre Manuzoli avrebbe passato una notte con una giovane prostituta romena. Inizialmente i due avevano pattuito un prezzo di 200 euro. Il mattino seguente però, la ragazza si sarebbe presentata dal suo fidanzato nonché protettore con segni di violenza sul volto e senza un soldo in tasca. Manzuoli venne così picchiato, seviziato e ucciso con un coltello. I Carabinieri stanno cercando adesso altri complici del clochard.

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