lunedì, 4 Novembre 2024
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In Toscana riapertura di cinema e teatri a fine aprile: l’idea della Regione

Il Governo intanto pensa ad allargare il coprifuoco dagli ultimi giorni di maggio

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La Toscana, seguendo le direttive nazionali, si prepara per la riapertura a fine aprile e a ridare un po’ di slancio ad una economia pesantemente condizionata dal Covid.

Prima riapertura per cinema e teatri dopo il 25 aprile

Il cronoprogramma prevederebbe come prime date quelle del 26-27 aprile: già dopo il weekend della Liberazione infatti potrebbero esserci le prime riaperture. Ad esempio il Governatore della Toscana Eugenio Giani si è auspicato che proprio in quei giorni possa esserci il via libera per cinema e teatri. “E – ha detto – con protocolli rigorosissimi anche palestre e piscine”. Un ottimismo che ha fatto esultare cittadini e addetti ai lavori, anche se poi lo stesso Giani ha voluto precisare di non aver detto che “ci saranno sicure riaperture ma che si sta valutando la proposta. Se è stata presa come certezza, ritiro subito l’affermazione”.

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Riapertura in Toscana anche per i ristoranti (nei primi giorni di maggio)

Qualche spiraglio però c’è e l’ottimismo può crescere andando avanti col tempo: nella prima decade di maggio a livello nazionale (e dunque anche in Toscana) potrebbero riaprire i ristoranti a pranzo, con l’Italia che diventerebbe – a meno di peggioramenti dei contagi – di colore giallo. La svolta arriverebbe poi a fine mese: locali aperti la sera, coprifuoco spostato dalle ore 22 alle 24 ed è lì che sarà il momento decisivo, quasi un test per l’estate.

Riapertura balneare a giugno: l’obiettivo è salvare l’estate

A giugno infatti ripartirà la stagione balneare: l’obiettivo, dopo un inverno molto complicato e una primavera a metà, è non perdere almeno l’estate.

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Proprio giugno sarà anche un mese clou per il turismo: il sindaco Dario Nardella ieri ha dialogato insieme al collega di Venezia Luigi Brugnaro e al ministro per il turismo Massimo Garavaglia. In questo caso si chiede date certe per la riapertura del settore (2 giugno?) e Nardella sta lavorando con tutte le forze per far sì che si faccia l’edizione di Pitti: sarebbe la prima fiera internazionale in presenza in Italia. Per rilanciare le città d’arte sono stati poi chiesti sgravi fiscali, un incremento per il triennio 2021-2023 del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale e norme per limitare le attività commerciali o i prodotti in libera vendita.

Nardella approva il piano riapertura ma chiede cautela (sognando Pitti)

Il calendario delle riaperture – da fine aprile in poi – convince il sindaco di Firenze Dario Nardella che però sottolinea, a ‘L’aria che tira’ su La7, la necessità di porre la massima attenzione sui contagi, sulle cure mediche e sull’organizzazione dei vaccini.

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Il sindaco, dopo più di un anno di pandemia, vede un’Italia “sfibrata” e che per questo necessità di ripartire però con la massima cautela. “Da un lato – dice – vedo la disperazione dei ristoratori, dall’altro la stanchezza di medici e infermieri che continuano a vedere morti nelle loro corsie di ospedali”.

Nell’Italia che riapre, secondo il primo cittadino, bisogna anche evitare alcune incongruenze: tra queste quella relativa alla scuola media, per cui in zona rossa è aperta solo la prima media e sono chiuse seconde e terze. L’altra incongruenza riguarda gli Europei di calcio: “Si parla – conclude – di Europei a porte aperte però ancora non si possono fare le fiere internazionali che per le città d’arte sono fondamentali”. E Firenze è pronta a fare di tutto pur di mantenere Pitti: sarebbe la prima fiera internazionale in presenza in Italia.

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