lunedì, 23 Dicembre 2024
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Scocca l’ora dei green sitter

In molti prima di partire affidano i propri vasi e vasetti alle cure di terzi mentre altri preferiscono portarli nelle serre, che diventano una sorta di “buen retiro” estivo per i vegetali.

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COME IN UN FILM.Un po’ come l’eroina del film “Scrivimi una canzone”, che incontra Hugh Grant perché è stata ingaggiata per annaffiare il verde del suo appartamento. Un po’ come se le piante avessero bisogno, oltre che dell’acqua, di essere curate da una persona che le passa a trovare anche quando tutto il mondo è in ferie.

GREEN SITTER, PLEASE.Arrivano anche in Italia e a Firenze i primi “green-sitter”. Sarà colpa anche dei condomini che non sono più quelli di una volta e della sempre maggiore specializzazione in tutti i settori, ma andare ad annaffiare le piante altrui sta diventando un vero e proprio lavoro, anche se part-time. Il modo migliore per trovare la persona giusta è rivolgersi al proprio fioraio o vivaista di fiducia, che, anche se non si occuperà di persona della questione, saprà affidare il compito di annaffiare e curare il verde del cliente a qualcuno che non affoghi il gelsomino, né asseti il geranio, come avrebbe potuto fare la vicina distratta. Il costo del servizio è molto variabile, dipende dalla quantità delle piante e dalla distanza che il “green-sitter” deve percorrere, dalla frequenza e dalla durata del “sitteraggio”.

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RESIDENZE ESTIVE.Del resto, come sanno gli appassionati di giardinaggio e i pollici verdi ci sono delle piante che valgono molto di più di quanto sono state pagate, purché non appassisca in una settimana tutto il lavoro di un inverno. Altrimenti, un po’ come accadeva quando andavano di moda le pellicce, si può ricorrere ad una “residenza estiva” per le piante.

Esistono in tutta Italia ed anche nella nostra zona, soprattutto fuori città e nel pistoiese, vivai che offrono il servizio di ricovero e cura delle piante durante le vacanze. In questo caso il costo base è di pochi euro a pianta al giorno, ma può lievitare a seconda dei servizi aggiuntivi che vengono richiesti, come il ritiro e la consegna a casa: il trasporto in auto, infatti, se non è ben organizzato può essere letale per alcune specie più delicate e con il caldo. Inoltre molti approfittano della residenza delle piante nel vivaio per trasformarla in un “trattamento di bellezza” per il verde di casa, ad esempio richiedendo trattamenti antiparassitari, il rinvaso o la potatura della pianta. Infine, ci sono i soliti consigli per chi vuole fare da sé: dal mettere le piante nella vasca da bagno con una riserva di acqua e dei conduttori (stoppini o stracci di cotone), agli alimentatori in terracotta (si trovano nei negozi di casalinghi e nelle mesticherie) ai trucchi più tecnologici, come i vasi autoinnaffianti.

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LE REGOLE DI SEMPRE. Valgono comunque le regole generali, come moderare la luce che le piante riceveranno, evitare che siano seccate dal sole diretto e lasciarle in una zona umida: in casa mettendo dei secchi accanto ai vasi, ad esempio.

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