venerdì, 26 Aprile 2024
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Scoperto nell’aretino un laboratorio orafo “clandestino”

Otto operai di origine pakistana "a nero" sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Arezzo all'interno di un laboratorio orafo clandestino.

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Altri 4 lavoratori di un’impresa orafa aretina, anch’essi irregolari, sono stati individuati in un secondo intervento a distanza di poche ore dal primo.

ARGINARE MANODOPERA IRREGOLARE. Il risultato dell’attività di controllo economico del territorio svolta dalla guardia di finanza di Arezzo è avvenuta, si legge in una nota: “al fine di arginare il fenomeno sempre più diffuso dell’impiego di manodopera irregolare e di contrastare l’evasione fiscale e contributiva”.

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L’operazione è scattata nei giorni scorsi, quando, al termine di una attività investigativa, i finanzieri hanno individuato un’abitazione poco distante dal capoluogo aretino, frequentata in ore tarde e con fare circospetto da cittadini pakistani.

8 OPERAI IRREGOLARI, LA DITTA SENZA PARTITA IVA. All’interno dell’abitazione, il titolare della ditta, un ventinovenne anch’esso di origine pakistana, in affitto con regolare contratto, aveva sistemato un’impresa con 8 operai totalmente al nero, senza la partita IVA ed era stato ricavato un vero e proprio laboratorio orafo, con postazioni da lavoro e saldatrici.

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Sono stati sequestrati circa 70 kg. di argento semilavorato. Il titolare è stato denunciato per violazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

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