La pensione ha un costo variabile, a seconda della qualità (che si declina a seconda dello spazio che ha l’animale, della località più o meno fresca e nel verde in cui si trova la pensione) del cibo e delle cure che vengono fornite. Per ovvi motivi, costa meno mandare in villeggiatura un gatto di un cane e per questi ultimi, spesso conta la taglia.
Alcune pensioni offrono inoltre un servizio di ritiro e consegna del cane/gatto. In media i prezzi variano dai 15 ai 20 euro per i cani e si attestano sui 10-12 per i gatti. Per trovare la lista delle pensioni, oltre al passaparola, molto materiale si trova sul web (www.clinicaveterinaria.org; www.tuttocani.it; www.dogsitter.it). Il cat o dogsitter è sicuramente più economico, ma anche questa è una figura che sta cambiando.
Il catsitter può sostituire la pensione per gatti quando la vacanza si riduce ad un week end, mentre il dogsitter è spesso la soluzione preferenziale per chi lascia l’amico a quattro zampe dall’anziana zia ma vuole assicurarsi la presenza di un esperto che lo curi.
Il dogsitter moderno, infatti, non è solo quello che porta a spasso e ad espletare i propri bisogni fisiologici il cane, è piuttosto l’esperto di psicologia canina o felina che sa come far divertire, rilassare e far star bene l’animale. Continua ad esserci una folta schiera di studenti che lo fanno come “lavoretto”, ma sempre più spesso la richiesta è quella di personale specializzato, magari dotato di patentino di conduttore cinofilo.