È in via di assemblaggio la seconda talpa della Tav di Firenze, con l’obiettivo di un avanzamento più veloce dei lavori: la fresa sarà usata per scavare il secondo tunnel del sottoattraversamento ferroviario tra Campo di Marte e Rifredi toccando la nuova stazione dell’alta velocità progettata da Foster. Nel cantiere di via Campo di Arrigo sono arrivate le componenti per montare il gigantesco macchinario, che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha già proposto di chiamare “Pegaso”, per abbinarlo allo strumento gemello già in funzione, soprannominato “Iris” in onore del fiore simbolo della città.
Per cosa sarà usata la nuova talpa della Tav di Firenze
Tecnicamente la “talpa” per la Tav viene chiamata TBM (Tunnel Boring Machine) ed è una fresa meccanica a piena sezione usata per scavare tunnel. Si tratta di attrezzature mastodontiche, pesanti 1.500 tonnellate, impiegate per realizzare gallerie di un diametro che sfiora i 10 metri, 9,4 per l’esattezza. Le talpe sono lunghe 110 metri e potenzialmente sono grado di avanzare nelle profondità mediamente di 10 metri al giorno. Per la loro complessità sono necessari mesi per montarle. Quelle impiegate a Firenze, pur risultando imponenti, non sono comunque tra le più grandi in assoluto: le prime venti a livello mondiale possono contare su un diametro che va dai 14 ai 17 metri.
Mentre la talpa Iris è già in funzione, la fresa gemella entrerà in servizio con tutta probabilità in autunno e servirà a scavare il secondo tunnel della Tav di Firenze. Il progetto del percorso del sottoattraversamento ferroviario prevede infatti due gallerie parallele del passante AV lunghe 7 chilometri: la prima – in via di realizzazione grazie a Iris – sarà usata dai treni ad alta velocità tra Rifredi a Campo di Marte, la seconda – che sarà scavata dal macchinario in via di assemblaggio – verrà percorsa nella direzione opposta. Per questioni di sicurezza saranno previsti bypass tra i due tunnel ogni 500 metri.
L’avanzamento i lavori del sottoattraversamento ferroviario di Firenze
Intanto il governatore Eugenio Giani ha compiuto un nuovo sopralluogo nel cantiere di Campo di Marte per fare il punto sull’avanzamento dei lavori della Tav di Firenze, anche dopo l’arrivo dei pezzi della seconda talpa. “Il fatto che Rfi – ha detto – abbia rispettato l’impegno assunto con la Regione Toscana e con il Comune di Firenze di raddoppiare le potenzialità di velocizzazione dell’opera con l’impiego di due talpe per la realizzazione di gallerie parallele che possano consentire il passaggio dei treni nei due sensi di marcia, significa dimezzare i tempi e rendere più fluido il completamento dell’opera previsto all’inizio del 2028”.
L’intervento è diviso in 4 “pezzi” ed è in corso la realizzazione del primo tratto tra Campo di Marte e la stazione Belfiore in via Circondaria progettata da Foster, all’incirca a metà del percorso. Proprio in via Circondaria sta proseguendo lo scavo del cosiddetto “camerone” per arrivare ai 22 metri sotto il livello del suolo dove intercetterà le due gallerie. Al momento, ha affermato Giani, siamo a circa 18 metri e mancano 4 metri per arrivare alla profondità dove sbucheranno le due frese.
Ma dove si trova ora la talpa “Iris” che sta realizzando la prima galleria della Tav? Attualmente ha scavato un chilometro e 330 metri di tunnel da Campo di Marte fin sotto viale Lavagnini, praticamente sotto la nuova linea della tramvia per San Marco. Il percorso della talpa è riportato anche sul sito www.passantefirenze.it: sulla carta dovrebbe essere aggiornato ogni settimana, ma al momento gli ultimi dati risalgono al 7 agosto, con la fresa grossomodo all’altezza del civico 13 di viale Lavagnini.