giovedì, 10 Ottobre 2024
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Truffa, riciclaggio e collegamenti con la camorra: maxi-operazione

L'intervento, che ha riguardato varie province tra cui Firenze, è stato effettuato nei confronti di un’organizzazione criminale dedita alla truffa aggravata, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con l’aggravante del metodo mafioso. Sequestrati beni per cento milioni.

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E’ stato concluso questa mattina, nelle province di Perugia, Caserta, Ancona, Firenze, Padova e Pesaro, dai carabinieri del R.O.S. con la collaborazione dei comandi territoriali dell’Arma e dai militari del Gico della Guardia di Finanza di Perugia e Firenze, un importante intervento nei confronti di un’organizzazione criminale dedita alla truffa aggravata, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con l’aggravante del metodo mafioso.

CARCERE E SEQUESTRI. In particolare, i carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Perugia, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 indagati. Allo stesso tempo, la Guardia di Finanza di Perugia e Firenze ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, tutti riconducibili all’organizzazione criminale indagata, per un valore stimato di oltre 100 milioni di euro.

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L’INDAGINE. Il provvedimento arriva a conclusione dell’indagine chiamata “Apogeo”, condotta nei confronti di un’associazione per delinquere avente base operativa a Perugia e operante in Umbria, Toscana, Marche e in altre zone del territorio nazionale, diretta da persone di origine campana residenti nel capoluogo umbro, risultate in collegamento con alcuni esponenti del clan camorristico dei Casalesi.

DUE FRONTI. Le indagini hanno consentito di documentare l’azione del sodalizio su due distinti fronti, tra loro collegati: l’investimento, nel circuito economico delle aree d’influenza, di ingenti capitali provenienti dall’organizzazione camorristica, mediante la creazione o l’acquisizione di società operanti nel settore alberghiero, della ristorazione e dell’edilizia, molte della quali con sede inesistente o fittiziamente collocata all’estero, e operanti mediante prestanome; l’acquisizione  di attività imprenditoriali in difficoltà finanziarie che, una volta “svuotate” della loro sostanza economica, venivano utilizzate per il compimento di sistematiche truffe in danno di fornitori, false fatturazioni per operazioni inesistenti e distrazioni di capitale, fino a condurle al fallimento.

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