Una nuova casa per la Lila Toscana. Sono stati inaugurati questa mattina in via delle Casine 12/r i nuovi locali messi a disposizione dall’Asp di Montedomini che ospitano la sede dell’associazione che dal 1990 si occupa dei malati di Aids.
“Questa associazione svolge un’attività molto importante perché oltre ad assistere i malati di Aids ci ricorda che la malattia esiste – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni – . Purtroppo in questi anni abbiamo assistito, dopo l’allarme iniziale, a un calo di attenzione sul contagio da Hiv e quindi diventa fondamentale insistere sulla prevenzione estendendo le iniziative di sensibilizzazione e informazione”.
“La Lila è una delle associazioni che rappresentano una ricchezza per la nostra città – ha aggiunto l’assessore alle politiche dell’accoglienza e dell’integrazione Lucia De Siervo -: si tratta di persone che dedicano il loro tempo alla solidarietà e all’aiuto degli altri. Tra le molte attività della LIila di particolare rilevanza assumono i progetti per il reinserimento sociale dei malati di Aids. Sono progetti concreti centrati sulle persone e sui loro bisogni e che potranno sempre contare sul sostegno dell’Amministrazione comunale”.
Stefano Corso presidente della Lila Toscana ha illustrato l’attività dell’associazione. “La Lila è nata nel 1990 con lo scopo di assistere i malati di Aids, di tutelare i loro diritti, e di fare attività di prevenzione. Attualmente assiste circa 80 malati di Aids, svolge attività di prevenzione in 25 Istituti scolastici, con interventi di Peer Education di durata annuale, o tematici, ed ha un gruppo di auto-aiuto che si riunisce periodicamente presso la sede”.
Corso ha poi insistito sull’importanza della prevenzione sottolineando la necessità di investire di più in questo ambito. “Il successo riscontrato delle nuove cure fa pensare a molte persone che l’Aids non sia più un problema invece non è vero. Anzi, il calo di attenzione si somma a un innalzamento della fascia di età della popolazione più a rischio. Adesso il maggior contagio si registra nelle persone tra i 38 e i 50 anni, persone più difficili da contattare e questo rende indispensabile un rilancio delle iniziative di prevenzione”.
Tornando alle attività della Lila, da ricordare il progetto, in collaborazione con la Parrocchia di Ricorboli, per l’apertura di una attività artigianale per impiegare le persone che oggi vivono presso case di accoglienza. E sempre con la parrocchia l’associazione sta lavorando per l’apertura di una casa famiglia per la quale è stato anche organizzato un concerto per la raccolta di fondi. A questo proposito Corso ha sottolineato le difficoltà di individuare l’alloggio giusto e gli assessori Cioni e De Siervo hanno assicurato la massima collaborazione dell’Amministrazione per trovare la soluzione.