martedì, 5 Novembre 2024
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Come proteggersi dalla zanzara della Dengue e i sintomi del virus

Cos'è, da dove viene il virus e quali zanzare possono trasmetterlo. Le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità su questa "malattia d'importazione"

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Dopo i 3 casi registrati nella Città metropolitana di Firenze, si alza l’attenzione anche in Toscana sulla febbre Dengue, un virus che si trasmette tramite la puntura di particolari tipi di zanzara (Aedes aegypti e Aedes albopictus) con sintomi della malattia simili all’influenza. Si tratta di un virus di “importazione”, tipico dei Paesi tropicali e subtropicali, sbarcato in Italia a seguito di viaggi e soggiorni all’estero di cittadini che poi l’hanno fatto arrivare fino in patria. Ma come proteggersi dalla zanzara portatrice della Dengue?

Cos’è la Dengue e quale zanzara è responsabile della trasmissione del virus

Va subito chiarito che per la febbre Dengue, provocata da 4 virus simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4), non è possibile la trasmissione da uomo a uomo: non è contagiosa a seguito di un contatto diretto con il malato che mostra sintomi, ma si trasmette tramite la puntura di una zanzara femmina che ha “morso” un soggetto infetto. Questi piccoli insetti sono infatti i vettori della malattia, che è piuttosto diffusa nelle zone tropicali e subtropicali, soprattutto durante e dopo la stagione delle piogge: i Paesi più a rischio si trovano tra Africa, Sudest asiatico, Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

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Un focolaio di Dengue è causato appunto dalla puntura di particolari zanzare: Aedes aegypti (detta  “zanzara della febbre gialla”), vettore anche del virus chikungunya ma che da noi non è diffusa, e la Aedes albopictus ossia le zanzare tigre che ormai proliferano alle nostre latitudini. Ecco come riconoscerla: la zanzara tigre ha un corpo nero con striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Le dimensioni sono simili a quelle di una zanzara comune, da 41 millimetri a 1 centimetro circa.

La puntura della zanzara, i sintomi della Dengue e il vaccino

Non è possibile quindi riconoscere la puntura di una zanzara che trasmette la Dengue, ma la malattia viene diagnostica osservando i sintomi causati dal virus che si sviluppano in genere nel 20% dei casi: febbre anche alta, mal di testa acuti, dolori al volto attorno e dietro agli occhi, forti dolori ai muscoli e alle articolazioni (per questo è stata soprannominata “febbre spaccaossa”), ma anche nausea e vomito, oltre a irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dalla comparsa della febbre. Spesso questa sintomatologia sono assenti nei bambini.

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In genere il periodo di incubazione delle Dengue, prima di sviluppare i sintomi a seguito della puntura di una zanzara infetta, va dai 3 ai 14 giorni e in media i soggetti sani guariscono completamente nel giro di due settimane di completo riposo. Solo in rari casi, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, è fatale a seguito di febbre con emorragie gravi da diverse parti del corpo. Non esiste una cura specifica ma possono essere utili farmaci per abbassare la febbre. In commercio si trova un vaccino vivo attenuato contro la Dengue, che viene somministrato a chi ha dai 4 anni in su con 2 dosi a distanza di 3 mesi. In Toscana è previsto (a pagamento) nei centri di medicina dei viaggi per chi si sposta verso Paesi a rischio.

Come proteggersi dal virus

Per proteggersi è importante, come detto, concentrarsi sul vettore, la zanzara che potrebbe – dopo la puntura di una persona infetta – trasmettere la Dengue e far sviluppare i sintomi. Per questo, a seguito di casi come quelli registrati in Toscana, l’Asl dispone disinfestazioni a tappeto nelle zone frequentate dai soggetti che hanno sviluppato la malattia. Il singolo, spiega ancora l’ISS, può difendersi usando repellenti, zanzariere e vestiti adeguati e protettivi tramite cui le zanzare tigre non possono pungere. Inoltre i consigli per la vita domestica sono i consueti: eliminare i ristagni d’acqua (ad esempio nei sottovasi); usare prodotti antilarvali in caditoie e pezzetti dei cortili e dei garage; pulire bene i vasi prima di portarli in casa per evitare la schiusa delle uova invernali.

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