Oltre 2.000 presenze all’Alfieri per Timbuktu, il film caso contro la violenza della jihad. Il film di Abderrahmane Sissako, primo lavoro africano a essere candidato agli Oscar come miglior film straniero, che ha trionfato ai Cesars francesi con ben 7 premi, sarà in sala all’Alfieri fino al 6 aprile.
Questa la trama del film:
Non lontano da Timbuktu, occupata dai fondamentalisti religiosi, in una tenda tra le dune sabbiose vive Kidane, in pace con la moglie Satima, la figlia Toya e il dodicenne Issan, il giovanissimo guardiano della loro mandria di buoi. In paese le persone soffrono sottomesse al regime di terrore imposto dai jihadisti determinati a controllare le loro vite. Musica, risate, sigarette e addirittura il calcio, sono stati vietati. Le donne sono state obbligate a mettere il velo ma conservano la propria dignità. Ogni giorno una nuova corte improvvisata emette tragiche e assurde sentenze.
Kidane e la sua famiglia riescono inizialmente a sottrarsi al caos che incombe su Timbuktu. Ma il loro destino muta improvvisamente quando Kidane uccide accidentalmente Amadou, il pastore che aveva massacrato Gps, il bue della mandria a cui erano molto affezionati. Kidane sa che dovrà affrontare la nuova legge che hanno portato gli invasori.