“Anche i pensieri astratti hanno i loro elementi stilistici e retorici. Fin dall’antichità argomenti filosofici e scientifici sono stati espressi in forma poetica. Grandi testi politici o ideologici possiedono una loro “musica”. In che modo teorie intellettuali, programmi sociali, e anche certe costruzioni scientifiche sono influenzate dal loro mezzo linguistico? Cosa aveva in mente Wittgenstein quando diceva che il suo lavoro avrebbe dovuto essere espresso in versi? Queste due lezioni attingeranno a vitali esempi italiani, inclusi Dante e Galileo.”
Continuano le lezioni aperte al pubblico che il SUM – l’Istituto Italiano di Scienze Umane – organizza, nella sede fiorentina di Palazzo Strozzi, con personalità di assoluto rilievo che, nei diversi ambiti delle scienze umane, hanno il massimo spicco nel panorama internazionale. Molti sono stati gli ospiti dello scorso anno da Claudio Magris a Francesco Orlando, da Marc Fumaroli a Gustavo Zagrebelsky.
Venerdì 29 e giovedì 30 aprile le Lezioni di Palazzo Strozzi riprendono con George Steiner, che terrà due lezioni dal titolo The Poetics of Thought (Le Poetiche del Pensiero) sul peso dell’elemento stilistico e letterario della lingua nelle trattazioni scientifiche e filosofiche. Steiner entrerà nel laboratorio linguistico di Wittgenstein, di Dante, di Galilei, e di molti altri autori, per inseguire e analizzare la ‘musica’ delle loro parole.
Alcuni ceccni biografici su George Steiner:
Nato a Parigi da genitori viennesi il 23 aprile 1929, lo stesso giorno in cui nacque e morì Shakespeare (come lui tende spesso a ricordare) in seguito alle leggi razziali emigrò negli Stati Uniti nel 1940 dove prese la cittadinanza americana. Ma la sua origine ebraica e la sua storia personale lo hanno portato a essere un soggetto “extraterritorial”, come suona il titolo di una sua raccolta di saggi del 1971. George Steiner ha affrontato nei suoi studi il problema del ruolo dell’intellettuale, dell’artista e del critico nella società occidentale, scossa da vicende disumane come l’Olocausto.
E’ Fellow del Churchill College a Cambridge ed è stato docente in numerose università americane ed europee, tra cui Princeton, Stanford, Chicago, Oxford e Ginevra. Tra i suoi libri, ricordiamo, inoltre: Tolstoj e Dostevskij, Dopo Babele, Nessuna passione spenta, l’autobiografia Errata, Grammatiche della creazione, La lezione dei maestri e l’ultimo I libri che non ho scritto, tutti pubblicati da Garzant.
Le Lezioni di Palazzo Strozzi sono tenute da personalità che, nei diversi ambiti delle scienze umane, hanno il massimo spicco nel panorama internazionale. Ciascuno di loro è invitato a una riflessione sulla propria biografia intellettuale: formazione, percorso di ricerca in rapporto alla storia della propria disciplina, contesto di idee e di esperienze nel quale si colloca la propria opera, prospettive future che si aprono per le nuove generazioni. Le lezioni sono rivolte non solo agli studenti dell’Istituto, ma anche a un pubblico più vasto, interessato ai grandi temi del dibattito culturale contemporaneo. Sono già stati ospiti del SUM Jan Assmann, Glen Bowersock, Sabino Cassese, Marc Fumaroli, Paolo Grossi, Claudio Magris, Francesco Orlando, Pietro Rescigno, Paolo Rossi, John Scheid, Gustavo Zagrebelsky.
INFO: SUM Istituto Italiano di Scienze Umane
Tel. +39 055 2673300 [email protected]