Torna a Firenze, dal 28 settembre al 3 ottobre 2021, il festival Middle East Now, dedicato alla cultura mediorientale in tutte le sue sfaccettature. Cinema, documentari, arte, musica, incontri ed eventi speciali, il festival si tiene tra il Cinema La compagnia, il Cinema Stensen, e MAD Murate Art District, dove si tiene la mostra del giovane talento marocchino Tabit Rida (fino al 20 novembre).
Middle East Now 2021, cinema, mostre e incontri a Firenze
Sei giorni di proiezioni a Firenze, mostre e incontri dedicati al Medio Oriente, alla sua cultura, storia e contemporaneità. In programma al Middle East Now 2021 l’anteprima di 42 film premiati nei migliori festival internazionali: 19 cortometraggi, 33 anteprime italiane, 4 anteprime internazionali, 2 anteprime europee. Un viaggio cinematografico che tocca i paesi dell’area mediorientale, sempre di più al centro dell’attenzione della politica e dei media internazionali. Storie forti, personaggi, temi d’attualità nei titoli più recenti da Iran, Iraq, Kurdistan, Israele, Palestina, Egitto, Emirati Arabi, Kuwait, Afghanistan, Siria, Algeria, Marocco, Tunisia, Algeria, faranno conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati.
Tutto il programma del festival Middle East Now
Ad aprire il festival Middle East Now 2021 uno dei documentari più belli dell’ultimo anno, Radiograph of a family (Iran, Norvegia, Svizzera, 2020, 82’) della regista Firouzeh Khosrovani. Storia della famiglia della regista e della lotta perenne dei suoi genitori tra laicità e ideologia islamica, e di una storia d’amore che va dallo Scià alla Rivoluzione Islamica, attraversa la guerra Iran-Iraq fino ai giorni nostri. Dall’Iran anche un’altra delle anteprime più attese di questa edizione del festival che si svolge a Firenze: “Hit the road” (Iran, 2021, 93’), film di debutto di Panah Panahi, figlio del celebre regista iraniano Jafar Panahi, vibrante road movie familiare girato sullo sfondo di un’aspra campagna iraniana, dove le risate si mescolano alle lacrime e alla musica ad alto volume, che ha debuttato con grande successo all’ultimo festival di Cannes.
Si preannuncia una serata finale davvero speciale quella dell’edizione di Middle East Now 2021, con l’anteprima del film, ZIP-IT di Anicee Gohar (Egitto, 2021), il film sullo stilista 26enne Mohanad Kojak, astro nascente della moda egiziana lanciato dal reality show Project Runway.
Sono molti i percorsi offerti dal ricco programma di Middle East Now 2021, a partire da quello che porta in Afghanistan grazie a un focus di sei film, tra cui spiccano il bellissimo corto Three songs for Benazir di Elizabeth Mirzaei e Gulistan Mirzaei, storia d’amore fra rifugiati in un campo profughi, The forbidden strings di Hasan Noori del 2019, dedicato a una generazione di afghani che all’epoca voleva seguire le proprie passioni e rompere con le regole della tradizione e Kabul city in the wind di Aboozar Amini del 2018, ritratto della capitale afgana.
Da segnalare inoltre – domenica 3 ottobre – l’appuntamento finale dei Festival TALKS “Afghanistan, dalla Repubblica all’Emirato dei talebani: quale futuro per il suo cinema e la sua cultura?”, con un panel d’eccezione: con Giuliano Battiston (giornalista e ricercatore, ISPI e Lettera22), Emanuele Giordana (giornalista e scrittore, Afgana e atlanteguerre.it), Alberto Tonini (Prof. Storia delle Relazioni Internazionali – Università di Firenze), e la partecipazione dei registi afghani Aboozar Amini, Dawood Hilmandi, Ilyas Yourish. Modera Luciana Borsatti.
Anche il Kurdistan è al centro del programma del festival Middle East Now 2021, che in cinque brevi cortometraggi mette in prospettiva storie del quotidiano da una terra incerta eppure bellissima, in cui i sogni di bambini (in MESSI di Mojtaba Rostami e ROZHAN di Gita Faizi) e adulti (I AM SHIMORAD di Arash Sepahvand e TURN OFF THE LIGHTS di Nima Abdolazimi) si scontrano con una realtà crudele e sorprendente.
Tra gli altri film in programma, particolare attenzione a Cue: Saudi’s Aradia Electronic music Underground (Arabia Saudita, 2021, 60′) di Ramadan Alharatani e Talal Albahiti, in cui i due registi sono anche i fondatori del festival MDL Beast, il più grande evento di musica e arte che si è mai svolto in Arabia Saudita, la cui prima edizione 2019 ha avuto un pubblico di 400.000 persone, e ancora Palestian women: a guide to cultural resistence della francese Mariette Auvray, viaggio tra Israele e Cisgiordania alla scoperta dei nomi e dei volti delle donne palestinesi che plasmano il panorama culturale della zona.
Infine non può mancare Israele e il suo cinema, tra cui And I was There di Eran Paz, che raccoglie le immagini che lo stesso regista, da giovane soldato, registrò all’epoca in cui entrava coi commilitoni nelle case de palestinesi, chiudendo a chiave i legittimi proprietari e trasformando le abitazioni in postazioni militari.
A Firenze i progetti speciali del festival sulla cultura del Medio Oriente
Tra i progetti speciali di Middle East Now 2021 inoltre la mostra di fotografia e video “Marrakech, in times of stillness” del giovanissimo talento marocchino Tabit Rida, fotografo autodidatta, che si terrà al MAD Murate Art District dal 29 settembre al 20 novembre 2021, a cura dell’artista libanese a cura di Roï Saade. Rida è sceso in strada per documentare la sua città natale, Marrakech, in questo momento storico senza precedenti: mentre l’industria del turismo, principale fonte di reddito per la città, è stata pesantemente colpita dalla pandemia, Rida ha colto l’occasione per fotografare i numerosi cambiamenti e osservare la realtà spesso trascurata di Marrakech, al di là del turismo e della folla.
Da segnalare inoltre la mostra di illustrazioni Watermelon after lunch dell’artista di origini kuwaitiane Zahra Marwan, sulla complessità dell’essere mediorientale in una realtà e un paese completamente diverso. Le illustrazioni di Zahra, evocative e ironiche al tempo stesso, sono una delicata combinazione di pensieri casuali, piccoli ricordi del passato e immagini sognanti, e raccontano tanto della complessità della sua condizione: del sentirsi straniera ovunque si trovi e al tempo stesso a suo agio, abbracciata dalla sua vita in New Mexico ma con un cuore Kuwaitiano. Sarà visibile dal 28 settembre al 3 ottobre al Cinema La Compagnia (Via Camillo Cavour, 50/R), e dal 30 settembre al 6 ottobre alla galleria Cartavetra (Via Maggio 64R Firenze)