L’appuntamento è stato organizzato dallo Studio Umami di Firenze
La genialità è intuito, capacità, passione, voglia di mettersi in gioco. Soprattutto in un settore come quello gastronomico, che in una realtà come quella fiorentina rappresenta una delle espressioni più alte di cultura: un biglietto da visita per tutti i visitatori che, ogni anno, passano dalla città o vi ritornano anche grazie all’accoglienza ricevuta.
Nel panorama cittadino tanti ristoranti aprono e chiudono nel giro di pochi mesi, molti cambiano gestione. Troppo spesso sono riproposti stereotipi di locali ad uso e consumo di un turismo “mordi e fuggi”, sempre meno sembra interessare ai gestori il farsi portatori di un patrimonio unico e radicato come quello della tradizione gastronomica della città. Ma per fortuna le eccezioni non mancano.
Firenze, anche in questo campo, ha infatti dato nel tempo dimostrazioni di quella genialità che il Genio Fiorentino intende riconoscere e celebrare. Lo ha fatto nelle intuizioni di alcuni suoi storici protagonisti, con locali nati magari come punti per la mescita di vino che hanno saputo crescere e rinnovarsi fino a diventare dei capisaldi della ristorazione italiana ed internazionale, sempre senza perdere il legame con le loro radici.
Tre di questi personaggi (Fabio Picchi de Il Cibréo, Giorgio Pinchiorri dell’Enoteca Pinchiorri e Gabiele Tarchiani con il suo Caffè Concerto) festeggeranno proprio in questi mesi i trent’anni di attività: un traguardo di grande importanza, per la città di Firenze e per la sua immagine nel mondo. Uno degli aspetti più importanti dell’anniversario riguarda il fatto che i fondatori sono ancora saldamente al timone delle rispettive attività.
E’ ad essi che il 21 maggio nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, il Genio Fiorentino, in un appuntamento organizzato in collaborazione con lo Studio Umami di Firenze, ha voluto offrire un riconoscimento per il lavoro svolto con la consegna di una targa ricordo da parte dell’Assessore Folonari della Provincia di Firenze. Si è trattato di un incontro aperto al pubblico guidato dal giornalista enogastronomico Leonardo Romanelli dove i tre ristoratori hanno potuto raccontare e raccontarsi, ripercorrendo assieme ai presenti le tappe principali delle loro avventure.
Premiati 3 grandi ristoratori fiorentini
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