L’evento, su un’idea di Davide Paolini, è un tour dedicato alla scoperta della diversità biologica e culturale dei cibi che si svolgerà da domani 15 a lundì 17 marzo alla Stazione Leopolda di Firenze (sabato e domenica ore 10-22 / lunedì 9.30-16.30).
“Questa terza edizione – racconta Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – ci è inaspettatamente e piacevolmente cresciuta sotto gli occhi, proprio per le sue caratteristiche uniche. L’ attenzione è tutta rivolta al cibo, un percorso tutto italiano per conoscere i prodotti delle aziende, i sapori vecchi e nuovi per cui siamo famosi nel mondo.
Chi sono di fatto le nuove star applaudite dalla stampa come dalla televisione e seguite dal grande pubblico? Dopo gli stilisti, i designer, gli architetti, dai mass media sorridono i grandi chef.Le loro mani “Le mani in pasta” sono ritratte nelle immagini della fotografa Francesca Brambilla presentate all’ingresso del salone nella mostra in collaborazione con il mensile di moda Velvet.
Taste vuole presentarsi come un departement store totale: intorno al cibo gli oggetti e le attrezzature di design e di artigianato per la tavola e per lavorare in cucina. Nonsoloalimentari è la mostra curata dall’ architetto Paola Navone: il vetro soffiato, la ceramica, il metallo forgiato, le tessiture uscite da piccole botteghe ma anche da attività industriali, memoria di una storia parallela al cibo”.
“Noi – continua Poletto – rappresentiamo la terza via che mancava tra la fiera locale ed il gigantismo della grande manifestazione: siamo la nicchia di produzioni eccellenti preparate e servite nel modo giusto. Nel nostro departement store ideale c’é la libreria specializzata, il taste-shop che offre la possibilità di acquistare ciò che si può vedere e degustare durante il percorso, lo spazio per dibattere sui temi culinari del momento.
Il focus di Taste è il cibo, ma avremo delle aperture verso bevande dai profili particolari: le birrerie a livello artigianale nate recentemente o il vino biodinamico, cos’é e quale futuro potrà avere”.
E tante sono le curiosità di questa nuova avventura cultural-gastronomica tra le eccellenze italiane: dalla più antica fabbrica di cioccolato arrivano le prelibatezze della Sicilia, dalle Marche le confetture di frutti ormai dimenticati come le giuggiole o le visciole; un antico cereale, il kamut, riprende vita a Treviso e riappaiono dolci senza uso di farina (tornano a sorridere gli intolleranti al glutine); diosperi e mele cotogne vengono proposti sott’olio e la la mozzarella ci arriva dalla prima beauty farm per bufale.