martedì, 23 Aprile 2024
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Fiorentina, pareggio anche con la Samp

Terzo pareggio consecutivo per la Fiorentina. Allontanatosi il treno per la Champions, i viola devono adesso giocare per mantenere il quarto posto. In gol Ilicic e Alvarez. Applausi per due ex: Montella e Viviano

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Vincenzo Montella torna al Franchi tra gli applausi del suo ex pubblico e fa uno sgambetto alla Fiorentina. Ci mette del suo anche il tifosissimo portiere Emiliano Viviano che gioca una grande partita riuscendo a neutralizzare gli attacchi viola, soprattutto nell’ultima parte della gara quando gli uomini di Paulo Sousa giocano in superiorità numerica grazie all’espulsione per doppia somma d’ammonizioni di Correa. Ma i giocatori viola appaiono, partita dopo partita, sempre più stanchi. L’addio alla corsa Champions pare aver demotivato tutto l’ambiente e, nonostante manchino ancora sette partite al termine della stagione, l’impressione è che si pensi solo a difendere il quarto posto anche con prestazioni anonime, lontanissime da quelle viste ad inizio stagione. Squalificato Kalinic, Sousa dà fiducia a Babacar facendo accomodare Zarate in panchina. Sui lati spazio a Tello ed Ilicic, a centrocampo Tino Costa assieme a Borja Valero e Badelj. In difesa torna Tomovic come terzino destro, Alonso a sinistra e Gonzalo-Astori coppia centrale. Nella Samp Quagliarella agisce da punta centrale supportato da Correa ed Alvarez con Cassano e Muriel in panchina. Sulle fasce Montella schiera De Silvestri e Dodò con Fernando e Kristicic centrali. Difesa a tre con Diakitè, Ranocchia e Cassani.

 

Primo Tempo

 

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Prima del fischio d’inizio bellissimo abbraccio tra Pulo Sousa e Vincenzo Montella, cori e applausi sia per l’ex tecnico che per Viviano, ex ultrà della Curva Fiesole. Sarà il primo caldo ma questo climi idilliaco si spegne dopo pochi minuti davanti a due squadre poco incisive. Al 9’ Marcos Alonso impensierisce Viviano con un bel tiro da fuori area che sfiora il palo. Al 20’ la risposta della Samp con Quagliarella. Una rovesciata volante alla quale si oppone Tatarusanu. Al 26’ Ilicic va in gol. Bella triangolazione con Borja Valero con lo sloveno che, al limite dell’area, scaglia la sfera verso l’angolino basso alla sinistra della porta difesa da Viviano. E’ il dodicesimo centro per l’attaccante viola. Il vantaggio dura pochissimo. Al 39’ Alvarez, dopo un continuo batti e ribatti al limite dell’area, trova la traiettoria vincente per un tiro non irresistibile che s’insacca nell’angolo basso alla destra di Tatarusanu. Svogliato Babacar che ha le sue responsabilità nel gol della Samp quando perde ingenuamente palla protestando per un fallo. Si va, comunque, al riposo sull’1-1.

 

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Secondo Tempo

 

Continua l’indolenza della Fiorentina. Al 54’ un sussulto lo offre ancora Ilicic, il migliore dei suoi, che ci prova dal limite dell’area con una bella volèe. La sfera viene deviata in angolo grazie ad una prodezza di Viviano. Al 58’ risponde per i liguri Soriano ma Tatarusanu para agevolmente. Al 64’ Zarate, entrato al posto di uno spento Babacar, impegna Viviano con un tiro di prima intenzione che Viviano riesce a deviare. Al 74’ Ilicic scheggia la traversa su punizione ma, anche Quagliarella, all’84’ colpisce la traversa pareggiando il conto dei legni presi. In pieno recupero giocata di Zarate che tocca all’indietro per Alonso che calcia di prima: Viviano respinge centralmente, poi Kuba insacca ma in posizione irregolare. Finisce in parità. Un punto che fa più comodo alla Samp che s’allontana dalla zona calda della classifica.

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L’allenatore

 

Paulo Sousa ammette che la Fiorentina ha perso la sua identità. “E’ un momento difficile per noi perché non riusciamo ad essere continui durante tutti i novanta minuti della gara. Fatichiamo ad organizzare bene il nostro gioco. Non sono deluso dalla prestazione – continua Sousa – perché i giocatori hanno dato tutto per cercare di vincere, così come abbiamo fatto a Frosinone. Il momento non è molto positivo per noi. Abbiamo fatto molte cose benissimo, come nella prima parte della stagione, ma anche qualcosa di male. Dobbiamo lavorare molto mentalmente per tornare ai livelli di ottobre-novembre. La squadra non si deve fermare finché l’arbitro non fischia, noi abbiamo fatto l’errore sul loro gol di fermare il gioco”.

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