sabato, 27 Aprile 2024
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“Panchine a cui sono affezionato? Spero quella di domani…”

Alla vigilia dell'attesissima sfida di Torino tra Juventus e Fiorentina, parla mister Prandelli. "Non più la partita dell'anno? Non ci sono le partite dell'anno. Ci sono le stagioni che danno un significato al lavoro". E sulla formazione non si sbilancia.

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Domani si gioca Juventus-Fiorentina, e l’attenzione di tutta Firenze è puntata su di lui, il mister. “La formazione? Non è il momento, anche perchè l’allenamento di oggi sarà l’allenamento più importante – spiega Cesare Prandelli alla vigilia della gara – Vargas è rientrato stanotte e dovremo valutare le sue condizioni. Come quella dei nazionali”.

Mister, c’è chi parla di scudetto… “Ci aspettano molte partite impegnative. In questi anni la squadra ha trovato il giusto equilibrio. Non possiamo permetterci di pensare alle altre partite. Scopriremo qual’è la forza di questa Fiorentina. Se saremo una squdra vera, capace di mettere in difficoltà una squadra come la Juventus. Per vincere qualcosa di importante dobbiamo partire da delle basi solide. In questi anni le basi le abbiamo buttate”.

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Per molti tifosi, il ricordo della vittoria di due anni fa è ancora vivo… “La vittoria di due anni fa? Ne abbiamo parlato tante volte. Se in 35.000 hanno aspettato la squadra per un quarto posto, possiamo immaginarci cosa accadrebbe se un giorno tornassimo con qualcosa di più importante. Firenze dà tanti stimoli. Dobbiamo essere bravi nel superare i nostri limiti”.

Ma quella di domani sarà la partita dell’anno? “Non ci sono le partite dell’anno. Ci sono le stagioni che danno un significato al lavoro. Quando fai risultati in campi difficili, questo ti fa crescere. Non bisogna accontentarsi solo di episodi. Andremo a Torino consapevoli della grandissima difficoltà della gara, perchè loro arrivano da una sconfitta. Sarebbe stato bello arrivarci da primi in classifica. Dobbiamo scendere in campo con la volontà di vincere la partita”.

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Ma sarà una gara alla pari? “No. I valori tecnici sappiamo quali sono. Però sono sempre più convinto che il valore tecnico certe volte non basta. Se hai la consapevolezza che il lavoro che stai facendo in campo è giusto puoi crescere. L’anno scorso abbiamo disputato due grandi partite con la Juve, poi sappiamo come è andata a finire. Ogni partita è una storia. Inutile parlare di vendette“.

Poi il tecnico viola parla di alcuni giocatori. “Diego? Giocatore moderno. Sorrido quando parlano di mezza punta. E’ un centrocampista offensivo completo.  Vargas? Prima di pensare a eventuali cambiamenti voglio pensare di dare continuità. Vedremo cosa diranno i test fisici. Mutu? Ieri ha fatto il primo allenamento. E’ arrivato con un prolemino; piccolo ma c’era”.

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Questa è una Fiorentina senza Felipe Melo, ma con Zanetti… “Sono due giocatori imparagonabili per le loro caratteristiche. Melo ci ha dato fisicità; Zanetti può darci qualcosa sullo sviluppo del gioco e della verticalizzazione. Ci aiuterà a essere meno prevedibili. Melo è un ragazzo per bene, e con dei valori. Proverà sicuramente elle emozioni. Conoscendo la sua professionalità cercherà di dimostrare quanto vale alla Juve”.

Poi il mister finisce così: “Una panchina a cui sono affezionato? Spero quella di domani…“.

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