Ci sarà ancora da aspettare per il pagamento dell’aumento delle pensioni minime, un incremento previsto – sulla carta – dai primi mesi del 2023, ma che rimarrà di fatto bloccato fino a luglio, anche se l’Inps ha già pubblicato la tabella degli importi. A seguito dell’impennata dei prezzi al consumo, la legge di bilancio del governo Meloni infatti lo scorso dicembre aveva previsto un ritocco degli assegni più bassi, da sommare alla perequazione automatica prevista per tutti i pensionati (in base a diversi scaglioni). Da gennaio però questo ulteriore aumento per le minime non è stato versato, a causa della difficoltà nell’individuare la platea dei beneficiari reali, escludendo cioè chi percepisce più assegni previdenziali con un importo basso. In ballo quindi ci sono anche mesi di arretrati.
A quanto ammonta l’aumento per le pensioni minime nel 2023 e chi ne ha diritto
L’importo mensile delle pensioni minime, per effetto dell’aumento legato alla perequazione automatica (+7,3%), in questo 2023 è già passato da 524,34 a quota 563,74 euro. A questa maggiorazione ne andrà aggiunta una seconda. Il governo Meloni, dopo un lungo dibattito interno alla maggioranza, ha previsto nella legge di bilancio ulteriori aiuti per gli assegni più bassi: il 120% della rivalutazione per chi ha meno di 75 anni e 600 euro al mese per gli over 75. La cifra che arriverà dall’Istituto nazionale di previdenza dipenderà quindi dall’età anagrafica.
L’Inps con la circolare n°35 del 3 aprile 2023 ha stabilito le regole per il pagamento dell’aumento per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, con la tabella delle cifre:
- Pensionati fino a 75 anni, perequazione automatica + 1,50%
563,74 di pensione base + 8,46 di aumento = 572,20 euro - Pensionati sopra i 75 anni, perequazione + 6,40%
563,74 di pensione base + 36,08 di aumento = 599,82 euro
Questo aumento delle pensioni minime, spiega l’Inps nella circolare, spetta per le mensilità che vanno da gennaio 2023 a dicembre 2024, compresa la tredicesima. Per il 2024 gli importi saranno calcolati nei prossimi mesi in base all’andamento dell’inflazione.
Quando il pagamento dell’aumento delle pensioni minime: luglio 2023? E gli arretrati?
Ancora però questa platea di pensionati non ha ricevuto la maggiorazione promessa dalla legge di bilancio, fermandosi all’importo “base”. Secondo le ultime notizie, l’Inps sta lavorando per garantire il pagamento dell’aumento riportato nella tabella qui sopra, con le pensioni che saranno versate nel mese di luglio, compresi gli arretrati da gennaio a maggio 2023.
Fatti due conti, se verranno rispettati questi tempi e queste regole, chi riceve il trattamento minimo a luglio vedrà arrivare un assegno più pensate: 614,50 euro (ossia i 572,20 euro più cinque mesi di arretrati), che saliranno a 780,22 euro per gli ultrasettantacinquenni. Non si esclude però il rinvio di un mese, se le procedure tecniche dovessero prolungarsi.
E la rivalutazione automatica per gli altri pensionati
Per quanto riguarda le altre pensioni non ci saranno novità sugli importi, resteranno gli scaglioni decisi dall’ultima manovra finanziaria. Sei fasce, in cui la percentuale di perequazione diminuisce con l’aumentare dell’importo dell’assegno. Qui la tabella dell’aumento delle pensioni nel 2023.