Il replay di quel gol in fuorigioco di due metri convalidato dal duo-norvegese, e la vittoria (purtroppo inutile) nella gara di ritorno contro il Bayern Monaco hanno scaturito frustrazione e rabbia nei tifosi viola che, al fischio finale –dopo aver incitato la squadra per tutti i 90’-, se la sono presa con Platini e i bavaresi a suon di “Ladri, ladri.” Già, perché se la gara di andata fosse terminata 1-1, a quest’ora Prandelli e i suoi avrebbero scritto una pagina importante della storia della Fiorentina, invece che veder scorrere i titoli di coda sul glorioso cammino in Champions League.
Nessun rimpianto per giocatori, allenatore e proprietà, che hanno affrontato il cammino europeo da protagonisti. Sono sei, infatti, le vittorie collezionate tra la fase a gironi e gli ottavi, appunto. Due sole le sconfitte con Lione e Bayern Monaco. Tra le mura amiche, la Fiorentina esce addirittura imbattuta.
E Adesso? Adesso serve fare chiarezza su quelli che sono i veri obiettivi della squadra da qui al termine del campionato. Con il quarto posto ormai inabbordabile (anche se i numeri danno ancora qualche speranza), l’obiettivo più alla portata è l’Europa League, raggiungibile attraverso il campionato o la Coppa Italia. Bisogna poi fare i conti il periodo difficile che sta vivendo lo spogliatoio e valutare l’eventuale contraccolpo di questa ennesima delusione nel morale dei giocatori.
“I ragazzi –ha detto Cesare Prandelli al termine della gara- devono recuperare dal punto di vista mentale. In campionato servono punti”. E ancora: “Quando sei una squadra compatta e coesa puoi superare tanti limiti”. La squadra deve ripartire proprio dalla frase del tecnico viola. Perché rimuginare su quello che potrebbe essere stato senza le varie beghe accorse in questa sfortunata annata, potrebbe fare male a tutto l’ambiente.